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Alicia Christian Foster, in arte JODIE – Palma d’oro sacrosanta e incontestabile al prossimo Festival di Cannes: breve ritratto fotografico di un’attrice straordinaria


05 Jun

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A ragion veduta, considero, reputo e ritengo Jodie Foster la miglior attrice vivente. Lo ribadisco di verbi sinonimi. Avete, per caso, qualcosa in contrario? Ah ah.

Ora, con buona pace delle femministe, no, delle fanatiche di Meryl Streep o di Emma Thompson, Jodie è molto più brava di loro. Insomma, di queste due vecchie galline che al massimo potranno fare buon brodo. Vi accontentate dei tortellini, miei tortelloni come Balanzone? Mah.

Lo so, Meryl ed Emma sono più racchie rispetto a Jodie, dunque le donne amano maggiormente, anzi, simpatizzano per le suddette Streep e Thompson. D’altronde, è più facile per le donne frustrate identificarsi con donne che, dal punto di vista estetico, non possono invidiare. O no? Sbaglio?

Tagliando la testa al toro, sebbene Jodie non sia eterosessuale, io invece lo sono. Dunque, malgrado (perché malgrado? No, no, è un buon atteggiamento) mi piacciano fisicamente, che ne so, faccio per dire (mica tanto) Jennifer Lawrence, Jennifer Lopez, Amy Adams, Angelina Jolie, Kendra Lust, no, scusate, quest’ultima non ha un Oscar ma assomiglia a J. Lo…

Ecco, dicevo, nella mia vita ho sempre eluso questa domanda: qual è la tua attrice preferita? Cioè, la tua favourite actress?

Ora, avendo io un sex appeal da Mickey Rourke/Johnny Favorite (pre-manicomio di Angel Heart di Alan Parker, ah ah, forse post, ah ah), so benissimo che non posso accontentarmi di Olivia Colman della Favorita.

Sarebbe il colmo, no? Ultimamente, mi sto ridando al cul… turismo, dunque è lecito che pretenda donne sensualmente più stimolanti della Colman. Il mio sguardo da cinefilo Pop-Eye, infatti, da vero Braccio di Ferro, è da uomo alla Robbie Williams, sì, il cantante. Amante, fra le altre, di Nicole Kidman & Rachel Hunter.

Il compianto Robin Williams si accontentò di Shelley Duvall, per l’appunto, nel Popeye di Robert Altman. Insomma, non tutti hanno il carisma “Grease” da John Travolta con Olivia-Newton John. O no?

Ebbene, Jodie Foster mi piace molto.

Scorriamo… le sue migliori performance attraverso una bella galleria…

Anzi, le abbiamo già scorte.

Ecco, nella mia vita ne vidi molte… insomma, ne ho avute due e ora ho avvalorato il detto non c’è due senza tre.

Con buona pace di Jodie, la mia lei è più bella di lei. Jodie. E non è, a differenza di Jodie, adoratrice dell’amore saffico.

Non so perché io piaccia alla mia lei. Lei dice che assomiglio a Bob De Niro di Taxi Driver.

La mia lei non è una stronza come Cybill Shepherd. Adora tantissimo che io sia fan di Kendra Lust.

Non è ipocrita. Però forse sbaglia a considerarmi un genio.

Comunque, ho mentito. Non sulla mia lei. Sono due le mie attrici preferite. Vale a dire Jodie Foster e Frances McDormand.

Alla pari del grande Mickey Rourke di Barfly, dico ai miei haters che ho vinto io ma non voglio umiliarli. Offro anche loro da bere. Che classe.

SILENCE OF THE LAMBS, Jodie Foster, 1991

SILENCE OF THE LAMBS, Jodie Foster, 1991

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di Stefano Falotico

La questione Sean Penn: davvero un grande attore e regista, un nobiluomo o un seduttore ignobile, un incallito e irriducibile tombeur de femmes stimabile o un vivente bluff sesquipedale?


06 May

Sean Penn Leila GeorgePartiamo col dire questo, cioè molti uomini pensano di vivere sulla Luna e non si accorgono invece di essere terra terra.

Sean Penn. Parafrasando il grande Totò, questo nome non m’è nuovo. Per dirla invece alla Falotico, anzi à la Falò che fa molto Totò le Mokò, quest’uomo a volte mi pare un uovo strapazzato soltanto da delle galline spennacchiate però mica tanto. Min.. ia! Vecchie o giovani non importa, quel che importa è che fanno, anzi facciano buon brodo.

Comunque, Sean girò molti film sbagliati, insomma robaccia come la peggiore brodaglia. L’importante è far un caldo brodino quando la minestra è riscaldata, cioè preparare per cena qualcosa di sostanzioso ed egualmente sfizioso anche se le penne all’arrabbiata del pranzo sono andate a male in modo ammuffito e puzzoso. Se proprio, nel frigorifero soprattutto dei vostri fegati amari e cellofanati, non troverete niente di meglio del dado Star, beveteci sopra e un uovo al tegamino riscaldatevi. Condendo la cattiva digestione con l’Amaro… Averna, il gusto pieno della sfiga, ah ah.

Sean Penn ha fame, no, ha sempre avuto fama di essere stato amante di molte femme fatale. Dell’aver cioè brasato, no, nasato, no, basato molto del suo successo, in passato di verdura, no in passato e basta, sul suo carisma derivatogli dall’essere stato lo storico compagno di Madonna, donna all’epoca venerata e idolatrata alla pari del mistero di Fatima ancora non rivelato, giacché personalmente bruttina l’ho sempre considerata, oggettivamente è bassina, secondo me anche musicalmente assai piccolina. Quindi, mai mi capacitai di come Madonna potesse piacere a molti maschi che per lei s’accalorarono non soltanto sugli spalti degli stadi da lei riempiti, dicevo… Loro la vedevano e urlavano po… o dio!

Insomma, io presi delle antidepressive compresse mentre questi qua non abbisognavano di tirarsi su poiché a loro bastò, come calmante naturale e al contempo euforizzante, la signora Ciccone? Poveri cog… ni infami!

Sì, giammai compresi la forza seduttiva d’una donna per cui gli uomini s’accalcarono sulle tribune pienamente da loro gremite, sognando di conquistare realmente, prima o poi, il suo cuore di ex dello stadio, no, Stato, no, Sean mondiale, vivamente e non più virtualmente ghermendola e a loro volta seducendola, nella privata vita loro disastrata, in modo plateale da totali sfigati inauditi e mai visti. Da nessuno e nessuna ca… ati.

Detto ciò, acclarato qui quanto appena dettovi e riferitovi, vale a dire ancora che Madonna mai mi piacque veramente, passiamo a Sean Penn. Tanto Madonna, nonostante sia adesso abbastanza âgée, ha pur sempre potere… di pagare un dentista a peso d’oro per rifarle gli incisivi d’argento. Ma è lei che gli rifila la porcella, no, la parcella. Quindi, passano gli anni per tutti, anche per lei. Che comunque, intanto, i giovani si ripassa.

Sean Penn, a dircela tutta, non è mai stato un grande attore. Sto bestemmiando come gli uomini o pseudo tali sopra brevemente e lapidariamente descrittivi, i quali divennero blasfemi in quanto imprecarono contro la Vergine santissima?

Un latin lover, Sean, sì. Ciò è indubbio. Penso davvero che non sia un grande attore. Anzi, tutt’altro. Lo reputo pessimo. Tanti anni fa lo adorai e piacque effettivamente molto anche a me. Probabilmente però stavo in quel periodo attraversando attimi decisamente confusionari di profondo ed esistenziale malessere incommensurabile.

In Milk è straordinario, lo riconosco. Io non sono però omosessuale e devo altresì dichiarare, sempre alla maniera di Totò, che mi piace tutto di Leila George, tranne una cosa. Quale? Il marito.

No, non siate maligni, mie malelingue. Non sono invidioso di Sean Penn. Perché dovrei esserlo? Nell’anno in cui Sean vinse l’Oscar per Milk, infatti tifai per Mickey Rourke di The Wrestler.

Dunque, non mi pare che sia geloso del successo, non solo di questo, degli uomini. Posso garantirvi che, dati alla mano dal sito whodatedwho.com, le ex di Mickey Rourke erano molto più belle di quelle di Sean. Pensate, a me non sono mai piaciute neppure Charlize Theron e Scarlett Johansson. La prima la ritengo una stangona magrolina, la seconda una chiatta, secondo me, perfino rifatta come Carré Otis.

L’attuale moglie di Penn è molto bella, sì, Leila George. È abbastanza evidente che lo sia. Ha trentun anni meno di lui, indossa scarpe col tacco 40 cm ma non penso che Leila abbia sposato Sean per soldi. Sono entrambi ricchi sfondati. Però può darsi che, nel caso Sean dovesse schiattare a breve, colpito semmai da un infarto micidiale durante un suo segretissimo tour de force musicale con Leila, sapete benissimo di cosa, a Leila non dispiacerà affatto incassare la sua eredità assai danarosa. Nel frattempo, aspettando febbrilmente che ciò accada quanto prima, Leila non può comunque dire di passarsela male.

Sean ha ancora una forte presenza scenica, una possanza fisica invidiabile per uno della sua età ed è, non scordiamolo mai, un due volte premio Oscar amato da tutto il jet set hollywoodiano.

Fu amico intimo di Charles Bukowski, è ancora amicone di Robert De Niro e Jack Nicholson, ha esordito con un capolavoro registico, ovvero Lupo solitario, a soli trent’anni.

È pappa e ciccia con Bruce Springsteen, ha recitato da dio assieme ad Al Pacino in Carlito’s Way a soli 33 primavere. Mica insomma un povero cristo. Ora, a parte gli scherzi, le commedie giovanili e adolescenziali interpretate da Sean, a eccezione di Bad Boys, non sono onestamente un granché. Sono spassose, ilari, divertenti. Questo sì, ovviamente. Le sue prove in Mystic River di Clint Eastwood, in Accordi e disaccordi di Woody Allen, in This Must Be the Place del nostro Paolo Sorrentino, sono egregie e da distinto signore della recitazione. Per il resto, tralasciando gli stupendi 3 giorni per la veritàLa promessa e Into the Wild, ammetto vergognosamente di non aver mai visto interamente la pellicola Il tuo ultimo sguardo. Al primo sguardo mi parve infatti una porcata. Poi, lessi le critiche bassissime che essa ricevette e mi convinsi di spingere sul tasto forward del lettore dvd soltanto per tastare, no, constatare se una delle tante ex di Sean, la già eccitante, no, succitata Theron, si fosse mostrata come dio natura la concepì e creò. Per la Madonna, è veramente più bella di Brigitte Nielsen dei tempi dorati in cui Brigitte tradì Sylvester Stallone con Sean Penn. Dio bono!

Ecco, se fossi stato però in Sean Penn, mi sarei sentito umiliato ad aver sposato Robin Wright Penn. Teniamolo infatti sempre a mente. Fu la donna ambita, per tutta una vita, da Forrest Gump.

Che significa? Era solo una battona, no, una battuta. Dai, suvvia. Comunque, nel film Disastro a Hollywood, l’ex signora Penn chiese il divorzio a De Niro. Nella vita reale, lo chiese a Sean. Che cosa gli chiese? Be’, ripeto, il divorzio. Ah, ma allora siete maliziosi. Siete dei poveri mascalzoni. Non sapete neanche preparare il mascarpone. E ho detto tutto. Vi vedo molto in zona Sean Penn da U-Turn e Mi chiamo Sam. Nel film di Oliver Stone, Penn andò a letto, anzi fra i cespugli con Jennifer Lopez. Nel secondo, Michelle Pfeiffer combatté assieme a lui affinché la legge gli riconoscesse giustamente il diritto di paternità. Sì, Michelle Pfeiffer pare essere stata l’unica attrice di Hollywood a non essere stata con Sean.

Forse vide Sean in The Game. Sean Penn è il fratello che avrei sempre voluto avere. Sono figlio unico e credo fermamente che rimarrò tale, avendo entrambi i miei genitori superato i settanta…

In The Game, Sean Penn è povero in canna ma trovò i soldi per regalare un gioco da favola allo stronzo fratello più ricco di Rockefeller. Pagandogli pure Deborah Kara Unger! Fra questo Sean e Jim Carrey di Dark Crimes, non saprei scegliere quale sia lo Scemo & più scemo.

Sì, avete mai visto Dark Crimes? È la storia di uno che pensa di aver fottuto tutti, compresa Charlotte Gainsbourg.

In effetti, in questa pellicola (solo in questa?), la Gainsbourg interpreta la Madonna di turno. Nella vita vera, attualmente il suo ruolo è stato ricoperto da Leila George.

Povero Sean. E dire che, per girare The Gunman, passò tre mesi in palestra, tirando su pesi per otto ore al giorno. Ma gli scelsero come compagna Jasmine Trinca. Forse la donna più antipatica e racchia del Cinema mondiale. No, Leila George non fa per Sean. Donna troppo glamour. Io vedrei benissimo Sean Penn con Frances McDormand di This Must Be the Place.

Sì, donna più ironica alla Joel Coen, donna da Robert Smith dei Cure, donna adatta a un pagliaccio glam.

Donna con le palle, perfettamente appaiabile a un tipo Joker.

Poco ma sicuro.

Dunque, donne modelle che aspirate a diventare attrici da tre premi Oscar, smettetela subito di farvi i selfie. Il Cinema non è soltanto una questione di Playboy…

Per essere dei grandi attori e dei grandi registi come Sean Penn, non basta essere, femminilmente parlando, le Leila George di turno.

A me poi fanno ridere quelli che non sono cresciuti mai. Vanno da un amico e, credendo di fargli un complimento, gli dicono: – Sai, assomigli a Sean Penn.

La risposta dell’amico interpellato, dunque, è questa:

– Sì, è vero. Tu invece assomigli a Keanu Reeves.

– Mi prendi per il culo?

– No, sei atletico e slanciato, grintoso e figo come John Wick.

– Sì, ma non ho i soldi di Keanu Reeves.

– E che ti frega? Pensa alla salute.

– Sto bene in salute ma nella mia vita sognavo di arrivare su Marte.

– Guarda, lascia perdere. Nella serie televisiva The First, la prima missione spaziale andò a farsi fottere. La seconda stagione, invece, fu sospesa. Dunque, rimani coi piedi per terra.

Su questa freddura vi lascio.

Uomini e donne terragni che vi credete di un altro pianeta, la verità è che tutti voi desideraste, fin dalla nascita, essere dei marziani.

Fidatevi, gli uomini e le donne della Terra sono meglio, appunto. Anche perché, onestamente, su Marte non esiste nessun figo della Madonna.

Se non mi credete, vi lascio Jasmine Trinca.Leila+George+Audi+Celebrates+71st+Emmys+s6wR3BYYm4Fx

 

di Stefano Falotico

Provocazione di un cinefilo al deodorante, no, provocante: evviva Miami Vice, basta con le lagne di Paul Thomas Anderson e di quel rimbambito di Woody Allen


25 Mar

farrell miami vice

Ora, quando m’impegno e sono volenteroso, memore di essere un falotico, no, ancora un fanatico di quel tamarro di Jean-Claude Van Damme, che comunque definirei superbo dalle acrobatiche movenze assai eleganti in Senza esclusione di colpiKickboxer e Double Impact, muscolosamente molto amante di Mia Sara in Timecop, giustamente ricambiato da lei di amplesso avvinghiante in quanto Van Damme di brutto spingeva… in modo penetrante, oserei dire caliente gemellato non a suo fratello omozigote in uno degli eccitanti film sovreccitati, no, succitati… scusate, mi sono perso. Riprendiamo il filo di discorso o di Arianna? No, sfiliamo del tutto quello di Charlize Theron nella celeberrima, vecchia pubblicità famosa del Martini.

Dicevo, mi fate andare in bestia, zotici come Colin Farrell in Daredevil.

Ebbene, in forma e stato di grazia, sono Daniel Day-Lewis de L’ultimo dei Mohicani, più basso di 20 cm. Forse, però, più lungo di centimetri da un’altra parte. Questa è una battuta da ca(g)ne?

Fa… o sta che Daniel è un beniamino di Paul Thomas Anderson. Per cui girò Il petroliere e Il filo nascosto. Cioè quello della Theron?

Sì, dobbiamo essere sinceri, gli unici film notevoli durati nel tempo di Anderson e di Woody Allen sono rispettivamente Boogie Nights e Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso* (*ma non avete mai osato chiedere) al regista di Manhattan.

Anche perché non credo che Woody, con tutta la stima possibile per il suo essere sinceramente un tipo/topo che, al massimo, rimediò una bella tipa, no, una topona come Diane Keaton quando lei fu una dormigliona, sarà mai un Colin Farrell di Miami Vice con Gong Li. Per quanto riguarda un’altra sua ex famosa, vale a dire Mia Farrow, lasciate perdere. L’unico che la volle fu quel cornuto del diavolo in Rosemary’s Baby. Va detta senza peli sulla lingua. Polanski è un genio, Tarantino è or un cretino. Sì, s’è ammosciato in maniera horror. Comunque, se dovessi scegliere fra la Sharon Tate defunta, rinata bella come un tempo grazie a un miracolo divino, e la Sharon Stone dei tempi d’oro, la vedo dura. Diciamo che mi diventa duro. Sì, non posso mentire. Le scelgo entrambe. Per questa mia “scandalosa” e… ne, sì, esternazione e Bermuda Triangle, ah ah, vorreste sbattermi… in carcere come Charles Manson? Sì, lo so, non fatemene una colpa. Questo mio scritto è una mezza cazzata, una boiata. Però, diciamocela. Michael Mann spinge di più.

La dovremmo finire di essere dei sofisti come Allen. Ché, non essendo dotato di sex appeal, deve scrivere e dirigere un film per potergliela fare. Altrimenti, hai voglia a sognarsela di Midnight in Paris.

Esistono poche verità nel mondo, cioè queste due:

  1. Tutti i film del mondo più belli sono opinabili. Dunque a me. Anderson e Woody Allen appaiono meno attraenti di Pamela Anderson prima che arrivasse ai livelli di puttanesimo di Jennifer Lopez.
  2. Se non ti piace Jennifer Lopez, sei omosessuale.

 

Sinceramente, non ne vedo altre oltre alla mia lei. Non c’è mai due senza tre? Non ci provare… Assieme, io e lei guardiamo tutti i film di Mann, di Anderson e di Woody Allen. Se non vi sta bene e siete invidiosi, vi obbligherò a rivederli. Anzi, vi giudicherò rivedibili. Ci rivedremo. Intanto, non la vedrete, fidatevi. Secondo me, non avete capito niente del Cinema, della musica e anche di qualcos’altro. Insomma, vi vedo pallosi. Se non vi sta bene e non capite di essere pazzi, vi faccio strapazzare da Will Smith di Alì. Comunque, a parte gli scherzi, riguardatevi. Abbiate cura di voi. Non vi auguro però di avere culo perché tanto sarebbe un augurio inutile. Io vado dritto al sodo, non mi perdo in convenevoli del cavolo…

di Stefano Falotico

Francesco Totti presenterà il “suo” film alla Festa del Cinema di Roma, i più grandi film sul Calcio e la più grande ala destra di tutti i tempi, cioè il sottoscritto, vedere per credere


19 Sep

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Francesco+Totti+FC+Internazionale+vs+Juventus+nuzzXMGQD0blEbbene, puntuale come un orologio svizzero, in data 13 Settembre sono arrivati gli auguri di compleanno di un mio ex compagno di squadra che risponde al nome, anzi, al cognome Ceccarelli.

Terzino meno forte di Franco Baresi, probabilmente però più in gamba di suo fratello Giuseppe, e figlio di un bolognese, a differenza di me. Ché ho ascendenze meridionali malgrado sia nato al Sant’Orsola della città delle due Torri.

Un grande… il Ceccarelli. Solitamente, per via della posizione “arretrata” che svolgono in campo, i difensori hanno sinceramente poche possibilità di fare goal, azionandosi solamente in retroguardia, stando sulla difensiva, diciamo. Ma il Ceccarelli, durante un sabato pomeriggio di tantissimi anni fa, colse il pallone in contropiede, spaccandosi le palle, no, lo afferrò di contro balzo e, con una potenza micidiale, scagliò un fendente al volo da centrocampo. Cacciando, come dicono per l’appunto a Bologna, una sassata devastante. Che trovò assolutamente impreparato il portiere. Il quale, essendo stata tirata da metà campo, essendosi spostato dapprima al limite dell’area di rigore, fu spiazzato e scavalcato dalla botta incredibile, di conseguenza imprendibile del Ceccarelli.

Il quale, a sua (gira)volta, segnando una rete d’antologia, peraltro la sua unica rete in carriera, fu colto dall’estasi come se avesse scopato Dua Lipa. Ce la possiamo dire? Il detto… ma che hai visto la Madonna?, è falso.

Madonna è oramai brutta, Jennifer Lopez, sì, J. Lo ha la sua età ma Dua Lipa è paradisiaca. Andiamo avanti.  Suo padre invece fu colto da un semi-infarto con scivolata dagli scalini della tribuna da Paperissima o forse da triplo, oserei dire multiplo, salto carpiato con tuffo incrociato di legamenti sinistri spappolati in zona fantozziana da super imbranato di natura epocale.

Durante quella partita, per la cronaca, io segnai due goal stupendi. Ma gli onori e la gloria andarono tutti al Ceccarelli per via del fatto che le mie segnature meravigliose, in confronto alla sua rete bellissimamente mostruosa, sfigurarono. Suo padre offrì la cena e da bere a tutti.

E festeggiammo allegramente in compagnia. Cazzeggiando di brutto fra una birra Moretti e una bionda… matrona come Claudia Peroni? Donna dalle gran pere. Sì, fu di lì a poco che caddi in depressione letale, rimanendo a letto in posizione fetale, oserei dire quasi da ragazzo regredito all’infanzia da Store Prénatal. Roba che Javier Bardem di Mare dentro fu un dilettante, sebbene campione di nuoto. Comunque, a Javier non è andata malissimo. Adesso sta con la Cruz ma, a mio avviso, uno così poteva permettersi di sposare Tania Cagnotto. Dai, Javier, beviti un Chinotto e non ci pensare. La Cruz non è figa come Tania ma ci sta…

E debbo ammetterlo, non poco proverbialmente, immancabilmente m’identificai nel mio omonimo Stefano, cioè Accorsi di Radiofreccia. Per resistere alle umiliazioni inevitabili che patii a causa del mio penoso stato depressivo in quanto, si sa, i coetanei sono terribili se non appari come un bomber alla Marco Van Basten con le ragazze, per molto tempo elevai la coscienza (e non altro) in stato mistico-spirituale da coglionato chiamato er mitico.

Sì, ottenni la coppa Simpatia. Non giocai neanche più a calcetto ma la folla, dagli spalti sotto casa mia, mi urlò inferocita: finiscila di poltrire, fenomeno da baraccone alla Ronaldo, sia Cristiano che Luís Nazário de Lima, non fare il briccone, datti una mossa, riallenati alla vita, tira fuori gli attributi, meriti solo dei ceffoni e dei calcioni!

Molta gente, soprattutto sotto il Vesuvio, pensa che il più grande calciatore di tutti i tempi sia stato e sempre sarà, insostituibilmente, Diego Armando Maradona. Lo pensa anche Paolo Sorrentino ma non so se ne fosse convinto un uomo alla Lucio Dalla da Caruso… qui ove il mare luccica e tira forte il vento… il mare di Sorrento.

Sì, il mare di sorrata, più che altro. Fidatevi, è meglio Pascoski (di padre polacco) di Francesco Nuti.

Ecco invece il famoso monologo di Freccia…

Credo nelle rovesciate di Bonimba e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa che viene a prendere l’affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un’Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qua. Però, prima di credere in qualcos’altro, bisogna fare i conti con quello che c’è qua e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche Dio. Credo che, se mai avrò una famiglia, sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che, se non leccherò culi come fa il mio caporeparto, difficilmente cambieranno le cose. Credo che c’ho un buco grosso dentro ma anche che il rock n’roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stro**ate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono (qui ci voleva il congiuntivo, tirate le orecchie allo sceneggiatore… che me lo riempiano e di botte riempitelo). Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri perché comunque non puoi sapere proprio un ca**o della vita degli altri.

Bonimba chi fu/è? Un centravanti di sfondamento vero. Mica Speroni de L’allenatore nel pallone. In Messico 70, Roberto Boninsegna, nella finale mondiale, segnò il goal della bandiera per il nostro Made in Italy… Io non ero ancora nato ma avemmo, cazzo, di fronte il Brasile di Pelé. No, non sono Lionel Messi e, a tutt’oggi, quando con la mia lei, in senso metaforico, sbaglio il tiro, lei disperata mi grida: ma come sei messo?!

Paro i suoi colpi come Sylvester Stallone di Fuga per la vittoria? Fuga, giusto? Sì, pensavo di aver scazzato… In che cosa credo io, anzi, in cosa io creda? Credo che il film su Totti sia una stronzata universale ancora prima di uscire, credo che Ilary Blasi sia più scema della donna che portò al suicidio Accorsi in Radiofreccia, eh sì, una bella cretina a rifiutare un figo Maxibon della madonna, per l’appunto. Ilary sta con Totti ma, secondo me, poteva e potrebbe permettersi Javier Bardem. Credo che il Don Camillo con Terence Hill sia più bello di quelli con Fernandel e Gino Cervi. Credo che le roller skaters che ballarono con Terence nel film suddetto, eh già, mi eccitarono vent’anni fa ma ora sono un povero cristo, ah ah. E le teenager non m’attizzano. Volete farmene una croce? Ah ah. Credo che Mickey Rourke de L’anno del dragone sia un dio ma, oggi come oggi, la dovrebbe finire di avercela contro quel diavolo di De Niro… Rimanesse cornuto e stia/stesse zitto. Credo che un mio contatto Facebook, Arianna, sia più bona dell’attrice ed ex modella Koizumi, detta Ariane. Mentre la mia lei è più arrapante dell’ex pornostar Céline Tran, detta Katsumi. E credo che, se puoi fare ciò che vi mostrerò qui sotto, nonostante una depressione vicinissima alla follia più incurabile, non sei soltanto una grande mezz’ala destra come Pier Paolo Pasolini, significa che dio esiste e dio, a vostro avviso, chi è? Non sono il Pupone, non sono Peppone, non abbisognai di psichiatri con la pipa, non sono un boomer da caffè della Peppina, insomma, come si dice a Roma ma anche a Bologna, cari haters, me fate ‘na pippa. Non vorrei filosofeggiare troppo e non credo alle teorie aristoteliche. Mi ave(va)te preso per un coglione? Credo in Lino Banfi e in Aristoteles. Due uomini veri, due uomini con le palle… Basta quindi con la saudade. Il grande angelo Ayrton Senna morì a Imola? Sì, anche se fu dichiarato clinicamente morto al Maggiore di Bologna.

Credo in me perché, così come ben cantò Jon Bon Jovi, questa è la mia vita. Sicuramente non è quella di Totti o di uno uguale a tutti. Sì, quando riscendo in campo, l’arbitrò può anche fischiare la fine dei tonti.

Non c’è, come si suol dire, partita…

Il mio video ve lo mostrerò quando sarà pronto, pazientate, ah ah.

di Stefano Falotico

Si accendono discussioni infuocate in seguito alla video-rece di Frusciante su JOKER ma C’era una volta a… Hollywood non vale Public Enemies di Michael Mann, prodotto da De Niro, escluso per THE IRISHMAN?


15 Jan

public enemiesmoglie strega eleonora giorgiSì, sono ancora sotto shock. Più che altro, incredulo. Preventivai l’esclusione di De Niro alle candidature agli Oscar ma, sino alla fine, sperai che comparisse nella cinquina. D’altronde, era nell’aria che sarebbe stato clamorosamente snobbato.

Mi pare un’irriverenza e una sgarbatezza veramente schifosa. Sì, De Niro è stato candidato agli Oscar per The Irishman come produttore.

Joker, ove interpreta la parte del conduttore televisivo Murray Franklin, è il film che ha ottenuto più nomination.

Cioè, sia come protagonista che come non protagonista, è praticamente stato il protagonista dei due film più candidati dell’anno ma lui non è stato candidato in nessuna categoria attoriale.

Questa, scusate, mi sembra davvero una presa per il culo epocale e oscena rifilata al signor Bob De Niro.

Il quale comunque si presenterà signorilmente alla Notte degli Oscar in quanto, come detto, se The Irishman dovesse vincere come Miglior Film, lui salirà sul palco, impugnando la statuetta assieme a Jane Rosenthal, Martin Scorsese e ad Emma Tillinger Koskoff. Soffermiamoci, un attimo, sulla Koskoff.

Non l’aveva notato nessuno? La Koskoff è candidata anche come produttrice di Joker.

Insomma, ha fatto l’en plein.

Detto ciò, arriviamo al nocciolo della questione.

Frusciante, sul suo canale YouTube, demolì nel pomeriggio di ieri, Joker. Commentai in pieno disaccordo. Fatto sta che Margot Robbie non è stata candidata come non protagonista per C’era una volta a… Hollywood, bensì per Bombshell. Ma che sono queste storie? Facciamo i bilancini? Visto che dobbiamo candidare un po’ tutti, lasciamo fuori uno o una da una parte e ficchiamo pinco pallino in quel posto? Jennifer Lopez, nonostante la sua celeberrima assicurazione al suo posteriore, lo pigliò in culo. Ora, l’inculata qui ci sta. Chiariamoci. La pornoattrice Lena Paul, in quanto a fondoschiena, batte J. Lo di Amore estremo, recitando di labbra carnose con attori anche più bravi e dotati di Ben Affleck. Ah ah.

E la dovrebbe finire quel bellimbusto di John Cena di fare il simpaticone nelle commedie leggere e poi tirare di pesi, di notte, con altre zoccolone. Comunque beato lui. Dopo aver pompato i bicipiti per anni come lottatore wrestler, pompò un altro muscolo anche con Kendra Lust. Di cui, modestamente, posseggo quasi tutti i dvd.

Le mie sono notti da Arthur Fleck, figlioli. Notti in cui il lupo occhieggia, malandrino smanetta, silenziosamente ulula e poi ancora scarica. Andando quindi in bagno ad asciugare la “cosmesi decorativa” del make up colorato candidamente. Ah ah.

Sì, Jennifer Lopez non è un’attrice. È una pornostar che recita pure con discreti registi perché la dà anche a loro. Ah ah. L’unico uomo che potrebbe fidarsi di questa qui è Jim Caviezel di Angel Eyes. Ovvero il protagonista di Montecristo e de La passione di Cristo. E ho detto tutto… Uomo buono, il Caviezel, credette davvero che in questo mondo, eh già, si potesse vivere felici su un atollo e immacolati come Apollo, lontani da La sottile linea rossa. Non del tanga cremisi di Jennifer, bensì di altri figli di puttana come Sean Penn. Che te la sbattono in faccia e rimani fottuto, ah ah.

Di mio, che posso dirvi? Vedo gente che si scanna sugli Oscar. Guardate che a voi non verrà un cazzo. Aveva ragione Larry David di Basta che funzioni. Certo, continuate ad applaudire gli attori. Così, loro si faranno altre ville con piscina a Beverly Hills e voi farete la fine di Luke Perry. No, povero Luke, ebbe l’ictus mortale. Mi riferisco al Luke del film di Tarantino.

Chiariamoci anche su un altro punto molto importante. Il vero capolavoro assoluto di John Carpenter è Il signore del male. Film purissimo alla Falotico.

Sì, purtroppo provai a cambiare. Con enorme dispiacere e forse vostra contentezza, non voglio fare il patetico come Leo DiCaprio/Rick Dalton. No, non mi pare il caso di ricevere complimenti dalle bambine e dalla zie, snobbo il sesso, se non apaticamente masturbatorio tanto per non sapere che cazzo fare fra un girarmi i pollici e uno spararmela di grilletto facile. Ah ah.

Rimango un metafisico. Non mi piacciono le pacchianerie, il caos, la ciarliera confusione, il giorno con le sue caciare e le sue popolane.

In chat, donne di varia estrazione sociale, mi contattano dopo aver visto il mio bel faccino. Sinceramente, vorrebbero estrarmelo e infilarselo. Ma mi sporcherei e poi, putrefatto, finirei davanti a una psichiatra e le direi:

– Non raccontiamoci più barzellette. Questo mondo è un manicomio.

 

Adesso, molti si sono chiesti se Joker, nella scena finalissima, sporcando il pavimento coi piedi insanguinati, abbia ammazzato la dottoressa. Ecco, la storia è questa. Arthur saltò addosso alla dottoressa ma capì di trovarsi in un film di Dario Argento, Suspiria.

Sì, la dottoressa era in verità una strega. Insomma, non vedeva l’ora che Arthur s’incazzasse per fotterlo.

Ma Joaquin Phoenix usò del sangue finto come in molti film di Dario Argento.

Al che Gioacchino le disse:

– Senta, signora Eleonora Giorgi di Inferno, lei lo sa che è solo una mignotta?

Usi del Borotalco. Guardi che sono pazzo ma non sono mica Il volpone/Paolo Villaggio. Lei pensa veramente che un po’ di figa mi sanerà?

Cosa ne sa lei della schizofrenia? Guardi A Dangerous Method, Scanners A History of Violence.

E compri il libro David Cronenberg, poetica indagine divorante.

Con chi pensava di parlare, povera campagnola come Jodie Foster de Il silenzio degli innocenti? Col primo venuto? Guardi, per far venire me, sono cazzi. E non mi faccia ascoltare manco quel cazzone di Mario Venuti. No, lasci stare. Non mi vedo proprio ad aspettare la domenica per mangiare du’ tagliatelle e fare il bagno con una donna della minchia. Sono fatto così. Se cerca un ragazzo di vita pasoliniano, vada a fare la psicologa in un centro di salute mentale. Sa lì quanti giovani incoscienti che non vedono l’ora di essere imboccati?

Gli esiti dei miei sforzi per normalizzarmi furono nefasti. Per fortuna, i diversi esistono. Persone capaci di ascoltare l’evocazione di Dio e di Satana allo stesso tempo, di allontanarsi dal mondo e poi, con la loro voce, recitare libri da loro stessi scritti.

Insomma, guardiamo Manhattan Melodrama al cinema, identificandoci con Clark Gable. Nemico pubblico, altro capolavoro di Michael Mann. Avanti, so che mi ucciderai, amico. Sono stanco.

 

di Stefano Falotico

ROBERT PATTINSON non mi convince come BATMAN: meglio il sottoscritto, uomo della notte and my transformation to play the JOKER character is amazing, superb, phenomenal


15 Nov

cosmopolis pattinson

Orsù, fratelli della congrega.

La notte sarà ancora lunga. Per far sì che non possiate annottarvi, no, annoiarvi, potrei qui annotarvi, no, recitarvi una filastrocca del signor Bonaventura ma io non sono un uomo semplice da Simona Ventura e quindi voglio cantare a voi un pezzo da uomo che, per sua natura, ama oggi la frescura e domani la calura.

Mamma mia, nel bosco v’è il lupo, oddio che paura!

Il Falotico, essere che plana su una società che perse il senno e, in seno al ritrovato sé stesso dapprima dagli ipocriti steso, non amerà mai una sempliciotta né un’educanda di nome Iolanda, neppure una lavandaia classista che frequentò il liceo classico per antonomasia di Bologna, ovvero il Galvani, poiché è uomo lontano dalla borghesia e da ogni sua sovrastruttura, visse per molto tempo di pane, amore e fantasia, di pene e ipocondrie, di malinconie e di grande noia ma, dopo essersi adombrato, oscurato, obliato e oserei dire anche obnubilato, dalle nubi del suo passato riapparve in forma smagliante, giammai più dai pagliacci inculato, bensì ancora poeticamente alto, di buon alito e velocemente alato, cammina a ogni dì con far spavaldo.

Anche quando indossa un liso pigiama, emana un fascino bestiale a pelle che attira una donna Gioconda di nome Mona Lisa e domani una triste di nome Luisa.

Egli è Babbo Natale e il 25 Dicembre suona la cornamusa a ogni vergine che non crede oramai più in dio poiché dai cinici amanti assai delusa, donandole una mousse succosa per dimostrare ai musoni che ci vuole dolcezza per ricevere carezze, di vuole tenerezza per amare le donne che vogliono la giusta, gustosa durezza.

Egli è bello, è un giovane baldo, conosce a menadito la realtà e n’è ben saldo, malgrado abbia pochi soldi nel salvadanaio.

In mezzo a tante cretine ragazzine galline che vivono nel pollaio, in mezzo a tanti galli cedroni che si credono fighi ma, a trent’anni, usano già il cerone, il Falotico, dinanzi a tale umanità pietosa, accende un cero e augura agli zombi, cioè ai morti diventi oramai rassegnatisi a una vita amara, di finire presto al cimitero.

Un uomo che l’incenerisce poiché non più poltrisce e, ribellandosi con furia, gli imbecilli punisce, zittisce e a tutti lo fa a strisce.

Poiché se costoro devono vivere solamente di frivolezza esagerata, di squallida mediocrità, di carnascialesca falsità e di stole ilarità, è meglio dunque il Falotico nella sua forse odiosa eppur cremosa, giammai criminosa, totale, nuda e cruda sincerità.

I suoi occhi sono quasi neri, neri come la notte ove si fa a botte, ove l’uomo pipistrello è anche poeta menestrello e spacca il culo a ogni teppistello.

Di primo acchito, questo Falotico potrebbe sembrare, invero, un coglioncello ma ha due palle così per esser riuscito a rifiorire come un fiore a primavera e a correre ancora come un leggiadro cervo che ama le favole che iniziano con C’era… una volta anche presso i Sassi di Matera.

Ce la vogliamo dire?

So che lo vorreste uccidere per questo, so che lo invidiate a morte ma è onestamente un genio.

Se non mi credete, fate bene. Siete uomini di panza e poca sostanza, uomini che vivono solamente di fandonie e sterili chiacchiere. Non sapete amare i favolisti da Cielo in una stanza.

Uomini, sostanzialmente, che non valgono niente.

Meritate una vita da idioti. Mica quella del Falotico.

Siete uomini che nessun progetto valido sanno stanziare, prendete in giro i barboni alla stazione e non sarete mai amici, a differenza del Genius-Pop, di uno dei migliori critici cinematografici italiani che scrive su Best Movie, ovvero Davide Stanzione.

Ah ah.

Il Falotico fu amorfo e oggi è invece polimorfico, sa essere come Johnny Depp, poi uguale a Joaquin Phoenix, quindi trasmuta in Brandon Lee de Il corvo in virtù solamente del suo fascino alla Al Pacino dallo sguardo torvo e torbido, eppur al contempo romantico, avvolgente e morbido.

Insomma, un pezzo da novanta che, in mezzo al 95% delle persone, cioè gli zotici, vale un sogno.

Buonanotte e buongiorno, c’è chi ama la vita dura, chi la vita diurna, chi quella notturna ma ricordate che sarà ancora una fregatura quest’esistenziale, feroce lotta di noi, oggi creature e domani pure, no, ancora uomini (im)puri.

In mezzo alla radura, spunta un uomo duro che fa gola e calore a ogni donna di bocca buona che lui sa ammaliare col solo potere della sua oratoria senza retorica, col solo valore della sua immensa cultura.

Poiché, anche senza fare un cazzo, eh già, sprigiona irresistibile forza eroica e potente classe erotica.

 

Signore e signori,

il Falotico.

Un uomo che batte Pattinson in tre secondi netti senza neppure togliersi la maschera da Joker.

Ah ah.

Un uomo, dirimpetto al quale, Jennifer Lopez se la fa nelle mutande.

Poiché, come detto, sa che le farà presto il c… o.

Ah ah.

di Stefano Falotico

Throw Momma from the Train: le tre Milf che mi vorrei…


29 Mar

gettamammatrenodevitocrystal

Ecco, ci siamo capiti.

A una delle lezioni del signor Billy Crystal di Getta la mamma dal treno, l’insegnante di scrittura creativa Billy/Larry chiede ai suoi allievi di leggere i loro elaborati.

Al che, un maschilista mai visto, un frustrato cronico, comincia a leggere il suo capolavoro “shakespeariano”, intitolato Cento donne che mi vorrei scopare…

Scena cult.

Sì, sono oramai uno scrittore. I miei lettori sostengono che sia bravissimo. Sono una sorta di Harvey Keitel di Smoke.

Uomini forse più colti e raffinati di me, come William Hurt, mi definiscono un talento di razza, innato, che non abbisogna di studi. Capace di psicanalizzare la realtà e saperla filtrare con occhi straordinariamente poetici.

Anche se, sì, debbo ammetterlo. Non sono laureato. Anni fa, prima di molteplici trambusti che mi dissuasero dall’ottenere referenze cattedratiche di rilievo, con le quali sinceramente mi sarei meno complicato la vita, m’ero iscritto al DAMS.

Personalmente, non nutro grossa stima a tutt’oggi della gente che lo bazzica, diciamo.

Sono spesso ragazzi pasoliniani con velleitarie ambizioni artistiche che, non sapendo che pesci pigliare, tranne le cozze con cui si mettono assieme, dei molluschi che vogliono appunto prendersi la Laurea, anzi, come direbbe Totò, La Laura, per attestare che sono attori e registi con tanto di cornice. E alloro sulla testa spesso di capra, di rapa. Le famose cime di rapa, piatto tipico dell’Italia culinaria e anche un po’ a culo.

Spesso sono degli incapaci. I quali, dopo un’adolescenza trascorsa nella più scostumata, nullafacente oziosità, dopo aver poltrito spesso in poltrona con qualche spinello e tanti sogni belli mai concretizzatisi, si guardano allo specchio e pensano:

no, non possiedo la meticolosa attitudine paziente di un medico che cura i pazienti. No, non sarò mai un chirurgo, mi tremano le mani, caratterialmente sono troppo instabile, sono umorale e, in un attimo di crisi di nervi sconsiderata, solo perché l’infermiera m’ha porto una siringa mal disinfettata, potrei essere assalito da una cattiva condiscendenza e allora addio scienza. Perturbato da questo suo sporco atto impuro, potrei mal infilare il bisturi e, nervosamente appunto, tranciare di netto il cuore di un ragazzo purissimo.

Non posso neanche fare lo psichiatra. Ho già i miei casini mentali da risolvere. Figurarsi se posso sobbarcarmi le nevrastenie, i deliri, le manie ossessive di pazienti coi quali ci vuole una calma olimpica per rabbonirli. Ah, che pazienza! Evviva Andrea il fumettista. No, l’innervosirei, io amo dire la verità. Andrea, no, andrei da un pazzo e gli spiattellerei in faccia ogni suo limite. Inducendolo a rabbie inaudite. Poi, una volta che lui sarà psicologicamente scompensato, io lo stesso prenderei il mio compenso, la mia parcella. Ma sarei stato un osceno porcello.

Sono troppo coscienzioso e moralmente integerrimo. Sarei stato responsabile dei ricoveri manicomiali di tanta brava gente che andava solo ascoltata e rasserenata. Invece, non ho retto e ho distrutto le loro menti, infrangendo il segreto professionale, soprattutto, delle loro anime. Avrei indelicatamente spaccato l’indiscreta privacy dei loro cervelli già comunque fritti. Farei solo una frittata. Strapazzerei i pazzi.

No, mi radierebbero dall’albo, io stesso impazzirei, tumefatto da complessi di colpa peggiori di un personaggio di Paul Schrader. E non è Paul Auster.

Il dentista? No, già mi faccio schifo io. Ho delle carie praticamente incurabili da quando fumo. Figurarsi se potrei/potessi sopportare gente addirittura senza denti.

Ecco, ci siamo capiti.

Poi, spesso anche dare un bacio a una ragazza mi provoca il più delle volte ribrezzo. Le chiedo sempre, prima di baciarla, se ha fatto la pulizia. Se questa volgare popolana s’è sciacquata la bocca. E non solo col collutorio.

Sì, la mia lingua non può addentarsi, no, addentrarsi in regioni batteriche potenzialmente contagiose, spargitrici della sua ignoranza da sboccata. No, costei è bona, indubbiamente, ma mi avvelenerebbe in una sola limonata.
Prima di dare un bacio a questa, va sterilizzata col Vim Clorex.

È pure alcolista. Ci vuole soltanto dell’alcool ma non etilico.

Potrei fare, appunto, l’uomo delle pulizie. Ma ne ho a sufficienza delle merde che stanno in giro. Tutti questi pelandroni, queste sciocche ragazze palindrome, questi dromedari lentissimi.

No, basta aprire la porta di casa e senti già puzza di stronzi. Ci manca solo che debba nettare, detergere i bagni pubblici.

Stiamo scherzando?

Invece, un lavoro da negro? Macché. Dopo Obama alla Casa Bianca e i film di Spike Lee, nessun negro vuol far il negro. E direi a ragion veduta.

Basta col razzismo. Evviva una società egualitaria. Bianchi e neri sono tutti uguali. Evviva i musi gialli e gli indiani, cazzo.

L’impiegato comunale? Ma per l’amor di Dio.

Questi passano il tempo a sfogliare il giornale, a leccare il direttore per avere l’aumento e a strabuzzare gli occhi per la segretaria. Che è pure brutta.

Per cosa camperei a fare? Per aspettare il classico aperitivo col Campare e la domenica e tifare per calciatori analfabeti che guadagnano miliardi e scopano le veline, rosicando per Quagliarella che tutte le quaglia sulla sua barca a vela?

No, sarebbe una vita imbarcata.

Mi consolerei con un film di Lav Diaz quando invero il mio sogno intimo, anzi, da Intimissimi, senza nessuna maschera, era solo trombarmi Cameron Diaz di The Mask.

Sì, non sono un tipo fantozziano, sono un uomo che vuole avere dignità. E dirla tutta. Senza sussiegose ruffianerie al padrone. E tanti giochini.

Allora, potrei fare il ribelle anarcoide. Ma finirei da uno psichiatra, appunto.

Ah, qua la situazione è veramente tosta.

Ecco, ho una buona testa, sono fantasioso, sì, faccio l’artista. Invero, non farò l’artista ma chiederò il reddito di cittadinanza.

Sarò un disoccupato di classe. Così, se uno come Briatore vuol farmi la morale, gli dico che sono laureato in Disciplina di Arte, Musica e Spettacolo. E non può ricattarmi.

Sì, quelli del DAMS sono così. Tanta teoria, tante chiacchiere ma sostanzialmente dei falliti. E si riducono a scrivere recensioni dell’ultimo film con Salemme quando invero speravano di essere David Lynch.

No, nemmeno la vita del pornoattore mi soddisferebbe. Ne soddisferei molte, cazzo, sì, ma entrerei in un giro di zoccole sciroccate, di drogati, di pervertiti spappolati.

Di gente che s’incula e, dopo che t’ha succhiato, ti lascia spellato, senza palle, prosciugato, bollito.

Però posso continuare a fare lo scrittore.

E il donnaiolo di tutte quelle donne che, oggettivamente, per mancanza di soldi, non me la daranno mai.

Ora, voi dei movimenti femministi non fraintendetemi.

Dovete ammettere, onestamente, bando alle ciance, che da adolescenti andavate col primo che vi capitava a tiro. Per fare esperienza.

Poi, una volta laureate, appunto, avete trovato quello più fesso che ancora vi mantiene. Tanto farete altre esperienze con altri duri… fra una bolletta, la palestra e una riunione condominiale. Ed è qui che son urla isteriche, altro che Meg Ryan di Harry ti presento Sally.

Gli uomini? Ancora peggio. Quando sono adolescenti vanno con quella che tira di più. Una volta che hanno la panza piena, si sposano e tradiscono la moglie. Andando poi a messalina, no, a messa.

In questa società, c’è solo un uomo che può dirvi quali sono le donne per cui sarei diventato davvero un uomo come si deve…

Jennifer+Lopez+2018+Billboard+Music+Awards+tiseXtcX_AYl Valeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Closing+iufuu9e8UMKl Elisabeth+Shue+2nd+Annual+Bridge+Awards+TBB-loTAj24l

1) Valeria Cavalli, sino a dieci anni fa, una figa enorme. Nata a Torino il 1º novembre 1959, ha lavorato pure con Dario Argento.

Cosce fantastiche, amici.

2) Elisabeth Shue. Se conoscete un uomo normodotato che, vedendola in Via da Las Vegas, non vorrebbe essere al posto di Nic Cage, vi è solo una possibilità.

Quell’uomo è quell’uomo che, se avessi fatto lo psichiatra, oggi sarebbe in un centro di salute mentale.

3) Jennifer Lopez. Le si può dire tutto. Che, appunto, dovrebbe aprire bocca solo da un dentista per smacchiarsi dalle sue volgarità ma a cinquant’anni rimane una delle donne dal culo più bello del mondo.

Attrice pessima, cantante impresentabile, ballerina mediocre.

Figa però più stellare di Guerre stellari.

Con una cosa così ti viene una forza alla Luke Skywalker che nemmeno la spada de foco di Mario Brega.

Se volete dire che non è così, laureatevi al DAMS.

Non fatemi però la fine di Carlo Verdone di Un sacco bello.

 

 

di Stefano FaloticoValeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+5yDTcLNZHg8lValeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+ATQJLrgIOAZlValeria+Cavalli+Rome+Film+Festival+2008+Lultimo+TedfKPKvyuUl

Jennifer Lopez – Booty ft. Iggy Azalea


19 Sep

Teso di Laur(e)a


16 Oct

“Teso” di Laur(e)a, incentrata su un centrino del pizzetto da D’Artagnan su una donnaccia che mangia le pizzette col pizzo e anche col “bignè” dei cazzi cremosi

Adoro tutto ciò che è difforme dalla norma comune, guido in carreggiata contromano e sterzo ogni qualvolta una ragazza prova ad addolcirmi lo sterno se “spingo” troppo a “invertebrato” fludificante nel lavoro “balistico” mediano ad ala sinistra del pollo alla brace.

Sono un misogino conclamato, di “proporzioni” devastanti, ch’accresco con bilanc(ier)e oscillanti fra un perder peso da insonne sfamato e Nutella divorata su salame “piccante”.
Basculanti miei ormoni si calman per un po’, poi prendon di mira le laureande, per impartir loro mentali lavaggi a “lode” con d’aurei miei orgasmi (s)macchianti.
Sì, ficco il “calamaio” anche fra le brutte anatroccole, di fianchi lavoro sodo di dose come vuole il “simpatico” inchiostro del mio “calamaro” gigante.
Attenti al profondo rosso, se troppo aguzzi la vista, Nicolodi t’apparirà “attrazione fatale” in Dario Argento tenebroso, donna omicida, donna che potresti intravedere prima di “sgolarla”.
Come (in)castro io le donne fra le (s)barre neanche il cioccolato che lor “signoria” addenta perché le mestruazioni svolazzino via.
In men che non si “tiri”, lei urla e io, “indolore”, sguscio per altro tambureggiar di burro a penetrazioni lisce dell’olio di quando uno va su bellezze in carburar per nitore, odori e trombare a velocità Vin Diesel.
Premo il pedale, sfilo le loro pantofole, “calzo” anche le tope di biblioteca e poi regalo a codeste il mio “tomo” da studiar a “pappardella”. Sì, più me lo spappolano e più son “coglione”. Rimanendo all’asciutto di “credenziali” pur “dando una mano” a completare il lavoraccio. Son come 007, “agente” perturbante che vive sotto le muliebri acque, fra mulatte e mute che rendo “emollienti”, fradiciamente sguazzandolo in salir senza trofei da “san(t)ità”. Sì, pastrocchio di “farmi il culo” in maniera sporca affinché possa “inserirsi” integrata. Mi accanisco anche sulle anoressiche che mangian acida insalata a dimagrirle con integrale!

E me ne sbatto il cazzo se mi giudicate bene, male o di non classificabile pene.
L’importante è darci e fregarsene…, magnando a sbafo.

  1. Cani sciolti (2013)
    Prendi il cazzo più piccolo del Mondo, Mark Wahlberg boogie nights e il negro per eccellenza, il canile sa.
  2. Armageddon (1997)
    Ci vuole Bruce Willis ad allietare Liv Tyler di passeranno le nebulose.
  3. Con Air (1997)
    Il tamarro Cage è un grande.
  4. Last Vegas (2013)
    Aprirà il Torino Film Festival. Virzì definisce il suo Festival giovane, ho detto tutto.
  5. All’ultimo pugno (2013)
    Pensavo peggio, molto peggio. Invece, nella locandina, Bob fa la sua porca figura. Il suo fisico a 70 anni non è male, fa male.
  6. Totò, Peppino e la… malafemmina (1956)
    Facebook partorisce stalker muliebri e ninfomani un tanto a ora. Da me riceveranno solo lettere sgrammaticate.
  7. Vallanzasca. Gli angeli del male (2010)
    A Valeria Solarino, preferisco la solarità del mio.

Seven Ass alla Rita Rusic, meglio Lopez J. Lo, il lato


25 Jan

Chi non adora il lato di Jennifer Lopez soffre di profondo distacco dalla realtà con diagnosi giudiziaria da ospedale psichiatrico ove sarà “rassodato” di “prognosi riservata” a internarlo
 
Ho sempre avuto una predilezione per il culo. Da quando nacqui, questa zona delicata da deflorar con baci “allo spogliatoio”, merita il mio ossessivo mirarlo “dall’alto verso il basso”, con modulazioni di frequenza d’un attizzato benessere “incandescente”, del mio candito smanioso, giocondo e “pindarico” nel pinnacolo a “colar” come una bevanda alcolica. Queste natiche in cui dissetarsi, sprofondare con euforia “brillantina” di “pomate” erogene come un sonnifero caldo e pacato nelle sue cavità serpeggianti, famelicissime di felicità libera da castrazioni psicologiche, alzata bandiera di “bianco” sol (ar)renderlo in spumeggiantissimo colorito di gote arrossatissime, di labbra musicali di “greve bassezza” e fors’intelletto nei letti a dinoccolarci come dondolanti nella culla di posizioni del dritto vincente sul rovesciarla di match point, il punto focale centrato, “interiorizzato” in noi aizzati, pizzicandole i capezzoli, “sozzi” mentre persevero, “severo” e dur nel seder’, di spruzzi e “frizzi e lazzi”, del caz’ in tiro nell’attillato sradicarle ogni “guglia” della sua parigina eleganza e “peperonizzarci” nel frizzante piccantissimo da toccatine nel palparci, spaparanzarci e di pranzo succoso nella cena dei nostri ormoni apparecchiati come il mio “aeroplano” in volo nel suo viola che, da rosina, si scalmanò in alabastro mio folgorandola nelle sensuali girandole del mio “girasole” con “foglia morta” di palombella e piombarle addosso di pallottole. Prima, ero in pantofole, ora affogo nella sua scalza nudità, affondando di ginnaste arti marziali nel viziarci senza fedi nuziali. Sì, siamo come dei profiterole, la spalmo di panna e monta il desiderio, sciolto di mia bocca a gustar gli zuccheri del suo fondoschiena “ipercalorico” nelle mie ipertrofie virili “sfornanti” un formato “gigante” come il gelatino nella sua Estate bollente del bikini mozzafiato che mangia gli “strozzapreti” in riva al mare, da “bagnina” per amplessi “al largo” di sue acque scongelate dalla mia “gelatina”.

Potete disprezzarla, ché puttana lo è e lo sarà, e svende-sventolante un didietro sproporzionato da strappamutande.

Ma Jennifer è impagabile, impenna, forse è un’attricetta ma, sicuramente, da “cerbottana” nel bersaglio ove, appena slaccia, sale e “irrigidito” la “intirizzisce” nel rizzarci, con le sue gambe affusolate da gatta sulle fusa nelle effusioni da trasfusione di sangue tagliente a lenzuola condivise su rischio venereo, forse Ercole instancabilissimo a smaltir la bile e a godere anche di suo qualche chilo in più da bulimica però di biochimiche alchimiste della mia “ampolla” sbriciolata dal suo graffio in punta di piedi al diamante del mio Nilo condita di diga e dita del drenaggio “idraulico” nell’affannarci, disfarci, rifarmela e sfondarmela.

Sette culi che valgono cinque minuti della vostra vita. Da 5 diventerà più lungo di centimetri.
A seconda della misura, Jennifer e codeste “soppeseranno” se vale il pene.

Jenniferona di Parker:

Alla prima, s’esibisce vedo-non vedo. E io immagino tutto.

Le otto donne più il mio mezzo alla Greenaway con Walker Polly:

lo decanterei per ore. La gente mi chiede perché sono tormentato e vivo male.
Mi legano al palo, mi riempiono di pugni. Torno a casa tumefattissimo, accendo l’hard… disk e mi “viene” l’ernia del disco dinanzi a questa pischella.

Facile preda

La Crawford conosce William, e lo rende grosso come Neeson Liam.

Rusic Ritona rizzona:

oggi, Rita è ancor più bona. Stando col Cecchi Gori, dimagrì spompata. Ora, le poppe amano le prue dei giovincelli nella sua stagionata “prugna”.

Così fan tutte

Koll fa assonanza con? Bravi.

Dal tramonto su salparle

Hayek è il salmone del mio orso “polare” ad afferrarla nel lago del Canada, e a “incanalarlo”.

Tweed Shannon per il pannolino:

Shannon beato Gene Simmons. Egli, di capelli strizzati, se lo “ingozza” ogni Notte con forza.

Tornando alla Lopez, ecco i ruoli che ha rifiutato:

Desperado

I conti tornanoEastwood-Banderas lo sa. Salma batte Jenny di seno, lì no. Antonio è bello e lo voleva rotondo. Altro che Griffith Melanie, una lagna da smielargliela.

Il gladiatore

Connie Nielsen è l’avvocatessa del diavolo, ma la Lopez sarebbe stata il “Non c’è Charlize Theron senza la terza misura” dell’Al Pacino nel Reeves Keanu “chieun’ chieun’ non far il ricchione ma spingi ficcant”, come si dice in Meridione, va la cravatta slacciata e lì appiccandolo.

Jerry Maguire

Quando guardo Tom e Jerry faccio sempre confusione. Chi è Tom? Il topo o il gatto? Sì, sì, vero. Jerry è il gatto, anzi è nella topa. E la Zellweger è mosciarella-algida. Volevo “vedermelo” il Cruise missilizzare” il suo “fal-limento nell’accrescimento d’una mogliettina “Toast-tostandolo va il taste della tastata nella crostatina di marmellata”.

Lara Croft

Mah, so che Angelina ha due tette che te lo spalmano come la sottiletta Kraft,  ma la J. Lo, in tenuta strizzata, potrebbe strozzartelo di “oro”.

Alle prossime elezioni, non votare Berlusconi. Vota Lopez Jennifer.
Tanto, peggio di Mara Carfagna non può farseli.

Fra Jenny e Mara, scelgo il martello sui maron’. E decreto l’amputazione a ogni puttanon’!

Finiamo quest’exploit con quest’approccio da “riccio”:

m’oscurerai per mancanza d’empatia e aggrotterai la fronte, elidendomi dal raggio solare tuo visivo d’orbite mie sognanti un seno maestoso che mi sporge malizioso da s-puma.

Sono un fanatico della clowneria, adoro nuotare al circo nella stanza dei pinguini, ove offusco il piumaggio nero nell’applauso morbido di spettatrici dalle mani vellutate che osannano il mio volto a (o)mettere il becco con dissoluta faccia da schiaffi, ché guardo le tacchine mie colleghe, dette “balenottere” danzatrici, e il direttore che ammaestra la plebe con le scimmie nel porger gli arachidi ai bimbi lì a ridere ma inconsapevoli che saranno educati a “crescere” per adorare solo le cosce della leonessa. Sì, se n’appaieranno da cavallini matti, spronando gli orsacchiotti lor intimi al cowgirl sudando nello “scrosciante” della “follia” in visibilio, invisibile nella maschera sociale dietro lavori che ne travestiran le porcate con la “leguleia” liceità.

A Licia Colò preferisco il mio coccodè. A quelli laureati in Giurisprudenza il mio pruriginoso al contempo “gingillo” chiamato Ciccillo d’uccel’ alla Jim Morrison nella Kathleen Quilan di Oliver Stone, e a Stone Edward Norton, double face del film di John Curran, amo il mio Bob De Niro che fotte la Jovovich nei giochini “pen-intenziari non prete-reintenzionali ma di bone intenzioni” e neanche penitenti eppur “tenendole” strette le gambe del suo Yoyo. Son un onanista dipendente, meglio di te, pennivendolo moralista che paghi le troie lecchine.

In fondo, “scavando”, la vita non è un film di Gabriele Muccino e neppure tanti bacini. Son gatte da pelare e c’è anche da faticare. Solo così puoi scovare colei che cova per scopare. Se qualche volta vincessi una miniera, sarei meno “manovale” e validissimo come la massa che s’ammazza d’invidie e legge quest’ipocrita favola:

un cane corteggia la cagnolina. Finiscono sposati e brindano al matrimonio fra tanti pucci pucci con la suocera al cappuccino e lo zio nel prosciuttello, gli amici porcellini e la figlia del dottore che coccola il comò d’un ragazzo lì in mezzo falò, metton su famiglia e lei ingrassa, lui dimagrisce per gastrite associata a debiti della mutua, e arancia meccanica non muterà. Ieri, un genio fu trattato da scemo per colpa del suo seme birichino, domani creeranno una pecorina Dolly con inseminazione artificiale grazie allo zoo factory dell’atomico fisico Ettore, famoso Frankenstein della schifezza umana da (de)generare di generazione in agitazioni fratricide, ove voglio solo Kessica Chastain, lasciando stare il terrorista Laden che non m’allaga i pantaloni. Voglio bombardare Jessica di torrone nel gemellaggio, sono dolce e non violento da kamikaze di cui non me ne frega un dei caminetti. La scopo nel gabinetto. A Lei interessa la penetrazione spaccona da water, è brava di spaccate e mi fa spaccar’ dalle risate mentre l’arrostisco e anche spiaccicare nel piluccante”.

Ora, ti chiederai: “Che razza di favola è mai questa?”.
E io ti rispondo che è la favola della fava affamata.

Fidati, è così. Quindi, esigo scalare i tuoi orecchini con oral nevralgia delle mie dinamiche entranti. Contaminami, il contagio è tatto, e tutto si fa erettile.

La lucertola è colei che mette la corna ai cervi.

Se non mi credi, allora guarda la telenovela Ove va Carmela, c’è il melone.

E se rompi le palle, t’afferro per il “collare” da ebete e ti frantumo il cranio a calci ove sai benissimo.
Ricorda: se tua madre è psicotica, è colpa del suo corpo floscio. E quindi affloscia.

Jennifer andrà con mille uomini, ma almeno è sincera.
Perché sceglie, innanzitutto, me, duro di tenerezze a giogo-gigolò nell’alternanza di dominio che, con calma, attende l’attimo imminente in mezzo a Lei, “prominentissima”.

Sono sua Eminenza, d’altronde. E me lo meno se mi menate.
Voi mentite donnaccione! So cosa servirebbe per lubrificare i vostri cervellini. Un po’ di burro sul “maccherone”.

Quindi, senz’infingimenti, Jennifer è una pazzesca figa. E va matta per chi la spupazza.
Lo chiameranno pazzo, di mio so che va a razzo appena apre…

Ora, molti di voi si chiederanno: ma che cambiamento stravolgente ha mai compiuto il Falotico da Woody Allen in miniatura ad Arnold Schwarzengger Conan?
Ora, il miracolo avvenne, tutte le donne adesso s-vengono. V’ho più volte illuminato, figliuoli, in merito al mio tragitto sgangherato, disordinato nonostante manie igieniche dai disturbi compulsivi di rigida perfezione simmetrica ai miei occhi strabici e distorti.

L’educazione sessuale partì virtualmente grazie a Stefano Zecchi, sessuologo appunto di Costanzo, che l’ospitava sempre per imparare a fottersi qualche giornalista alla Barbara d’Urso. All’epoca, Barbarella “mauriziava” di liquirizie col baffone, prima che il nostro ingrassasse anche nei genitali pelosi.
Questa ve la dico io, ero sotto il letto dell’agenzia matrimonialeMarta Flavi voleva il suo flauto, ma Maurizio fischiava al Parioli.

Un’altra “glandissima” è Alessandra Graziottin, ospite fissa con quelle “fisse” nei pressi di Rispoli.
Quante nespole di accavallamenti.
Quanto scosciamento negli inturgidimenti alla masturbazione “demente”.

Poi, dopo anni di “ano” e autoinculate, ci provai sfacciatamente con una che sculettava in chat. Muovendosi con far felpato di foto inequivocabili. Abitava in un paesino vicino alla mia Bologna.
Volle fortissimamente incontrarmi. Poi mi spiegò che aveva colto un”fiorellino” sulla rampa della cerniera per esser fornicata nel prato col fioretto.

All’epoca ero fuori di zucca, e non la cuccai. Andammo a bere in un locale della zua “zona”, frequentato da maniaci del “W la briscola!”. Ordinò tre birre, poi m’adocchiò e sussurrò un “Adesso ho bisogno di qualcosa… che asciughi la digestione”.

Tentennai e fraintesi, e chiesi al barista d’azionare le “palle” del ventilatore.
Lei anche equivocò. Mi scambiò per ubriaco anziché rimbambito in zona bambinesca, e soprassedette.

M’invitò a casa sua:

– Adesso, mi sento rilassata -, pronunciò sfilandosi la gonna e intimandomi a prepararle un bollente caffettino.
– Con lo zucchero di canna? -, fu la mia risposta secca.

Mi spedì fuori a calci nel popò da papà, solo perché voleva del “latte” acidognolo.

Mah, vai a capir le donne.

Comunque sia andata, Jennifer va ove io so.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Out of Sight (1998)
  2. Chi ha incastrato Roger Rabbit (1988)
  3. Jennifer’s Body (2009)
  4. Tom e Jerry – Il film (1993)
  5. Scuola di geni (1985)
  6. Looper – In fuga dal passato (2012)
  7. U-Turn. Inversione di marcia (1997)

 

Tutte dei pezzi di…, Rita in due, ma questo Sguardo toglie il respiro:

Genius-Pop

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