Posts Tagged ‘Jeffrey Dean Morgan’

Heist (Bus 657), Trailer, De Niro (non) mi tradì/irà, è IRA, i terroristi!


18 Sep

deniro heist

Eccolo qui, sfornato pochissimi istanti fa, in traslucido deluxe firmato Lionsgate, b movie di qualità, “trash” che ne sa, nostalgico “revival” dei film che andavan per la maggiore “di cassetta” negli eighties, adesso purtroppo passati di moda e “soppiantati” da pellicole astrusamente più sophisticated…

Invece, me lo gusterò questo “De Niro d’annata”, The Pope, bello invecchiato di stagionato tanto “aromatizzato” di capelli cotonati e uno stile tamarro di medaglione al pet(t)o in fuori, forte, gagliardo, che si fotte Summer…, modella prestata ai (di)letti del cinemino secco, senza fronzoli della Emmett/Furla, non un instant classic ma della Hannibal Classics. “Coadiuvato” dal carisma di Jeffrey Dean Morgan, uno di cui non si capisce la carriera da “paludi della morte” e il texas rising d’un Joffé ritornato sulle scene western, altro genere decaduto e rinato alla Tv.

Un film col wrestler Dave Bautista, carrarmato di muscoli spaccatutto, in questo Speed che incrocia Quel pomeriggio di un giorno da cani, di disfatte carni triturate e “sgommanti”, questo Inside Man nel pullman un po’ alla Ocean’s Eleven.

Questa Kate Bosworth magrissima che però m’attizza, questo Scott Mann di The Tournament, ripescato chissà dove.

Sì, un sano tuffo nei film “cesso”, nel garbage, negl’inseguimenti che non si caga più nessuno, in questo Cinema fracassone, anacronistico, che “spinge”.

Altro che Ozon e le sue pippe mentali.

Appena uscirà in home video, ordinate una pizza al prosciutto crudo e crudamente sparatevelo con qualche patata come (con)tor(n)o.
Poi, pigliate una bolletta e mandatela a culo. Questo vale il prezzo del debito. E che non scassino la minchia delle puttanelle di sorta, di s(b)orrata, eppur che (s)orche!

 

di Stefano Falotico

Heist (Bus 657). Poster and official trailer soon from Lionsgate


18 Sep

Ieri, sul canale ufficiale YouTube della Gulf Film, è apparso il trailer di Bus 657, subito, o almeno dopo poche ore, cancellato, perché violava il copyright della Lionsgate, casa distributrice, sul mercato americano, della pellicola.
Oggi, il suo attore e sceneggiatore, ideatore del progetto, Stephen Cyrus Sepher, su Twitter, annuncia che la release date del film è stata finalmente fissata negli USA il 13 Novembre.
E che, soon, uscirà il real, verissimo trailer autorizzato dalla Lionsgate.
Era ora, questo film pareva che non dovesse uscire mai, in questi mesi si son avvicendati vari filmati, poi abrogati dalla Lionsgate, fantasmatiche apparizioni, insomma, e poco nulla di tangibile.
Intanto, proprio oggi, in attesa della prima-premiere del trailer, è comparso il poster.

Negli altri Paesi, a quanto sembra, il film conserverà il titolo originale di lavorazione, Bus 657, appunto, mentre, da quel che apprendiamo, vedendo il manifesto, il titolo, almeno per gli States, è stato cambiato nel più generico Heist.
Stiamo dunque attenti a non confonderlo con quel The Heist omonimo di David Mamet di qualche anno fa, che vedeva fra gli interpreti Gene Hackman, Danny DeVito e Sam Rockwell.

CPKMT8UUYAA12Y- di Stefano Falotico

 

 

 

Bus 657 and I Am Wrath Poster(s)


12 Sep

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Bus 657, Poster from France(si)


26 Jul

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Bus 657 with De Niro, new pics


06 May

BUS1 BUS2 BUS3 BUS4Described as a mix of “Dog Day Afternoon” and “Speed,” with the added twists and turns of such heist movies as “Ocean’s Eleven” and “Inside Man,” the movie stars Jeffrey Dean Morgan as Luke Vaughn, a broke father desperate to save his daughter’s life as her medical bills pile up. Vaughn soon turns to his boss, casino owner and retiring mob-boss Francis “Pope” Silva (De Niro), for help. Pope rejects his pleas, forcing Vaughn resort to other means. Facing an impossible deadline for his daughter’s life-saving surgery, Vaughn joins forces with a psychotic co-worker (Bautista) to rob Pope’s casino. When the daring heist goes awry, Vaughn and his partners take refuge on bus 657, taking several commuters hostage. The cops and Pope close in as Vaughn’s deadline approaches.

New stills from Bus 657 with De Niro


07 Mar

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Una figlia d’Arte, ma non è “texana” dagli “occhi di ghiaccio”


11 Jan

 

Il peccaminoso bosco degli “insoliti” omicidi irrisolti

Un Incipit dilaniato da un cadavere “virginale” che piange la sua innocenza nel sangue incoagulabile d’una livida morte.
Il solito mostro (ma, potrebbero essere più d’uno…) dalla hydiana, bifronte personalità mascherata dietro l’intonso “costume” d’una vita “normale”.
Chi è il mostro?

Storia già “sentita” che potrebbe rinvigorirsi d'”accecante sorpresa” se la figlia di Michael Mann osasse di più, “fiabescamente nera”, su atmosfere torbide di fantasmatici boschi immersi nelle tenebre.
Ma un senso farraginoso di “sgrammaticato” analfabetismo all’appassionante fulgor del genere thriller, appesta il film di un’aria professionale da immatura opera prima.

Son proprio gli abusati stilemi, chiamateli pure cliché d’una adempienza troppo rispettosa delle “regole”, ad ammantar la pellicola di discreta, fin troppo, “discrezionalità”. Anzi, senza una concisa, densa, innervata direzione.

Molte strade già percorse di destini affini d’incrociate vite “storte”.
Poliziotti raggrinziti nella disillusione di chi, però, idealista desidera abbrancare il “lupo nero”, un’adolescente, già “tuffata” nell’orrore ancora prima di salvarsi. Redenzioni già, anzi, spellate dalle arrugginite vite di periferie fatiscenti, d’asfalti inumiditi malinconicamente da troppe “piogge”.

Non so, scuoto il capo, non m’ha affascinato, sebbene la sparatoria da “western-metropolitano” abbia la secchezza d’un Eastwood dagli sprazzi “soleggianti” e roboanti dell’adrenalico Mann. Ma è un DNA estemporaneo d’una “genetica” impalpabile nella noia, sì, generale.

Ci sono notturne inquadrature che sfiorano le nostre iridi ma, prima d'”incendiarle”, invisibilmente le abbiamo già dimenticate.

L’intrigante Ami Canaan Mann ha un profilo d’androginia anche sexy, come quasi tutte le donne intraprendenti, ma il suo film rimane intrappolato dal suo, forse, “non averlo girato”.

(Stefano Falotico)

 

 

 

 

 

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