Visto che uomo dotto e forbito che sono? SE FOSTE STATI DIRETTI.
Io ieri, con una ragazza bellissima, fui diretto. Lei stette per mandarmi a fanculo per direttissima ma io scelsi di perdere il treno con una littorina.
Sì, il diretto è troppo veloce, meglio un montante. Calibrato lentamente, ficcante, sprofondante, eiaculante in modo fornicante e piccante ma senza troppa fretta eccitante. Ah ah.
Ah, raccontate un sacco di stronzate. Sì, vi prenderei a pugni, mie pugnette.
Millantate talenti da dietro una tastiera. Anche io dietro una tastiera sono Shakespeare. Sì, lo sono davvero. Anzi, la mia prosa è perfino più tragica. Ah ah. Assomiglia anche a quella dell’Alighieri, uomo che sprofondò nelle tenebre e, nella sua solitudine arcaica, reinventò la Lingua italiana in maniera aulica. Anche se, essendo più solo di Dostoevskij, dai suoi demoni interiori partorì un Inferno.
Ah, Dante in cuor suo sognò sempre di ascendere paradisiaco in quella di Beatrice ma la Bice non amò mai carnalmente quest’Alighieri, uno che, nel suo delirio d’onnipotenza da superuomo, anticipò anche molte teorie di Nietzsche.
Dante si morse le mani e si spaccò pure un dente ma perseverò pervicacemente e indefessamente nel suo Purgatorio, malgrado Beatrice l’avesse spurgato e, sinceramente, l’avesse sporcata con qualcun altro più ardente e bollente come le fiamme più scaldanti che si trovano nel magma lavico delle vostre vite oramai, diciamocelo, bruciate.
Di mio, infatti, allestisco drammi letterari di matrice scespiriana, ispirandomi ai migliori film di Kenneth Branagh. Ne respiro le rarefatte atmosfere, le introietto nei miei canali percettivi, le deglutisco, le assaggio e snocciolo fra le labbra della mia sensibilità femminile tendente a scoparle da maschilista pompante, quindi virulentemente e potente le vergo come un nero su una bianca. Poi, lascio che le emozioni, in me inoculate come in Videodrome, diventino carne poetica della mia anima incendiaria, lasciva, impudica da marchese de Sade.
Sì, su Facebook, colto dall’entusiasmo nei confronti di Tom Cruise dopo aver rivisto la sua magnetica performance in Collateral, ho scritto che non dovete mai più offendere Tom.
In molti infatti lo considerano ancora un attore mediocre nonostante il suo carnet prestigioso e inviolabile di grandi film ma anche di superbe sue interpretazioni.
Ecco, prendete certamente Top Gun e il suo Maverick e datelo in pasto a Vittorio Sgarbi. Lui, in tal caso, avrà ragione a insultare Cruise, urlandogli villanamente… capra, capra, capra!
Caro Vittorio, lei fa però il gagà sul mio campo di battaglia, cioè la storia dell’Arte ma, onestamente, di Cinema e di Musica non capisce una minchia. Sì, non sa un cazzo nemmeno di altri argomenti. Neppure dell’altro organo genitale inversamente proporzionale al suo ego smisurato.
Quello delle donne scultoree ove lei, si fidi, non sa affatto il fallo, no, fatto suo. Lei ebbe infatti la facoltà universitaria, oserei dire, di leccare i buchi della Venere di Botticelli realmente incarnata in questa terra nostra sconsacrata, ovvero Casalegno Elenoire. Lei però, dopo pochissimo, lo lasciò, preferendo forse Rocco Casalino. Uomo di cervello piccolino ma, chissà, di qualcos’altro molto più del suo grandino.
In verità, Elenoire va pure con te, zotico scemino.
Sapete cosa disse Vittorio, in sua discolpa, quando Elenoire lo mandò ove sapete?
Vittorio disse che lei lo lasciò perché s’era fatta un tatuaggio. Dunque, un uomo della sua cultura, si sentì quel punto addirittura (dis) onorato dall’essere stato trombato da una tamarra con la pelle impiastricciata.
Ora, che Elenoire sia un’impasticcata, si sa. Lo ammette lei stessa. Che sia impiastricciata, pure. Ma io la impiastriccerei di più…
Sì, partiranno schizzi degni del van Gogh alla sua massima follia pittorica, un Vincent, come Tom Cruise di Collateral, dolcemente piluccante, affrescante eppur ardentemente scaldante come i rossi globuli più accesi della sera più abbrustolente. Volerà estremamente toccante il pen(nello) più pitturante per orgasmi impressionanti degni di nature selvagge dal floreale impressionismo schiumante.
Sì, date a Tom Cruise lo spumante. Può permettersi d’imbiancarle tutte con tanto di carisma da albino brizzolato e classe sfavillante.
In verità vi dico che Elenoire non si fece solo un tatuaggio, si fece altri uomini di più lungo raggio.
Forse pure il mandingo Jamie Foxx.
Da allora, per Vittorio furono solo miraggi.
Ora, arso più di Notre-Dame, pontifica da tuttologo, mettendo bocca su tutto tranne che su quella…
Sì, finitela con la favoletta che anche voi avreste recitato alla grande in Collateral se foste stati diretti da Mann, un grandissimo.
Gli attori presi per strada potevano funzionare nei film neorealistici-pauperistici di Pasolini.
Voi, sinceramente, non funzionate manco col vostro accattone pisellino.
Se vi do in mano una pistola calibro 20, non funziona lo stesso.
Sapete perché Tom Cruise è magnifico in Collateral? Perché Tom Cruise è uno stronzo patentato.
Quando dunque lo vedete alle prime che ride come un bambino di otto anni, non è lui. Sta usando una maschera.
Quando invece diventa cattivissimo, è un genio.
Perché Tom è un mostro… di bravura.
Altamente professionale, sofisticato, un veterano che s’è fatto il culo per arrivare ove è arrivato.
Voi parlate ma non sapete neanche in italiano parlare.
Figurarsi se potete solo sognare di spararle.
Vi racconto questa.
Anni fa, un demente di cognome Calzolari mi disse arrabbiatissimo:
– Stefano, allora non ci siamo capiti! La gente scopa, si diverte, va alle feste. Tu queste cose non le farai mai perché sei matto! Ora ci sei arrivato?
Rividi questo tizio al Medusa Cinema di Bologna. All’uscita della proiezione Nemico pubblico di Michael Mann:
– Idiota, ci provi adesso a dirmi quelle cose che mi dicesti anni fa?
– No, scusa.
Non successe niente. Lui si avviò verso la sua macchina, ridacchiando eppur malignamente ancora pensando:
– Solito coglione.
Al che, avendo io adocchiato la sua smorfia di derisione, aspettai che partisse con la macchina e lo seguii senza che se accorgesse, con decisione.
Arrivò a casa sua, parcheggiò e, quando uscì dalla macchina, a tarda sera, gli apparii io davanti.
Non lo sfiorai neppure.
Mai più si riprese da quella paura…
Infatti, dallo spavento, ha i capelli bianchi ora come Tom di Collateral.
Sì, ebbe di fronte uno che, con la sola occhiata sinistra, l’aveva già macellato.
Come diceva lui… uccellato e inculato.
Sapete, mi piace farvi divertire e fare il Joker.
Se pensate che lo sia davvero, lo sono.
WHY SO SERIOUS?
La faccia da culo è servita.
di Stefano Falotico