Posts Tagged ‘James Mangold’

In attesa dell’Oscar a Phoenix, parliamo oggi di Cop Land e delle moralistiche prediche, no, delle prefiche – La scimmia del cortometraggio di David Lynch è romantica!


25 Jan

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La prefica è colei che viene pagata per piangere ai funerali.

Spesso, viene assunta dalle donne del meridione per dare un tono più melodrammatico all’atmosfera già, appunto, funerea e piuttosto lugubre creatasi in seguito al lutto incolmabile dovuto alla perdita di un caro.

Molte ragazze, però, piangono a dirotto più di una comare secca vestita di nero a mo’ di cornacchia se, anziché perdere un caro, devono pagare il cariatide dentista affinché le curi dalle carie.

Alcune sono pure incurabili racchie. Insomma, neanche se facessero le suore della curia riuscirebbero ad amare l’essere solo, sinceramente, delle donne da tutti trascurate… anche da dio.

Sì, sto assistendo davvero a un porcile di donne amanti(di), a quel porcile profetizzato da Pasolini, già avvenuto e insinuatosi nelle anime di molti giovani donne, da tempo immemorabile e da non restaurabili tempi, putrefattesi. Fuori e dentro.

Eh sì, ragazze universitarie, peraltro ricche di famiglia, che non abbisognerebbero di prostituirsi in quanto, come detto, vivono in agiate condizioni economiche piuttosto soddisfacenti, le quali, appunto non paghe della vita non magra, bensì ben pasciuta, si sottopongono a pesanti cure dimagranti e poi praticano robusti pilates rassodanti per poterla offrire tutta depilata e “brillante” al miglior offerente che possa, nel salvadanaio, soddisfarle appieno col suo spumante!

Mah, più che miglior offerente, tale elemosinatore di figa a buon mercato è, diciamocela, un accattone sofferente.

Sì, un uomo perennemente frustrato che sputtana con tali puttane tutto il suo magrissimo stipendio, spesso pure dell’assistenza sociale e dunque di pensione precoce a lui elargito, pur di passare una notte a base di fruste sadomaso con una di queste mentecatte che la danno per potersi pagare la borsetta di mammà.

Sì, insospettabili ragazze apparentemente pudiche, insomma, a prima vista Elsa Morante, non vivono affatto d’idealismi virtuosi come Bianca, ovvero Laura Morante, bensì vivono doppie esistenze ove, se di giorno si celano dietro la parvenza delle brave figlie di papà, di notte la donano a un brutto figo, no, figlio di zoccola.

Sì, ne vedo tante…

Ragazze laureande che ti contattano in privato, spacciandosi per donne che vorrebbero con te instaurare una sana relazione d’amore purissimo quasi da sante.

Ma, dio santo, al terzo scambio di battone, no, di battute in chat, ti chiedono d’iscriverti ai loro siti a luci rosse ove, una volta che ti avranno fornito La chiave d’accesso, dietro tuo lauto pagamento ed esosa quota dispensata a codeste donne assai pruriginose, sostanzialmente poco virginali e lindamente, intimamente nient’affatto rosee, sottoscritto che avrete loro l’abbonamento dispendioso e lussurioso, al fine che costoro possano comprarsi ville lussuose, vi fotteranno in maniera clamorosa. In ogni senso. Alcune infileranno… anche la clausola ove non potrai baciare loro nemmeno il seno con fare ardimentoso.

Che sole!

Ecco, se siete uomini che pendete dalle labbra di questa qua, abboccatene pure e fatevi da loro imboccare.

Siete uomini che, tempo nel didietro, no addietro, perdeste il senno e, per sanarvi dall’insonnia, vi deste alle belle di giorno…

Di mio, me ne fotto bellamente.

Ora, parliamo di Cinema e lasciamo stare le minchiate di queste malafemmine.

Matt Damon tornerà a lavorare con James Mangold per The Force.

Mentre Harvey Weinstein, accusato da Annabella Sciorra di averla stuprata con la forza, si difende, dicendo al giudice che, se la Sciorra avesse eccitato, no, avesse necessitato di lavoro, doveva darla a Sylvester Stallone e a Robert De Niro.

Sì, in tribunale, Harvey diede spettacolo, un one man show da indifendibile mentitore da applauso a cerniera aperta, no, a scena apertissima.

Anziché, prendersi giustamente le colpe delle sue porcate, demandò a Stallone ogni responsabilità:

– Sì, che cazzo vuole da me quest’Annabella? Se costei afferma di essere stata da me sessualmente violentata nel ‘94, come mai allora girò Cop Land, da me pagata, no, finanziato con la mia Miramax nel 1997?

Dico, giudice, in questo film lei consola pure lo Stallone italiano, accarezzandolo pietisticamente e ascoltando insieme a lui Stolen Car di Bruce Springsteen!

 

Insomma, figliuoli, sono un grande romantico. Per questo, vivo nella mia stazione ferroviaria e la gente pensa che deliri, anzi delinqui. Qui, a forza di usare le vostre biforcute lingue, io sono diventato un linguista mentre voi ora non aprite più bocca. Tanto ne pagherete un’altra e lei aprirà non solo quella.

Ho detto tutto.

Per molto tempo, vollero farmi credere, catechizzandomi, che dovessi redimermi. Redimermi da che?

Non ho intenzione di credere ai buonismi falsi di The Family Man e non sono neanche Sonny. Se proprio volete usarmi come meme alla Nicolas Cage, almeno affibbiatemi la patente di Sailor di Wild at Heart. Sì, solo quando sono fuori dagli schemi, risulto magnetico e romantico.

Quando mi volete come un comune idiota piccolo borghese, mi rendete scimmiesco. Sì, i miei sono deliri squisiti, di alta scuola registica alla David Lynch. Deliri ove celebro amori incommensurabili alla Lars von Trier de Le onde del destino. Finiamola! Non dovete riportarmi indietro. Ma quale Ritorno al futuro!

Tu, donna, sei il mio delfino? Di mio, mi tengo Bruce Springsteen e lascio perdere le puttanate piene di melassa.

Comunque, quella non è male. Si chiama Melissa. Stasera, vorrei offrirle un tiramisù. Ah ah.

Ecco, vi ripropongo questo audiolibro. Una donna che lo ascoltò e lesse il libro mi chiese:

– Per caso, chi è la ragazza di cui stai parlando nel tuo libro?

– Si tratta di una donna immaginaria e vagheggiata.

– Non ci crede nessuno. Ci sono dei pezzi troppo sentiti, lei non è irreale e non me lo/a dai a bere. Ecco, molti segmenti sono volutamente volgari e forti. Ma è una critica alla società ingorda e bavosa. Ci sta! Te lo posso dire? È la più bella, struggente, vera dichiarazione d’amore che una donna possa ricevere in vita sua. Non ti ha ancora sposato?

 

di Stefano Falotico

 

James Mangold dirigerà The Force da Don Winslow


18 Mar

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Ebbene, reduce dal planetario successo di Logan, che sta spopolando anche sui nostri grandi schermi, l’ottimo James Mangold avrebbe già scelto il suo prossimo progetto. Ha infatti opzionato il nuovo, entusiasmante libro di Don Winslow, The Force, che non è ancora uscito nelle librerie bensì farà il suo debutto a Giugno, anticipato però da critiche illustri come quelle del collega rinomato Stephen King che l’ha incensato di lodi, definendolo ipnotico sul suo profilo Twitter. Ridley Scott, che presto dirigerà un’opera tratta anch’essa da un bestseller di Winslow, The Cartel con Leonardo DiCaprio, sarà uno dei produttori dell’operazione.

In The Force si seguirà la “losca” vicenda di un poliziotto corrotto che dovrà salvare la sua già minata reputazione, “gestendosi” nell’articolata rete di “imbrogli” che lui stesso ha “architettato” nei suoi sporchi affari, dividendosi fra le gang di Harlem, un boss mafioso con cui è in debito, la famiglia e gli agenti federali che cercano di estrapolargli informazioni e far chiarezza sulla sua vita un po’ oscura.

Siamo sicuri che Mangold, che scriverà la sceneggiatura assieme a un altro nome che sarà annunciato a breve, dirigerà questo film con efficacia e talento, non essendo nuovo infatti al genere poliziesco, come ampiamente dimostrato in una delle sue pellicole di maggior qualità, quel Cop Land sottovalutato del 1997 con Sylvester Stallone, Harvey Keitel, Ray Liotta e Robert De Niro.

 

 

di Stefano Falotico

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All’uscita di Logan, il problema del blockbuster col supereroe (non) si pone e la mia solitudine ancor più, a Oriente, nel “niente” si (s)porge


05 Mar

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Ecco che la gente, in massa, si accalca per veder l’ultima fatica di Mangold, regista che io venero, dai tempi malinconici di Cop Land con le sue ballate springsteeniane, immerse nella natura verista dell’uomo fattosi carne metafisica. Aspetterò come spesso accade lo streaming, gustandomelo lontano dal chiacchiericcio isterico e da fanatici fancazzisti che potrebbero rimbambirmi più di quanto (non) lo sia.

Questa gente smaniosa del blockbuster “d’annata” mi annoia, più che altro mi turba. E io, da “egoista” delle mie depressioni e della mia ancestrale solitudine alla Johnny Cash, tengo molto ai disagi “asociali” che mi sganciano da questo mondo “contemplativo” dei botti, delle esplosioni e delle (cer)bottane. Al che mi “estinguo” nel mio io più denso di mesmerismo sensoriale e faccio dell’esser solo un solido remoto da questa gente che aspetta tali eventi. Io son uomo di venti, mentre questi al capolavoro inneggiano e Hugh Jackman sul podio sventolano. E sono accompagnati da delle sventole per facili, “fallaci” sveltine. Uomini di fallo, non dei falotici. Adesso questa non fa rima ma questo caos fa caciara di Roma. Mi osservo e mi chiedo perché mi piaccia tanto The Night Of con le sue atmosfere “prelibate”, questo Turturro con l’eczema che sostituì Bob De Niro, questo Riz Ahmed “schizofrenico” con gli occhi sbarrati che però non assume nessun farmaco, rinchiuso nella prigione del suo incubo peggiore, questo Richard Price sceneggiatore “calcolatore” al “goniometro” dell’ampiezza percettiva d’indagini a (dis)sotterrare un cuore. Questi crepuscoli mi allietano e vivo come Logan nei “muscoli” innanzitutto del mio “animale” strano. Tirando fuori gli artigli quando serve, quando mi trattano da servo. Sì, non son sereno, ma il tempo è variabile con precipitazioni di futuri avengers.

 

di Stefano Falotico

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Wolverine vai vai!


31 Jul

Ho sempre preferito Ray Charles ai Ray-Ban, la bandana ai frutti dell’amor, cioè le banane, ho sempre visto i migliori VHS senza Blu-ray del cazzo

Amo i pirati, non della strada, ma asfalto la tua cecità!

Sono un cinico d’altri tempi, insomma “al taglio”

Questa società è ampiamente peggiorata. Donnette con poco cazzo “storiografico”, fan le fighe oramai che sono ad “anta”.
Perlustrando zone inesplorate nel rimpianto che spera che qualcheduno impianti qualcosa che possa germogliare più della piantina.
“Uomini” perlopiù con l’alopecia evidente degli stempiati senza tempie, fuori Tempo massimo e al minimo storico. Anzi, degli stoici. Per andar con queste, devi aver perso molti peli.
Infatti, l’impianto salva capra e “cavolo”.
Fidatevi, fratelli della congrega, non c’è peggior sordo della sorte. Non c’è peggior sorca d’una che se lo inforna per fornicargli il portafogli.
Ah, adesso nuove manie di protagonismo stan insospettendo gli ambiziosi senza cervello.
Appena spunta qualche mente geniale, si crede che abbia copiato da altre f(r)onti.
Bene, ho la mia teoria in merito. Chi vive di sospetti, merita che io lo spettini. E glielo spacchi anche, fiancheggiandolo e poi sbattendoglielo in mezzo ai fianchi.
In tutta franchezza, lo terrorizzo. Lui fa il terrorista se un “terrone” sale agli onori della cronaca, reputando impossibile che abbia tagliato il traguardo quando prima sbucciava solo la (ci)polla della moglie “alla buona”.
Ma la vita riserva sorprese, miscredente. Dalla credenza “popolare”, può venir fuori chi ti “screpola” le palle.
Sì, se sotto la panca la capra crepa, tu caprone non crei e critichi chi creò, in quanto tu crepato e da cremare. Cretinetti!
Lecca il Cremino e lascia star i bambini che sognan se non gradisci i loro “dolcini”.
Di mio, son duro cattivello, sganasciami contro il sorrisetto e a fette ti “righerò” con asce ridenti. Sì, le lame ridono, il lama ti sputa in faccia “a rissa”.
Se amaro giudichi il mio riso, allora orso sarò ancor più ad arderti. Un bel falò scagliato contro chi ruppe la vetrata, qui ad appiccar e impiccar dopo le picconate.
Piccione, io ti cago, non mi caghi? Allora, pisciami in testa. Ammesso che ti abbia lasciato i testicoli. Ci covi? Ecco il corvo!
Secondo me Einstein era un idiota. Tutti a dichiararlo genio. E che me ne faccio di un genio che rivoluziona la fisica se poi non inventò la dinamica per viaggiar spaziale?
Peraltro, andava fermato prima che Fermi brevettasse la bomba atomica per l’uso anomalo dei guerrafondai.
Meglio la musica planetaria, orbitante ad “assonnarmi”, a chiuder gli occhi e navigare piuttosto che questi neuroni tosti privi di ritmo ed elettrizzati a capelli sfibrati.
Meglio Doc di Ritorno al futuro. Quello leggeva Verne, non era una merda da ventimila seghe mentali sotto le tristi maree. La vedeva in grande, e realizzò il vettore dell’entropia, permettendo di “vettori” che i genitori “trombassero” di motore schizzante!
Poveri fessi. Tarantino non copia? No, non copia, trae spunto, ispirazione e reinventa. E, dall’inventar, va il copulare.
Lo sa Uma Thurman. Prima le diede la parte della drogata, poi della protagonista, poi le fu Bill previo non ingravidarla, dandoglielo tanto da Quentin delinquentello col contraccettivo previdente. Mai mettere incinta Uma, altrimenti vorrà l’Oscar per il Rosemary’s Baby. Parto della scopata schifosa e pulp.
Puro trash undergriund da Planet Terror. Al Sud, quando vedono una bionda così, urlano “Che puscio!”. E quindi spingono il tasto rosso del push. Per lo splash da bastardi senza gloria.
Figata della Madonna che Moretti Nanni non capirà mai. Sì, Nanni. Continua col tuo “Cinema” reumatico.
Di me si può dire tutto. Tranne che non sia un genio di “YouTube”, meglio di te che non sai non solo un tubo ma neanche come t’inculo.
Totalmente.
Con questa, per oggi è tutto. E un’altra ne conquisto.
A domani, per altre botte.
Ora, che c’entra Ray Charles? Meglio un “cieco” che sa come toccare i “tasti”. Ray è nero e alla porno attrice Bray Rhiannon piacque il suo “tocco”.
Dicesi piano-forte.
Sono uno stronzo? Lo sono sempre stato.
Dici di no?
Beccati questa “cattiveria”.
Ieri sera, ho vsito il signor Ionata in carrozzina. Gli ho offerto delle tazzine e v’ho bagnato il mio “cornetto”, augurandogli buona fortuna.
Mi ha maledetto, e io: “Non sono superstizioso. Amo i gatti di Edgar Allan Poe e soprattutto le nere gatte. Per lei, Ionata, la vedo invece nera. Abbaia, dai, bau bau. Lo so che ti faccio la bua. Me le faccio anche al buio. Se vuole guardarci, gliele mostrerò a luci accese. Nessun problema, ma non le tirerà ugualmente nonostante le tendine abbassate e infuocati noi da finestra sul cortile”.
Ionata: “Sei un mostro!”.
Io: “Ecco, tieni il binocolo. Reggici i moccoli e attento a non metter becco di bernoccolo. Insomma, eccola, guarda come lo allunga”.

Che c’entrano i VHS? Sono l’acronimo di “Vedi ah ah che slurp”.

Sì, alle banane, preferisco che mi lecchino le bone.

Avete letto? Sì, così ragiona lo psicopatico che mi “pedinò” per anni, salvo esser sedato nell’ano. Ora, par blindato in casa, gli hanno d(ot)ato l’immunità dopo le sue munizioni e i suoi ammonimenti ai “musoni”.
Dicesi vendetta sottile(tta) al tontolone che pensò di girarsele e raggirar e invece adesso gironzola di stanza in bagno a cagarsela

Sì, “avventuriamoci” nella “criminal mind” d’un “acuto (web)master”. “Dottore” in “Scienze delle culinarie”, par che si vanti d’aver culo. Mah, a giudicar dalla sua ragazza, che ha raccattato nell’immondizia del suo immondo “USA e getta”, a entrambi non donerei salviette né salvezza.
Ma quale “sanità”. A questi qua solo che un lavaggio. Mentale? No, da ridurli in ospizio con la mentina e il mio “bon ton”. Insomma, provasse a “sbottonarsi” la “patata”, giudicando le patte altrui e non rispettando i leali patti, giocandosela sporca, e il suo porcello chiederà l’elemosina format(o) salvadanaio, prossimo articolo del suo “giornalismo”.
Che altro aspettarsi da un ebete del (de)genere? L’albero genealogico era già (i)scritto nella pessima borghesia che, pedante, “pedala” e ti dà una pedata.
Insomma, usiamolo come pedone. E se non sarà steso, allora il torpediniere. Non basta? Allora, aggiungiamo un topo nel letto della sua topina.
Impaurita urlerà e finalmente si “bagnerà”. Ché, stando con “uno” di tal “sfatto”, poco è soddisfatta. Per forza, si stufa senza lo stantuffo. Sebbene stia messa male anche quando si consola con marmellata di confettura. Fai fai! Iattura. Il catturone!
Sì, una coppia da “(s)ballo”. Lei di San Diego, una palindroma or “inserita” socialmente ma sempre in quel posteriore assieme all’impostore.
M’immagino le loro notti. Lui: – Cara, hai preso nota di come, dopo un mese, te l’ho reso noto?”.
Lei: – No, ho preso sonno. Mi annoiava. Sei un tonto. Lo voglio tornito.
Lui: – Che cosa ti ha dato noia?
Lei: – Non lo so. Non ho visto né sentito nulla. “Tirava” cattiva aria, così mi son voltata dall’altra parte e ne ho cacciato un altro.
Lui: – Un altro di che? Un peto?
Lei: – No, uno che non come te, “grazie” alle sue (ri)petizioni, mi fa goder di giravolte.
Lui: – Sì, voltiam pagina. Che voto avevi in “Educazione sessuale?”. Che condotta?
Lei: – Mah, non ricordo. Credo d’aver superato il Ginnasio grazia a un po’ di “ginnastica” con quello… di fisica.
Lui: – Ah, un capoccione alla Einstein.
Lei: – No, uno di buone flessioni di cappelle.
Lui: – Svergognata. Che facevi comunella con uno dell’ISEF?
Lei: – No, gliela concessi di “palle a mano” ma respirava male.
Lui: – Soffriva di asfissia polmonare?
Lei: – No, aveva la fisima di non aver il fisico per infilarmelo.
Lui: – E come ha fatto a insegnare quella “materia?”.
Lei: – Scopava con l’insegnante di chimica, specializzata in astronomia. Sì, che viaggi si fottevano. Lei gli decantava le costellazioni, lo allattava e lui veniva in Venere.
Lui: – Ah, quindi quella prof. gliele “girava”. Sarà stata una docente bona che credeva agli oroscopi del Venerdì 13.
Lei: – Non era il diciassette?
Lui: No, non raggiungeva neanche quello più sviluppato dei sette nani, quindi. Ah ah, me le suono da solo.
Lei: – Di suo, appariva un missile ma era sempre sulla rampa di lancio.
Lui: – A scoppio ritardato, insomma. Cioè: scaldava, stava “trombando” e poi evaporava?
Lei: – Sì.
Lui: – E come hanno fatto ad avere una relazione così “duratura?”.
Lei: – Be’, guardavano le stelle col telescopio. Previo la gastroscopia.
Lui: – E quindi tu, piccola stella senza cielo, hai scoperto il tuo Ligabue.
Lei: – Ah, il “pianeta” Liga esiste solo per le ragazzine da boni e bovari.
Lui: – Però le fa sognare.
Lei: – Preferisco un sonnifero. Dai, dormiamo.
Lui: – Aspetta, “amore”. Ho visto cose che non puoi immaginare…
Lei: – Io non ho visto mai le mie cosce, domani ho da far… una radiografia di raggi a balenottera. Devono individuare se esiste.
Lui: – Allora, ti auguro sogni d’oro.
Lei: – Sì, se mi regalassi qualche volta…
Lui: – Una galassia?
Lei: – No, mi basterebbe una collana. Almeno, posso andare sui viali d’alto “bordo”. Altro che borghi di Correggio. Altro che scoregge.
Lui: – Come Belena con Corona? Finirai in carcere. Poi, succhierai quelli dei secondi(ni) col collarino.
Lui: – No, come il tuo coglione.

Al che, spazientita, si alza dal letto e gli urla: – Sono una zoccola, ci sei arrivato? Sto con te perché mi dai il tetto!.
Lui: – Stronza, dammi le tette.

Finisce con tutt’è due distrutti ma peccato. Tutti quei “dementi” andran perduti nel Tempo come lacrime nella pioggia.

Questa play fa… tristezza?

No, fa verità.

Posso, onestamente, dichiararmi l’unico sano di “manto” in una società di ammattiti.
Non c’è la rima? Ma almeno, c’è stata la freddura indementita. Ah ah!

Definizione di freddura: “Battuta, non battona, sbatacchiata a muso appunto duro, che brucia”.

Ah ah.

– Che cazzo ridi?
– Non posso?
– No, non puoi nulla.
– Sei solo che nudo.
– Be’, ma è un bel vedere, no?
– No.
– Perché mai?
– Perché sei volgare.
– Ricorda mentecatta: la volgarità un baffo mi fa e Donna baffuta sempre piaciuta.
– Vai con quelle coi baffi?
– No, me la rido sotto il “buffo”.
– Non capisco.
– Allora, ti piscio.
– Piscialetto.

Finisce col pugno in faccia.

E al solito la “fica” s’infiacchisce, il ricco poltrisce, io danzo il liscio.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Wolverine – L’immortale (2013)
  2. Fuori controllo (2010)
  3. Lake Placid 4 – Capitolo Finale (2012)

“Wolverine”, CinemaCon Footage Trailer


02 May

Wolverine, I can’t wait!


26 Mar

“The Wolverine”, riprese iniziate finalmente


31 Jul

 

Dopo anni di attesa, ecco il film definitivo su Wolverine, diretto dal grande James Mangold, dopo il “lascito” di Aronofsky.

Direttamente dal set, le prime, esclusivissime immagini con una breve intervista al suo iconico, immancabile protagonista, Hugh Jackman.

 

(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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