Posts Tagged ‘Jack Torrance’

Sono JACK TORRANCE di SHINING o Alex di A CLOCKWORK ORANGE? Mi trovo al KOROVA MILK BAR?


04 Jan

Comunque, non era male la pornostar Mia Malkova. Perché nelle sue alcove, ah ah, gatta ci cova/ò. E tre civette sul comò fecero davvero al vero amore con la figlia del dottore? Mah, non lo so! Ohibò! E soprattutto non confondete McDowell con Andie MacDowell. Costei, co-protagonista, assieme a Christopher Lambert, della storia della vostra vita, bertucce da asilo nido, sì, GREYSTOKE – La leggenda di Tarzan! Io non sono il signore delle scimmie, in quanto, parafrasando Totò, signori si nasce e io modestamente lo nacqui. Dunque, uomini mai nati o annacquati, siete rimasti con molta acqua o acquolina alla bocca e alla gola? Io sono un genius innato, purtroppo in passato ammainatosi. Ah ah. P.S.: alla cura Ludovico, preferisco il sig. Avico, un mio ex amico. Ma ad Avico preferisco la mia topa, no, tipa.

di Stefano Falotico

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Lo SHINING del mio viaggio alla Festa del Cinema di Roma per vedere THE IRISHMAN


23 Oct

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THE SHINING, Danny Lloyd, Lisa Burns, Louise Burns, 1980, (c) Warner Brothers

THE SHINING, Danny Lloyd, Lisa Burns, Louise Burns, 1980, (c) Warner Brothers

shining 3Ovviamente, tutti conoscete la tristemente celeberrima stanza 237. La stanza degli orrori ove l’orco Jack Torrance, incarnato con ghigno luciferino da un mefistofelico, grandguignolesco Jack Nicholson, celò più d’uno scheletro nell’armadio.

Molti di voi, invero, nei loro armadietti nascondono al massimo delle confezioni di profilattici che non mostrate però a vostra moglie. Poiché con lei, essendo bruttina come Shelley Duvall, da tempo immemorabile non più amoreggiate come una volta.

Quando, turbinosamente infatuati, a livello ormonale e non, della sua angelica, diafana atipicità di donna forse, per l’appunto, non bellissima ma affascinante, gustaste amplessi che partorirono Ewan McGregor di Doctor Sleep. Ah ah.

Ebbene, quel bambino oggi divenuto un uomo, eh sì, sono io. Un eterno bambino posseduto dalla luccicanza, gift donatomi da dio al momento della mia nascita in quanto cherubino precipitato in un mondo di folli e psicopatici alla Torrance.

Di mio, sono però uno scrittore esattamente come Jack. Per trovare l’ispirazione, m’isolo e mi segrego, allestendo romanzi dalla prosa barocca e dalle trame labirintiche. Poiché, assiderando nella realtà quotidiana, popolata da uomini cinici e aridi, solamente nello stellato firmamento della mia incontenibile fantasia alta e alata, solo nel turbamento della mia genetica creatività smodata, trovo me stesso.

No, non staziono nella red room, ribattezzata Red Rum. Tutt’al più, bevo fra una digitazione sulla tastiera e un’altra recensione cinematografica non del bourbon, bensì del Cuba Libre con ghiaccio.

Molta gente ipocrita mi dice che sono un barbun’ e talvolta, pur essendo un ragazzo colto, lascio crescermi la barbetta incolta.

No, non staziono in quella camera ove le due povere gemelline furono trucidate dal mostro Jack, bensì l’altro giorno andai semplicemente alla stazione. Quella di Bologna.

Per involarmi, no, non presi l’aereo, per imbarcarmi… no, non presi la nave, insomma per partire alla volta del Festival di Roma. Per visionare l’anteprima italiana d’un film da me atteso tutta la vita, ovvero The Irishman.

Giunto in tal loco, meglio in tal luogo (dai, evitiamo di essere burocraticamente aulici in questa sede), nel pomeriggio di domenica scorsa, gironzolai per Via Flaminia e bevvi molti caffè. Ma non incontrai nessun barista fuori di testa come quello di Shining. Sebbene, debba ammettere che quasi tutti i baristi di ogni città del mondo adocchiano le clienti donne più fighe con sguardo ingordo da lupi.

Sì, se entri in un bar qualsiasi e ordini, semmai, pure un cappuccino e non v’è nessuno al bar in quel momento, il barista vi servirà la bevanda in quattro e quattr’otto. Se invece penetri in un locale in contemporanea con una stangona in minigonna, a meno che tu non sia un pezzo grosso come Martin Scorsese, ammesso che un barista sappia chi sia Scorsese, il barista darà da bere prima alla gnoccona.

Sperando di sorseggiare, poi, al calar della sera qualcosa di caldissimo con lei. Per spalmarsi le labbra di rossetto…

A parte ciò, a Roma incontrai varie persone e amici. Incrociai perfino D. Stanzione di Best Movie. Col quale, tanti anni fa, scrissi un libricino intitolato Nel neo(n) delle nostre avventure, in vendita su lulu.com.

The Irishman è un capolavoro assoluto. Qualcuno scrisse che ha un unico neo, vale a dire la scialba colonna sonora.

La colonna sonora è invece molto bella. Direi che ogni film con De Niro ha almeno un neo. O no? Ah ah.

Se ha solo un neo, è per forza un masterpiece. Ah ah.

No, non alloggiai nella stanza 237 ma all’interno del numero civico 287.

Qui, conobbi perfino un cinese che, essendo stata abbandonata la reception, mi chiese gentilmente come poter accendere le luci della sua camera d’albergo.

Gli dissi che bastava infilare la scheda magnetica nell’apposita buchetta…

Peccato che, a forza di girare per Roma, smarrii la mia scheda magnetica. Probabilmente, mi scivolò inavvertitamente dalla tasca.

E dovetti pagare 50 Euro di rimborso.

Detto ciò, sono un uomo che appare e poi scompare ma non è certamente una comparsa.

Posseggo un carisma degno di Jack Nicholson di Qualcuno volò sul nido del cuculo.

Sì, spesso vengo scambiato per pazzo.

Ma con me la gente si diverte da morire.

Poiché non indosso maschere e non pretendo che l’altro possa io modellarlo a mia immagine e somiglianza.

Io sono io e lui è lui.

Invece, questo lapidario, facilissimo messaggio non viene capito pressoché da nessuno.

Tutti obbligano gli amici a pensarla come loro, costringono le donne a cambiare nell’animo e le donne, a loro volta, credono che gli uomini le ameranno solamente perché sono donne intelligenti e perspicaci, acculturate come Shelley Duvall ma, tra un film e l’altro, non guarderanno con desiderio Anna Paquin di The Irishman.

Che forse non è una strafiga ma a cui una botta va data.

Se v’illudete che non sia così, The Irishman non è un film che fa per voi.

Stasera, ridanno Torna a casa Lassie! Registratelo.

A me piacciono gli animalisti. Non mi piacciono gli uomini animali.

Invece, siamo attorniati da stupide galline, da elefanti, da pachidermi, da cornuti, da Bambi che non amano Il cacciatore di Cimino, perfino da stronzi come Joe Gallo.

E questo è quanto…

 

di Stefano Falotico

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Kubrick è sopravvalutato, ha ragione Cronny su Shining, ve lo dice Jack Torrance


06 Mar

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Ebbene, il mio pezzo su Christine nel mio libro su Carpenter inizia così:

Il suo film non è affatto brutto, ci mancherebbe, ma non poteva e non può competere, anche a tutt’oggi, con adattamenti da King decisamente superiori. E mi riferisco a Carrie di Brian De Palma e al quasi suo contemporaneo Shining di Stanley Kubrick.

Due capolavori contro i quali Christine, pur con tutti i suoi evidenti e rimarcabili pregi, sfigura non poco.

 

Premesso questo e dunque appurata la mia natura imbattibile da Pinocchio ante litteram e letterato e basta, andiamo avanti.

Allora!

Vi state infoiando con la saga su Kubrick. Ma ne parleremo dopo.

Piuttosto, leggo su Facebook che vi siete fissati col nuovo fidanzato della Bellucci, tale marcantonio scimmiesco simile a Jason Momoa più magro, e avete sfogato ogni vostra gossipara frustrazione, dando alla Bellucci, come al solito, della zoccola. Monica Bellucci è un’attrice di merda ma ha lavorato pure con Lynch. Sì, infatti David si è fatto fare da lei un signor pompino da veri segreti di Twin Peaks. David, dall’alto del suo potere, ha viaggiato sul velluto blu con tanto di doppio sogno virato in viola. E questa è Una storia vera.

Tale compagno di Monica è Nicolas Lefevbre. Mah, a me pare un uomo normale. Ma voi donne siete rimaste invece scioccate. E vi è venuta, dalla gelosia, la febbre!

Dicendo che non ha niente a che vedere con l’ex della Monicona, il Cassel. Vincent di che? Questo non ha vinto proprio nulla. È un semi-incrocio fra un Bob De Niro storpio e Mario, quello della merceria sotto casa mia. Si è scopato la Bellucci? E quindi? Io ho scopato con donne molto più belle ma meno pretenziose che non volevano da me l’allure dell’attore francese che fa molto chic ma abbisognavano solo di una pulita al pavimento. Sono state scopate facilissime. Loro mi davano 100 Euro e io usavo anche il Lysoform.

Mah, a dirla tutta Cassel non m’è mai piaciuto né come attore né come frocio. Sì, Cassel è frocio. Me l’ha confidato tempo fa quando cenammo assieme alla locanda L’olio.

E io:

– Ma allora perché lei sta con la Bellucci?

– Così la gente può dire che sono un bell’uomo. E non mi odia. Sai, Stefano, alla gente devi far credere di essere un tipo normale, sennò ti dicono che sei un disadattato schizofrenico dalla sessualità distorta e aggressiva come ne La Haine. E poi non è Kassovitz, ma solo cazzi e cazzotti.

– Ah, capisco.

 

Detto ciò, sono volati commenti come sempre maliziosi.

– Ma che ci trova di bello questa puttana in tale scarafaggio?

 

E io:

– Può darsi che Nicolas abbia un bel ciddone. E, dopo giornate dure, Monica non ha bisogno di uno che mal sopporta le misantropie di Kubrick bensì di uno che le sia shining, come diceva Totò, di “stiratura”.

Sì, questo Nicolas deve avere fra le gambe qualcosa di pura “luccicanza”. Brillantissimo! Sì, sì. Ve lo dico io. Sono esperto in materia. Invero, sono spirituale. Ma mi piace saper di sapere quel che solo poche donne di me han saputo. Tutto salito con tanto di sputo.

Parliamo di una faccia che non mente. Qui il Tarzan c’è tutto. Le donne amano Jeremy Irons dei film di Cronenberg, elegante, sexy e colto, ma in verità vi dico che sono inseparabili da quello animalesco.

Le donne vogliono solo un bananone. Gli uomini desiderano Monica, un figone.

Due razze da giungla. Oramai alla frutta.

Che poi anche Monica ha i suoi anni oramai. Forse la verità è che Nicolas non ha un granché lì ma sa cucinare a Monica delle pietanze saporite. Quando le donne invecchiano, basta che magnino buono e se ne fottono se uno è a letto bono. Poi, le donne scelgono gli uomini sulla base di pochi fattori. Se sono ricche, a loro basta uno che le renda rizze e gliele arricci, se sono povere uguale, tanto quello ricco non le caga. E dunque amano la retorica di Bernardo Bertolucci e darci dentro in maniera bestiale. I soldi non ci sono. E se la godono da matti fra stoviglie che volano, schiaffi in faccia e poi orgasmi ove, con ancor più foga, si sputano addosso le peggiori schifezze. Come si suol dire, alla faccia del cazzo.

Premesso questo, passiamo a Shining. Io già lo dissi più volte. È uno dei film più sopravvalutati del mondo. Quasi pari alla stronzata di von Trier, La casa di Jack. E ho detto tutto. Fra poco avremo pure il seguito. Di mio, accavallo le gambe e me ne fotto delle vostre folli(e). Detta seriamente, Shining è un capolavoro? No, meglio Arancia meccanica e la banana bionica di Nicolas, un uomo Falotico. Tutte queste storie di matti, fidatevi, vi stanno dando al cervello. E ora capisco perché state tutti a pecora.

Ma che fa quell’altra? Visto che non tromba, ora mi si è data alle letture psicanalitiche “incitanti”, molto da Cheeta frigida, di libri da titoli così: Il monologo della vagina per l’arrugginitaIl ruggito della resilienza selvaggia di una donna denudataLa cassa integrata vuole un’altra limonataLa cassiera s’è incazzata e non fa più scontiVivi e ama te stessa e il suicidio è vicino ma non mollare, mollala qui.

Ah ah.

Detta ancora più onestamente, io sono un tipo cronenberghiano. Sì, uno Spider che diventa Tom Stall di A History of Violence e riceva a casa sua sia il Blu-ray di Scanners che un porno con una di cognome Summers.

Ora ve la dico tutta! Una delle mie fighe preferite dei primi anni duemila è stata Sammie Rhodes. Parliamo di una che potrebbe battere la Bellucci, eh.

Ah ah.

Sì, oramai di voi, uomini e donne, non so che farmene.

Fatevi le corna e le lotte a vicenda.

Io tanto non mi sparo. Ma qua bisogna spararselo/a. Ah ah.

E questo, come diceva Nanni Moretti, è pus underground da Naked Lunch. Ah ah. Detta senza peli sulla lingua, sia Cronenberg che Kubrick mi fanno un baffo. So che ciò vi appare buffo, invero è solo un demone sotto la pelle. Ah ah. Sto scherzando sul valore di Shining? No. Kubrick ha travisato Stephen King e ha fatto male a scegliere Jack Nicholson. Inizialmente, sapete che aveva pensato a Bob De Niro? Poi disse che, dopo averlo visto in Taxi Driver, non l’aveva convinto. Ecco, ora capisco perché faceva film misantropi. Uno che non ama Bob De Niro, si merita quella moscezza di Eyes Wide Shut e il suo voyeurismo ipocrita. Diciamocela! Eyes Wide Shut è una cagata pazzesca. Banalità su banalità, orge da carnevale di Venezia, come se non sapessimo, come vi ho detto, che i ricchi “cazzeggiano”. Una noia mortale. Tutto questo bordello solo perché Nicole confida a Tom Cruise la fantasia erotica di lei col marinaio? Cazzo, Tom. Da una così, ti aspettavi che ti confidasse che aveva sognato te? Ti aveva sposato solo perché eri un bell’uomo ricco e potessi lanciarla. Una volta arrivata, ti ha mandato a fanculo in maniera più veloce degli aerei di Top Gun.

Sono un uomo triste che non crede più a nulla? Non è vero. Credo che, domattina, mi sciacquerò il viso e berrò un caffè. Poi, non so che cosa succederà. Son sempre gatte da pelare. Ma comunque andrò al al bar.  E il barman:

– Come va?

– Non ce le beviamo più, eh, io e lei. Vero?

– No, nessuno oramai ci fotterà più.

– Ottimo. Così si fa.

– E che si fa?

– Che vuole fare?

– Non so. Lei adesso ha da fare?

– Perché? Mi vuole inculare?

– No, io non la fotto mica, sa? Ce lo siamo appena detti. Ce ne fottiamo. O no?

– Possiamo fare altro?

– No, sinceramente no.

– Vedo che lei è abbastanza lucido. Circolava voce che fosse pazzo.

– E lei crede a tutte le stronzate che la gente dice? Se fossi pazzo, starei qui a bere con lei?

– No, infatti. E se invece anche io non fossi pazzo e mi tocca invece dar bere a quei cretini che ballano? Come la vede?

– Eh, mi sa che lei non la vede proprio da parecchio. Se ne fotta.

Scemo e più scema

Scemo e più scema

di Stefano Falotico

 

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