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CHARLIE SHEEN, un uomo, un mito. Come no!


27 Jun

Wall Street Daryl Hannah Charlie SheenClassico video spiritoso, sardonico alla Falotico, dissacrante e anche ero(t)ico, assolutamente non offensivo, anzi, tutt’altro. Omaggiante un gl… de, no, “grande” uomo, amante… non solo (di) Playboy.

Famoso e imbattibile tombeur de femmes sesquipedale, bomber atroce, attore capace di donarci performance straordinarie, sì, di f… a, no, di fama e fame… mondiale. Micidiale! Charlie Sheen, il figlio che noi tutti vorremmo avere. Lui, sì, che seppe e sa cosa volere nella vita! Non giriamo troppo attorno. È un uomo che spinge a tutt’andare, spende e spande, gigioneggia e soprattutto “cazzeggia” senz’alcun timore di sputtanarsi, in ogni senso. Suo padre, in Apocalypse Now, vide l’inferno in terra, Charlie invece ne vede ancora tante, hot like hell.

A meno di trent’anni, 30 anni fa, in molti avrebbero scommesso che, alla pari di Michael Douglas di Wall Street, avrebbe presto vinto l’Oscar. Non lo vinse e giammai vincerà. Però, dovrebbe averne perlomeno già dieci per un altro genere di Cinema. Mi pare un’ingiustizia assoluta non avergliela data, no, dato.

 

di Stefano Falotico

Brett Rossi Charlie Sheen

Charlie Sheen Martin Sheen

Vai, Bologna! Evviva San Lazzaro(ne)! Abbasso Balanzone!


18 Dec

398272040_315016381486578_2773876039143797899_nUomini incoscienti e mai tra le femminile cosce, cioè forse più “vergini” della Madonna “incoronata” e, per l’appunto, mai tro… ata, checché se ne dica, voi non siete delle checche, no, chicche. Io sono invece spiritoso, altolocato e non nel cervello toccato. Contro il Falò non ce la fate, toccatevele! Ah ah. Ma quali highlights delle partite! Voi siete partiti, ih ih, io sono Highlander. Insomma, non esageriamo, oh oh. Se a Natale si festeggia la nascita di colui che finì nel lazzaretto, io non sono un lazzarone

Infine, come urla il grande Lino nel finale esplosivo de L’allenatore nel pallone:

– Mi avete preso per un cog… one!?

IL POTERE DEL CANE è un grande film? Secondo me, sì, non capisco tutte queste polemiche


06 Dec

potere del canepoteredelcane

La gente mi chiede perché mi prenda per il culo da solo. Non è prendersi per il culo, si chiama autoironia, forse


04 Feb
Jerry Lewis 1955

Jerry Lewis
1955

Sì, sono da tempo immemorabile specializzato nelle prese per il culo poiché amo mangiare un panino al bar con del prosciutto mentre osservo il grigiore dei commendatori che, al mattino, già si avvia mortifero verso una vita di lavoro per me superfluo. Sentire lo sgranocchio dell’affettato nelle mie papille gustative mentre, con occhio denso di disillusione, ingoio un altro boccone amaro, pago il conto, esco senza dare nell’occhio e sfilo nel vento, con la brezza lieta che accarezza la mia alopecia androgenetica.

Un momento palpitante, impagabile. Da vero uomo che, al primo tintinnare del giorno, già sa che sarà un’altra giornata di merda.

Sì, rincaserò dopo aver la lauta colazione trangugiato e mediterò su voi, ragazzi bocciati oramai irrecuperabili che annaspate in un mare schizofrenico di deliri sconclusionati.

Abbiate fiducia, la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni, si dice. Le vostre furono nefaste, dunque vi si spalancherà il paradiso e godrete della vostra scarsa volontà in pace e santità. Ah ah.

Ieri, una ragazza mi ha chiesto se ho mai fatto l’amore al cinema.

Le ho risposto lapidariamente:

– Mah, non ho mai fatto l’amore, più che altro.

– Mi stai prendendo per il culo?

– Sì, mi pare plateale la presa per il culo.

– Tu sei pazzo.

– Solo a giorni alterni, dipende dall’interlocutore. Tu sei una che mi fa impazzire, sai? Vorresti condividere questa pazzia e sorseggiarmi sinché morte non ci separi?

– No, preferisco il vino.

– Mah, di mio la birra.

– Tu sei proprio scemo.

– Di tanto in tanto non fa male a nessuno. Vi è troppa serietà in questo mondo invero imbarbarito dall’empietà. Sii a me una donna di qualità e amerai, lo so, la mia quaglia salata di qua e di là. Zuccherala e renderemo la vita meno insipida. Lo so, di certe cose sei sapida e poco pia, ama il mio pulcino. Son canarino che fa pio pio.

 

Partì una sberla. Mi ferì sulla guancia.

E io, contento di questo vile sgarbo, dissi al medico che mi diede i punti…

– Bene, cucia male. Si deve vedere che sono un uomo che ha sofferto. Voglio che la cicatrice sia evidente.

Così la gente, vedendo il mio volto deturpato, penserà… sì, questo è un uomo sfregiato. Dunque possiamo dargli la pensione d’invalidità.

Ah ah.

Sono veramente un bel volpino. Peccato che non abbia i soldi per la pelliccia.

 

 

di Stefano Falotico

 

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