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Un sabato su Internet, video geniale di capture della mia mente
Condividiamo spesso il nostro mondo interiore, con la pretesa che una massa di analfabeti sappia leggerlo.
(Goethe)
Io, a differenza del Faust di Goethe, appunto, mai vendetti l’anima al diavolo eppur mi piace piluccare il “desktop” delle mie emozioni trasfuse, fra trailer esaltanti, attori carismatici, donne con le gonne da farti sobbalzare, cosce da mille e una notte, figli d’arte di Tognazzi ben inferiori al padre, e visioni coming soon.
Vabbe’.
Avete notato che nei film, quando mostrano uno che chatta, che ne so su Whatsapp e affini, su Facebook o su Instagram, i messaggi che visualizziamo da spettatori sono perfettamente digitati con tanto di punteggiatura a postissimo?
Irrealtà pura. La “messaggistica” è spesso incasinata, nessuno scrive da letterato in uno scambio di battute fra amici, ed è per questo che nel mio video, se noterete bene, digito una è al posto della p. Perché sono umano, non sono un film formalmente ineccepibile. E nemmeno vorrei esserlo.
Evviva la caotica umanità. Ora, ballare e offro da bere io.
Speriamo che con una bella donna possa “venire” meglio. In maniera più vocalmente, diciamo, sentita… reciprocamente condivisa. Comunque, ricordate, se una donna urla durante l’amplesso, o siete John Holmes oppure finge spudoratamente.
La “cultura” moderna: l’accanimento nello scrivere “news” di Cinema “accattivanti” con titoli ad effetto
Una nuova, “bieca” tendenza sta spopolando, ahinoi, nel web. Nuovi gruppi “facinorosi”, perché “violenti” nella fretta…, di “scrittori” son pronti a “elargirvi” notizie “a sbafo” da internettologi dell’ultima ora, creando spesso titoloni “spettacolari” come specchietto delle allodole. E ciò quantomeno mi turba, mi mette ansia, mi angoscia. E, “funestato” da questo “guazzabuglio” umano di “notizionisti” d’arte d’arrangiarsi, voglio fare delle considerazioni. Mi capita, sovente, di capitare in rubriche online di Cinema ove vi è la consueta sezione delle notizie, categoria per la quale oggi tutti pare si sentano “ferrati”. Più che altro sono “efferati” nella lor smania modaiola quasi di volersi sostituire al regista o all’attore del progetto “in questione”, per come si fanno belli di paroloni su film che ancora devono realizzarsi e sui quali riversano, sembra, le lor frustrazioni da falliti, sperando che i film diventino i capolavori “annunciati” di cui (stra)parlano, spesso senza cognizione di causa. Imbarazzante. Per star sul pezzo, in mezz’ora scrivono pezzi appunto improvvisati, colmi zeppi di banalità e sostituiscono l’informazione con la didattica, perfino demagogica, più allucinatamente conformista alla retorica. Ecco che “discutono” di serie televisive da “pane quotidiano” di una mediocrità aberrante, senza prese di posizione ideologiche, tanto per parere appunto aggiornati e “colti”. Anch’io scrivo, non solo qui su FilmTv.it, per riviste internet, ma cerco sempre di essere coerente con la mia etica innanzitutto di scrittore unico, indivisibile, incorruttibile e soprattutto fantasioso, tentando di essere almeno originale, mai ripetitivo, mai prevedibile, mai “carta stampata”. Forse questo non pagherà, ma vale davvero la pena “sbizzarrirsi” in news tanto per prendere quattro euro ad articolo, compromettendo la propria onestà intellettuale “a favore” del più ripugnante, odioso “merchandising” dell’anima?
di Stefano Falotico