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Le coppie mal assortite del Cinema e della vita “re(g)ale”: da Tom Brady & Gisele Bundchen a Gisele con DiCaprio fin ad arrivare a Leo con la Morrone (?!)


08 Feb

tom brady bundchen

Sì, DiCaprio con Camilla Morrone fa veramente schifo. Fa ca… re come quella più marrone. Non si può vedere. A questo punto, il bel Leo poteva pure mettersi assieme alla burina Emma Marrone e avrebbe fatto più porca fig… a. Sì, un fig… ne, sì, figurone.

Sì, a Bologna sono sempre andati di moda, in maniera da pass… na, sì, superlativo di magnifica passer… la, espressioni decisamente volgari da tromboni. A uso e costume, anzi, a malcostume del dottor Balanzone di turno. Uomo fintamente saccente, il Balanzone, specializzato più che in cultura, eh già, in arte culinaria. Buongustaio e ottima forchetta imbattibile, uomo geloso (anche goloso) a morte delle donne altrui, affetto dunque da marcia bile indelebile.

Il vocabolario dell’uomo al prosciutto, mica tanto magro e crudo, di Parma, bensì à la mortadella della città in cui giocò il grande Loris Pradella, ovvero Bologna la grassa, è alquanto limitato. L’uomo felsineo della generazione sessantottina, post scudettata del ‘64, amante del 69 virtuale e poco pratico della rivoluzione sessuale da lui tanto predicata quanto mal razzolata, è perfino smemorato.  Manco ricorda chi fu il mitico Villa. No, non Claudio Villa, bensì il difensore dall’identico cognome dello squadrone non dell’anno dell’ultima vittoria del Bologna Football Club 1909, bensì delle annate in cui molti bolognesi confusero Lorenzo Marronaro con Giancarlo Marocchi. Maronna! Maradona! Madonna dell’Incoroneta!

Ora, il nome Rocco, femminilizzato, diventa Rocchina. Molte donne del sud, emigrate dalla Lucania nel capoluogo emiliano-romagnolo, sì, felsineo, aventi il “ridicolo” nome Rocchina, dai razzisti tifosi rossoblù furono “simpaticamente” apostrofate così:

– Mah, Rocchina, vieni dal Marocco?

leo dicaprio bundchen

Io militai sino ai Pulcini nel Bologna, quindi mi declassai nel Lame Ancora. Ove, prima di fare il militare, no, l’obiettore di coscienza, giocai con Perdisa. Centravanti infallibile quasi uguale a Pascutti. Pascutti, non Pasquale. Anche se, ne L’allenatore nel pallone, Lino Banfi, all’anagrafe Zagaria Pasquale, fu effettivamente scambiato per Pascutti. Perdisa, nella prima partita del torneo annuale, segnò sette reti fenomenali. Ho detto 7, sì. Nelle rimanenti giornate di tutta la competizione agonistica e provinciale, mise a segno zero goal. Ho detto 0.  Veramente un uomo da Internazionale, un fenomeno speciale. Comunque io lo battei e lo batto ancora. Durante quella stagione, pur giocando da mezz’ala destra alla Pier Paolo Pasolini, di reti… ne segnai una quindicina. Oggi come oggi, invece, posso attestare che trascorsi tutte le fasi da “bamboccione” alla Leo DiCaprio. Dopo violentissime delusioni, non solo in campo calcistico, soprattutto amorose, divenni poco amorevole nei confronti del mondo. E mi dilettai, inconsapevolmente, a imitare Leo di Buon compleanno Mr. Grape. Diciamo che, in tale stato da mezza sindrome di Tourette vicina alla schizofrenia ebefrenica da idolo delle smorfie, non emanai molto sex appeal da Johnny Depp dei tempi d’oro quando stava con Winona Ryder. Col tempo, però, migliorai. Uscì Titanic e divenni amante di Kate Winslet di Holy Smoke, conducendo una vita da uomo-donna scambiato/a per analfabeta di The Reader. Incontrai dunque la mia prima ragazza, bionda come Kate di Revolutionary Road. Lei sostenne che ero bello come DiCaprio de Il grande Gatsby ma, nella testa, assomigliavo a Michael Shannon.  Non soltanto a quello dell’appena succitato film di Sam Mendes, bensì appaiabile a livello, ripeto, comportamentale e non fisionomico, allo Shannon di My Son, My Son, What Have Ye Done. Non potevo darle torto. Non comprendeva, infatti, perché avevo tutte le registrazioni delle sfilate di Victoria’s Secret ma, con lei, a parte qualche volta quand’ero in buona, così come dicono a Bologna per esprimere i momenti in cui si ha voglia, diciamo, non è che fossi così voglioso di togliermi la biancheria intima. Per giustificare la pulitissima faccenda, assai pudica e affetta da ritrosia ben poco scostumata, mi giustificai alla bell’è meglio. Dicendole che non potevo cazzeggiare e che dovevo salvare il mondo come Shannon di World Trade Center.

Lei mi prendeva per il culo, gridandomi: – Bona lè!.

E io: – Socmel.

 

Socmel è come… eh, la Madonna di Renato Pozzetto. Anche se, letteralmente, equivale alla stessa cosa che dice Harvey Keitel de Il cattivo tenente alle ragazzine… Comunque, più d’una volta crollai come le Torri Gemelle quando lei, bruciando più di Ground Zero, mi “bombardava” a ciel sereno. Oggi come oggi, la mia attuale lei è più bella di Gisele. Non ho fatto, insomma, la fine di Jonathan Pryce di Brazil e, alle brasilere e ai giocatori di football americano, preferisco ancora Leo DiCaprio di C’era una volta a… Hollywood. Sì, alla pari di Leo/Rick Dalton, mi tornò la memoria. Difatti, ricordai e rammemoro che, ai tempi delle scuole medie, le bambine (a Bologna dette sbarbine) andavano matte per Luke Perry di Beverly Hills 90210. Pace all’anima sua. Anche alla loro. Devo esservi sincero, non ho rimpianti. Potevo diventare geometra, frequentando il Pier Crescenzi Pacinotti. Invece, già all’epoca, amavo di più Al Pacino e la crescenza. Ai ruffiani come Harvey Keitel di Taxi Driver, ho sempre preferito quelle delle Rubbiani. Sì, un po’ ignorantelle e ingenue come Jodie Foster dell’appena menzionatovi capolavoro di Scorsese. Col tempo, nessun problema, state tranquilli, si sarebbero fatte…

Torniamo però a Perdisa. No, parliamo di brisa. Non perdiamoci con le perdenti e/o ripetenti. Sapete che significhi brisa? E bazza? E balotta? E burdigone? E busone?

Sì, la mia lei è più bella di Diane Keaton de Il dormiglione. Ecco, Woody Allen e Diane Keaton furono la coppia più brutta del mondo. Fortunatamente, non sono brutto come Woody. Forse, non ne ho lo stesso cervello. Ma, a proposito di Al Pacino, Diane affermò che con Al non le serviva quello… Comunque, a Tom Brady preferisco Tom Cruise. Se non vi sta bene, riguardatevi Eyes Wide Shut e rendetevi cornuti anche soltanto col retro-pensiero dei vostri deliri. Sì, credo che Instagram possa creare un Doppio sogno alla Schniztzler kubrickiano. Non solo le coppie, infatti, impazziscono per un cuoricino sospetto, ho visto anche una donna bella come Claudia Cardinale dei tempi d’oro, eh sì, sospettare di suo fratello Tiberio Murgia/Ferribotte de I soliti ignoti:

Scusa, ma quello lì, che cosa mi rappresenta?

 

Di mio, sono Falò Le Mokò misto a Dante Alighieri e a Dante Cruciani. Dunque, sono letterato ed ex calciatore di Calcio smidollato. Se ancora mi vorrete rompere la Marrone, no, Morrone, no, i marroni, vi spezzerò la noce del capocollo con tanto di fratturarvi i crociati e i coglioni. Non fatemi la fine di Andrea Roncato/Bergonzoni e di Balanzone. A Pulcinella, invece, preferisco il cinema Arlecchino, situato in via Lame, a due passi da Azzogardino. All’ex numero 9 del Bologna, Alberto Gilardino, preferisco Brighella e Pantalone. Mentre ai lupi, preferisco la festa di Cappuccetto Rosso che si svolge a Brisighella con tanto di vostre macchiette e maschere carnevalesche e carnascialesche da Gianduia, Meneghino e Colombina.

A dire il vero, è tutto vero quel che qui vi scrissi anche se… Per anni, non socializzai nemmeno con me stesso e non mi guardai allo specchio. Fui un fantasma. A volte, non sapevo dove e come toccarmi…

Ne vidi di tocchi…

Ora, Kill Bill non è un capolavoro. Lo trovo troppo frammentario, anche spezzato in due parti troppo scollate. Ma ricordiamo che Tarantino sa bene chi fu ed è Uma Thurman. Diciamo anche che Uma non è che sia purissima.

Perché sono una persona cattiva.

No, tu non sei una persona cattiva. Tu sei… fantastica. Sei la persona che preferisco. Peccato che, di tanto in tanto, sai essere una gran troia.

 

Di mio, fui sempre molto volenteroso. A scuola, mi applicavo.

Appena mi applico, tutto funziona…

Ecco, so per certo che Tarantino è molto bravo a scrivere le sceneggiature.

So che, se m’impegno, lo distruggo senza neanche toccarlo.

Ricordate il mitico Ving Rhames di Pulp Fiction…

Marsellus Wallace: Penso che ti ritroverai, quando tutta questa merdata sarà finita… penso che ti ritroverai ad essere un figlio di puttana sorridente. La faccenda è… che in questo momento hai talento. Ma per quanto sia doloroso, il talento non dura. Il tuo periodo sta per finire. Ora questa è una merdosissima realtà della vita, ma è una realtà della vita davanti alla quale il tuo culo deve essere realista. Vedi, questa attività è stracolma di stronzi poco realisti, che da giovani pensavano che il loro culo sarebbe invecchiato come il vino. Hmhm! Se vuoi dire che diventa aceto, è così. Se vuoi dire che migliora con l’età, non è così. E poi… Quanti combattimenti credi di poter ancora affrontare? Hm? Due? Non ci sono combattimenti per i vecchi pugili, eri quasi arrivato ma non ce l’hai mai fatta e, se dovevi farcela, ce l’avresti già fatta. Sei dei miei?

Ora, se vogliamo dire che la mia vita è oramai fatta, è così.

Qualche donna me la sono fatta. Nessuna di queste era rifatta e una fattona. Questo mi fa onore.

Insomma, non incontrai Mia mai, no, mai la moglie di Wallace, cioè Mia.

Se volete dire che io non sia più bravo a scrivere di Tarantino, non è così.

Se volete invece dire che ho avuto meno figa, cioè più sfiga, è così.

Se volete invece dire che la mia lei è più bella di Uma Thurman, è così.

Adesso però state morendo di crepacuore come David Carradine.

E questo è quanto.

gary oldman uma thurman

uma thurman de niro mad dog glory uma thurman datingthurman tarantino

 

di Stefano Falotico

Non è un Belpaese per vecchi, per allocchi e per signorinelle o(r)che, per piccolo borghesi di scarso fringuello e nemmeno per le scimmie come Fedez


10 Oct

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Sì, il degrado morale dell’Italia è oramai sotto gli occhi di tutti. Anzi no. Sotto gli occhi di quel piccolissimo, invisibile 20% di persone che, ostinatamente, non hanno votato i 5 Stelle.

What just happened? Anzi, what happens? Un tempo, in una landa desolata dell’entroterra materano, chiesi a un insegnante d’inglese come si diceva appunto in inglese cosa succede? E lui mi rispose what happens.

Io, essere che dubita, in quanto giustamente sempre critico e perciò dubbioso, replicai:

– Siamo sicuri che si dica così? Ci vuole il do, non il DO musicale, sì, quello ausiliare inglese.

 

Naturalmente lo provocai per instillargli the doubt, come a Meryl Streep nel finale del film col compianto Philip Seymour Hoffman, diretto da John Patrick Shanley.

Quindi, a proposito di non aver nessun dubbio, che fine ha fatto quella passerotta di Gwen Stefani?

Sì, secondo me, nella sua casa allestisce, di notte, dei festini a luci rosse perché dovete ricordare la frase di Ronin: quando c’è il minimo dubbio, non ci sono dubbi.

 

E io non ho nessun dubbio che sia una zoccola.

Eh sì, Gwen fa le ammucchiate, lo so per certo. Ero sotto il suo letto l’altra sera. E stavo per essere schiacciato dal materasso che ondeggiava là sopra di su e giù.

Voi ancora dubitate che io sia una persona normale? No, non credo di esserlo. Mentre i miei coetanei guardano i cinecomic peggiori, io me ne sto sul divano a gambe accavallate a riguardarmi il capolavoro dei fratelli Coen. Elucubrando di teorie cinematografiche. Sì, come da me scritto nella recensione, Anton/Bardem altri non è che il grande Lebowski degenerato. Lebowski è diventato un fottuto menefreghista sognatore perché disilluso da un’America che l’ha tradito, Anton invece si è animalizzato perché totalmente bruciato nell’animo.

Stamane, ero in macchina a sorseggiare il “caffè” dei miei nervosismi, al che in radio è passata la nuova oscenità di J-Ax, uno dei maggiori decerebrati ipocriti dei gusti modaioli di massa, dei ragazzi sbandati, dei disoccupati cronici, degl’impasticcati depressi insalvabili, soprattutto il prodotto becero della nostra “moderna” cultura italiana.

J-Ax, amato da imbecilli che ancora guardano Beautiful e, con le pezze al culo, sognano di avere una villa lussuosa come Bill Spencer Jr.

Guardate invece le fotografie fantasiose dell’artista JR, sì, l’autore del cortometraggio Ellis con Bob De Niro. Perché la vostra vita è oramai più ectoplasmatica di questo De Niro.

Credo che i problemi siano partiti con la De Filippi. Una che, se non sposava Costanzo, che manco se la scopa perché non gliela po’ fa’ con quel panzone, l’avrei vista bene a doppiare Jame Gumb/Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti. Sì, Buffalo, un uomo che vuole diventare una donna perché è un maniaco diventato tale per averlo preso troppo in culo da un mondo cinico e cattivissimo.

La De Filippi, invece, è una donna androgina con una voce da scaricatore di porto che inneggia al buonismo fetido, alla gioventù più cazzona, intontendo i ragazzi nell’istradarli al culto del falso successo.

Sì, dei manichini ammaestrati, col talento di cantare pezzi scritti da un figlio di Berlusconi pieni di retorica fradicia, avviati all’edonismo e alla plastificazione delle coscienze.

Puri ebeti telecomandati dal marketing delle reti Mediaset.

Ecco allora che il nuovo idolo giovanile è divenuto Fedez, nome d’arte (?) di Federico Leonardo Lucia.

Avete presente le scimmie dei film di Tarzan con Johnny Weissmuller? Sì, la sua Jane è Chiara Ferragni.

Fedez, tatuato come un mezzo australopiteco di Rapa Nui ma, a differenza del buon selvaggio da film di Truffaut e da Jean-Jacques Rousseau, è semplicemente un troione.

Che offre la sua “banana” in maniera chiarissima a Chiara e che, alla fine dell’anno, nel modello 730, neppure confessa i suoi cinque miliardi di Euro guadagnati a far puttanate, eh sì, a Chiara “lo” dichiara eppur evade. Bisogna essere fiscali con questo.

Sì, un tempo gli idoli giovanili erano personaggi davvero rabbiosi e trasgressivi come Jim Morrison. Un pazzo, ovviamente, ma un pazzo con le palle.

Non come Fedez, un pupazzo per dei pazzi che lo acclamano.

Comunque, no, il problema è partito molto tempo fa. Quando vi masturbavate sulla bombastica Pamela Anderson di Baywatch, sperando che vi facesse una pompa. E ora siete spompati perché, a differenza di me, non sapete cantare neppure Boombastic di Shaggy.

Leggete i grandi libri, non ascoltate i grandi idioti.03720009 vis

 

di Stefano Falotico

 


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Il grande Gatsby canta Shaggy

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“The Great Gatsby”, Leo DiCaprio son moi!


17 May

Ma quale Festival di Canne(s), quale Gatsby! Alla maschera “caprina” di Batman dovrete volare se il pipistrello è nymphomaniac!
Prefazione come i cavoli a merenda dei cazzi, non solo nella testa, delle giornaliste in Croisette.
Di mio, faccio una corsetta, infilo qualche “crocetta” e bagno le polpette nel sugo, ammirando Azzurra, “donna” dalla carnagione mozzarella nel “bagnasciuga”, prosciugatissimo, “a mollo” in Costa da denti da Diavolo?
No, “avorio”, lavoratori!

Batman titanico nella sfida divina contro Superman: un “alieno” della Notte guerriera vs un robot predatore del suo stesso superomismo

Nella mia caverna, sfondo le pareti degli ultrasuoni e ne son voracemente asfittico in mantello metallico a spaventare la “nobiltà” bieca” del tonto Clark Kent, a irriderlo quando, in frangenti di vanitoso “bofonchiare” ribellioni “virili”- impiegatizie da troppo supplicar la segretaria, “a cui” si china nel “riempire” la fotocopiatrice, “ulula” mansuetudine dura… nte (ah, Dante e Beatrice…), tradendosi nella voglia di strappare la “S” da sotto il doppiopetto per infilarglielo “svolazzante” del soppiatto-“fantasma del palcoscenico” e cambiamento iracondo, erotico da figlio di puttana.

Infatti, il padre Jor-El, presto attuò le pratiche di divorzio, per inconciliabili differenza fra il suo “bullo Marlon Brando e la pupa troppo “unidimensionale” d’orgasmi non fantasy di “fumettismo” a raggi gamma.

Ah, solo una donnetta-gatta raccattò fra le stregacce di Krypton, fra un pagarne una di dazio, una al sol-lazzo e un’altra a (di)letto direttamente proporzionale alla sua mascolinità sesquipedale.

Dopo pochi giorni dal matrimonio, Marlon/Jor-El non gioì tanto, poiché lei non glielo attizzava manco a “tirargliela” fra una stoviglia e l’altra bagascia nell’altra stanza. Sì, Rene Russo di Thor.

Marlon ne risentì, la sua fame da “dominatore” dell’Universo patì la crocerossina della moglie, mai “rossa” in quella zona poco supereroistica, colpa della morale cattolica-cristiana che si propagò “apostolica” anche su quel Pianeta, causa la spedizione della NASA a monopolio d’altra cultura retrograda da sparger su suo capitalismo da “puritani” nasoni.

Ah, si sa, Obama risanò la sanità pubblica ma non fu molto pubico, oltreché sempre pudico, con la sua “signora”.

Infatti, da quando è “salito” al “potere”, lei è sempre più negra e “saliva”. Tutto merito dell’amico Clinton, uno che “sbiancò” ogni clitoride mettendo le corna al marito(zzo). Ma lasciandola in mutande. Cioè, si castro da solo oral-mente.

Sì, Obama cazzeggia con Steven Spielberg, spacc(i)andosi per Lincoln, senza usar il cazzo da Mozilla, le dimensioni che hanno emancipato i nigger dall’Amistad, “risollevando” un po’ lo schiavismo nel “ribaltarle” d’effusioni “atomiche” con tanto di “missile” sparato a “razzi”.

Ma intanto l’America piange lo scempio di Bush che spedì in guerra i migliori Christopher Walken de Il cacciatore, rovinando tutto il potenziale delle purezze bianche alla base della “democrazia” a stelle e strisce.

Oggi, la droga impazza, “strisciano” le “coche” fra un paninaro e un pornoattore britannico “esportato” in USA, dal nome Danny D., detto il “deltaplano” a “impiantarlo” in volo “libero” per la salvezza della Patria o delle patte-minigonna della frustrata “repubblicana” in crisi d’astinenza da troppi reduci letterati di cui senton la “mancanza” nonostante le lettere d’amore spedite dal fronteDel porto? Stanno con un porco, e ammazzano il fidanzato prima che muoia-trucidato. A crepapelle, un infarto per eutanasia-morfina, in lui che immagina le smorfie di un altro che la bombarda.

Ci pensa Danny a “consolarle”, a condire tutte, “egli” le prende in sella senza romanticherie inutili, va dritto al sodo e “lo” assalgono, fra un suo leccargliela e lecchini in Parlamento sul reggere quello di Berlusconi, per evitare altri scandali da “evirazione”.

Il Mondo è in eruzione, i disoccupati stan armeggiando per la rivolta, nessuno crede al Cinema, non bastano due ore rilassanti se poi “tutto” è ammosciato e viene dopo 3 secondi. Neanche netti!

Un Tempo, Superman salvava le “baraccopoli”, moltiplicando il suo “pesce” viscido, marcio, per donarlo alle vedove delle “riserve” indiane con la penna marchiante della S appunto da succinto per (non) lasciarle in cinta. Non perdonava nessuna. Accalappiava e scappava, scopando di scalpi(ti).

Ma hanno sterminato anche le poche selvagge in calore.

Dinanzi a questo ghiaccio spettrale, c’è solo un Uomo in grado d’aggradarle, Batman, filibustiere senza regole che sa quando la Luna chiede dello zucchero a mo’ d’eccitante-“plenilunio” per “illuminare” ciò che ha il suo perché, a meno che le pere stonino con le mele. Il frutto amorevole, conservato in frigo, potrebbe non sciogliersi granuloso.

Come accende Bruce Wayne il “buio”, neanche colui che spelacchia nei boschetti di Cappuccetto Rosso.

Egli, nel suo emanare fascino colore nerezza, appunto da doppiogiochista, è un’arma “contundente” per abbrustolir ogni Donna che soffre e sfiata per l’incandescente brusio. “Ardendola”, Batman se la fa “in cagnesco”, modulando la sua “cucitura” di pelle grezza su spalmata, peregrina “asciuttezza” da fisico portentoso del Christian Bale affinché, a pecora, “beli”. Un grizzly! Che bella scopatona! Che bello ce l’ha il “bestioncino”.

Altre se le be(l)ve in un sol boccone il nostro lupone. Come il luppolo, le “sbrana” e ingurgita da birre tedesche (meglio delle rumene coi romani!), fottendosi pure le naziste al ritmo d’alcolizzato di Sesso “anomalo”. Poi, in anonimia, dopo averle “menomate”, va via e “ama” anche tua mamma. Gliadiatorio da for(n)o!

Sì, dopo essersi sfogato, è ancor più scalmanato e maschio, dà filo da torcere a Superman, mettendolo sotto tor(chi)o e “oliandogli” il capo perché, per lo meno, prima di menarsela da figo abbia il galateo di sistemarsi il “nodo” alla cravatta. Fighetto!

Batman veste elegante, “ a festa”, e a lucido le “lucida”, mutando poi in Michael Keaton Beetlejuice.

Sì, Batman è uno spiritello porcello. Solo le bamboline di porcellana alla Amy Adams si “affannano”, azzuffandosi con altre scialbe, per succhiarlo a Superman.

Batman, “diciamocelo”, possiede il carisma del privilegiato che guarda gli altri spaccarsi il culo, ridendo di “gusto”, in quanto, pure servito dal maggiordomo, doma proprio le dame coi culi del ben di Dio.

Che cenoni magniloquenti. Che magnone! Ma sa essere “dolcissimo”.

Batman è una merda profumo “cioccolata calda”.

Ed è per questo che è un grande, la “glassa” che copre il “velo”.

Superman, al massimo, lo vedo bene come ciabattino degli amari quartieri spagnoli.

Ma sì, fra quelle partenopee zotiche, il nostro esaltato bifolco, “spingerà” di “spagnole”. Spegnendosi come lacrime nella pioggia. Ah ah!

Batman, invece, non pre… tende (ah, maledetti pretacci!) solo la ciliegina ma tutta la torta. Non va alle messe, ma lo mette anche a tua sorella, una cretina ma bona “pen” messa(lina).

E ci “spruzza” sopra con la sua “candelona” a infarcire di panna montata e da “piluccare”.

Batman sono io. Lo stronzo per antonomasia.

Tua madre si è separata da Jor-El.

Cannes non vale l’impagabile coppia Bombolo-Cannavale!

Questo Festival è una merda già dalla recensione di Paolo Mereghetti riguardo Luhrmann, “pienamente” stroncato di stelletta e mezza, non di più. La nuova immagine di von Trier ritrae l’unica “coscia” godibile dell’intero “scandalo” annunciato: Uma Thurman versione per Lino Banfi. Sì, sembra Edwige Fenech bionda, cioè Gloria Guida ad ammiccarti un “Sempre in gamba, eh?”. Presa per i fondelli. Ci sta?! Nadia Cassini non varrà mai un casino.

In più, Willem Dafoe, caricaturale, sta “nel mezzo” della schifezza con la Gainsbourg, a destra, “posizionata” in pollastrelle aperte. La madre era peggio, la figlia è una depressa che te lo comprime. Ma datele delle compresse. Quali urlettini! Si sedasse, si segga! Se la sudi come tutte che affiggono manifesti per festeggiarla almeno una volta al mese di magra.

Insomma, un film degno della “Palma”. Sì, von Trier anziché fare il regista dovrebbe noleggiarsi una barchetta e navigar fin all’isola perduta del suo cervello al “Cocco bello”.

Quali genialate! Meglio il gelataio cinese delle sue fritte cervella!

Questo prende una videocamera, filma tre idioti nullatenenti ma a tenerlo che se le trastullano, le quattro vacche scadute come attrici, e poi riempie il corpus di sottotesti.

La sua testa è da sotterrare. E, mi raccomando, non vi permettete di riesumare questo somaro!
Solo Sodoma!

Almeno, dal fronte francese, giungono notizie davvero “cazzute”: Stallone promette il ritorno di Mickey Rourke per la terza “puntata”, parafrasando Nino Frassica, la “megaputtanata”, de I mercenari.

Sbarca Michael Douglas che, dopo essere ingrigito, anche di pelo, leggi Cancro alla “gola” profonda del suo perverso sessappiglio rauco da Coma profondo, s’è ora tinto il bulbo con tocchi “lessi” d’occhio rovinato e catalessi del parrucchino immobile sul seno ancor “mantenuto” di Catherine.

Esce il trailer di Last Vegas e, nel promo, leggiamo che la leggendarietà troverà “sede(ri)” il 1 Novembre.

Ne siamo sicuri? Io ho “ravvisato” un De Niro smorfioso, un Freeman scoglionato e un Kline un po’ calvo.
Lo vedrò perché sarà una sega, come quella che ti spari dinanzi alla ballerina di prima della città del vizio.
Non sposeresti questa neanche a “pagarla” ma almeno aziona il “movimento”. E non costa sacrifici, cambiali, mutui e debiti, figli, contraccambi, cause legali, tradimenti vari.

Un’inculata che lasci il “segno” al suo “costume” per “abbronzartelo” senza neanche dar nell’occhio.

Più sei oscura e più lei vorrà “chiarirtelo”, aprendo le “oscurità” per il tuo Batman “mobile”.

Immersione, “levitazione”, arma micidiale salvo “salve” sperma da non creare mostri a immagine della “fondina” paterna.

Vincerà Refn, anche se Ryan Gosling m’è sempre sembrato peggio del De Niro appena “andato a puttane”…

Scusatemi, ora ho da “fare”.
Gosling non sarà mai De Niro. Andasse a venderlo sui viali. Sono io il God che non forgives.

Scusatemi, ora ho da “fare”. Ripeto.

Sapete perché? Devo godere. Il dovere è obbligo. Infatti, meglio un bombolone alla crema e un babà napoletano a queste stronzate festivaliere. Un troiaio, diciamocela!

Se questa play vi è parsa una cagata, meglio di voi che siete dei cessi.

Firmato il Genius, inappuntabile e impuntato Stefano Falotico.
Vi sputtano.

  1. Il grande Lebowski (1998)
  2. Il grande Gatsby 3D (2013)
  3. Last Vegas (2013)
  4. Vieni avanti cretino (1982)
  5. Cornetti alla crema (1981)
  6. Strafumati (2008)
  7. Cannibal Holocaust (1980)

“Il grande Gatsby”, DiCaprio e Guido Bagatta!


29 Mar

 

Il grande Gatsby vs Guido Bagatta!, e Stefano Falotico nel DiCaprio più bello “al capriolo-ariete” contro gli psicopatici a piede libero!

La questione del “cinefilo” Guido Bagatta si risolve, lapidariamente, così, senza fronzoli né abbellimenti retorici: è un “bagaglio!”

Costui, una sorta di alieno del Pianeta “Star Tric Tra-chiacchiere”, spara un sacco di stronzate!
Sarà ora che qualcuno lo rabbonisca, una volta per tutte.
Le “tut-t-e” son quelle mie ancor di più del Mario Balotelli, uno che sa come “infilarle”.
Il nero non si smentisce, d’orecchino va annuendo alle ragazze da “sbiancare” nello “scroscio” (la coscia…) della platea “esultante”, mentre il “suo” sempre esulterà, su, su, su, sudando la pelle si mischia Inter… razzia(le).

Mario è come l’idraulico Super… Bros, non “lo” tiene mai domo, guadagna bonus e bone “tappandole” con la “pompa” del “fendente” a staffilata per la meta vincente!

Di statura è molto più alto di Bros tappo, di testa molto meno, l’importante è vincerle, non “parteciparle”. Quando un nero, di gettoni d’oro, può mantenere la gallina, tutte le pollastrelle se ne “innamorano”. Se Bros s’ingegna per cavarsi dagli impacci, Balotelli “tutto” lo allaccia di “pacco”.
Previo premi di suoi “gioielli”. Una volta che “incassano”, dice “Game Over”, e inizia (su) un’altra partita…

Basta col razzismo! Questo è campione di “(Am)mazza!”. Mario non è “topo” da mazzolin di rose.
Mica s’accontenta di una sola rossa. Prima Fico, oggi bionda nel mulatto. Egli sì che conosce il “colore viola” della vita.

Invero, mi fa schifo. Tira solo delle “bomb(at)e”, non c’è ingegno “balistico” nel mirare “sotto la traversa”. Mario è solo un traviato! Un “montato!”.

Vogliamo mettere Mario con Del Piero Alessandro che, nel 2006, grazie al passaggio fluidificante di Gilardino Alberto, piazzò sotto l’incrocio di palombella “antinazista” con tanto d’immediata inquadratura del regista “eccitato” nel pianto disperato d’una povera bambina sugli spalti?

Sì, quel Del Piero fu l’eroe italiano. Proprio mentre la Germania, con Ballack simile ad Antonio Banderas più “scanottierato-scazzato”, tentò l’ultimò affondo in mutande, ecco il Cannavaro Fabio a rubar la sfera di contropiede, smistare per l’attacco, e Alessandro insaccò nello stupore tedesco “di casa”… nostra!

Le casalinghe impazzirono con la maionese mescolante nell’urlo gioioso che combaciò col “cucchiaio” di Alex e con il braciere dell’essere finalmente infornate. Sì, quella qualificazione alla finalissima garantì la prima scopata verace del marito dopo anni di “pinzimonio” e timbro in zona “cartellino rosso”, dicesi anche licenziamento in tronco, causa poco essere efficiente nel “far” sempre il deficiente di “pingpong” con la collega a “porgerglielo” come un “cappuccino” delicato con tanto di “polso da tennista” perché mai gliela dà, annessa appunto la moglie sempre vogliosa ma mai “insudiciata” di “sudore!”.

Ah, fra i pomelli e le grida al pomo(doro), con del basilico l’orgasmo andò, preliminare di pompino “Come godo!”, come un “mestolo”, altra specialità del Totti Francesco, uno che con la Blasi coglie la palla, appunto, al (contro)balzo.
Totti è Pupone nelle sue poppe, e le mamme lo “ergono” a eroe della Patria romana(ccia).

Tanto, non capiscono un “cazzo” né di uomini né di Calcio.
Van prese solo a pedate!

Totti dà con sals(icci)a, Ilary è una salumiera somara di cosce però “mortadellesche”.

Ora, che c’azzecca Bagatta Guido?

Ecco,come i cavoli a merenda, ma Guido cazzeggia da un programma all’altro. Da un trentennio, invade le televisioni private, invecchia rimanendo se stesso. Non cede ai compromessi anche se pare che la consorte sia un cesso. Durante le “prime”, si presenta in giacca e cravatta con “accompagnatrice” sospetta e sempre “spettinata”.

Mah.

Guido è Tom Hanks di Zemeckis mischiato a Nora Ephron. Il volto rassicurante e buonista che va bene per ogni condimento!

Oggi, svolge “lavoro” d’inviato per R101, ove “aggiorna” l’etere delle news dal “mondo” del suo “cinema”.

A tutto spiano, n’emette dei “bellissimi”, forse Emanuela Folliero ci sarebbe stata.
Il seno aveva il suo perché, a livello di cervello siamo, appunto, ai “dislivelli” di Guido.
Le “proporzioni” distorte fra lo spettatore amante della Settima Arte, che registrava anche le sue tette nel “Non sia mai che sia brutto, mi consolerò, tornando indietro di nastro e tirandomelo su di morale”, e l’oca di “aspetto”… sul (e anche “sotto”…) “dietro le quinte” ove ne (av)vennero tanti “cameraman”.

Guido stila classifiche di “figate”, tiene conto del box office per il modello 730 dell’impiegato suo fan, ed è fanciullo, già, anche se di capelli brizzolati del Bruce Willis pirla, con tanto di giubbottino “cerniera sexy come il suo sorriso incipiente”.

Guido ha la fissa per gli attori “belli e bravi”.

Cita sempre Leo DiCaprio.

Guido, che fai? Non hai mai letto un Fitzgerald in vita tua e neanche “Il gioco di Gerald”, e ti spacci per il “King” opinionista?

Guarda questo Stephen Gatsby molto 3D,  ficcato di lobotomia frontale al tuo vederla in unidimensionale, demente e stai zitto a quattro, anche mille “dimensioni”.

Torna su!

Quanti bambocci che mai sbocciano, io li boccerei tutti con enorme plebiscito, “giudizioso” e leguleio, sì, legifero in quanto leggo oltre il “leggere” del prenderla “light” comune(lla).
Ah, lo so, donnette di malaffare, in chiesa vi prostrate, educate al cattolicesimo più bieco ma, quando vi si tocca, ecco che scattate come una molla, fra l’altro del vostro letto poco “dilettevole”.
Ah, la frustrazione, mie “care”, genera mostri e voi ne siete anche “maestrine”. Neanche in quello eccellete, “sagge” ad assaggiar i vostri “piccoli” affinché “crescano” nel porcile “allattato” di massa, e infoltite il pel del puberale figlio ché alle fighine “pen” affiliato, scostumato ma in “costume”, “giocherelli” il pisello al poi dar contro i “poverelli”, da pecorina… Non ve ne rendete conto? Sanno raccontarla…

Stavolta, la signora è cascata male, però. Sì, le consigliamo le cascate del Niagara, dalla cui somma la getteremo versione Monroe più scema e pessim’attrice da quattro soldi in “pranzo” al tuffo più “vuoto”, in quanto nessun lago troverà dato che, prosciugata già sessualmente, il suo vuoto, se non fu riempito dal marito “empio”, non vedo per qual “regione erogena” dovrei io “tergerla”.
Un aghetto sì a quest’alga!

Piuttosto che andar con una di tal “razza2, meglio farsi… “prete”.
Troverà, a ginocchia dell’acido suo lattico da troppo “latte” mai muniti, una simpaticissima, munita, non “muta” canaglia di tenaglie nel riversarle tutti i suoi peccati più abominevoli.

Costei si macchiò di spergiuro e giurò, dinanzi al tribunale, che mai attaccò le giovinezze al fine, “mirabile”, d’ostruirle a costruzione dei suoi solipsistici costrutti schierati “nobilmente” nell’uccidere e ledere le “verginità” là a fiorire ma che tale reputò “erba cattiva”.

Che cattiveria, mia signora, sei il “femminile”…, sì, del mostro. Vai a una mostra, e “ammiri”, appunto, il tuo “quadretto”. Ti ritrae Gioconda, lieta e “contenta” mia s-posa, ancor arrossita dinanzi alla Corte Isolani della Bologna “bene”. Ove te n’alletti di boriosi stronzoni borghesi.
Una vita “coi fiocchi”. Dubito che tu goda. M’è permesso…, mia da messa(lina?).

Io son Carmelo Amleto, e nel cul ti meno. Non dannarti, non indiavolarti, sei o non sei angelica(ta)?

Ah, quanto patetici ti paiono, e non piacciono, i poveri “diavoli” ma, vivaddio, voglio Io che tal si preservino dal servirti… Anzi, no, la vendetta va e “fa” servita sul piatto d’argento.
Perché accontentarsi del metallo “secondario” quando, se tu non tolleri quelli del “terziario” che metteresti in quarantena e ometteresti fra le “catene”, possiamo splendere aurei con tanto d’aureola a “lei”, nostra “santina” dell’oratorio? Questo è il problema!

Eh sì, la catechesi s’ha da fare… fin dalla nascita.
E, infatti, chiamasti i tuoi “gemelli” come due “apostoli”. Personalmente, perdona la franchezza, prima di metter al Mondo quest’idioti, avrei, se fossi stato in te, il Signor mi sia “preservativo” alla tua AIDS, “tastato” meglio l’affinità-metà del “gemellarti” a quel trombone che neanche hai trombato come si “deve”.

Ricorda, cretina:

prima di spargere calunnie e additare, non avresti mai dovuto, eh sì, il dovere e gli obblighi tuoi “onorati” servizievolmente con tanto di sevizie, esser (di)pendente dal tuo perderti come pendolare dalla Sicilia all’Emilia.
In Sicilia, tuo padre ti picchiava e, quasi schizofrenica, inibita e complessata, approdasti ai piedi delle Asinelli. Sempre asinaccia, rimasta sei, mastica il fegato. La tua vita, vecchietta, è andata.
E non c’è il biglietto di ritorno.

Firmato un grande stronzo.

Come voglio che io sia.
E lì, a tutti, v’entrò senza neppur bussare…

Sì, io son superiore anche quando ficco le sceme nei posteriori. Compresi i figli pieni di prostitute nel sedile a loro… (di)dietro.

Chiara l’antifona? Ah no?Allora, questa ha bisogno dell’Amplifon!

Alzate l’amplicatore. Il discorso, aprendole… la mente, più ampio potrà ampliare i propri orizzonti.

Ma, a giudicare dall’ottusa ignoranza di questa signora, insistente e recidiva, non credo sarà “soddisfatta”.

Diamole!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il grande Gatsby (1949)
  2. Il grande Gatsby (1974)
  3. Il grande Gatsby 3D (2013)

“Il Grande Gatsby”, Trailer ufficiale italiano


14 Jun

 

 

 

(Stefano Falotico)

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