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Cosa ne pen(s)ate di San(t)o Falò o di Francesco by Liliana Cavani?


26 Sep

Rourke San FranescoFrancesco Rourke Carter poster

A Settembre compirò 40 anni ma sono Tim Roth di Un’altra giovinezza, Brad Pitt di Benjamin Button, forse quello di Ad Astra oppure il principe dei francescani


05 Jun

61975191_10213795712789889_129681301937586176_n 62046967_10213795712389879_2804465850168377344_n brad pitt benjamin button

Sì, il tempo passa, miei passerotti e miei uomini grassi e ripieni più dei panzerotti. Per voi, per me no. Col tempo anzi, la mia brillantezza, levigata sempre più in simpatica asciuttezza, s’è eternata in un viso che, senz’ombra di dubbio e senza più ubbie da medioevalistici oscurantisti qual siete così come i praticanti della magia nera a Gubbio, mi rende simile al Joker, un intrattenitore che mette follemente di buon umore un’umanità sul lastrico e manicomiale.

Io do pepe ai vostri spenti ardori in quanto uomo di buon cuore che, al solo battito del sopracciglio destro, sa far sì che sui vostri volti sinistri, devastati da invidie e gelosie fratricide, si stampi un sorriso leggiadro ammantato di calore. Io santo non sono ma sano ogni vostro malestro, miei falsi maestri invero assai maldestri.

Ecco, cuccatevi questa foto, scattata da poco. Quanti anni mi dareste?

Che cosa? Cinquanta?

Mio cugino, su Facebook, roso dall’invidia, non si è smentito. Lui non mi fa un complimento nemmeno se dovessi avere i soldi per regalargli un residence. Invece, anche se dovessi sbancare alla SNAI, scommettendo che il Bologna Football Club, il prossimo anno, vincerà lo Scudetto, ipotesi tanto irreale quanto quella secondo cui Silvio Orlando, in un immediato futuro, diverrà più sexy dell’eternamente fascinoso Brad Pitt, non gli donerò proprio un beneamato cazzo.

Oggi, ero in macchina e ho acceso la radio. Al che su R101 quell’ex gran figa di Lucilla Agosti, ora indubbiamente inaciditasi nella maturità poco attraente da classe ‘78 un po’ troppo impigratasi, anche fisicamente, nella pasciuta maternità scarsamente eccitante da donna andata, ha intervistato degli ascoltatori, chiedendo loro se si sentano vecchi e spacciati.

Alcuni sono stati onesti con sé stessi. E hanno confessato la verità. Come se stessero cantando di riso amaro, pianto (a di)rotto e nodo in gola l’intramontabile Non ho l’età di Gigliola Cinquetti.

Ammettendo che, sì, in effetti, un tempo erano come Mickey Rourke di 9 settimane e ½ ma, nonostante la loro ancor furiosa grinta da lottatori della vita come Randy “The Ram” Robinson di The Wrestler, oggettivamente, e di ciò ne sono ammirevolmente coscienti, non vengono più cagati dalle loro ex ammiratrici alla Kim Basinger.

Sì, un tempo stavano con bionde tutte d’oro come Kim e come Alec Baldwin. Adesso, non sapendo come buttarla a ridere, cicciottelli, passano le loro giornate a scimmiottare i politici porcelli che loro detestano, trattandoli da cicciobelli. Un tempo erano magri come Spillo Altobelli, ora vanno in giro con le bretelle.

Sì, Baldwin al Saturday Night Live prende per il culo Donald Trump. Loro invece, distrutti da condizioni socio-economiche tristemente infognatesi nella merda, non sanno fare altro che sparare a zero su Di Maio, Salvini, Berlusconi, su Giorgia Meloni, urlando a costoro che sono tutti dei troioni. Che poveretti.

Quindi, ora che sta arrivando l’estate, eh sì, già me li vedo a mangiare prosciutto e melone in piatti che piangono l’effervescenza di notti ubriache non più di vino. Scusate, volevo dire divine. Notti in cui dormono come dei bambini. I bambini dormono sogni tranquilli perché per loro il futuro non esiste. I rincoglioniti fanno la stessa cosa. Per loro, infatti, non v’è domani. Hanno una vita sempre identica e immutabile.

Quindi, si recano dal chirurgo plastico per rifarsi il look. Sì, fino a qualche anno fa, la chirurgia estetica era una prerogativa femminile. Una peculiarità, diciamo, il cui primato di operazioni alle labbra era detenuto dalla celeberrima donna scosciata per antonomasia, l’Alba Parietti nazionale.

Oggi invece pure i maschi che una volta si rifacevano gli occhi su Alba quando lei accavallava da infarto a Galagoal, eh già, hanno preso gusto a scarnificare le loro pelli come fossero nella pellicola Il macellaio.

Vanno sempre in palestra ma gli effetti della rimodellante cura anatomica stentano a vedersi. Cosicché si recano appunto dal butcher, ordinando pezzi di salsiccia più grassi delle caviglie di Valeria Marini. Altra donna che fu un loro idolo. Bambola!

Che uomini putrefatti.

Io adoro Mickey Rourke. A mio avviso è stato forse il più grande attore degli anni ottanta. E tuttora, quando lo vedo così bravo e figo in Rusty il selvaggio e L’anno del dragone, mi vengono dei dubbi riguardo la mia eterosessualità. Dubbi che sciolgo però subito, riguardando Francesco di Liliana Cavani.
Sì, il protagonista di questo biopic sul santo di Assisi, invero, non fu Rourke. Il suo nome stava in cartellone e nella locandina del dvd come specchietto delle allodole. Il protagonista fui io.

Sì, erano tempi per me asessuati in cui solo tizie lontane anni luce da Helena Bonham Carter volevano parlare…., ci siamo capiti. Ero un passero solitario ed Helena compiaceva onanisticamente il mio Massimo Troisi di Ricomincio da tre.

Helena è una finta santa ma soprattutto una vera gnocca.

Kenneth Branagh, ad esempio, quando stava con lei, non azzeccò un film anche se il suo Frankenstein è quasi un capolavoro. Tim Burton, invece, da quando l’ha sposata, ha perso ogni gusto della fantasia più vivamente poetica e i suoi film recenti son stati delle porcate.

Diciamocela!

Big Fish, comunque, è stupendo.

Eh sì, sono sempre stato uno che ha preferito vivere di fantasie piuttosto che battermi il petto villoso per donne come Jessica Lange.

E dire che ho scritto La leggenda di King Kong.

 

 

di Stefano Faloticoroth altra giovinezza vastano banfi bar dello sport francesco rourke

I migliori auguri pasquali, molto sani, non da nani e da finti santi


21 Apr

rustcohletruedetective

Buona Pasqua: rifondazione risorgente! Strafottente e ridente! Da Rocky e Rust Cohle, m’avete provocato…

 

No, non è il Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov. Del quale dovreste leggere soprattutto Fondazione anno zero.

Uno dei migliori della serie. Ove svetta, arcana e illuminante, la titanica figura di Hary Seldon, l’inventore della psicostoria.

Geniale teoria sull’evoluzione dell’uomo.

Sì, non voglio apparire disfattista. Ma credo davvero che dobbiamo ripartire dalle basi per ricostruire una società oramai distrutta più dei grattacieli sgretolati d’Inception.

Un mondo che non crede più nel potere emozionale e oserei dire subliminale dei sogni, travolto com’è dall’alta marea della sua abissale tetraggine mortifera.

Siete colati a picco, lo so. E dunque daje, ah ah, giù di picconate!

Stamane, in questo ribaldo giorno pasquale, io e mio padre, detto Lino, diminutivo di Pasquale, appunto, come il mitico Banfi, abbiamo deciso, ovviamente di prima mattina, di appianare le antiche acredini fra di noi e di uscire assieme, al primo canto del gallo, a far colazione.

Ma, lungo la strada, un piccione viaggiatore s’è schiantato contro il vetro della macchina.

Ora vai di passato remoto e futuro anteriore dopo tanti colpi bassi nel posteriore.

Sì, il piccione vi sbatté la testa. Non combinando però alcun danno. Udimmo soltanto il fragoroso rumore del tonitruante impatto.

Il vetro, essendo robusto e infrangibile, neppure si lacerò. Mentre voi siete sempre più laceri infranti perché ve la suonate e ve la cantate, miei infanti, invero fate solo baccano insulso e disturbante.

Sì, miei piccini, affermate di volare alti come il suddetto piccione e, assieme a Laura Pausini e Biagio Antonacci, nei vostri dolciastri amori piccolissimi, vi consolate pateticamente, rinnegando in questo giorno cristiano le vostre mentalità nane da furfanti.

Siete come i mafiosi, miei picciotti. Durante tutto l’anno, combinate porcate da plebei e poi, in questo dì di letizia, dite di amare il mondo come buoniste colombe, come dei gentili patrizi.

Prima offendete e ammazzate il prossimo, poi andate a messa, scagionandovi da ogni imperdonabile peccato inconfessabile eppur da voi assolto grazie a una misera confessione falsa, dunque il mattino dopo ancora uccidete fratricidi e fradici ogni fragrante, leggiadra speranza del vostro prossimo, in maniera costernante. Picchiandolo anche sul costato. Trucidandolo di offese ed emarginazioni a raffica con far meschino e insultante.

Sì, prima adorate il Cristo, colui che miracolante stava fra i lebbrosi, poi schivate razzisticamente e bigottamente coloro che considerate malati di lebbra. Pigliandolo/i a pesci in faccia.

Cristo moltiplicò i pesci e io non abbocco più alle vostre esche. Restituendovi pan per focaccia.

Sì, non porgerò mai più l’altra guancia dinanzi alle vostre oscenità da uomini di panza!

Voi, donne, vi rifate le labbra ma nell’anima siete putrefatte.

Voi, uomini, siete oramai di plastica. E impazza sempre più il nuovo, orrendo fascismo innalzante in gloria quella puttanata della svastica.

Sono Santo Stefano? No, quello è solo il mio onomastico, cioè il 26 di Dicembre.

Dovreste rivedere le vostre autocratiche mentalità follemente meritocratiche, dimenticando una volta per tutte quel traditore di Craxi e scendendo fra la gente comune come Travis Bickle col suo taxi! Ah ah!

Sì, sono stanco.

In Italia tutti si professano, appunto, santi ma è il Paese con più alto tasso di prostituzione.

Quindi, se esistono tante donne come Maddalena, non mi pigliate più per fesso. Pigliatevi la vostra fessa… solo lei può credere che non la tradiate, spacciandovi per uomini fedeli e romantici quando, in verità, vi dico che siete… avete capito. Ah ah.

Sì, l’italiano medio è così.

Un grande oratore a parole. Retorico, amante dei comizi elettorali oserei dire ecumenici e pontifica su tutto.

Poiché, dall’alto del suo ideologico papato, vuole scomunicare coloro che, più veri e meno ipocriti, non si attengono ai vostri dogmi.

L’uomo di Sinistra ecco allora che predica benissimo, santificandosi dietro la parlantina forbita e appunto buonista, tirandosela da educatore che vorrebbe sanificarci. Poi è più fascista di quel mio vicino di casa che disprezza il nero nostro coinquilino.

Dite che siete artisti ma non avete le palle per compiere scelte davvero coraggiose come quella di San Francesco.

Sbandierate e millantate talenti che io non vedo poiché, come il grande Roddy Piper di Essi vivono, ora la mia vista è imbattibile.

Voleste farmi credere di essere un personaggio da Cristicchi, io non vi regalerò una rosa, bensì molte spine.

Con me tutte arrossiscono. Sì, sono bello ma sono talmente timido che le metto in imbarazzo.

Quindi, non fatemi credere di essere cieco perché ho il vizietto di Checco Zalone di A me mi piace quella, ah ah.

…dicono che a lungo possono essere dannose. Ma sinceramente a me non m’hanno fatto niente: ci vedo perfettamente.

 

Poiché, come Lazzaro e come il Cristo, una volta resuscitato, vidi la vita reale, non le chiacchiere e i distintivi, i mille pregiudizi.

Smettetela di cantarmi, a mo’ di presa per il culo, l’immortale hit di Cocciante col ritornello… rinascerò cervo a primavera.

Sono Chris Walken de La zona morta, non quello de Il cacciatore.

Più che Cocciante, sono proprio cocciuto, un mule come Clint Eastwood.

E le donne in Italia si dividono fra mule e asine.

Sono poche quelle come Santa Chiara. Al massimo, inconsolabili, cantano con Vasco Rossi…

Sapete perché? Perché Helena Bonham Carter è proprio bona.

E voi non siete Mickey Rourke.

E neppure Matthew McConaughey di True Detective.

Ecco, io non sono ateo. Sono agnostico. Ci sono dei momenti nei quali non credo più a nulla. Ne ho viste troppe.

E perciò non voglio farvi la morale.

A differenza, ripeto, di molti di voi. Bravi a predicare ma bravissimi, soprattutto, a combinare assai poco eppur a combinarne tante.

Siete proprio eccezionali in questo sport nazional-popolare a base di cretinate. Ah ah.

Di mio, non sentenzio con faciloneria, non emetto mai affrettati giudizi, so solo che si festeggia Pasqua per ricordarci che dobbiamo essere tutti fratelli, eternamente. Non soltanto oggi. Tutti fratelli, senza eccezione alcuna, come si suol dire.

Quindi, cari zii, dovete stare zitti.

Al demente che fa il maestrino e tratta tutti come dei babbei, rifilategli un ceffone subito. Vediamo se, stordendolo, diventa più tonto di quello che credevamo.

Che fa? Dalla rabbia scalcia come un dannato? Allora, come Terence Hill de Lo chiamavano Trinità, dobbiamo suonargliele ancora. Vediamo se ci arriva.

Qua la mano, invece, figliolo.

rocky stallone francesco

di Stefano Falotico

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