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Al vs Bob, l’eterno scontro duale… “The Irishman” si farà?


19 Nov

Al Pacino, classe 1940 contro Bob De Niro, 1943.

Date fatidiche per il Cinema Mondiale. Due campioni di razza dell’avanguardia sperimentale anni ’70, a dar lustro e onorare capolavori ancor più impreziositi dalla loro presenza, appunto: scenica, mostruosamente sacra già fin dalle prime apparizioni, monumentali, carismatiche, “endovenose” a infiltrarsi nella pelle della nostra anima, a raschiarvi dentro, a esplodere nelle emozioni del nostro Cuore. Pellicole che hanno fatto la Storia, da Taxi Driver a Quel pomeriggio di un giorno da cani, personaggi “border…”, nel bene e nel Male assoluto, indimenticabili, da Corleone, padre e figlio (eh sì), a Travis Bickle, da Serpico a Johnny Boy. E via dicendo, via scorrendo per altri trent’anni sempre sulla cresta dell’onda. Al s'”appanna” momentaneamente, gira pochissimi film negli ottanta, colpa dei problemi di droga, di eccessi, forse la “fatica” schiava del troppo successo. Ma non si scordano, basterebbe il duo Scarface e Cruising, maledetti impressionanti da restarti dentro a vita. Immortali, Tony Montana, il self made man che, nel giro d’un battito di ciglia, arriva ai vertici, rubando, “drogando” il Mondo ai suoi piedi, sino alla disfatta finale, tragica ma epica. E il suo Burns, etero convinto, poliziotto integerrimo che perde colpi lungo le linee di sangue, forse il suo, di un’indagine ad alto tasso di “morto” avvelenato e del morbo viralissimo a cambiarti per sempre. O forse no, eri già così, gli eventi han risvegliato il cagnolino che stava buono e “caro”. Da “carino”, anzi, a lupo più ambiguo dei veri cattivi. Viene candidato a iosa, eppure puntualmente perde. L’Oscar non l’agguanta mai. E dire che come han fatto a non premiarlo? L’occasione (im)meritata, in fin dei conti, arriva col suo tenente-colonnello cieco-gassmaniano Slade… I novanta partono sotto i migliori auspici, e infatti infila la cosiddetta sfilza di altri bersagli strepitosi.

Fino alla consacrazione come the greatest living actor. Un animale dietro la videocamera, un genio del Teatro. Un gigante!

Ma c’è sempre stato un altro a contendergli il podio, Mr. De Niro. Per di più, a inizio carriera, tutte le gratificazioni s'”intascavano” a Lui. Pacino, il “loser“, lo pigliava sempre nel “saccoccio”. Perché, certo, Pacino era bravissimo, unico, ma meno “attraente”, meno “versatile”, meno “poliedrico” e troppo “italoamericano”. De Niro, invece, no, origini irlandesi però solo di tre quarti di sangue italico, un neo sullo zigomo da colpo d’occhio e immediato innamoramento. Trasformista e camaleonte del Metodo più (auto)distruttivo a costruir, da un paio di capodopera, già il mito.

Anni ’90, appunto, però più sgualciti. Assieme a masterpiece come Cape FearHeat e Casinò, anche una lunga lista di “quasi inguardabili” e ruoli non necessari. Qualcosa vacilla, diventa la parodia di se stesso e comincia a mollare la “serietà”. Isitituisce il Tribeca, se ne frega molto di essere ancora il più Grande, e si butta parecchio o un po’ via. Bob pensa ai soldi adesso, alla quantità che non centellina e non lavora per pochi “centesimi”. Dollari a milioni, e alla gente comincia a romper le “palle”. Stanca di vederlo trattarsi male. Va da sé, proprio, che accetta per paga lauta, prestando il nome per mestiere. Si reincontrano in Righteous Kill. Nel film di Mann eran schierati l’uno contro l’altro, come di rivalità inguaribile, come rovesci della medaglia fra due stili di recitazione, Pacino l’istrionico e teatrale, nervoso e iracondo, De Niro il metodico, sì, che recita spesso solo con lo Sguardo che dice tutto. Nel film di Jon Avnet, invece, sono due detective a indagare assieme sui fattacci della New York e della Little Italy sporca e serial killer. Stanno lì, sempre a un pub, a guardarsi, a confidarsi. Ma non sanno un cazzo a vicenda di chi è colui che sta dinanzi a loro, a te, a noi. Due amici fidati ma qualcosa s’incrina. Un sospetto latente, forse il matto-scacco è Giuda.

Secondo Dennis Quaid, Pacino è il migliore attore della Storia.

Secondo Leo DiCaprio, lo è De Niro. Voi chi preferite? Fra i due litig(ig)anti, appunto, il terzo gode? Cioè Jack Nicholson?

Io, nel dubbio, ci metto pure Jeff Bridges, che nessuno cagò. Scarto Dustin Hoffman, e me ne “fotto” quattro.

Ieri, al Doha Tribeca, De Niro ha confermato ancora una volta che The Irishman si farà, eccome. A dirigerlo, come saprete Martin Scorsese. Segnerà il ritorno di Joe Pesci, e proprio Pacino sarà l'”avversario” di De Niro, Jimmy Hoffa.

 

Però, qualcosa non quadra. Se andiamo a controllare su “IMDb”, c’è un altro titolo identico con Joe Pesci. Peccato che il suo “compagno” risulti Macaulay Culkin (?).

 

Tuttò ciò ha del macabro…

 

(Stefano Falotico)

De Niro Screen Shots


13 Oct

Ecco, mi “giunge voce” che quest’anno lo (ri)vedremo in molte pellicole.

Signore e signori, annessi detrattori dell’ultima ora (im-parzialmente scontenti delle sue ultime prove attoriali), ecco a voi il più grande camaleonte della Storia del Cinema. E non solo.

Vi presento questo personalissimo slideshow di Mister Bob De Niro.

Qui, lo vediamo “sfilare” in una galleria di tanti suoi personaggi famosi. Che ve li cito a fare?

No, qualcuno ve lo “enumero”: Vito Corleone, Travis Bickle (già), Jake LaMotta, Harry Tuttle, Al Capone, Jack Walsh, Max Cady, Sam Rothstein, Conrad Brean, Paul Vitti.

 

Gli altri, provate voi. Sì, vi verranno in mente.

 

Giocate infatti con la memoria e accostate le sue rispettive, tante facce ai capolavori “elencati” nei vostri ricordi. Vedrete che (IMDb.com alla mano…), riuscirete a indovinarli tutti.

 

In questo video, sono comprese anche due imminenti interpretazioni, direttamente-prossimamente, appunto, da Being Flynn Red Lights.

 

Buona visione.

 

 

(Stefano Falotico)

“Sfida senza regole” (Righteous Kill) – Recensione


04 Oct

 

Kill virtuoso di rette vie “senili” spezzate
Prima (re)visione…

Risulta abbastanza scandaloso che FilmTv.it abbassi i voti ai film dopo che scartapella quelli degli utenti. Dov’è finita l’autorevolezza della redazione?
Addirittura declassato a “una stelletta”. Pessimo, insomma.
Ora, chiariamoci, il film di Avnet non è niente di memorabile e la reunion De Niro-Pacino non sortisce gli effetti magici di Heat.
Ma non è certo colpa loro, e poi stupisce la sfrontatezza con cui si affrontano certe critiche, critiche distratte e buttate lì tanto per riempire la carta e la pagina online.
I protagonisti sono “anziani” come esige il copione, che c’è di strano?
Non si può raccontare una storia di poliziotti che abbiano superato i sessant’anni?
Cose da matti, e poi ci si accanisce contro il Cinema giovanilistico.
Un po’ di coerenza, per la miseria.
Il film si avvale di una forte sceneggiatura di Russell Gewirtz e si affida alla fotografia di Denis Lenoir, già due cose non trascurabili che eleverebbero il film da un normale bmovie come invece viene classificato.
La produzione è “alta” insomma, e anche il budget.
Film senza “aperture diegetiche”, be’, roba da stropicciarsi i capelli, quasi non si potesse girare un film senza orpelli ornamentali e “stile”.
Avnet sa di essere un medio professionista, il suo è un film come tanti sui serial killer, né più né meno, con l’originalità del plot, un assassino che colpisce la “feccia” lasciando una poesiola in rima sul corpo delle vittime.
Due sbirri che non si conoscono, ognuno coi suoi guai, la tristezza e la malinconia delle loro palpebre, un solido e taurino De Niro, e un “arzillo” Pacino, con la solita chioma scarmigliata e senile, impreziosiscono di recitazione asciutta, funzionale un film che non entrerà nella Storia, ma che è stato volgarmente e ingiustamente linciato da chi s’aspettava un capodopera.
Peccato mortale del cinefilo con la bava alla bocca, che certo rimase deluso.
Cosa pretendete? Vedete di pulirvi le mutande prima di starnazzare mentre guardate un film.

Firmato il Genius, che con tale “recensione” si farà altri nemici, i quali con spietato rigore “etico” glielo adopereranno come carta igienica.

P.S.: che coraggio mostrarsi invecchiati, con le rughe e un po’ di pancetta, come essere miti nonostante il Tempo.
Grandi Bob e Al.
Non meritano questi attacchi. Vergogna.
E si fanno anche chiamare giornalisti.
Il Bar dello Sport vi aspetta, ve lo dico io…

Ecco, così “cesellavo” la mia rabbia alcuni anni fa.

L’ho rivisto… e righteously recensito.


Molti rispettano il distintivo. Tutti rispettano la pistola

Sfida “eterna”, (s)tirata fra gli zigomi raggrinziti d’un grigio Pacino, in giubbotto di pelle nel consueto cappuccino che gli “smalta” le labbra d’ieratica saggezza roca, e un De Niro “sovrappeso”, stanco, disilluso com’esige la tradizione del “genere di appartenenza”, il poliziesco americano dei segugi a caccia dell’assassino seriale che semina il panico. I carnefici indiziati hanno volti coperti dietro le movenze indecifrabili e “feline” di tracce di rosso che “dipingono” le pareti delle case, “rallegrando” le Lune licantropiche d’una scia che non lascia… apparentemente, traccia.

Chi si sta macchiando di questi “divertenti”, macabri omicidi e perché, sul corpo dei cadaveri, “sbiancati” di buchi in testa “cerulei”.Compare sempre accanto una “filastrocca” che “giustifica” il reato?

Questo killer sembra un “punitore“, e si accanisce soprattutto sulla “feccia”, ripeto, sulle sgualdrine che battono, sui pusher (eh già), su chi “contratta” la carne nelle prostituzioni, sugli stupratori, quasi un “angelo” dalla vendetta “suprema” e “intoccabile”.
Che imbroglia un po’ le carte e “mischia” le pericolose indagini, in un gioco d’equivoci, pedinamenti, sospetti come una scacchiera ove lo “scacco matto” è proprio la mossa d’un pazzo, fino ad ora “geniale”.
Che non ha sbagliato un “colpo”.

Turk, un “cagnaccio” che ha le fattezze “sfattissime” d’un Bob “grassoccio”, di solita linguetta che asciuga l’aridità del suo fiuto “salivare”, quasi a sputar, di “fumo” corroso nelle palpebre da Mitchum “bastardo”, la bava delle putredini d’un laido “teatrino” ingiusto.
Tenendo tutto dentro, misurato fin alle esplosioni arrabbiate, incontenibili d’umori “balzan(t)i” da un'”ombra” a un’altra lucida intuizione.
Ancora una volta “attardata” e appannata dal velo (in)visibile di chi seppellisce scrupolosamente le prove e nasconde la “faccia”.
“Avvinghiato” alle gambe “decollanti” della solita fighissima Carla Gugino, troppo “giovane” per uno stronzo marcissimo come Lui. O “innamorata” di “tradimenti” compiacenti e ammiccanti?

Turk, “viscido”, “porco”, magrissimo e cadaverico che forse fu, e ora è pinguissimo, più di quei vermi che combatte ogni “santo” Giorno maledetto ove neanche la Domenica si può stare in pace d’un Signore che ha tradito il patto di “lealtà” col suo Inferno in Terra.

Rooster, che mastica amaro… che sentenzia un “You will regret it“, sì, le scelte affrettate si rimpiangono “caro” Brian Dennehy, tenente e già sceriffo “losco” d’un Rambo che ti torse il braccio, ritorcendoti la tua violenza “sbrigativa”, indisponente e crudele di troppo (pre)giudizio a un “pregiudicato”, appunto.

Tutto torna, vedi? Eppure i conti… quasi mai, se non fai “mente locale” subito, prestissimo. Qui, il mostro se la sta sghignazzando parecchio, e la città, di Notte, è sotto assedio. Fa paura, chi lo fermerà?

Il “discotecaro” 50 Cent, “puttaniere” dei suoi balli da cocaina?

Perez? Un altro che, “freddissimo”, ammazzò i sogni di Carlito da Benny Blanco senza Paradiso dell’anima sognatrice? Ti sei venduto. A chi, merda?

In questo dedalo ingarbugliato, a quale prezzo si arriverà alla verità?
Chi è il tuo amico, “in fondo”… alla detection? Con questo qui legate, andate d’accordo, vi confrontate e vi “stressate” a vicenda, annotate sul taccuino le “psichiatrie” d’emozioni che voglion appiattirmi, perché siete esageratamente “piedipiatti” e non sopportate le “piattole”. Quindi, agite di testa vostra, scavalcando anche la legalità, la burocrazia che sarebbe lentissima a frenare un’altra schifezza.
Dovete salvare questa giungla da un leone inferocito e proteggere la sua innocenza prima che s’imbestialiscano tutti.
Voi, “animali” lo siete già. Forse per DNA, forse diventati. Forse sventrati a contatto quotidiano con questa società, tutta fottutamente sbagliata. Chi la ripulirà? Ne ha il “permesso? Il “mandato” di “perquisirla” senz’autorizzazione’

Vi leggete negli occhi, vi spiate, siete “guardia e ladro” di voi stessi, ma poi vi stringete la mano in un altro drink “scacciapensieri”.

Eh sì…

Qui… si erge un Uomo retto… in questo Mondo infetto…

(Stefano Falotico)

 

 

 

Batman nella “polvere”, sì, di chi l’incenerirà “vivi” nell'”accendin-fuochino”


22 Jul

 

Un brucior di stomaco da curar nelle “collegiali” oscenità di ragazzetti “opachi” accalderà la Notte, in risorgenza di “orzate” alla loro pelle e di sorsate rinfrescanti a “disossarli” bruciandoli

Sì, con scrupolosità studiata nei minimi dettagli, da anni sto prendendo d’assedio una famiglia di sciocchini, soprattutto sciroccati, la cui “carne” pregiata si “fregia” di sfregi al prossimo.

Sì, eleveremo un monumeto in loro “onore” con un “memoriale” ai poster(i):”In tal cimitero, ove le cornacchie patiscon da morte di fame, giace l’ambizion sedata d’un nucleo atomicamente sputato in faccia alle loro idiozie. Conservatrici di ligi disvalori che perseverarono delegittimando le proprietà private delle anime altrui, fluiranno in ascensioni infernali ove il Diavolo, quasi quanto me, saccheggerà le loro frivolezze infornandoli come le frittelle che deglutivan di crema pasticciera. Ancor, sentitissime condoglianze dall’umanità intera che, grazie alla mia sfera di cristallo e al veggente dono mio innato, ne espugnò, di sacra vendetta, ogni demenza al fin d’indirizzarli nel posto consono ai loro suoni, i rumori scricchiolanti, piccantissimi delle fiamme eterne”.

Sì, li avvertii ma ancor “spronan”, troioni, alla ripicca, affiliandosi a una radio bolognese che ne “regge” i meschin giochetti, con segnalazioni alle “saluti mentali” perché si senton “minacciati” nelle incolumità.

Be’, han le idee confuse. Mesi fa, con “simpatico” sdegno ai loro ripugnanti attacchi “istituzionalizzati” e “protetti” da una legge filistea che s’appellò, “scappellandoselo” di bave e brodini corruschi quanto il “rusco” di tangenti e “toccatine e fighe”, a una “psichiatria” che appurasse i miei del tutto presunti, “pericolosi” squilibri neuronali, tali infanti, con protervia assassina, tentaron di perpetrar altra violenza gratuita alla mia libertà di Uomo nato da nostro Signor che, di tutta ri(s)ma, li ha già “pizzicati” di “capital peccatuccio” per schiaffarli nel manicomio dei folli dell’aldilà, cioè nel Giron dantesco dei tiranni, predoni e ladroni che se “lo” tiran da padroni di “patria potestà” per colpi alla mia testa che, come potete constatare, n’è illesa a disilluderli dai loro raggiri dalle loro suggestioni e dalle loro “ustioni” da testoni di “testicoli”.

Consigliamo a tal “radio libera” di continuar a praticar orge nei loro ufficcetti coi cappuccini e le “suorine”, altrimenti il “Gabinetto del mio governo”, li detronizzerà dal laro lavoretto, con una denunciona a lavorarli per le feste.

Con “distinti saluti”, consigliam a tal letame di raffinarsi un po’ e di comprare, prossimamentissimo, la mia imminente, nuova opera letteraria.
Lettura da pulizia etnica che li “disorienterà” dal porcile delle loro zoccole, compresa la bagascia dell’unica loro madre, “donna” che li ha partoriti tutti da s(c)emi diversi.

Ricordate: quando un idiota vi disturba, lo ammazzo io.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  2. Whore – Puttana (1991)
  3.  Heat La sfida (1995)
  4.  Rambo (1982)
  5.  I falchi della notte (1980)
  6. Cobra (1986)
  7.  Cliffhanger (1993)

Il Talento, dono spesso innato quanto invidiato: 7 film in cui ce ne “districheremo”


03 Jul

 

Il Talento, T maiuscola di tonitruante abba(gl)io, sfoderato o “ritratto”, socchiuso fra palpebre docili o restio a sguainarsi, “inguainato” nei soliti guai, o spesso voce che non “sguscia”, che si castiga o, masochisticamente, tende altrove per autoingannarsi paurosamente d’ali tarpate da sé, che temono il Tempo, lo moderano troppo e, molte volte, si modellano nei canoni altrui, “tremolanti”, che poi lo “scannano” dopo averlo “inoculato” secondo la loro “parvenza” che lo vede distorcendolo di personali percezioni, filtrandolo nell’ottica d’occhi “fraudolenti” o infigardissimamente bugiardi a scheggiarne la limpidezza, la forza insita e intrinseca, ad addomesticarne la potenzialità per “indocilirne” quei “lineamenti” grezzi che sono alla base, invece, della nostra essenza ed unicità.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il talento di Mr. Ripley (1999)
    Storia macabra da gelar il sangue. Dalla signora Highsmith, un “horror” mascherato da dramma, un thriller velatamente menzognero quanto le omicide bugie che sottendono l’assassinio premeditato.

    Talento uguale invidia in chi lo ammira, lo guarda e se ne vorrebbe impossessare, rubandogli la vita.

  2. Una storia vera (1999)
    Straight
     sta per dritta, ma anche per semplice, ché semplice non è mai, quando si vive in questo nostro Mondo.
    Augurandoci un Paradiso che non esiste, (r)esistiamo, oggi allegri, domani arrabbiati e dopodomani “pazzi”, in questa Terra già sconsacrata dalla sua purezza originaria. Viandanti in cerca della nostra redenzione e d’un ricongiugimento affettivo con un fratello lontano, che ha sfiorato la morte, per cui trepidiamo, per cui sogniamo ancora nelle praterie su un trattore, negli occhi d’un “vecchio” saggio, il cui talento è la vita che brilla nelle sue iridi. “Stanche”, linde come il primo respiro “materno”, (dis)illuse, “veliere” on the road, sofferenti, preoccupate, angosciate, col gusto ancora del sospirarla e di tutto ciò che la sua grande anima ha esperito.

    In questo capolavoro non c’è “trama”, non c’è “niente”, c’è tutto.
    Immenso.

  3. Heat La sfida (1995)
    Nessuno ha “talento” in questa storia di uomini e di donne.
    Di grandi perdenti nella Notte, di gatti e topi, di rapinatori innamorati, di sbirri moralmente più giusti dei loro matrimoni sbagliati, di un’adolescente abbandonata e recuperata in extremis, di folli corse in macchina e sparatorie da polveroso western.

    La poetica di Mann è un talento aggiunto.

  4. Shutter Island (2009)
    Che talento hanno questi angeli perduti?
    Internati in un manicomio formato Alcatraz.

    Dopo pochi minuti, leggiamo una scritta: anche noi abbiamo amato, anche noi…

    E, nella “mostruosità” del proprio Cuore rubato, l’agente Daniels scopre che è ancora un Uomo.
    Ed è così, infatti, che vuole morire, nella straziante scena d’un finale “tragedicamente” annunciato.

  5. L’anno del dragone (1985)
    Chinatown è un posto di serpi, un Mickey Rourke mai così in parte, che cambia “colore” di capelli a ogni inquadratura “brezzolata”, insegue la sua preda, flagellandola in uno scontro a fuoco secco quanto epico.
    La vita va avanti e, il Giorno dopo, la tua Donna ti aspetta.
    Anche se che sei una merda come il “cattivo”.

    Il talento dell’amore.

  6. Il Cavaliere Oscuro (2008)
    Batman contro il Joker.
    Invero, Batman è uno psycho puro, non per niente Christian Bale ne riveste la “tuta”, i panni nerissimi.
    Ma è un matto che combatte per il bene, il Joker è un folle terrorista senz’arte né parte.

    Il talento d’una follia maggiore, perché orientata al benessere.
    Nonostante tutto.

  7. La sottile linea rossa (1998)
    La Natura primitiva e cosmogonica è il talento che l'”uomo” ha ucciso per stupide guerre a bruciarla.

Sbarbato, ammiro un sicario barbuto, ch’è “cacciatore”


25 Oct

 

Molti sostengono che l’ultima maiuscola interpretazione di Robert De Niro “(co)incida” nel 1995, anno di due irripetibili capolavori, Heat & Casinò.
Niente di più erroneo. Possiamo, forse, tralasciare i suoi (non) protagonismi di Cop Land e Jackie Brown, il mellifluo Conrad Brean di Sesso & potere, e soprattutto il misterioso, laconico ma tagliente Sam del Ronin di Frankenheimer?
Per le strade d’una Nizza “parigina”, Bob “tremava” nel suo neon, tra folli inseguimenti automobilistici e una McElhone che inviterei nel mio “antro”, per “bestializzar” un po’ con Lei, “a lume di candela”. Anche di cannella, o di Cannes, eh eh.

 

Già approdato sugli schermi americani con ottimi favori al botteghino, anche se non esaltanti, va ammesso, Killer Elite è pronto a “esplodere” anche da noi, a breve, anche se non è stata ancor fissata una data italiana.

Questo, un promemoria che c’infuoca, ah, come c’info(rn)iamo con questo Bob/Hunter.
E tanto d’apertura con le “solite”, solidissime come quest’action, BMW.

 

 

 

 

 

 

 

 

Firmato il Genius

 

 

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