Posts Tagged ‘Gran Torino’

Walt Kowalski versione leguleio Rambo


27 Jun

 

Sulla montagna abita il Maestro che “sonnecchia” in attesa del dardo trafitto, che si “trarrà” estraendo l’anima a chi la “estraniò”

Non ho mai tollerato i soprusi e le inibizioni a danno di chi, per educazione e signorilità, non s’incazza e non ve lo afferra, ma reputo opportuno incitarvi alla ribellione, per onor del vero e della mia faccia allo specchio, ed esser assolutamente cattivo contro coloro che, di crudeltà, sfregi, calunnie, verità ribaltate e demistificate al proprio solipsismo autoingannatorio che tanto addomesticano d’ipocrisia, “ingannò” le persone per “sorriderle” di risa pasciute d’illusoria felicità quanto cinica, pasciuta lascivia di ogni valore su cui è fondata l’amicizia, il rispetto leale, l’amore per il prossimo, quanto suicida alle vere emozioni che han sempre il timore, (im)pudico, di liberar con sfrontato, sano esibizionismo, che tale non sarebbe se non fosse accerchiato di pregiudizio.

Conosciamo storie di semieremiti, le cui voci diffamatorie e ingiuriose s’appellaron perfino alla giuria perché “sacramentasse” una “demenza” per non scendere a patti con la psicosi di cui soffrono: non sanno accetare la vita.

In questa vita esistono le persone libere che possono svegliarsi senza sveglie e senza “padroni” a vegliare su di loro, che possono tranquillamente alzarsi a Mezzogiorno e poi gustare un porno in tutta “rinomanza” dei propri ormoni da “tocciar” nel tocco a tocchi di donne su cui accalorar le proprie “slinguazzate”, virtuali e dunque realissime fantasie che un po’ sono e un po’ “suonano”, per infiniti profumi con cui “dilatar” il cavernoso nostro enigma e amarlo da amatori “stuzzicosi” con tanto di caviale ad anali “deliri” erotici di soffice densità.

Questa gente è invisa perché è vera, e non usa maschere, né si prostituisce a un lavoro che sempre ripudierà per dinastia nobilissima alla propria origine araldica del caldo.

Ma, a taluni, anni fa, venne in mente di trattar uno di essi da “idiota”, perché loro patiscono quotidianamente la merda che devono (è un ordine!) ingoiare, mentre il Principe può starsene nel suo prato fiorito nel disprezzo alle loro “margherite” e ai loro frivoletti bacini con tanto di sospiranti aneliti e anellini.
E, invece, sollazzarsi nudo dunque a fottersene dei loro nidi…

Il Principe intraprenderà lezioni legali contro chi, ancora, s’azzarderà a incolparlo di “malattia mentale” e altre piccine amenità che possan concerner anche la sua aperta cerniera dei pantaloni.
Sarà guerra aperta, e le loro notti saranno immondamente spurgate dalla loro lordezza, nella prode ritorsione a soffocarli nel sonno e strangolarne le tanto dimenate “gioie”.

Certa gente si merita un Diavolo frutto della sua pazzia.
Un Diavolo che non s’arrende agli impostori e ne sodomizzerà ogni altra matta “sevizie”.

Che si fottano, e ora dite a quella bagascia di stare zitta.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Cape Fear. Il promontorio della paura (1991)
  3.  Rosemary’s Baby (1968)
  4.  Rambo (1982)
  5.  Dracula di Bram Stoker (1992)

Walt Kowalski versione rinvigorita in William Munny “Biondo” contro i morti


26 Jun

 

Lo spietato

La Notte s’incendiò, il “crepuscolo” lentamente si bruciò d’una folgore riscaturita da un’ignota forza poderosamente spaventosa, il ricordo di chi eri, e di una “senilità” che s’era avvizzita in energie “recalcitranti”, in una melanconia precoce e anche troppo “procace” ad anestetizzar il Cuore che un Tempo fu cacciatore, ovattato dal calunnioso odio e da un’invidia insanabilissima, per insabbiare un’anima e “suggellarla”, “surgelarla” in una “linda” asciuttezza dal candor quanto ambiguo quanto mentitore sul “credito” di una persona, i cui “racconti” deliranti d’un povero pazzo ne stavan illividendo la bontà, la passionalità, e anche la savia “animalità” giovanile.

Il tuo “marcato” isolamento, da “marchiare” di bugie infondanti per affossarne la dignità, per circuirla da domatore da circo, vero?

Ma, il suo urlo di terrore, strozzato poi in una calma apparente, si “raggrinzì” nei suoi occhi, quando fissò la vittima, allibito, scioccato da un’imprevista rinascita vendicativa.

Escogitò altre “trappole” per “incastrarla” e rabbuiarne gli ardori, con infide maldicenze perseverò nel perpetrar il suo “abuso”, per spazientire l'”agnello” sacrificale, e immolarlo al suo luculliano ludibrio d’un pasto vampiristico d’osceno cannibalismo, per sbranarne l’intimo sangue e “iniettarlo” di veleno.
Uno sciacallo turpe, un truce mostro che non aveva calcolato le conseguenze del suo “omicidio” molto, molto imperfetto.

Ma dove scappi, “amico?”.
La città è piccola, gli investigatori ti pedinano, le ombre, soprattutto della tua coscienza, spiano il tuo incubo peggiore, la porticina scricchiola e temi che il “Babau”, che credevi d’aver ucciso, possa farti visita quando le luci sono spente, “festeggi” con ilar goliardia ma, dentro di te, tremerai sempre.
Ci crescerai con la paura…

Perché William Munny è tornato, e tu, (p)orco, non hai fatto i conti con l’oste…

– Ma tu cosa vuoi da me?
– Ma niente, pensavo d’ammazzarti, visto che non confessi e non vuoi “crollare”.

Infatti, le cose si metteranno a posto…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Gli spietati (1992)
  3.  Per qualche dollaro in più (1

Walt Kowalski, lo “sleeper” contro le brutali (in)giustizie – Federico Aldrovandi


25 Jun

 

Il maiale mangia nella “taverna”, e gozzoviglia col “bavaglino”, servitissimo da “asservite” prostitute al suo “piacere” da “buon gustaio”, golosissimo

Fatti allarmanti, “macellazioni” passate sotto silenzio, nell’omertà “pia” dei “fattacci propri”, ove tutti bisbigliano, “ammiccano”, sanno ma non dicono, e sono “dissanguati” da verità sempre più sconcertanti e raccapriccianti che “se la fan sotto”, su “rasoi” affilati di meritevoli punizioni, all’anima, alla vita rubata, alle sevizie che si son ritorte contro da angeli vendicatori d’un Mondo violento, sporco, cattivo e “bastardo”.

Quando leggiamo certe notizie, noi, i buoni, siamo assaliti da spaventosi conati di vomito, agghiacciati da gelar le vene, d’accapponar la pelle.
Ma i cattivi invece perseverano, in una recidiva, reiterata bestialità da sodomizzatori “imbattibili”.

Sì, qui in Emilia Romagna, spesso accadono “eventi” inquietantissimi, di cui potrei narrarvi con puntigliosità in ogni macabrissimo, scabroso dettaglio.
Di pelli giovani, anzi, “scarnificate”, torturate, massacrate, orribilissimamente uccise, addirittura.

È di oggi la terrificante notizia dei “retroscena” dell’omicidio ad Aldrovandi, morto per percosse da parte di “sanissimi” poliziotti, “tutori dell’ordine”.
La giustizia, sebben lentissima e burocratica, ci volle veder chiaro, approfondì nei “meandri” di quella “camera”…
E la sentenza fu insindacabile. Ma non giusta, dovevamo pretendere il massimo.
I “poliziotti” non saranno “ergastolati” ma solo incarcerati per qualche anno. Ma la loro “esistenza” è segnatissima, finita come quella che martoriarono. Poi uno di loro ancora non ci sta, e si lascia travolgere da altre abominevoli offese, oltre a quella “incurabile” e inflitta.
Definisce la madre di Aldrovandi una “tr…”, al cui figlio non sarebbe successo “nulla” se Lei, Lei, Lei non l’avesse educato come un cucciolo di maiale…

Ecco, questa è una storia tremenda, allucinante, su cui rifletterei molto.
Ci ricorda, per “caso”, qualcosa di molto, molto “simile?”.

Eh sì, anni fa conobbi uno psicopatico che voleva far impazzire una persona, dandogli appunto del “matto” e calunniandolo su tutto il Net, perfino su Facebook, ove creò un “clone” di me stesso, “pagliacciandolo” e screditandomi agli occhi di tutti, inventandone “una più del Diavolo”, al fine che, il “disoccupato” che, all’epoca, ero io, “capisse come si sta al Mondo”.

È tutto, ora, venuto a galla, alla Luce del Sole…. Ne siamo rabbrividiti…
“Egli” si nasconde, è “assediato” dalla tremarella, aizza, da “lontano”, per scatenare altre ire che potrebbero indurre, se reagissi scriteriatamente, a pensare che “costui” aveva, “in fondo in fondo”, ragione sul mio conto. Eh, “certamente…”.

“Già”, infatti fra un mese gli consigliamo di recarsi in libreria, ove potrà leggere e “addentrarsi” molto “animalescamente” nell’anima di uno che l’ha polverizzato, l’ha distrutto, l’ha scannato, “vivo”, senza accoltellarlo ma “smerdandolo” da e nel porco che fu.
Perché ora mi sa tanto che gli converrà far l'”agnellino”.

Questa si chiama vendetta, questo si chiama spaccargli la faccia senza neppure sfiorarlo con un dito.
Questo si chiama non dormire la Notte, “caro” mio…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Sleepers (1996)
    Sean Nokes: Ve lo chiedo per l’ultima volta, si può sapere che cosa volete?
    John Reilly: Pensaci con calma, vedrai che ti viene in mente… Posso capirlo che c’ha dimenticato.
    Tommy Marcano: Eh già.
    John Reilly: In fondo eravamo giocattoli coi quali vi divertivate.
  2. Il conte di Montecristo (1980)
  3. Gran Torino (2008)

Walt Kowalski contro il diffamatore balbuziente e il fratello “violentatore”


20 Jun

Un altro sito ove attribuirsi gli “attributi”, ove “qualcuno” te la “tributerà”, e in tribuna del tribunale, di nuovo, confesserai le tue maldicenze

Il matto, il “maniac“, adesso s’è creato un blog, ove, in primo piano da ebete-strabico, campeggia con tanto di foto da mariuolo-“bravo ragazzo“. L'”uomo” che tutti noi conosciamo grazie a me, che l’ho ampiamente sputtanato ma che, a quanto pare, ancor si “diletta” nel “gusto” della “provocazione sanissima”, per quattro risate in compagnia e una campagnola nel letto ad “allettarlo” dopo tanto “lavoretto inappagabile”.

Eh già, ci sono gli “hobbit impazziti“, direi più troll da tro…, che girano per il Net, chissà quale altra “vittima” d’accusare di “schizofrenia”, da scegliere oculatamente per inculcargli l'”inculata” a base d’intimidazioni, password rubate, telefonate nel bel mezzo della Notte, “cenacoli” orgiastici e riti “sacrificali” alla sua “verginità” per un pasto luculiano da “vampiretti”.

Con l’amico d’infanzia, handicappato che gli regge il moccolo essendo un “mongolo”, il fratellino che continua a gridacchiare fra la racchia della madre, le tirate d’orecchie del padre, il “ricchione” a cui “lui” porge il “cetriolo” in segno di sfottò con frase, ad effetto, “Io ti fotto per il cul”, e qualche meretrice che s’è ben “meritato” nella sua vita “aristocratica” da chi “uccide” la gente, poi, grassa, borbotta di “bottarelle” e la celebrazione storpia su frase “sobrissima”: “Sono come Marlon Brando, però, dopo tutte le mie mafie, ho incontrato Al Pacino che m’ha fatto traslocare e spendere mezzo patrimonio davanti al giudice. Questo Al Pacino lo voglio vedere morto, e lo seppellirò vivo. Così, nel caso (molto probabile) che non dovessi riuscirci, mi chiederà un rimborso per il quale non potrò neppure comprare il latte al mio cagnolino, l’unico che ancora mi lecca…”.

Ricordate: mai mettersi con un Uomo dallo Sguardo di ghiaccio.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Il texano dagli occhi di ghiaccio (1975)
  3.  Il cavaliere pallido (1985)
  4.  Il padrino (1972)

Walt Kowalski versione “It” – L’incubo che tormenterà le adolescenze assassine


20 Jun

 

Un pagliaccio “ipocondriaco”, soffre ancora d’idiosincrasia contro la gente che “lo” odiò

Sì, stanno lì, appollaiati nel loro “reame” di squallor da “squali”, ora ben “equilibrati”, di quella ponderatezza che gioca sempre poco pulito in un “fair play” a “sgambettare” e sgallettare fra giulivissime molto “gioviali” col loro “giovarle” da “Don Giovanni” oratori di sodomie da “oratorio” di “medici” e ammalate.
Come “le” guariscono loro, neppure l’amico del giaguaro…

Dove pensano di fuggire tutti quanti, tali furfanti?
Gente “abituata” bene, sin dalla nascita d’un parto che io avrei abortito, perché costoro io li aborro!

Sì, la madre, una sicula, “sicura” di sé, che ha sempre vissuto un rapporto estremamente conflittuale col fratello, che “emigrò” a Roma per far “carriera”, sposandosi a una da cui pender dalle “labbra”, che, per “favorirlo”, serviva i “favorini” a chi poteva “avvantaggiarlo”. “Allettandola” con chi, in Rai, poteva “irraggiarlo”.
Sì, il marito è un fumettista, disegna dei suoi Soli spenti, trasfigurandoli per non pensare ai tradimenti della “nuziale” sua traviata, e cura i tagli, che la “consorte” gli infierisce, sollazzandosi con ritratti “colorati” delle sue notti bianchissime.
Sì, la sorella, la “matriarca”, studiò filosofia per “allentar” un po’ le “tensioni” del padre, una bestia che “la” immalinconì parecchio, a cui chiese poi perdono, “indirizzandola” a studi ove poté “potarsela” del tutto, “trasferendola” poi a Bologna, ove, in una festa de l’Unità, incontrò un comunista fascistone che ben “fasciò” le ferite “inflittele” da chi così tanto “la acculturò”.
La cosiddetta “protezione” del “signorotto” col pancione.

Dall’unione della supersfigatona e del “figo” delle “crescentine” per le “sartine”, nacquero i due figli.

Molto “colti” e “acuti”, che, per puro “diletto” scherzevole, presero di mira una persona che aveva scelto di vivere a modo suo.
Sì, vollero, con sevizie e torture sempre più viziose, nel loro ozio da “zii”, “svezzare” un ragazzo che reputarono da “sputtanare” perché troppo “viziato”.

Così, dopo innumerevoli assalti, saranno assediati a morte, da un Pennywise tornato e tormentante, “orribilmente” a fotterli in vita, per un “sogno” loro molto oppressivo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro il denudato criminale che non sa più a quale Kurt Cobain, il “santo”, appellarsi, perché sarà spellato


20 Jun

La vendetta è un “pasto nudo” che va gustato freddo, “al caffè”

La famosa crème de la crème bolognese, di gente, gentilissima di calunnie e falsità sul conto altrui, che passa il Tempo a “cremare” gli “antipatici”, a “pulirli” et(n)icamente, e li vuol veder elidere e farli “crepare”, e, invece, stavolta hanno incontrato chi, “nutellescamente”, di (ma)scarpone, li divorerà come crêpe, slabbrandoli ispidamente nel “sotto i baffi” che farà nomi e cognomi.

Sì, con questi qua, bisogna usare le maniere forti, visto che, oltre a esser dei babbei, dunque dei ritardati, son innatamente, (in)naturalmente, anche tardi di comprendonio.

Il loro grado di ottusità si spinse talmente oltre da voler “accerchiare” una persona e “incendiarla”, poi “riderselo” da “ferinissimi” molto fieri della loro violenza induttiva al suicidio, e denunciare la stessa persona di “malattia mentale” quando questa “diede di matto” per la brutalissima aggressione, da tali impostori ritorta contro perché ritenuta “infondante” e “indimostrabile”.

Come no, le loro coscienze si svegliano di Notte e, dopo l’amplesso con la cretina, vomitan tutta la merdona.

Già, “giallo”, la verità viene sempre a galla e, alla prossima conferenza del mio libro, mi sa tanto che, platealmente, proprio letteralmente, prendetemi alla lettera in quanto letterato, soprattutto contro l’analfabetismo di queste poverissime “anime”, sarò io a pretendere il lauto, lecito, “leale” risarcimento, con tanto di firma in calce del mio calice.
Sì, tutti i nomi di tali omuncolissimi, così “muscolosi”, usciran fuori di bocca, proprio da quel buco che volevano ammutolire…

E le loro psichiatrie andran ancor più a puttane, quali improstituiti della loro carne improsciuttata già put(rid)a, col mio avvocato che non aspetta altro che un’altra mossa falsa da parte di quei “gestori” della radiolina cittadina che “ama”, per tiramento, “segnalarmi” di reati mai commessi, solo per intimidirmi di ricatti.

Così, anziché mettere su la loro musicaccia in quel pub da Sabato ser(r)ra, saranno “insederati” a cuccia, a mendicar da barboni con la reputazione macchiatissima.

Se lo sono andati a cercare.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  A History of Violence (2005)
    Stavolta, “amico”, volevi rapinare Tom Stall…
  2.  Gran Torino (2008)
    Forza, ammazzami, e altro che “processo per direttissima ed ergastolo a vita”, come dici tu, “simpaticamente”, quando sfotti e poi blandisci così chi pensi che non può farti nulla.Infatti, non lo toccheremo neppure con un dito, ci penseranno i poliziotti a “manganellarlo” in galera.
  3.  Ronin (1998)
    Che c’è dentro la valigetta?La vendetta che ti renderà molto “melanconico”.

    – Oh, ma son passati così tanti anni, e a questo qui non passa. Basta, ha rotto.
    – No, quelli rotti sarete voi, che pensavate di passarvela liscia con le “passerine”.

Walt Kowalski, il moralista innamorato del suo “moro”


20 Jun

Tante storie, la gente, inventa su di me e sul mio conto, perché sconti senza sconto il mio trascorso “eremitaggio”, come se dovessi approvare che, “provato”, ce l’ho ancora “privato”

Sono Walt Kowalski, di mattina, sofficemente, mischio il cucchiano nelle bevande alle “lavande”, gastriche, delle vostre gastriti, e me ne frego altissimamente, connettendomi su Sky e programmando la registrazione della maratona su Il Trono di Spade, e poi acquistando il “mattone” di migliaia di pagine su Ibs.it, con la clausola che sarà mio solo se il mio “sciabolone” sarà lucidato nel Medioevo più magico con una Donna romanticamente “bretone”, forse una bruttona. Mah.
Questa è una serie imperdibile, di combattimenti a fuoco, di cavalieri truci e “truzzi”, di capigliature improponibili, di nani malefici e figli di puttanissima, di bambine prostitute che fan danno, “dandola” a tutti e, “alzandoli-dondolandoli”, aizzano le maschie rivalità, fra altro muschio e “boschetti”, fra uccelli, rovi e un “gatta ci cova”, e un’altra scopata vicino al caminetto, con tanto di armature amatissime, “metallare” di “musica” tonante e “alitandole”.

Sì, per ora, questa qui è la migliore in assoluto, annettendola al film, in due “puntate”, su Jack Kevorkian, con un mefistofelico Pacino più “vecchio” del solito, e Boardwalk Empire, il Buscemi finalmente protagonista e cattivissimo che ti rende pink sparandoti nelle palle, di pallottole.

Sì, l’Italia rimane un “Paese” di puttanieri e zoccoline, Sara Tommasi, lascia fare…, si fa drogare” da Vincenzo ma, nel contempo, scrive, illetteratamente con calligrafia infantile, una lettera di denuncia per creare lo scandalo già annunciato da chi, pur di porno adesso, non è Suor Annunziata.

Walt Kowalski contro lo storpio a cui “lo” torcerà di “sanapianta”


18 Jun

L’attuale “gioventù” odierna

Il Mondo è pieno di babb(e)i, gente che si sveglia una mattina, credendosi “grande”, e comincia, per frustrazioni personali, rabbie mai (as)sopite, e “intollerabile fastidio” invidioso delle libertà altrui, a perseguitare e (ap)pestare i destini e “cestinarli”, a riempire le loro messaggerie d’intimidazioni, “musichette orecchiabilissime”, subdole offese dietro immagini di omicidi, foto con gente sbudellata e carne “truculentissima”, ed “epitaffi” col tuo nome stampato sulla tomba con tanto di data di nascita, “ritratto segnaletico” e l”‘intestazione” assassina “Morto per suicidio, causa disperazione mentale”.

Sì, uno di questi tizi l’ho scoperto e trascinato in tribunale, perché era “turbato”, “schifato”, da un ragazzo del quale non comprendeva la scelta “anomala” di privilegiare l’Arte e la Bellezza e non “miscelarsi” nella miscellanea di “liane” sociali da trogloditi della giungla, ove il “valore” è il “pelo” e chi più ne “insacca”.

Un animale, capobanda di coglioncelli storpi, la cui massima ambizione, “lodabilissima”, è “sfondarlo”, dementi preoccupati unicamente di “spassarselo” e di sparare su chi non “bomba”,  un Tempo che li ha già invecchiati, dietro burle “amicissime” e “bare”, appunto, per sigillare le coscienze di chi non vuole vivere nella loro insensibile insensatezza da dilaniatori villani e da “frivoli” uccelletti…

Ecco, è giusto che, ieri, uno di tali maiali, m’abbia visto in gran forma.
Perché gli converrà “girarselo” per i “suoi”, e non calunniare più nessuno, altrimenti a qualcuno potrebbero girare, e questo qualcuno, “senza nome e senza dignità”, potrebbe, potentissimamente, “prenderglielo” molto male…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

 

 

 

Walt Kowalski versione Tom Stall(one)


18 Jun

Gli imbecilli, in questo Mondo, meritano la vendetta peggiore, la paura, il terrore

Anni fa, non ricordo in base, e secondo quali origini, una famiglia di scriteriati, non tollerando la mia vita “anomala” rispetto a quella dei miei coetanei, di faccia di “porcellana” e porci dentro, (mi) consigliaron ben di rendermi “diverso” e suggestionarmi di “farmaci(e)” a base di psicopatologie.

Per un miracoloso evento, inverso al loro percorso a tappe(to), direttamente proporzionale al loro microscopico cervello, replicai, in un’inversione di tendenza molto tesa e irata, tanto da tirarli in viso.

La madre, sconvolta dall’inaspettato “imprevisto”, molto (dis)turbante, molto “al rimorso” della propria “morsa” da “intellettualotta” che semplificò il mio “malessere” in un’evanescenza “senescente” da sempliciotto, si scaraventò, accanita, contro di me, guar(n)endomi delle peggiori offese:

– Ah, allora non sei “matto”, come io ho creduto (infatti, questo delirio era tutto suo-nato). Ora, basta. Nevrotico, impotente, disadattato “allattato” da ciuccio in bocca. Prenditi una Donna e sbattitela, e vai a lavorare! Ché qui, noi, ce lo facciamo, per avere i culi.
Se lavorerai, tante sceme te “la” daranno, e il danaro sarà il “lasciapassare” per l’ano.

Un'”insegnante” di “classe sopraffina”, e per fortuna che si spaccia per retta, io direi più “rettale”, di desinenze latine molto “latrine” di “bocca buona”.

Ieri sera, in preda a un raptus da rettile contro le ratte che si credon gatte, ho telefonato a un’ex “amica”, inscenando la mia “follia” sanissima, per accertarmi che nutra ancora bassa autostima nei miei confronti, come da risposta alquanto “calmante”:

– Questa, Stefano, si chiama crisi, curati! E finiscila di urlare!
Altrimenti, mi costringerai a prender provvedimenti.

E, io: Ah, ma tu non sei aggiornata sul Falotico “inchiappettante”, allora. Non leggi i giornali? Ah, scusa, dimenticavo, tu sei più notturna lucciola.

La “signora”, altolocatissima e “ubicata” in alcune pubblicazioni sotto pseudonimo, fu avvertita.
Se s’azzarderà a “forzarmi” d’altri ricatti insultanti, sarà presto declassata dal suo “prestigio sociale”, in quanto, nel mio cellulare, sono ancora conservati alcuni “nobilissimi” messaggini compromettenti del periodo in cui, profittandosi della mia vulnerabilità per quattro risatelle alle mie (s)palle, si prendeva giuoco del mio “giocattolo”.

Il cellulare, all’epoca prolungamento del mio “giullare” così deriso, può dimostrare la sua indementita cellulite da borghesella abbuffatella tanto “cara” contro le persone “buffe”, che mi scagionerebbe da alcuna causa probatoria e, anzi, “scalognerebbe” parecchio la sua “nomea”.

– Stefano, sei finito. Ammazzati.
– Stai scherzando?
– No, sono realista.

Questi sono messaggi da Premio Strega, non lo sa?

Questa gente è quella che ha Ian McEwan tra i “preferiti”.
Complimenti.
Ecco, per i toni cupi del mio lupo, potrei “licantropizzarmi” in Macabre, il peggior incubo mai visto di tali assassini “involontari”.

Insomma, un Eastwood versione Tom Stall(one).

Ecco, questi qua, lettori “fini”, soprattutto delle anime alla Solaris, riceveranno la copia autografata, “graffiatissima” nel loro “cuore”, di “Solar”.

Ho detto tutto.

Ricordate: il Diavolo è un Angelo punitore che, mentre pisciate allegramente, può “spuntare”.
In che senso “spuntare?”. Nel senso di apparire?
No, nel “sentimento” di “strappare”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

Walt Kowalski contro il calunniatore che covava invidia e ora si nasconde nel suo covo di serpi


18 Jun

I diari borderline d’un delfino affinato a sgrezzare il petrolio grezzissimo del truce

Sì, sono mutato, sono “maturato”, sono “indurito”, ché dormir al freddo ha “riscaldato” la vendetta da servir su un piatto d’argento, e sono un sommergibile che gira altre boe e altri bui, senza più la “bua” del boia.
Un bovaro che “impiccai” senza ucciderlo, così che possa picconarmi, legatissimo, d’altra sconcezza che “bersaglierò” da “tiro al piattello alla piattola” col cervello piatto e occhi sempre puttanieri che “frivoleggiavan” nel pattume, detto anche immondizia della sua “pulizia”.
Sì, non sopportava la mia libertà e la reputò tacciabile di “follia”, al che inviò pattuglie di polizia per “piazzarmelo” lì, e appurare, di “perquisizioni corporali” da caporali, che fossi solo un “puro”. Suo padre perfino mi picchiò, nella sua “tana del lupo”.
Dopo opportuni lavaggi al cervello a quegli “igienisti” dal moralismo virale, ne “addolcii” la rabbia, “indocilendoli” nell’aroma del caffè zuccherante di retrogusto amaro e sputo in faccia avarissimo.

Si ritirarono di buona lena, sì, dopo tali dolenze, oggi, non son più leonini ma leniti.
Molto (r)allentati, anche loro cambiati, praticamente nudi e muti.

Per anni, uno psicopatico della “buona” borghesia classista, s'”accaparrò” il diritto di vita, e soprattutto di morte, sulla mia esistenza, ma non desistetti, resistii, restio alla sua voglia di “arrestarmi”, e gli infilai, molto infilzanti, dei romanzi ad ammansire i suoi deliri da manzo in mezzo alle “ganze”. Quelle “gazzelline” che circuì per poi accerchiarle di stalking.
Lo scoprii, e s’incazzò, tanto che l’ho “scazzato” da tutte.

Costui, farlocco già putrefatto di cinismo alcolico e tante “alcove” davvero “bronzee” di sbronze con le “rondinelle”, è ossessionato dal lavoro.

Secondo “lui”, le persone che non lavorano sono “matte”, e, secondo i suoi “principeschi” principi, vanno uccise e fucilate.

Con me, i suoi “torchi” hanno “sparato” nell’effetto rinculo, inculantissimo.

Oggi, son poeta e romanziere che me “lo” spasso. Dopo l’amplesso, io e le signore della mia “freccia”, giochiamo a freccette sul volto di tale diffamatore, e lo “innaffiamo” di “coltellate” appuntatissime per accecarlo ove si guadagnano più “punti”… di sutura, le sue “iridi”, tanto “curative” quanto lassative quando hai bisogno di conati di vomito.

Recidivo, non contento del mio “pranzetto”, anzi disgustato e irritato, mi domanda se lavoro.
Persevera, eh, l’imbecille?

Certo, domattina, ho un compito “inderogabile” d’arrogare alla sua arroganza.
Appena si sveglierà, dopo essersi depurato i punti nerissimi della sua anima “pulita”, troverà in cucina, ad aspettarlo, un domatore con la frustra che lo imbavaglierà, gustandosi sua moglie con “pancetta” affumicata e sigaretta deliziosa “p(r)ostata” nel post amplesso che l’ha “mangiata” e soddisfatta di leccata ai miei “baffi”.

Poi, “glielo” saluterò, augurandogli di aver cara la pelle della consorte e delle sue sorti.

Firmato il Genius
(Stfano Falotico)

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