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E anche quest’anno di Cinema è quasi andato e siamo rimasti in Serie A


28 Apr

dolor-y-gloria banderas

Sì, non una grande annata cinematografica, a dire il vero. Abbiamo assistito alla rinascita di Freddie Mercury, a una bellissima storia d’amicizia con Green Book e Clint Eastwood, ancora una volta, col suo splendido The Mule ci ha fatto capire che cos’è la vita, davvero.

Intanto, il Bologna Football Club, grazie al miracolo compiuto da Mihajlović, in Serie A, salvo ribaltoni incredibili, anche quest’anno è rimasto.

No, non seguo molto il Calcio. Perché reputo troppo viziati questi calciatori che guadagnano miliardi mentre altra gente nel mondo muore di fame e qui in Italia si va avanti a stento con gli stenti di palliativi inutili come il Reddito di Cittadinanza.

Non è con quest’ufficio di collocamento virtuale che si può concretamente risolvere una crisi incombente. I soldi scarseggiano, i debiti aumentano, la gente in piazza i propri diritti rivendica, il prezzo della pizza aumenta, ti danno solo pizze in faccia, le donne, abbruttitesi, non indossano neppure più calze di pizzo, cresce a dismisura il disagio sociale, la gente si accapiglia su Facebook per un non nulla. Insomma, è una ola di pazzi che, infoiati, si esagitano sugli spalti dei loro appalti mentali. La gente, negli angusti appartamenti, si dimena, le coppie litigano, la gente si strappa i capelli per un attore di risma e invero non ha più un Euro per comprarsi una lametta da barba mentre le fondamenta crollano ed è un immane sisma.

Cosicché si perde di vista noi stessi e conseguentemente tutto diventa un campionato di oscene competizioni e lotte fratricide. In uno scannatoio repellente ove vien fuori il peggio di un’umanità su lastrico, soprattutto nell’anima. Le tribune elettorali son prese d’assalto da imbonitori e politicanti da strapazzo, le platee applaudono di autogoal. Perché ancora una volta son sconfitte dal loro fuorigioco. Sì, questi politici parlano con la panza piena mentre la gente comune è costretta a salvarsi in calcio d’angolo. Oramai non crede più a nulla, non esistono bandiere, neppure bandierine, la gente cambia umore a seconda di dove tiri il vento, è una banderuola vivente.

Un melodramma da Almodóvar, l’Italia si divide fra piagnistei, lamenti, urla da manicomio, assistenzialismi da asilo nido e sogni oramai perduti. Insomma, Dolor y Gloria con Banderas non è niente a confronto.

No, io non voglio pontificare. A quello ci pensa appunto il Pontefice. E a fine anno vedremo, fra l’altro, John Malkovich in The New Pope.

Sì, non so proprio perché in cuor mio tifi per il Bologna. Non è che questa città mi abbia dato tanto, a dirla tutta.

Eppure, sebbene i miei vengano da un paesino della Lucania, io sono nato a Bologna. Ho sempre vissuto qui.

Dunque, perché dovrei tifare per la Juventus o per il Napoli? Queste sono le mie strade.

 

Ripeto, siamo a un passo dalla salvezza. Sino a due mesi fa sembrava impossibile.

di Stefano Falotico

 

I Mondiali stanno finendo, chi vincerà? Comunque andrà, noi non vinceremo proprio un cazzo


10 Jul

Eden+Hazard+Brazil+vs+Belgium+Quarter+Final+ByPmK-qLaGEl

RUNAWAY TRAIN, Jon Voight, 1985, (c)Cannon Films

RUNAWAY TRAIN, Jon Voight, 1985, (c)Cannon Films

 

Ebbene, oramai ci siamo. Siamo arrivati alle semifinali, e questo Mondiale ci ha riservato molte sorprese e dei ribaltoni inaspettati. Chi avrebbe infatti mai immaginato che, al di là della Francia, una delle squadre data per favorita alla vigilia nei pronostici degli allibratori calcistici, avremmo avuto a contendersi il titolo il pur molto ben accreditato Belgio, la Croazia e soprattutto l’Inghilterra? Nazione ove si gioca il campionato più divertente e veloce del mondo, la celeberrima Premier League, ma che da tempo immemorabile ha sempre poco brillato nelle competizioni internazionali, a eccezion fatta delle coppe per club? Invece, quest’anno ha quagliato, vuoi anche che la ruota le è girata bene e, tutto sommato, non ha incontrato compagini molto solide sul suo cammino.

Io sto tifando per la Croazia. Be’, ovvio, si tifa sempre per gli “sfigatelli”.

Mi aveva decisamente impressionato nella partita con l’Argentina, ove stravinse tre a zero, annichilendo Messi e compagnia bella. Ma devo ammettere che la fortuna ha voltato dalla sua parte. I rigori sono, checché se ne dica, una lotteria e per ben due volte consecutive, agli Ottavi e ai Quarti, è passata per un soffio, vincendo come si suol dire ai punti e affidandosi alla mirabile infallibilità dal dischetto del freddissimo Rakitić, sempre calmissimo e implacabile a segnare dagli undici metri con chirurgica spietatezza.

Ieri parlavo con un mio amico e lui sostiene che la squadra oggettivamente più tecnica e forte è il Belgio.

No, obietto. Che poi può anche vincere… ha grandi giocatori e il fenomenale Hazard sta facendo sfracelli, tant’è che il Real Madrid l’avrebbe subito individuato come erede dello “juventino” Cristiano Ronaldo. Sì, si chiama Cristiano Ronaldo, e la dovremmo finire di soprannominarlo CR7.

Di solito il numero 7 si dà alla mezz’ala destra, come veniva definita un tempo, cioè a quel giocatore che gioca in avanzato centrocampo e, fluidificante, per usare un termine da allenatori, fa avanti e indietro sulla fascia, serve cross e all’occorrenza, trovandosi spesso vicino all’area avversaria, fa pure molti goal.

Quando agonisticamente giocavo a Calcio, io ero il numero sette. Mi ricordo ancora quando indossavo la maglia col 7 stampato a chiare lettere cubitali e una testa di cazzo sugli spalti, ogni volta che toccavo palla, mi definiva il settimo nano. Per via dell’altezza, sì, non sono altissimo, a stento arrivo al metro e settanta. Insomma, come Tom Cruise. Cruise dice di essere alto un metro e sessantotto, come me, a differenza che lui porta tacchi venti, e io invece scarpe da ginnastica, a tre cm dal livello del mare. Ah ah.

Dunque, Cristiano Ronaldo è un falso sette. Lui è un centravanti e i centravanti indossano il numero nove. Il sette l’ha scelto lui perché gli piaceva quel numero.

Tornando al Belgio, le belghe, da non confondere con le beghe, che rompono il cazzo, ti fan solo diventar duro il cazzo. Sì, le belghe so’ bone, va detto. Sono alte due metri come il portiere Courtois ma, a differenza dei suoi stacchi di reni, hanno notevoli stacchi di cosce che ti stimolano al “tiro” sotto l’incrocio dei peli. Peli non sta per pali pronunciato alla Lino Banfi, ma per peli e basta. Anche se credo che molte belghe se le radino. Ah, che radure, che rasature, per le minchie dure. Ah ah.

No, il Belgio secondo me è più debole della Francia. Scusate, ma non fummo noi a battere il Belgio due anni fa agli Europei grazie alle reti di Giaccherini e Pellè?

A proposito, Graziano Pellè che fine ha fatto?

Comunque sia, in questa vita siate paratori del vostro culo, e non parate a vanvera, volevo dire sparlate.

E infilate nel sacco, attenti a non ficcare anche la scrotale sacca, se no so’ cazzi amari e probabilmente abbisognate di uno che vi tiri fuori le palle. Sì, tirate fuori le palle, e che cazzo! Ah ah.

Direi di concludere con un aneddoto.

Io e la mia squadra stavamo vincendo una partita a eliminazione diretta, sì, eravamo in vantaggio uno a zero a trenta secondi dalla fine, come nel film con Jon Voight.

Io avevo voglia di giocare ancora ma di lì a breve l’arbitro avrebbe fischiato, appunto, la fine della partita.

I nostri avversari erano tristissimi e non avrebbero pareggiato manco a spingerli, come si suol dire. Al che, feci volontariamente autogoal.

E quelli della mia squadra?

– Ma che cazzo hai fatto?

– Be’, adesso siamo uno a uno. Sì, giochiamo un’altra mezz’ora. Dai dai.

 

 

di Stefano Falotico

Alla grande scommessa, preferisco una “bolletta” di “short” alla SNAI, “big” vincita che mi salverà dal “legato”


08 Jan

Ho scommesso per domani, 6 o 7 partite, non ricordo bene.

Director Adam McKay on the set of The Big Short from Paramount Pictures and Regency Enterprises

Director Adam McKay on the set of The Big Short from Paramount Pictures and Regency Enterprises

Tutti, in massa, si stan precipitando ad andar a vedere questo film con Bale, Carell, Gosling, Pitt e pure Margot Robbie nei (non) panni di sé “spumeggiante”, inneggiando ai meriti di una pellicola che sarebbe “finanziariamente” divertente, che saprebbe mescere l’intelligente script con battute ficcanti, corrosive, con parolai di Wall Street dall’oratoria “furba”, schietti, veloci, scattanti, tranne Christian, “interdetto” per un sinistro e costretto a star quasi sempre seduto.

Ma ancor vi attirano questi film in cui si sputan le battute a (raf)fica, queste storielle d’imbroglioni, falsari, di facce da “poker” e vis(t)i (s)porc(h)i, puliti vestiti, corrotti fin all’osso, di maschi che rosicano, che straparlano, che fischiettano, che in doppiopetto caccian anche dei peti?

Già, per me, è troppa f(at)ica andar a far la spesa, infatti ordino tramite internet, al discount del sito “Compra un cazzo e mangerai pene e figaccia”, ubicato in via del Po(ve)ro numero 47 morto che “pirla”.

Smettiamola con questa roba, non drogatevi di tal film di tendenza, meglio (s)coprir le tendine e stendere il tendine, cioè quello che spinge… Il resto mi pare una buffonata. Se io vi paio una stronzata, beccatevi questi stronzi e magnateveli. Il vero Cinema è alt(r)o.

 

di Stefano Falotico

Europei 2012: Italia – Germania 2 a 1, con “complicazioni” nel finale, ma slogammo i loro mascelloni…


29 Jun

 

… maciullandoli di colpi secchi al fegato, e li “malleammo” nei malleoli “allenandoli” a una severissima lezione di Calcio

Joachim Löw è il ritratto del perdente che cammina “asciutto” e impettito, stasera più del solito, visto che un dolorino s’è impiantato proprio lì, nel sederino tondo tondo.
Il “cavallo” dei pantaloni è, infatti, “attillato” più del solito dopo che “gliele” spappolammo, con classe che “insaccò” un uno-due micidiale su fascia muscolare d’un Balotelli che si fregiò della sua potenza “balistica” altrettanto shooter di bomba sotto l’incrocio quanto “neramente infilante” in Fico Raffaella, che ogni Notte carezza la “tartaruga” modulandone il “tiro”.

Prandelli, tutto contento, a stento trattiene la gioia per una finalissima già spalancata, mentre le tedesche in tribuna piangon già di “lagrimuccia” l’inaspettata (scon)fitta.
Ma sì, si consoleranno ben rosolate dalla salsiccia di qualche naziskin che inciterà la “zuppa” con della pancetta da birra.

Ah, ben vi sta, “germanici”, teutonici che venite a infestare il nostro Mar Adriatico e poi v'”imboscate” nelle pinetine con le nostre “morettine” per “sculacciarle” da fanatici della razza ariana, nell'”ano” d’Estate per il vostro uccellin, sfiancato dalle fabbriche che, “legnoso”, s’indurisce “metallurgico” d’acciaieria pesante, quasi metal, nel din don dan però con le nostre “campagnole”, paesane con cui, di “passero”, ve “la” spassate. Sopra il mare italico c’è il gabbiano…, ricordatelo.

Sì, siete dei die hard, Bruce Willis, originario delle vostre “zone” lo sa… Fu meccanico nato in una base militare, ho detto tutto.
E infatti penaste ma “penammo”, anche noi, nel finale col Cuor in gola, per la “manina” morta d’un Balzaretti che allentò l’attesa.

La gente, in piazza, festeggia, e l’Italia va a puttane, come consuetudine.
I Mcdrive son zeppi di zoccole, che si mangeranno il “bacon“, e Paola Ferrari girerà per la città, in Porsche, con quel porcello del bacato bacchetton Adriano Bacconi, per un “Venerdì Sportivo” tutta “scoperta” fra cambi di “marcia” e una cabrio che può sognar quanto vuole DiCaprio ma rimarrà con Peppino Di Capri, per un twist con la tarantella, tarallucci e vino, e un’altra mignotta bella “pienotta” che svuota i “p(i)eni” dei maschi “benzinai”.

L’unica Donna degna di nota è la signora Bazzaco, condomina con cui, dopo aver visto la partita da un mio amico, ho preso l’ascensore, “calmandola” dall’eccitazione di troppo per lo scompenso “senile della ringalluzzita”, “provocato” dal “galletto” Mario, detto l'”attizzante”.
Mario, detto anche (nel) sacco a “pelo”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Titanic (1997)
    2.  Oliver Twist (2005)
    3. Balliamo insieme il twist (1962)
    4.  La 25ª ora (2002)
    5. Colpo grosso a Little Italy (1993)
    6. La fabbrica dei tedeschi (2008)
    7.  Schindler’s List (1993)

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)