Che cos’è lo gnosticismo?
E la dottrina gnostica?
Un’ascesi in poche parole.
Riguardate i film della saga e capirete che Rambo è uno gnostico, un ilico.
E, di fronte a tanta ignoranza, diventa una furia.
di Stefano Falotico
Che cos’è lo gnosticismo?
E la dottrina gnostica?
Un’ascesi in poche parole.
Riguardate i film della saga e capirete che Rambo è uno gnostico, un ilico.
E, di fronte a tanta ignoranza, diventa una furia.
di Stefano Falotico
Ebbene, secondo la dottrina gnostica, detta gnosticismo, da non confondere col mio ambiguo agnosticismo da uomo che soffre agli occhi altrui di “gnomismo” ed elefantiasi quando invero ama il suo titanismo, non corruttibile da nessun falso credo ideologico, ecco, secondo questa “branca” l’umanità si dividerebbe in tre distinte categorie: gli lici, gli psichici e i pneumatici. Ora, prima di spiegare nei dettagli in cosa consistano questi tre “elementi” differenti, dobbiamo appellarci alla Treccani: si può dire sia gli pneumatici che i pneumatici?
È corretto dire e scrivere “lo pneumatico” e “gli pneumatici” (e, con l’articolo indeterminativo, “uno pneumatico” e “degli pneumatici”) ma va avvertito che siamo in presenza di una situazione in cui la regola grammaticale si vede contesi primato e autorità dall’uso vivo… Ricordiamo che, davanti ai nessi consonantici complessi… la norma prescrive l’uso di lo/gli e di uno/degli…
Insomma, si può dire in entrambi i modi, e sicuramente gli ilici appartengono a quel genere di persone che non sono mai state sfiorate da questo dubbio. Come la mia vicina di casa, bolognese DOC che continua a dire l’orrendo, scorrettissimo LO suocero al posto de IL suocero. Ma è cattiva usanza della sua cattiva educazione linguistica provinciale, e del suo appartenere appunto alla categoria ilica.
Quindi, chi sono gli ilici? Etimologicamente la parola ilico deriva da hyle, terra, quindi l’ilico è un terragno nella sua definizione più “brutale” e repellente. Una persona attaccata ai valori insomma più bradi e materialistici…
Da un sito abbastanza esplicativo in merito alla “questione”, copio-incollo le tre definizioni… apportando un paio di correzioni…
La stragrande parte dell’umanità è costituita dagli Ilici…
Essi nascono, si riproducono e muoiono, vivendo come gli animali, vittime delle passioni: sono schiavi dei pensieri che nascono nella loro mente e degli istinti più bassi.
Ira, odio, invidia, gelosia, cattiveria, avidità etc… si alternano nella loro mente e li dominano completamente.
Non hanno nessun controllo sui loro istinti come la fame o il desiderio sessuale e sono freneticamente sempre alla ricerca del loro piacere personale.
Vivono come se non esistesse la morte in una affannosa ricerca di piaceri e beni materiali.
Sono attaccati al proprio io e vedono “l’altro” quasi sempre come un nemico. Spesso sono capaci di atrocità e crudeltà verso i loro simili e gli altri esseri viventi.
Quando l’uomo Ilico muore, non resta più alcuna traccia di lui, scompare nel nulla.
Una piccola parte dell’umanità è invece costituita dagli Psichici.
Questi esseri umani hanno la capacità di dominare le passioni e i bassi istinti, ma non ne sono completamente liberi.
Hanno la possibilità di indagare le leggi della natura e di comprendere, almeno discorsivamente, le verità superiori.
A differenza degli Ilici, schiavi delle proprie passioni, sono dotati di libero arbitrio: possono scegliere tra il bene e il male e quindi hanno la possibilità sia di estinguersi come gli ilici che di salvarsi.
Le loro forme religiose, qualsiasi esse siano, sono indirizzate al Demiurgo e, come Lui, non hanno nessuna conoscenza o intuizione del mondo superiore.
Dopo la morte, se avranno scelto il bene, non si estingueranno.
In numero ancor più limitato sono gli uomini Pneumatici, spesso definiti semplicemente Gnostici. Questi uomini sono consapevoli che questo mondo è il regno del male, lo disprezzano e non si occupano delle sue vicende.
Definizioni comunque generiche e un po’ alla buona ma che ai profani in materia credo abbiano parzialmente reso l’idea.
Sì, la maggior parte degli uomini sono Ilici. Sempre preoccupati della loro apparenza, che abominio (!?), vanamente ambiziosi a issarsi e crocefiggersi nella vanità più appariscente e interiormente vuota, vivono come se mai dovessero incontrare la morte e quindi volgarmente calpestano la bellezza, rendendosene schiavi solo quando possono profittarne per vantaggi biecamente personali. Pensiamo a molti produttori di Hollywood. “Designano” una bella donna e le forniscono onori, gloria e una lunga, “prodigiosa” carriera, “usufruendone” a due scopi, quello di scoparsela dietro lerci ricatti psicologici e quello di far soldi attraverso la sua avvenenza, illudendo altri ilici, gli spettatori (in)sensibili, che di quella donna voglion invero “profittarne” solo per contentare le loro voyeuristiche voglie capricciose che loro pensano siano frutto di “pura” ammirazione.
Gli ilici sono smaniosi, ossessionati dal tempo, dalle rughe e dalla “rispettabilità” sociale, prodigandosi scimmiescamente per godere di fintissimi valori che loro credono siano gli unici possibili e incontestabili. Non sono capaci assolutamente di astrarsi dalla realtà, di trasfigurala con l’immaginazione fervida e pindaricamente creatrice, di reinventare il mondo, perché abdicano soltanto all’edonismo opportunistico del vivere tutto, anche le loro emozioni, in superficie. In poche parole, l’umanità è formata da psicopatici inconvertibili. Ah ah. Ossessionati da sé stessi e dal maniacale sesso, afflitti da quella che è solo una loro povertà morale che loro invece vivono, nella loro immane stortura mentale, come concretezza ineludibile, non dobbiamo neppure compatirli altrimenti andremmo ad alimentare ancor di più anche le loro (non) vittimistiche immodestie, le loro arroganti superbie, la loro innata mostruosità, la loro aberrazione, i loro continui, osceni desideri carnalmente cannibalistici di rivalsa e assurda competizione. Essendo così aderenti a una realtà egoistica, che soddisfa solo i loro istinti volubili e affamati di sporco, infame godimento, a noi fatuo, illusorio e meschino, non capiscono il senso della vita, e scambiano gli eletti, i sani, per pazzi, quando della loro estrema, spettrale follia sono totalmente incoscienti. Ma, si sa, nell’impazzimento di massa e nel porcile di questo mondo ancorato all’idolatria della plasticità, della vuotezza emozionale, incapace di sentire e provare empatia, in questa glaciale aridità malata di volubilità, gli ilici sono la razza dominante.
Gli ilici sono in ogni dove e noi, re dei nostri tonanti colpi di fulmine, che c’inducono ad amare imperterritamente la straordinaria bellezza del mondo nelle sue magnifiche rivelazioni, d’infatuarcene e renderlo altissima poesia, dobbiamo allontanarcene quanto prima se vogliamo ambire all’estasi e all’adamantina salvazione dell’anima e della coscienza.
Sì, molti dicono che io sia megalomane quando invero sono soltanto un artista realista, romanticamente obiettivo e lucidissimo, un uomo a cui capita, talvolta, di andare in macchina e sentire… un(o) pneumatico sgonfiarsi perché un ilico l’ha bucato nella “pienezza” del suo incurabile stronzo.
Uomini savi, inseguite la retta via del giusto cammino e a Natale bruciate il fuoco nel camino così Babbo Natale si arderà il culetto.
E abbiate le corna in testa. Sì, i cornuti sono più cazzuti e cazzoni, in ogni sen(s)o. Lo sapeva la Portman che con quello volava alta. E qui sono ilico, probabilmente eolico, Dio del vento, anche se le donne dicono che sono re del loro ventre. E, nel mentre, non fidandomi di nessun mentore, so che della mia vita e delle mie (s)fighe non mento eppur di quelle scopate la mia mente non rammenta.
Vado ora a bollire le cicorie, mie capre, pecoroni e pecorine. E tu, caro Eolo, vuoi un po’ di sale mio in zucca o preferisci l’olio?
di Stefano Falotico
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