Ah ah.
Ecco, la National Geographic Society adesso si è data anche alle biografie sui grandi artisti, sulle menti eminenti del panorama storico, al fine di educare la gente ignorante in materia di GENIO, su quanto costoro spiccarono in mezzo al marciume, elevandosi e portando avanti con passione i loro ideali, che fossero di beltà o anche di semi-santità, ideali rinascimentali da uomini monumentali.
Ecco che il Banderas, dopo essersi sputtanato in tanti filmetti e dopo essersi sposato la signora Melanie Griffith, emblema vivente del significato intrinseco, oserei dire, di plastica facciale, adesso cerca di rigenerare una carriera andata “a puttana”, vestendo i panni di uno dei maggiori esponenti e inventori del cubismo, Picasso, da cui il programma di elaborazioni grafiche Picasa.
Di mio, non sto ancor nella cassa… da morto e da bel moro, quale sono, volteggio nella realtà con far allegro e domani malinconico, planando nei cervelli dei piccolo-borghesi al fine d’indirizzarli alla via smarrita, l’unica strada percorribile se ci si vuole salvare dalla mediocrità di una vita socialmente inserita. Perché la società indottrina a un lavoro impiegatizio ed “educa” malsanamente ai precetti più materialistici, imbottigliando le anime nelle tangenziali del buonismo, della retorica fasulla per il motto Spagna o Francia basta che se magna… cari fusilli!
Il Genius, che sono io, medesimo e forse trino, spaccato in mille personalità a loro volta, ah, che giravolte e giramenti di testa e testicoli, molteplici d’umori poliedrici, inventivi, vividamente creativi e spesso anche da cretino, vive di libri che forgiano i cuori dei vigliacchi e dei bugiardi, dei mentitori delle verità, dei fascisti degli ordini a lor detta incontrovertibili, entro traiettorie illuminanti, che baciano umidamente un caffè bollente nel chiarore d’albe che, di mattino madido di solitudine ardente, fan sì che ai ciechi, che voglion farmi lo sgambetto, appaia come l’incarnazione dell’inettitudine (non) vivente, invece ai saggi paia solo come un uomo in gamba di due gambe, con un paio di scarpe e anche un par de’ palle, essendo dotato di normalità genitali al pari della mia genialità dispari rispetto a una massa da tempo ammosciatasi in zone erogene fatte solo di leccate di culo e volgari banalità disarmanti. Accoppiatevi, fate sesso e datevi al carnascialesco viver da stronzi, ma lasciatemi stare, e non accoppatemi. A voi non voglio essere accorpato.
Recatevi sulle maggiori catene librarie online e addiverrete allo scibile del Falotico, qui presente-assente, di estro mastodontico e ingegnosità sopraffina dotato, donato a ogni persona che voglia abbeverarsi alla fonte della sua saggezza. Dico anche a te, Renato…
Spesso fui vilipeso e maltrattato, odiato e rinnegato, quasi “stuprato” ma rimango della vita magnifica sempre più stupito, miei stupidi, son io praticamente un Dio, grazie alla fantasia che nessun mai mi porterà via, e rendo l’uomo mediocre inculato nella sua donna inchiappettata…
Perché, traditori, voleste rendermi cornuto eppur son io che vi ho fottuto!
E perché dovrei cantare La Mer quando posso bermi il vostro amar’?
di Stefano Falotico