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Il magniloquente, inarrendibile “Butcher”: quel magnifico attore di nome Daniel Day-Lewis


23 Aug

 

Sì, ieri ho postato il primo poster ufficiale del Lincoln di Spielberg.
E oggi, invece, dedicherò un’ode all’agiografia delle sue geografie incarnate, “sanguigne”, alla celluloide.

Screanzati e irrispettosi, porgete il vostro saluto a sua Maestà: Daniel Day.Lewis, mio “pargolo” prediletto e “prodigo” solo di talento, come s’sige a chi è schierato sempre “in battaglia”.

E di rabbie mordaci “accetta” chi osa e osò sfidarlo con squallide “rose”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. L’ultimo dei Mohicani (1992)
    Figlio “adottivo” d’una tribù in via d’estinzione. Cavallo “matto” meno del fratello non consanguineo ma di stesso Cuore.E l’orripilante cattivo viene “lasciato” al massacro vendicativo dell’ascia del padre.
    Perché quando si toccano le innocenze e le si “suicida”, l’unica “moralità” che esiste è un “tagliar la testa al toro”.
  2. The Boxer (1997)
    Ah, così si ringrazia chi ha sofferto? Con infamazioni e lotte intestine? Pettegolezzi e chiacchiere? Bisbigliate. Io combatto e io amo! Vigliacchi, sparatevi voi!
  3. Gangs of New York (2002)
    Le strade si costruiscono nel “sangue“. L’America del nostro candore fu trucidata prima ancora della colonizzazione nella Big Apple. E ci si sparava azzannandosi.
    Come nelle “macellerie“.
  4. Il petroliere (2007)
    Dimesso, “calmo”, trafelato. Avreste mai sospettato che, oggi, quella “lumachina” avrebbe divorato chi pensò d’essergli “potente?”.
  5. Lincoln (2012)
    Sono il più grande Presidente della Storia. Il resto è Fuga da New York.

 

 

– Ah, ancora qui Macellaio? Ma non ti avevo detto di “smammare?”. Questa è la mia bottega da barbiere, ove la gente onesta e lavoratrice, a differenza di te che sei un lurido porco “fascista-nazista”, viene a tagliarsi barba e capelli, poi rincasa e “ricama” con mogli “generose”.
Sparisci immediatamente o ti sparerò!

– Oh, sto tremando tutto, sai? In questa città, dovresti saperlo, usiamo i coltelli al posto delle pistole. Come pensi di “tagliarmelo”?

– Ma va va, levati dalle palle.

– Vuoi provocarmi? Vuoi far ridere questi poveretti che si stan godendo il tuo “numero?”.

– Ho da lavorare io, caro “Buccero”.

– Ecco… lui non mi accetta e Io “gliel”‘ho accettato! Applauso, signori, mi son tolto anche il cappello.

– Ah, tu pensi che io sia semicieco, vero? Ed è qui che ti sbagli di grosso. Il mio occhio di vetro è più sveglio delle vostre miopie, miei “pasciutelli”.
– Sei un buffone!

– Sì, un pagliaccio che si vanta di vestirsi così, coi pantaloni di “tela”. E vi mangio vivi, tutti, e ora mi “magnerò” pure questa bisteccona. Carne al sangue.

Da quando nacqui tale e tagliente, la mia bocca ama slabbrarli


11 Aug

 

Chi mi conosce sa che, se sei vuoi fottermi fra le cosce, te le sbriciolerò

Ricordo un Tempo in cui placavo me stesso, tappandomi nella “cucitura”, sempre poi riaperta delle cicatrici inguaribili, di gente che lacerava di “lame leziose” d’uno snob “acculturato” contro lo “smog” della mia sincerità. Io sono uno che “lo” dice, con peli sulla lingua di chi si sbarba solo per entrare nell'”esercito” dei gendarmi o dei germi sociali, fasulli di “prima vista” sobria.
Oggi, svegliandomi col canto d’una cresta già soffice nel caffè d’augurio mattutino, ho pensato: “Se chi fa per sé fa per tre è un uomo soddisfatto, a me piace suddividermi in più porzioni per altre r(e)azioni a base di pugni a spaccarli in più parti”. Poi, gustando l’aroma miscelata allo zucchero, mi son denudato dal pigiama, mi sono affacciato “al” balcone, come si dice in gergo, non so se anche a Gerico, e ho urlato chi sono alla vicina dirimpettaia, affascinata da una “scimmia” più sexy di suo marito, un gretto direttore dell’azienda più “ambita” di questa città di crumiri, un palazzo ove si consumano violenze giornaliere abominevoli, fra colleghi più pettegoli delle nonnette e “belle” donne a “uso” del capoufficio tra un “buffetto”, un distributore “automatico” e una palpatina-leccatina, un “cemento armato” ove campeggia la scritta: “Qui sfrutterò tutti perché io rubo anche la frutta, e frusto i miei dipendenti di mobbing che ne uccide il sentimento”.

Ah, non finirò mai di stupirmi degli uomini.
Da quando sono dei puberali, pensano a come guadagnar soldi per essere dei soldatini.
La razza femminile, poi, è solo “dominata”. Una casta, “castissima”, che vuole uno che le porti al mare fra un diamante e l’altro, ammirandosi nel letto fra una porcata meno appariscente e l’altra a danno dell’ano altrui, cioè l’amante, detta anche “La monaca che ama essere zoccola, e pregare a bassa voce durante l’atto apostolico”.

Io non “lo” nascondo proprio.
Questa società mi disgusta.
Mi ricordo che, vent’anni fa, era già un “miracolo” raccattare un porno, adesso un bambino può collegarsi, di maggiore età “confermata”, su un sito davvero “prelibato”, e vedere schizzi “svolazzanti” mentre già si sta afflosciando su una che prima alzò la temperatura.
Che “roba”, eh. C’è anche il “fermoimmagine” con l’opzione “Salva con nome”. Sì, da incorniciare quest’istante brado e animalesco quando, in “archivio”, ripescherai le origini primitive del “sapiens” che oggi ha il computermegapotenziato.

Adesso, questi “attori” sono degli idoli, per la massa(ggiatrice).
Le loro “imprese” vanno per la “maggiore”, eppure poi, quando si “scende” nella “realtà” quotidiana, nessuno vuole ammettere che, in casa, ha la collezione completa della “serie”: “La coccinella, all’occorrenza farfalla, ama far falli con tanto di gioco pericoloso a gambe tese”.

Li vedi, ammiccano sempre per peccare, e poi non confessano quando sono dei “ladroni!”.

Al che, chiamano un tizio, uno che dovrebbe rompermi il grugno per farmi stare zitto.
Mi “adesca” e mi tende un agguato, la classica “trappola per topi”.
Sconvolto, si accorge che ho già fatto ingiunzione all’Appello della sua “cappella”.
E, ritirandosi in mezzo alla sua melma, “consola” Salma, sua moglie, famosa prostituta che ha un lavoro come avvocatessa da parcella-porcella.

Ho detto tutto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gangs of New York (2002)
  2. Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno (2012)
  3. Rocky V (1990)

Il Butcher, nel suo mantello da Dark Knight, odia i criminali, per un tuono che si udirà nella Notte della loro ultima pelle


06 Aug

 

Quando si varcano le soglie del tollerabile, l’imponderabile assume titanicità terrificanti

Sì, in una società marcia alla base, ove si premiano gli sfacciati edonisti che abbindolano la massa con sfrontate pose ruffiane e compiacenti, in cui il “buonismo” è innatamente un'”emozione” che paragono all’idiozia, al frivolo “mercanteggiar” di sentimenti “bacetti” per “cioccolatesche” coccole d’una bestialità “addolcita”, ancor più agghiacciante di false “mossettine”, a violar l’aroma “incenso” dell’Uomo che, tradito nelle intime sue domestiche pulsioni, ferito vigliaccamente a sangue freddo da un bastardo assassino, si cospargerà la fronte del sangue dei nemici, assediandoli d’un terrore invadente d’ascensione nella quale troneggerà nel regno degli eroi, con punitoria furia irreprimibile, sempre più detonante.

Sì, quel ragazzo ha commesso l’errore più sciagurato che uno può compiere nel “bel” mezzo dei suoi squallori.

Prima, s’avvantaggiò dei geni altrui, poi, con doviziose “irruenze”, pretese di scardinarne gli unici, unicorni splendori, con abusi sempre più oppressivi e calunniatori oltre ogni decoro.
Indecenza animalesca, a cui non chinerò mai la testa in segno di perdono al suo “bermi” da “Chinotto”.
Si sfamò del prossimo, per poi diffamarlo.

Ma la decenza ha un limite e io sono illimitato.
Ignoto dell’incognita che non ha previsto, “lui”, il (previ)dente.

Anzi, la sua “crudele”, nuda carnalità sarà afflitta nell’asfittico barricarlo in casa, seguirne, passo dopo passo, le orme, “ombreggiarlo” a ogni azione “inconsulta”, spiarlo da dietro le tende quando “amoreggerà” con altre squinzie pronte al suo divorarne l'”ingenuo” colore.
Che offuscherà poi di consueti schiaffi e violenza, nel suo (bon)tono celeberrimo da lerdoso schifosissimo.

E che cosa mi fa? Mi brucia la casa?
Dove pensa di nascondersi?
Fra le gang degli yakuza “mando(r)lini?”.

Lo afferreremo nel piatto del suo “riso” e lo scaraventeremo “hulkianamente” contro le “inferriate” delle sue finestre ottuse.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Fuori controllo (2010)
  2. Outrage Beyond (2012)
  3. Hana-Bi. ­ Fiori di fuoco (1997)
  4. Gangs of New York (2002)

Il Butcher, nel porcile, impone la guerra! A colpi di machete e d’aguzzo azzannar gli angusti e il falso “gusto”


01 Aug

 

L’Uomo irrequieto mai s’accheta, poiché alla chetinella i maiali s’i”imbestialiscon” con gli asini, in un “tripudio” ossessivo di teste (s)lavate e “saponi” palestrati nel lavabo

Da anni nella mia New York notturna, combatto a muso duro, “recidivo”, l’ottusità imperante di queste strade malfamate, ove i “carabinieri” picchiano i barboni sputando loro offese rivoltanti per “invogliarli” a “testicoli” piegati a miseri posti “impiegatizi” per una “facciata” di “dignità”.

Sì, qui vige la “rettitudine morale” fascista del “Sei come ti vesti”, la maschera dietro cui tutti si nascondono, che ripudiano, sconfessandosi però, autoingannando se stessi dietro (s)pose che “coccolano” di servigi al “Sindaco”.
Un marchettaro che vi “multa” soltanto, vi “mutila” e intatto se lo fa leccar dalla “badante” mulatta!

No, moralisti!
Io me ne sto qui, e farnetico finché voglio, “insuperbisco” i miei addominali per dominarvi tutti, dall’alto della mia arroganza che non punirete mai coi vostri ricatti, con le vostre prevaricazioni e con la “fornicazione” a cui vi siete prostiituiti nel “conforme” imputtanirvi, salvo poi andare dal prete Liam Neeson da Domenica in chiesa e Lunedìall’inferno.

Provengo da Johnny Boy, col mio neo pittato, “asceta” di mio enigma solitario alla Neil McCauley, e, se mi farete arrabbiare, la “bambagia” del mio collo vi decollerà da Vito Corleone!

Max Cady, in confronto a me, è un ebete che riceverà solo dei calci in culo.
Qui, il russo sono io, sono la promessa dell’assassino del mio Cronenberg geniale che non si fa metter i piedi in testa da quattro stronzetti con le bavette alla bocca, il bavaglino per le ragazzine e i loro “carini” bacetti.

Gnè gnè, che cosa frignate?
Da me non avrete proprio niente! Sono il “nulla” osta, cari osti.
E faccio quello che voglio!

Che sono queste ostriche? Stai attento alla cozza! Brava solo a “cucirti” la bocca di “centrini” col “bigodino!”.
Che sono questi manicaretti? Fai la sguattera come si “deve!”.

Oggi ho incontrato una vera Donna che me l’ha “tirato” su, questo mio umore che non vi amerà mai. Perché siete solo dei frivoletti con le frittelle, questa è la mia rivolta di rivoltelle!
Vi scaravento per aria come fuscelli e bevo acqua dal ruscello!
Come i lupi della steppa, cara “teppaglia!”.

Lei ha detto la verità.
Che le fa schifo il suo lavoro, è solo un compromesso per gente che va a messa.

Sì, ma quale “onore”. Lavorare uguale sfruttamento, in senso “pappone” da Harvey Keitel di Taxi Driver.

L’unica cosa bella è essere un Principe.
E io lo nacqui.

Quindi, dite a quella gente di barricarsi in casa e chiamare il Presidente degli Stati Uniti.

Perché guerra vollero, e bombe saranno!

Arcieri e balestrieri, puntate dritto verso quella finestra!
Mirate a quella famigliola “mirabile!”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gangs of New York (2002)
  2. Over the Top (1987)
  3. Con Air (1997)
  4. Mean Streets (1972)
  5. A History of Violence (2005)
  6. Signori si nasce (1960)
  7. Robin Hood principe dei ladri (1991)

“Miserabilieggiamo”


21 Apr

“Ode” al maialon-idiota!

 

Genialmente (in)grati con chi si “g(r)atta”

Patti fausti(ani…) – “Patte” chiare, amicizia “lunga” con le “chiappe”, nel mio champagne

Sì, le vicissitudini non mi “arresero” e, tutt’ora “imbattuto”, combatto, invincibile, il miserabile, danzandovi sopra e “piluccandogli” il cervellin “piccantello” del suo pisellino da gran appisolato.

Sì, fui preda e ostaggio d’un infido “confidente” maialesco e viscida malalingua, che “limoneggiava” fra cosce & zanzare, “basculando”, “ganzetto”-gonzetto da “Zorro” innocuo. Un Uomo “calligrafico”, di tante “fighelle”, oggi graffiato nell’orgoglio. Oserei dire, macellato. Ah, ma non era “lui” quello della “carne al sangue” di “affilato” uccellone?

Sì, adorava “ridanciarsela”, “scollacciato”, “bevendomi a collo”.

Ma con la raffinatezza della mia “traiettoria”, fra le troiacce delle sue “goderecce” trattorie, gli servii un piatto freddissimo, tanto che, non ancor persuaso, dell’indigestione alle sue vomitevoli offese e calunnie, “sospetti” per “spettinarmelo”, “lo apostrofò” d’altri azzardi, lardosissimi, di tale tavola (im)bandita:

La vita, è come una scatola di cioccolatini. C’è anche chi “pesca” quello amaro – fu l’ennesima, “dolcissima” scortesia alla mia “gentilezza”.

Soffiandovi sopra con uno sputo “invisibile”, quasi accecante, sussurrai un “delicato”: – Forse anche…, meglio comunque che ingozzarsi, “sgozzare” e dar poi di pancia.

Sì, ha sempre “abusato”, blaterandolo per “internarmelo”, e, “carezzevolmente”, glielo “accomodai”. Con compostezza irreprensibile, “placidissimo”.

Agli orridi bisogna sempre ricordare che c’è uno più “rude” di loro, che vomita la sua “forza”… “durissima”, quasi “marmorea”. Più che altro, precocemente illuridita d’un “podio” amarissimo.
Terribile!

Ma, mi complimento con “lui”, egregissimo, per come non m’ingrigì.
Sì, “martello pneumatico” che s’accaniva sulle piccole e grandi “fragilità” altrui per “assaggiarne” il dolore, “tastarlo” da “ginecologo”, in un suo personalissimo “sadismo” animalesco da cui traeva “giovamento”.

Quindi… “lunga” vita e “felicitazioni” all’imbecille.

(Stefano Falotico)

 

 

Ché, domani, però, ritiri lo stipendietto della sua magrissima “anima“.

Genius-Pop

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