Society molto strana. La gente attacca Attacco al treno, poi non capisco perché si attacchi alle piccine(rie).
Sì, piccini e Pulcinella. Ma la grandezza di Eastwood non va messa in discussione altrimenti prenderemo i detrattori e li obbligheremo a guidare solo i trattori. L’altra sera, invece, ero in trattoria e ho meditato sul mondo, applicando diverse mentali traiettorie. La mia mente, si sa, sfarfalla, gira e salta, alle volte stanca si adagia, va adagio e poi mal si arrangia, mannaggia, eppur soavemente si accascia. E gusta le cosce… di pollo o del mio ammirare Gal Gadot, planando di occhi giammai mesti sulla “durezza” che potrebbe nascere in quella succosa morbidezza. Sì, che lietezza “penetrare” in quella Wonder Woman, e volare “alti” di erotismo lontano dal moralismo.
Sì, io credo di essere un uomo di cultura eppure dinanzi alle gambe di Gal mi squaglio, qualcosa “densamente” fa sì che “scremi” la verità virile dalla retorica femminista. E non capisco un cazzo, o forse il mio sì. E osservo con far da voyeur un po’ volpino, solleticandomi di piccante baldanza del mio cor(po) ignudo, senza retorica, eppur “svuotato”. Ah ah.
Sì, lo ammetto, mi avete scoperto, son stato sempre un amante… dello “spogliatoio”. E tutte poco scopo eppur d’immaginazione bella-mente scopro.
A fine anni novanta, mi fissai e “lo” issai per la magnifica bionda Shannon Tweed, ed era auto-erotismo che del suo peccato “capitale” non si adontava eppur “ridondante” sguazzava ondeggiante… montante. Allegretto-andante.
Sì, la moglie di Gene Simmons, sebbene sia stata sempre rifatta, volevo farmela. Ero un collezionista dei suoi soft–core molto “pimpanti”, soprattutto pippanti, in cui esibiva le sue poppe in “pompa magna”. Magnetica, sì, ah ah. Più che altro, stimolante una mano poco etica eppur godente quella splendida, statuaria estetica in maniera eretta, sciogliendosi… dirimpetto a quei “pettorali” che scendevan a valle, avvallando il mio puntarle il retto, stando ritto… di mira sulle sue colline tondeggianti. Come marinavo io gli obblighi dinanzi a quell’oceano di bontà cazzeggiante, lo sa solo il Cristo. E un giorno dovrò raccontargli che me la spassavo alla grande, un glande ripassato. Diciamo…
Sì, che cazzone… imbattibile, eppur mai son stato con delle battone, ma non batto la fiacca, sì, c’è gente presa, anzi, in modo masturbatorio, “rappresa” dalla figa e gente che si esalterà se Gary Oldman vincerà l’oscar. A ognuno la statuetta che merita. A me le belle statuine son sempre piaciute… A cui, eh che culi, “innalzarsi” in gloria, sì, io speravo sinceramente di elevarlo in maniera gol(os)a.
Rimasi a mezza strada, cercarono di (in)castrarmi ma ancor tira, ed è scomparsa anche l’ira. Tutto si aggiusta, e spero che “tutto” possa entrare o “inserirsi”, senza scorciatoie o vie traverse, in modo sghembo purché sia “collocato produttivamente” fra le gambe. Sì, di me tutto, appunto, senza punti, si può dire tranne che sia uno da canzoni di Annalisa… Non mi piacciono le melasse, vado “dritto” al sodo.
Concreto, tosto, come Clint. Quasi reazionario, non credo fascista ma in quelle… sfasciato. Senza (f)iato.
E, nonostante le stronzate che dico, il fascino classico di Eastwood mi appartiene.
Insomma, un uomo che ascolta Springsteen, un uomo Nebraska, un uomo al gelo eppur uccello… libero.
Ah ah.
Ma dove lo trovate uno “schizzato” più fuori di me, eppur spiritoso, gioviale, “fluviale?”.
Sì, proprio un fiume in pen…
– Falotico, ma lo sa che lei è l’emblema della sfiga e della fighetta incarnata?
– Sì, e tu lo sai che tua moglie è una zoccola?
– Come si permette?
– Mi permetto di dirlo perché lo so… Ho appurato con mano in maniera pura.
Freddura da uomo “monco”.
E ricordate: non sono un esodato, ma un “esondato”.
Sì, sono uno da Aspettando Godot. Ma intanto me la Gadot!
di Stefano Falotico
di Stefano Falotico