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Non mi par vero, 1997: Fuga da New York e Fog del mio maestro Carpenter finalmente in Blu-ray it


28 Dec

71iEaMGAe-L._SL1500_618qrPFR4LL._SL1500_Sogno o son desto? Questo 2019, a quanto pare, per noi cinefili e adoratori del maestro inizierà col piglio giusto, nascerà sotto la buona stella.

Ecco, innanzitutto, se non avete comprato il mio libro John Carpenter – Prince of Darkness, un testo che mi sta dando molte soddisfazioni, scritto con straordinaria competenza e amore sentito, rimediate quanto prima. Vi ricordo che lo trovate sulle maggiori catene librarie online, comprese Amazon e IBS.it, nei vari formati. Scegliete voi quello che più vi aggrada e vi stupirete di come, assieme al mio fidatissimo correttore di bozze, puntiglioso e impeccabile, abbiamo svolto un lavoro, oserei dire, eccelso.

Un libro che insomma non può mancare nella vostra libreria. Da sfogliare con dolcezza, parola per parola, da gustare alla follia. Nel seme della follia!

Detto ciò, mi pareva quantomeno doveroso pubblicizzarlo, ché la promozione non fa mai male, anche quando è un po’ spam, ah ah, dicevo… sì, la promozione serve, che volete essere bocciati? Ah, diamine!

Oggi, alla mia mail, è arrivata una missiva piacevolissima quasi quanto l’orgasmo che potreste avere con la vostra donna bramata da anni. Oh, semmai sarà una delusione e lei, dal vivo, v ammoscerà, ma sognare è lecito e immaginare l’attimo nel quale, delicatamente corposi, verrete… affusolati in lei calorosa, lo so, vi mantiene gagliardi, sempre reattivi, onestamente cazzuti. Ritti ed eretti.

Ebbene, in questa epistole elettronica, mi son stati segnalati due Blu-ray che certamente acquisterò, anzi, ho già accattato di prenotazione. E sono questi.

Vedete di guardare il Cinema di John, non annebbiatevi il cervello con puttanate dolciastre e immergetevi, come Jena il bastardo grandioso, nella notte dei vostri trip migliori.

Questo è grande Cinema, altro che le idiozie che, oggigiorno, acclamate. Basta con questa befana vien di notte (ma cosa volete che venga, a me sinceramente non farebbe venire neanche con la pompa…) della Cortellesi. Datele il carbone e ditele che l’attrice celeberrima di Pretty Woman è più figa ed è per questo che Paola non fa la pubblicità della Calzedonia. Ché poi io ho una pelle sensibile e preferisco il bagnoschiuma Neutro Roberts.

Sì, ora capisco perché, a forza di vedere film merdosi, caramellosi, sciocchi e vanagloriosi, quel vostro sogno di scoparvi la vostra donna dei sogni è rimasto, appunto, un sogno andato a puttane…

E ho detto tutto.

Guardate che se non comprerete questi Blu-ray, vi maledirò e, al buio, vedrete i fantasmi che vi fotteranno in culo. Non vi basterà farvi preti. E, se avete visto Fog, sapete perché. Ah ah.

Fidatevi.

 

di Stefano Falotico

Io e il mio correttore di bozze abbiamo terminato l’editing del libro monografico su Carpenter, che lavoro! Roba da Jena


13 Aug

Jena Fuga da New York

Ebbene sì, dopo giornate sudate nella fatica più inverosimile, ai limiti del disumano, il libro su Carpenter è finalmente stato editato.

Un lavoro, posso dirlo, davvero strabiliante, entusiasmante, monumentale. Roba che dovrebbero darmi la Laurea ad honorem.

Ora, più si scrive e più s’incappa nel refuso. L’ho detto mille volte e lo ribadisco. Soltanto chi non scrive e, supponentemente, senza aver versato sangue e anima, legge un errore perfino grossolano in un testo e sghignazza, è un mentecatto. Perché nessun uomo è perfetto ed errare fa parte del nostro “lapsus” geneticamente ineludibile.

Al che, come sempre puntualmente accade, ecco che ho consegnato il mio file doc al mio amico, editor di una bravura eccezionale, a cui non sfugge neppure una virgola, come si suol dire. E lui, dopo un’attentissima analisi del testo, scandagliandolo in ogni sua minima frase, rileggendolo infinitamente tante di quelle volte da impazzire, ha ravvisato “ben” 23 refusi.

Il refuso è sovente figlio della disattenzione. È come quando si svolgevano i temi scolastici. Tu rileggi il testo da te minuziosamente scritto e “redatto”, lo consegni alla professoressa e lei ti segnala in rosso degli errori, delle sbadataggini o dei “granchi” che a te, sinceramente, erano sfuggiti. Il refuso non è quasi mai figlio dell’ignoranza. Anzi. Si dice che la mente umana sia strutturata così: noi, quando leggiamo qualcosa, non leggiamo appunto mentalmente le singole lettere, a proposito di Lettere, ma leggiamo soltanto il concetto che esse esprimono, dando per assodato che quella parola sia stata scritta esattamente, sicurissimi che quella parola sia già stata impeccabilmente messa nero su bianco.

Così, sulla base del ragionamento inconscio, involontariamente acquisito dal nostro DNA, scriviamo incontovertibile e, sebbene leggiamo questa parola più e volte, non ci accorgiamo che mancava una r, incontrovertibile. Pur sapendo, ovviamente, che incontrovertibile si scrive incontrovertibilmente così.

Allora, può succedere che scrivi, nella recensione di HalloweenAnnie capisce che qualcosa non va… e il tuo correttore, una sorta di uomo coi raggi X, ti sgrida e naturalmente ti fa incazzare nel dirti la verità: semmai Laurie, Annie è morta!

Be’, certo, Annie è appena stata uccisa da Michael Myers. È Laurie (Jamie Lee Curtis) a essere l’unica sopravvissuta al massacro e a intrufolarsi in quella casa buia ove il babau Myers la sta aspettando, per una sfida all’ultimo colpo. Prima che sopraggiunga Donald Pleasence a defenestrare lo stronzone.

Allorché, proprio su FilmTv e altrove, nei miei Racconti di Cinema, apporto le doverose correzioni. Chi me la fa fare? Io e soltanto io.

23 refusi, pochissimi. Perché in un testo di circa 100 pagine, 23 refusi così “microscopici” sono nulla, considerando che, trattandosi di una monografia, i nomi propri, le date, etc,, sono tantissimi. Ed era quindi più facile farsi “distrarre” dalla digitazione approssimativa o peccare d’incautezza. Al signor Kurt Russell può succedere, mi perdoni mister Kurt, che una volta gli togli una l, Kurt Russel.

Poi, io sono un maniaco, ma non come Myers. Della forma, della precisione millimetrica kubrickiana. Perciò, se inserisco un termine in corsivo, per evidenziare che è una parola inglese o di derivazione straniera, come può essere suspense, nel corso del testo, dopo la prima volta, non la inserisco più “corsivizzata” per non eccedere in pleonastica ridondanza.

Mentre, nelle recensioni online, essendo ripartite singolarmente film per film, i corsivi vengono ripetuti.

Come dice il grande Chris Walken di Man on Firesa, un uomo può essere un artista in quello che fa. Tutto dipende da quanto è bravo a fare quello che fa. L’arte di Creasy è la morte, sta per dipingere il suo capolavoro.

La mia Arte invece non ha niente a che fare con la morte. È vita, è la mia vita.

E spero un giorno, quando il libro sarà pubblicato, di aver fatto qualcosa che nessuno ha mai fatto.

 

Se a qualcuno non sta bene, vi è sempre la discoteca con quattro bagasce.

di Stefano Falotico

Avete permesso che vincessero gli ignoranti, i caciaroni, le pornoattrici, le modelle analfabete, sì, lo avete permesso


02 Jul

Fuga da New York

Sì, lo avete permesso perché a voi il mondo piace così. Perché, dopo una giornata stressante, in cui siete stati sgridati dal capufficio, in cui avete represso voi stessi, singhiozzando lacrime in fegati disfatti, dopo ore in cui vi siete scervellati, vi siete sbudellati, adesso volete rilassarvi davanti al PC a vedere il culo di quella lì. E non starò a dire chi perché il suo nome vi ossessiona da quando l’avete adocchiata, e non si scolla dalla vostra mente. È la vostra fantasia proibita inconfessabile che giace nei reparti meandrici delle vostre frustrazioni e voglie insoddisfatte. Ma ce l’avete a portata di mano, vi siete comprati tutti i suoi dvd, in una propagazione extra-corporale di ogni sogno impudico che a nessuno confidate. Quella vi fa star male ma non potete smettere, appena avete un attimo di tempo, di ammirarla, bramarla, sudarvi sopra, “eiacularla”, strabuzzarvene, intontendovi scannerizzarla.

Come si chiama? Lo sapete meglio di me, ché la conosco meglio di voi o, perlomeno, non nascondo che attizza anche me.

Sì, ha quarant’anni e non vedete l’ora che, anziché andare con voi, filmi una nuova scena con uno che ha vent’anni ma ne dimostra quindici, per un pervertimento che ha dello sbigottente. Sì, più cesso è il suo amante, più ha la faccia da stronzo, e più vi eccitate perché è clamoroso che una merda del genere, un lucky bastard, si fotta una del genere.

Poi, finito l’ambaradan, il trambusto scimunito, terminata la vostra scimmiesca masturbazione esagitata, rude e iraconda, burrascosa e perturbante, tanto che avevate spento anche il cellulare e staccato il citofono affinché nessuno vi disturbasse nell’atto segretissimo, siete di nuovo precipitati nella melanconia e allora vi rivedete l’ultimo film di Sorrentino, con le sue pause, le sue dogmatiche frasi interlocutorie, i suoi silenzi che fanno poesia, le palme romane, le cascate e una melodia svenevole che allieta la vostra sopraggiunta pacatezza. Il vostro disincanto, la vostra delusione a tutto.

Perché il vostro miglior amico non crede più in voi, vi disdegna, vi odia e voi parimenti lo odiate, scaricando sulla tastiera “pillole di saggezza” ciniche per altre teste di cazzo come voi, che plaudono in memoria delle amarezze condivise con tanto di sorrisino “benevolente”, cuoricini e faccette.

Sì, un gioco a freccette al malcapitato di turno, in un accanimento bestiale smodato, perché il nazismo non è mai stato sconfitto. La psichiatria, quando mal applicata, grossolanamente eseguita sui pazienti innocui e deboli, genera mostruosità e aberrazioni indicibili. Ecco che allora si sede il ragazzo troppo vivo perché la sua vividezza non è ben accetta da un mondo “adulto” impigrito, ingrigito, che ama le spaghettate e una partita dei Mondiali stravaccato sul divano.

La poesia e l’immaginazione hanno perso, son state eliminate… perché che val la pena passare le giornate a leggere di filosofia se poi si esce di casa e il primo “guappo” ti piglia per coglione e platealmente si fa delle “sane”, “santissime” risate, sbertucciando il vostro pudore, la vostra timidezza, la vostra sacrosanta diversità.

Tutto è improntato all’estetica pornografica. Nessuno crede al Cinema perché non dà da mangiare, la pagnotta bisogna guadagnarsela mica con la fronte, col sudore dello svendersi al miglior offerente, per una vita da fetenti e ipocriti, e poi quando scende la sera… un bel paio di mignotte e vedi tu come la vita va al “galoppo”. Una scopata, una trombatona, una scoreggina e poi ancor la routine in cui ci si toglie il cappello davanti al commendatore, gran troione ma quello ha i baiocchi e se ben gli leccherai il culo ti offrirà gratis un’altra zoccolotta. Zoccolotta!

Sì, avete permesso questo mondo schifoso, perché a voi piace che sia così, perché non amate essere sfiorati dal dubbio, perché chi pensa troppo è “pericoloso”.

E quindi è sbagliato, quindi è da emarginare, da riempire di offese, da rimproverare e reprimende falsissime strozzare.

Perché a voi quella puttana piace tantissimo.

Ma, guarda caso, se qualcuno facilmente… non si adatta al porcile, è lui l’animale da soma. Somaro! Sodomizzato!

Lavoro, lavoro, comprare, non pensare, ficcare, sbattere, cantare, ridere, godere, godere, godere!

Cazzo! Godere, idioti!

Sì, lo avete permesso.

E io, se la sala è affollata, entro senza chiedere permesso.

Perché sì. Sì.

 

– Ma toglimi una curiosità. Quella puttana tu te la faresti?

– Sì, ma almeno io lo dico senza “peli sulla lingua”, come si suol dire. E se ti credi una persona migliore di me perché tu non lo dici, è perché sei un maiale, un bugiardo, una schifezza.

E meriti di far finta di credere al tuo Dio del cazzo. E poi ammazzare chi è sincero.

 

Ne ho visti tanti, sapete? Gente che idolatra Terrence Malick e poi ha la casa tappezzata di colei che sapete benissimo. Forse è Satana, forse è un angelo, forse è solo tutto finito.

 

di Stefano Falotico

Illustrazioni carpenteriane


17 Sep

 

Il Maestro è ammalato, il Maestro è (redi)vivo, il Maestro “sfornerà?”.
Dov’è scomparso? Nelle grinfie della sua New York “millenaristica” e apocalittica, o fra i vampiri del Messico?

Jena, se ci sei, batti un colpo.

Iron Man & il suo Braccio di ferro, la pip(p)a nel Popeye, cioè Sguardo warholiano voyeur, (rid)ondante sulle bionde


18 Jun

 

Aladino è birichino nel culino…

Sono il rivelatore dei misteri dell’umanità. Questa massa di scimmie “sapienti” che sbandano da un solipsismo all’altro in cerca di consolazione, che dimagriscono con l’insalata e son salati nel pruriginoso del “gradirla“, fra una grattata e brughiere assieme al “droghiere”, fra “erbe” da esacerbare e trebbiatrici da “mietere” fra una meteora e la notte di San Lorenzo.

Sì, me ne fotto di tutti, sono il prescelto in mezzo a questa putredine che vorrebbe incutermi timore affinché tremassi, e son “oscurantisti” con l’incudine e gli aculei, “dimenati” fra un cul e un altro “cavolo” per “fermarmi”, o peggio, rendermi “infermo”.

Stamattina ho assistito alla mia corsa in pigiama lungo i vicoli bolognesi, fra omosessuali che sculettavano, appunto, per me, e donne che “smadonnavano”, “smaialando” col burino e il burro.

Sì, in mezzo a loro, ballo, “occhieggiando” fra le oche, mentre mi coprono d’ortaggi, boccheggiano impotenti, e io, in segno di sfida, modulando un “figo” senza vergogne, ancheggio, nell’echeggiare i grandi poeti russi e le “spade” cavalleresche.

Sono un genio, il “mio” non è misurabile col righello, “alzandosi” spesso sopra le righe e la lettiga.

Prendo di mira uno che beve troppa birra, e gli massaggio il pancino perché “lo” svegli da Al Pacino, “addomesticando” il suo ombelico dilatato senza i vasi dilatatori da “allattatore” d’una Donna materna che, come tutti sappiamo, fiuta, poi “alletta”, e poi, di “liuto”, se lo” fischia fra una compera e un “tiriamolo” a campare.

Sì, sono il “terrore” un po’ terrone, ma, fra questi terragni, “sale” in alto, (e)levato al top fra le top(p)e.

E, in tutta esibizione di me, rammento agli stolti che furono intontiti, e rubo la torta a chi coltiva solo il suo or(t)o.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Ronin (1998)
      E tu cosa ne sai della vita degli altri?
      Ebetuccio d’un Sean Bean balbuziente?
    2.  Excalibur (1981)
      Colpo di scena, volevano “strapparmelo” ma “lo” estrassi.
      E, ora, stanno zitti, perché comando io, banchettando fra le rotondità dell'”intavolarle”.
    3.  1997: Fuga da New York (1981)
      Lo sapevo che eri una “merda”.
      Io l’ho sempre saputo.

 

Genius-Pop

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