Costui, essere spregevole e vergogna vivente della società, oramai trascorre le sue inutili e mostruose giornate a fingersi amico di uno youtuber famoso, sfruttando la sua bacheca e il suo spazio commenti per scrivere sconcezze inaudite, nefandezze delle più indicibili e infermabili (?), allestendo, per modo di dire, peraltro idiozie deliranti assolutamente sgrammaticate. Diffamando chiunque a tutto spiano. E crede lui, poveretto, impunemente.
Credibile come personaggio, nevvero, non credete?
Essendosi iscritto su YouTube a Giugno del 2020 e non presentandosi in viso, celandosi dietro una fittizia identità senza contenuti video, pensa di fare il bello e cattivo tempo.
Complimenti vivissimi, certamente, eh eh.
Basta scorrere fra i suoi commenti per accorgersi che tale minus habens non sa neppure scrivere decentemente. E scrive, infatti, HABENTES! Non è sbagliato, è il plurale latino. Ma è convenzione, in una frase italiana, usare il singolare.
Ripetiamo, personaggio estremamente pericoloso, evidentemente e, mi spiace per lui, gravemente malato di mente, affetto cioè da imbarazzanti turbe psichiche veramente allucinanti. Ed è il caso, umano, di dirlo: pazzesche.
Ragazzo disadattato, da denuncia penale.
Siete pregati di segnalare ogni suo commento e possibilmente bloccarlo.
Costui fa davvero pena.
Che vita disgraziata deve avere per essersi ridotto in questo stato miserevole.
Avete mai letto Cent’anni di solitudine?
Io scrissi, per lulu.com, il libretto informativo Il fascino e la seduzione della solitudine con tanto di mio “bugiardino”, cioè istruzioni per l’uso in caso di scompensi psicologici dovuti all’angoscia, oserei dire contagiosa, emanatami per colpa delle mie inibizioni, preda a loro volta della cattiva suggestione effettuatami dai maligni fascistoni. Mentre le false informazioni sul Covid, propinateci oggi come oggi dagli oscurantistici ignorantoni, cioè da giornalisti bravi soldatini assoldati ai più sporchi soldoni, appartengono non solo a falsi e bugiardissimi decreti governativi più ammorbanti della peste bubbonica. State boni! Chiariamoci, uomini e donne pestiferi, non appestatemi. Non opprimetemi, la mia dignità non calpestate. Inoltre, mi rivolgo in tal caso agli uomini di Bari vecchia. Adesso, se in questo periodo assai difficile per l’umanità intera, vi sentiste economicamente ed emotivamente molto squilibrati, non lasciatevi prendere dall’USL, no, dall’ansia. Non bestemmiate ma vi posso concedere di esternare sane blasfemie esuberanti a mo’ del miglior Lino Banfi ruspante. Sì, uomini bollenti delle Puglie, se in queste settimane brucianti di coprifuochi asfissianti più delle fiamme infernali, alle undici di sera volevate almeno rivedere un film con Pasquale Zagaria (L’esorciccio?) in streaming ma la connessione vi andò a putten’ alla pari del nostro ex premier di Loro, se imprecherete Madonna impestata dell’Incoronet’, non me la prenderò. Dio impestato!
Intanto, ricordate che la vostra ex moglie ambiziosa e assai sessualmente sfiziosa, oserei dire maliziosa e molto vogliosa, vi lasciò perché, già prima della vostra disintegrazione in quanto giammai alla società capitalistica v’adattaste, sanamente integrandovene, cioè non foste manco cassaintegrati, neanche emigrati o mantenuti immigrati, neppure v’improntaste alla prostituzione degli uomini potenti appartenenti alla “savia” e robusta Costituzione (più che fisica, diciamo orientata alla f… a, ottenuta in maniera poco virtuosa grazie ai soldi fruscianti, forse quelli che elemosina nelle mini-recensioni Patreon il critico cinematografico YouTuber F. Frusciante, ah ah), ecco, dicevo… Dicevo che lei, stando con un uomo di Potenza, cioè potentino, no, potente non solo a letto, vi lasciò in mutande completamente. Anzi, vi spogliò del tutto di ogni p… ne, sì, bene. Cosicché, mentre lei venne, eccome, e vive serenamente da esaltata arricchita ricca sfondata (specialmente nel sed… re montata), mentre lei sta con un monaco, no, con un mentecatto-montato, i vostri sogni sono stati pezzo per pezzo smontati e messi a novanta. Siete pazzi? Che volete farci? Volete farmi? Volete mettervi contro un pezzo grosso o con un’altra? Lei sta messa con un pezzo di merda. Sono volatili per diabetici! Fracchia la belva umana! Quello ve lo farà a strisce. Dunque, vermi e “falliti”, strisciate e non rompete le balle che vi raccontate per non farvelo. Vi sentite cornuti, traditi dalla vostra ex dea del c… zo. Al che, per farvela, no, per farcela, non lo date via ma vi siete dati a Lucifero. Sì, in questo periodo di Covid maledetto e diabolico, vidi gli uomini più innocenti e angelici darsi a immonde diavolerie pur di credere a qualcosa. Pensarono pure di essere il messia, uomini peggiori della peggiore catto-borghesia. Ma per cortesia!
Sì, sembrano Mickey Rourke di Angel Heart. E ho detto tutto. Ah ah. Fidatevi, sono terminati i tempi in cui ve la tiravate da duri come Mickey de L’anno del dragone. Manco riuscite a tirarvene… Vi vedo molto mosci, sapete? Comunque, questa porcata è partita dalla Cina, da me o dagli altri? Sì, il Covid è una tr… ia come J. Lo, no, come John Lone del succitato, eccitante masterpiece di Michael Cimino.
Al che, distrutti nelle finanze, finanche massacrati a livello mentale, cioè destrutturati, v’immolaste a salvatori come De Niro de Il cacciatore. Di nome, per l’appunto, Michael. Alter ego forse del Cimino?
Credo di sì. Lei, in vestaglia, no, in o senza veste, no, in vece di chi, no, invece ora crede a Belzebù? Sono Barbablù? Ah, allora lei va nel frutteto, no, lei nel frattempo va rieducato come John Lone… de L’ultimo imperatore. Lavaggio del cervello e anche di qualcos’altro, no? Comunque, non pensiate che i governatori delle varie regioni (direi nostre erogene, poco erotiche né eroiche, cari miei eroi che amate ogni eroina, in quanto viviamo quotidiani spappolamenti dei marroni) le donne bone si passino, no, tanto bene se la stiano passando.
Avete mai visto L’ora più buia? Oh, a me quel principe parve un bell’uomo. Come mai non stava con una come Lady Diana e invece Carlo, pur possedendo Diana, voleva sia la camomilla che Camilla, sognando di essere sexy come Kristen Stewart? Cristo!
Ora, non molti lo sanno. La scena d’inseguimento automobilistico in Ronin, ambientata a Parigi in un tunnel abbastanza famoso, fu girata da John Frankenheimer durante l’attentato a Lady D. Spencer. Comunque, nel Don Camillo di e con Terence Hill, non vi fu Bud Spencer. Il Ponte dell’Arma dei Carabinieri che non indagarono? No, il Pont de l’Alma… De Niro, in Ronin, si salvò ma è identico tuttora fisionomicamente a Dody Al-Fayed? Com’è possibile? Qualcosa non è andato per il verso giusto, sì, non va manco a spingere col Viagra. Dove sta la verità?
A Nizza, De Niro fu peraltro inseguito pure dalla polizia. Che, ai tempi delle riprese di Ronin, lo indagò. Prelevandolo dalla sua camera d’albergo in quanto ebbe una relazione clandestina con Charmaine Sinclair. Celeberrima entraîneuse nera come molte ex amanti di Bob. Vedi Naomi Campbell, Lady Diana, no, Diahnne Abbott, Toukie Smith e Grace Hightower. La Sinclair, escort d’alto bordo quasi quanto Moana Pozzi. Con la quale De Niro pare che, fra un ciak e l’altro di C’era una volta in America, fra du’ bucatini all’amatriciana con Sergio Leone e James Woods alla fantozziana trattoria Gigi il troione, no, al ristorante Er Colosseo de te rode e penne (penna, in gergo dialettale di origine controllata come il vino d’annata della Bologna più volgare, significa grande donnone, detta eufemisticamente ed elegantemente) alla puttanesca, gustava la patata al forno di Moana con tanto di bistecca à la Bobby Cannavale di The Irishman. Dopo il dolce, De Niro esigeva un altro tiramisù. Indeciso se ordinare un profiterole o approfittare della cameriera, adoratrice dell’olio piccante sull’italiano maccheronico di De Niro che, dinanzi a costei, non tanto vergine ma bella come la Madonna, ovvero una napoletana emigrata nella capitale e amante, non a letto, del compianto Antonio de Curtis, detto in arte Totò, la quale gli chiedeva se veramente la serva serve (senza servirsi del congiuntivo serva), Bob non capiva l’ammiccamento non solo cinefilo, le offriva piuttosto, anzi tostamente, la quaglia e voleva sol essere imboccato. Cosicché De Niro non soddisfatto ma strafatto, fra inguini allo scolo, la sua incerta Lingua italiana da amante bilingue, aiutato nelle finanze, no, finanche dall’interprete della particolare “linguista” non abbiente né perbene, voleva persino le linguine più buone e giustamente salate. Insalata! Ora, non molti riescono a spiegarsi come mai De Niro, dopo aver lavorato con tante bernalde, no, con Bertolucci Bertolucci e Leone Sergio, abbia scelto per il suo triangolo alla Renato Zero, no, per le sue cinematografiche collaborazioni con registi nostrani da non c’è due senza tre, “nientepopodimeno” che Giovanni Veronesi. Mandando per un attimo la sua carriera a pu… ne, per l’appunto. Be’, voleva imparare meglio la lingua di Monica Bellucci anche con Manuela, no, in Manuale d’amore 3. Bellucci Monica, donna poco monaca e più che belloccia, dotata di un enorme paio di bocce. Da nessuno mai bocciata. Quindi, bellissima ma incapace assoluta, dal punto visto attoriale e non solo, eh già, una cagna. Infatti, appena apre bocca, come attrice “pura” non si può vede’ né senti’, la si adora solo quando prende lezioni recitazione in modo orale. No? Dico solo la veritas, sono un povero cristo contro Maddalena! Non vi rabbuiate né abbaiate! Avete rabbia? Guardate Il Vangelo secondo Matteo! Pisellini, no, Pasolini! Datemi retto, no, retta. Fatevi un pisolino! Sì, De Niro, Sergio Leone, Gianni Minà e forse un pagliaccio di siti come blacked.com, si sa, scattarono assieme una foto epocale. Muhammad Ali non era certamente un cazzone come Dredd o Isiah Maxwel!
Era un clown incredibile come Elvis Presley. Si faceva le prugnine/one, no, le pug… te, no, si faceva dare pugni a non finire. Criticato da tutti in quanto micione e romanticone. A un certo punto, spiazzava ogni avversario con colpi da maestro mica da venduti e/o volponi, colpi e botte da gran signore.
Ecco, Zucchero cantò… lo sai fratello, siamo nella merda, a proposito come ti va? Vado via domani e non vengo più. Ah no, scusate, non torno più. Perché mai? Hai spiccato il volo per i tre giorni concessici dal Governo per andare soltanto all’estero? E lì, Verdone Carlo, ex amico di Leone, no, il principe della risata Totò, no, Joker di Gotham City, no, Carlo dello stretto di Gibilterra, no, Carlo terra terra eppur figlio della Queen d’Inghilterra, ex principessa sul pisello, ha fatto il buon samaritano, regalandoti una seconda ca(u)sa? Destinazione Paradiso… Evviva Gianluca Grignani. Mi va di scimmiottarlo, storpiando una sua canzone storica e anche stoica. Viviamo in un mondo di scemi e di scimmie. Dunque, tanto vale essere uno scimmione o uno scimunito? Domanda da un trecento milioni di dollari che non avrò mai. Neanche voi avrete tutti questi soldi. Non perché siete dei falliti, bensì perché chi lo ha, no, le ha, no li ha, eh già, non solo è attorniato da gente di malaffare ma, in termini puramente affaristici, credo che sia stato corrotto per utili suoi opportunistici. Esistono molti leccaculo al mondo. Se volete passare la vita, dunque, a inseguire queste ambizioni non so se solo da tromboni, sappiate subito che da me sarete trombati. Nella mia vita vengo ancora molto spesso coglionato. Però mai mi scogliono poiché so che la maggior parte della gente si crede chissà chi e invece fa, contro di me, puntualmente la figura del coglione. Si può utilizzare, mia acculturata brava gente, la parola coglione riferita a queste brave persone? Come si dice, persone coglione o semplicemente coglioni. Comunque sia, si levassero dalle palle.
Almeno resta qui per questa sega
Ma no che non ci provo, stai insicura
Può darsi già mi senta troppo solo
Perché conosco quel sorriso
Di chi ha già deriso
Quel sorriso già una volta
Mi ha aperto l’inferno
Può sembrarti anche una banana
Ma è un istinto naturale
Ed è per questo che mi diventa duro
Ricorda a volte un uomo va anche inculato
Comunque non sono omosessuale passivo e dunque dagli uomini inchiappettato
Tanto di me
Non ti devi preoccupare
Me la saprò chiavare
Stasera scriverò una canzone
Per soffocare dentro un’esplosione post-erezione
Tu non mi dai vie d’uscita né di fuga, sì, ho detto fuga
Per digerire, prenderò le fave di fuca
E te ne vai con un altro che indossa pure le infradito,
forse è anche un ermafrodito,
e te ne vai con la mia sfiga, forse con un figo con la tua figa fra le dita
di Stefano Falotico
Ho una certa impressione che, col passare del tempo, si sta acuendo e solidificando. I perdenti che non combattono più per i loro sogni cominciano solo a essere cinici. Cioè falliti.
Il quarto capitolo della saga di Rocky è stato spesso ridicolizzato. Soprattutto quando Ivan Drago/Dolph Lundgren pronuncia, nel nostro doppiaggio finto russo, Ti spiezzo in due.
Frusciante, critico (forse) youtuber di Cinema e Musica, almeno ciò è sostenuto da lui, credo che non abbia capito una scena apparentemente esagerata e cretina come questa.
A me Stallone piace, mi spiace se Fruscio non ha lo stesso fisico.
Il mondo è pieno di hater. Io e il mio redattore di Daruma View Cinema abbiamo da poco rimosso, per esempio, un commento offensivo che è stato già segnalato alle autorità.
La gente, dietro un pc, pensa di poter attaccare chiunque. Persone poverette, mi spiace per loro che della vita non hanno capito nulla.
Perseverano in lotte e rivalità patetiche. Dimostrandosi inette quando devono lottare davvero.
Sapete, quando si è belli e io indubbiamente lo sono, sebbene non sia superbo, solamente oggettivo, quando si possiede un talento letterario notevole e una voce magnifica, ci si attira le invidie di chi non può permettersi mai di vincere.
Parlerà solo di Cinema e di Musica in trincea. Ma non combinerà nulla, non saprà neanche amare la madre, figurarsi una donna.
Sono molto triste sapendo che esistono scemi del genere.
Detto questo, ecco le mie considerazioni sugli Oscar e le mie prove atletico-vocali.
Aggiungo inoltre che vincerà Boseman ma Anthony Hopkins è un gigante.
Un gran signore, che classe.
Da brividi (la ripropongo) la sua vittoria agli Oscar.
Jodie Foster (anche lei vincitrice) ebbe un orgasmo, sebbene sia lesbica.
Per finire, se uno è più bello e bravo, vince lui. Ciò è inevitabile. Prima perderà totalmente come Rocky. Poi, come Rocky, vincerà di nuovo.
di Stefano Falotico
Sì, sono abbastanza insopportabile. Ma, si sa, posso permettermelo.
Mentre la gente cosiddetta normale deve lavare e stirare i panni, io gigioneggio nelle dolci lenzuola.
Spesso scrivo libri per essere, oltre che bello, anche più carismatico.
Oh, che volete farmi? Suggestionarmi affinché, volendomi far passare per matto, possa demoralizzarmi e alle vostre bassezze prostituirmi?
Voi abbisognate di un lavoro e di una quotidianità infime poiché siete alquanto adatti alla massa e dunque anche alle massaie.
Di mio, ordino un caffè e osservo il panorama ove impazza una triste ebetudine, zuccherando il tutto con sinuosa lascivia da uomo che, in tale orrida putredine, non si mischierà mai. Che porcume! Pigliatevi un amaro e scolatevelo. Io vado a scrollarlo.
Ascoltate le profezie del Falò poiché lui prevede per voi giorni neri cupi e voi, sempre più spogliati di dignità, ignudi piangerete onestamente (c)rudi.
Con classe impareggiabile, il Falò occhieggia e, senza sotterfugi, infila un altro libro alla faccia dei miserabili dai piedi coi funghi e agli uomini dal naso di Pinocchio, cioè (ob)lungo.
Il Falò non puoi fregare, lo so, è arido il vostro navigare nel cercare di castrarlo ma il Falò tutti incastrò grazie al suo far bestiale, geniale, assolutamente inimitabile e, diciamocelo, in una donna mai friabile eppur durissimo, miei grissini poco amabili.
Al che, per contrastarmi, potrebbe intervenire Nanni Moretti:
– Signor Nanni, sono bello.
– Purtroppo, sei pure bravo. Cazzo.
– Ah, lei non è bello e bravo, signor Nanni?
– No, lecco il culo solo a quelli di Sinistra che mi scambiano per genio poiché li compiaccio ma io non mi piaccio, affatto. Sono invidioso a morte di tutti.
– Già, in effetti è così. Stammi bene, nano. No, Nanni.
Sono una persona speciale. Sì, credo che l’ultimo film di Tarantino sia una cagata pazzesca e non chiedo venia.
Per tale mia affermazione apodittica, persone che si fanno i pompini a vicenda, così come dice Mr. Wolf di Pulp Fiction, a loro volta affermano che dovrei sintonizzarmi su una rete Mediaset. Ove infatti stanno programmando Kill Bill. Cioè la storia di Maria De Filippi. È vero. La “sposa” è Maria, lo dice anche il nome.
Maria, donna vergine dalla sessualità ambigua, ecumenica poiché non ebbe figli e allora istituì programmi come Amici per sentire in sé, nel grembo suo giammai materno, una missione redentrice nei riguardi di giovinastri già predestinati a finire sulla croce.
Sì, offrendo loro miraggi miracolistici, Maria s’illuse e illude di riempire il suo vuoto poco ludico. Secondo me, mai riempito da Costanzo in maniera godibile e impudica. Il David Carradine di turno. Sì, Maurizio è come il compianto (da chi?) David. È lezioso e nei suoi salotti invita(va) gente che crede(va) a Superman con le sue teorie fumettistiche.
Allora, avevamo Mastandrea Valerio. Uno che, sentendosi Spider-Man, classico ragazzo cresciuto coi nonni, un po’ alla buona, diciamo… riuscì a intelaiare, grazie alle raccomandazioni di Maurizio, una ragnatela di amicizie con romaneschi di origine controllata, cenando spesso perfino con Mamma Roma del nuovo millennio, ovvero Sabrina Ferilli. Ferilli fa rima con fusilli.
Tornando a Maria, non volle finire zitella e allora trovò il panzone che le diede onori e gloria. Forse però non le diede qualcosa di appetibile a livello prettamente più corposamente penetrante e sessualmente fruibile.
Sì, Maria è ancora inconsapevole. Pur di ascendere al successo, sposò Maurizio ma arriverà per lei il giorno della vendetta.
Sì, Tarantino sta preparando il terzo volume di Kill Bill. E io che ho detto, scusate?
Comunque, il fan di Tarantino è quasi sempre un ex adolescente mai sganciatosi dall’era in cui, ascoltando Eddie Vedder dei Pearl Jam e altri ebeti di tale stirpe, ora celebra passatisticamente l’adolescenza sua in cui sperò di andare a Seattle a suonare musica grunge ma adesso, annoiato a morte, non riesce neanche più a tirarsi una sega su Alanis Morissette. Donnetta tutte mossette.
Infatti, io tentai varie volte di emulare i miei coetanei maschi che impazzivano per Alanis. Appena slacciavo la patta, mi veniva voglia di riguardare Le iene.
Sì, io sono sempre stato Mr. Orange/Tim Roth.
Insomma, tutti pensarono che fossi un disgraziato come Gesù ma, detta fra noi, la mia fu solo un’esistenza da leggenda del pianista sull’oceano. Sì, meglio così.
Non mi vidi mai né mai mi vedrò a perdere la testa per Kate Winslet di Titanic.
Ebbi e ho ragione io. Basta vederla ne La ruota delle meraviglie. Assomiglia tanto a quelle pazze di Bologna che, per tutta la vita, si credettero attrici di Hollywood, teatranti di (ca)risma e invece scoprirono che, oltre ad avere un marito più grasso di Jim Belushi, dopo tre volte, Justin Timberlake le mandò a fanculo.
Andassero piuttosto a preparare i tortellini. Pensa te…
Vengo aggredito poiché dissi, come v’ho appena detto, che C’era una volta a… Hollywood è una stronzata.
Mi si dice che non possa capire certa roba. Per fortuna, sono troppo giovane per i “fellinismi” di maniera.
Cioè, non sono ancora così rimbambito per celebrare quel che (non) fu.
Vedo persone ancora piuttosto giovani che acclamano l’ultimo Tarantino. Urlando, orgogliosi, che sia un film che magnifica/chi la poesia del tempo.
Sì, infatti sono dei falliti. A forza di recitare retorica, si sono dimenticati sia del loro presente che di quello che (non) furono. Dunque non saranno, non essendo mai nati. Totalmente ammainatisi.
Stendiamo un velo pietoso. Tanto non lo sanno ma la loro vita realmente emozionale è finita. Se mai iniziò. Appunto.
Sapete qual è la verità? Loro la sanno. Ma chi li osanna? Ah ah. Per questo non hanno il coraggio di ammazzarsi e s’introiettano nel sognare ciò che, appunto, fu ed è un sogno. Non sarà perché questi qua, a forza di sognare, parlano, parlano, parlano…
Bello questo film, capolavoro quest’altro ma in realtà sono un cesso allo specchio.
Sì, non posso capire. Ma neanche loro però, eh.
Invece mi sa che capisco ma voi non volete ammettere che il massimo che v’abbia offerto la vita sia farvi, appunto, le leccate di culo vicendevoli.
Ne vogliamo poi parlare proprio di Leo DiCaprio?
Da quando lavora con Scorsese, ha assunto un tono senile.
Ora non piace né alle ragazze né a Scorsese stesso. Che lo chiama nei suoi film perché la gente è così stupida da riempire le sale appena vede, in cartellone, il nome di Leo. Ah, c’è Leonardo, dice La gioconda.
Scorsese lo sa e lo cogliona.
Tempo fa, un tizio intervenne a una conferenza:
– Sapete che Brad Pitt è stato davvero bravo in questo film di Tarantino? Io gli darei l’Oscar.
Pensavo che fosse solo un figaccione e invece m’ha stupito.
– Bravo, hai ragione. Tu invece non m’hai stupito. Sei brutto e non sei neanche bravo.
– Ora ti meno.
– Sì, però prima fai la fila.
Sì, sono Karl Urban di Hangman. Il peggiore film con Al Pacino di tutti i tempi.
A dirla tutta, sono un uomo che presto finirà a vivere nei sotterranei della metro. Ma neanche lì starò tranquillo. Incontrerò un licantropo come in un Lupo mannaro americano a Londra. Peccato che lo sbranerò io poiché, anche fra le sbarre del mio mangiare me stesso, rimarrò Hannibal Lecter de Il silenzio degli innocenti.
Sì, prevedo un mio futuro da homeless. Come Richard Gere del sottovalutatissimo Gli invisibili e come De Niro di Being Flynn.
Alla pari di Bob del suddetto, appena citato film di Paul Weitz, sono uno storyteller forse superiore a Mark Twain. Che ovviamente voi non conoscete. Basta che mangiate, alla domenica, le tagliatelle e che prendiate in giro chi veste con le bretelle e, freschi, state belli, miei coglioncelli.
E come Bob, nonostante il mio delirante talento letterario, dai pensieri sconnessi e poco allineabili al pensiero uniformato di massa, dopo essere stato scambiato per un pagliaccio e dopo aver scritto il libro Il commediante, libro ispirato a The Comedian con De Niro stesso, anticipatore di molte tematiche sviluppate poi da Todd Phillips in Joker, poiché lessi e amai Opinioni di un clown da tempo immemorabile, dopo essere stato maltrattato da paperino, mi darò al pauperismo. Cioè, mi accusarono di essere una persona barbosa con la trascurata barbetta, lasciatasi andare… al puttanesimo e invece, guardate un po’, mi sono dato al barbone.
Sì, non sopporto quasi tutto il gentil sesso. Come Marina Ripa di Meana, (non) pace all’anima sua, le donne sono viziate, viziose e capricciose. Sposano un cane ricco e qualunquista, il quale ogni mattina semmai legge Il Resto del Carlino, visionando poi le sue azioni in borsa su Il Sole 24 Ore, quindi tali galline vanno a fare shopping a spasso coi carlini. Alla ricerca di una nuova borsetta, mascherando in pubblico le borse sotto agli occhi grazie all’effetto lifting di farsi sostituire da Carol Alt de I miei primi 40 anni.
Donne, appunto, che avranno un nipote a cui daranno da vedere film come 4 cuccioli da salvare oppure C’era un castello con 40 cani.
A proposito, siamo sicuri che fu Glenn Close a interpretare Crudelia De Mon nel film La carica dei 101? A me parve Meryl Strepp de Il diavolo veste Prada. Mah.
Sì, sono talmente misogino che mi riesce difficile stimare pure quella che viene considerata la più grande attrice vivente, appunto, la Streep. Donna che mi farebbe strippare. Interpreta spesso la parte dell’altezzosa nevrotica. Poi, diciamocela, è sempre stata una racchia. De Niro de Il cacciatore e soprattutto d’Innamorarsi forse non superò mai i suoi traumi da reduce del Vietnam di Taxi Driver per finire a letto con questa finta suora. Il dubbio docet.
Sì, Meryl in questo film fu attratta dal parroco, Philip Seymour Hoffman. Pover’uomo. Lo prese sempre in culo dalle donne. In Scent of a Woman, lo pigliò in quel posto da Al Pacino che lo distrusse, in Happiness, più che attaccarsi al tram, disgustato dal solito tran tran di zoccole, mignotte, ferrotranvieri e Lara Flynn Boyle, che pare un trans, schizzò di brutto… attaccandosi al cazzo, come si suol dire.
Invece, in Onora il padre e la madre sodomizzò Marisa Tomei nella primissima scena di “apertura”.
Ma finì egualmente inculato.
Nel film Il dubbio, appunto, fu accusato di essere un pedofilo solamente perché volle fare il pedagogo alla Giovanni Bosco. Dio Boscoli!
Sapete da dove derivi questa bestemmia?
Dalla storia di Pietro Paolo Boscoli.
Non sapete davvero una minchia, cristo santo! Miei boscaioli, continuate con le tagliatelle alla boscaiola e con le campagnole.
Sì, le donne vogliono solo uno che le faccia ridere. Se devo ridurmi come un guitto d’avanspettacolo con la faccia del figo inespressivo, a questo punto preferisco essere Silvio Orlando di Ex.
– E con questo stai? Che è pure brutto!
– Ha parlato Brad Pitt!
Silvio, un vero pasticcere trozkista super-fancazzista che, dolcissimo, balla in mezzo a gente ritardatissima che adora solo le creme morbidissime e spalmanti/spalmate dopo che tutto entrò durissimo, mica tanto. Creme, eh già, soltanto solari da allampanati abbronzati con la lampada e la Lambada.
Ora, arriviamo al punto.
Frusciante dice che dopo circa vent’anni di onorato servizio, eh già, la sua videoteca stia fallendo.
Quanti anni ha, Fede? Più di 40, giusto?
Dunque, aprì la sua bottega dopo la maggiore età ma Fede sostiene di essere “terzo mediato”.
Di mio, giocai a Calcio anche nel ruolo del mediano e della semi-ala fluidificante. Solamente a tratti ficcante. Prima di aprire la videoteca, Fede come (si) formò la sua struttura mentale?
Credo che abbia vissuto una profonda inquietudine adolescenziale. Non è un male, è solo giusto malessere. Da lui curato nel sublimare una realtà edonistica che gli parse ostile, di conseguenza introiettandosi nel Cinema e nella Musica più adatti/e alla sua poetica esistenziale.
Di victor non parlerò, invece, neanche di Mattia. Mi sembra infatti superfluo soffermarmi su due che, a differenza di Fede, dalla nascita sono (in)fermi. Si scherza, eh. Infatti, le vostre video-recensioni sono una barzelletta.
Di me, volete sapere qualcosa? Chiedete pure. Non ho nulla da nascondere. In primissima adolescenza, avvertii inconsciamente un immane disagio a livello, più che sessuale, carnale. Sì, m’accorsi subito, saggiamente, che la vita è un troiaio. Di conseguenza, mi “trasfusi” in meccanismi psicologici di autodifesa come il disturbo ossessivo-compulsivo e le rituali “maniacalità” mnemoniche. Mantenendo un’igiene impeccabile nonostante molti atti impuri.
Io so tutto sulla mia vita, siete voi che non sapete nulla sulla vostra.
Vi faccio un esempio. Mezzora fa, presi l’ascensore assieme a un ex mio condomino, detto Cocco. Poiché, sino a una certa età, lui visse coi suoi genitori. Ah ah. E quelli del palazzo, simpaticamente, anziché denominarlo bamboccione (all’epoca non era ancora stata coniata quest’espressione), gli affibbiarono la patente di Cocco. Insomma, del coglione.
Lui, per dimostrare ai condomini di essere “cresciuto”, partecipò a una puntata della trasmissione che allora andò per la maggiore… piena di maggiorate, vale a dire Colpo grosso.
– Come stai, Stefano?
– Bene, lei?
– Insomma, sono venuto stasera a incontrare mia madre.
Ora, finalmente, avete capito chi sono. Be’, me lo disse un mio amico qualche anno fa…
Mi disse che io e Rust Cohle di True Detective siamo molto, molto simili.
Entrambi delusi, senza legami affettivi particolari, ascetici. Al massimo, possiamo fottere la donna del nostro migliore amico perché ci fece girare le palle ma siamo sostanzialmente sganciati dalle “termodinamiche” dei cosiddetti ilici.
Quindi, essendo molto cerebrale, freddissimo, posso individuare chiunque in trenta secondi netti.
Sì, basta che Rocco Siffredi si spogli e capiamo subito, tutti noi, che non lo ha/abbia di trenta, sì, Rocco è sopravvalutato.
Sì, è difficilissimo per un comune mortale però capirlo, visto che un normodotato lo ha di solito di dieci.. A meno che uno non apra Instagram. Anche un idiot savant capirebbe al volo che quella lì non è una professoressa, bensì una bagascia. La faccia da culo la dice tutta. Questa va sia con Rocco che con ogni allocco. Fidatevi.
Mi basta osservare le sue mosse e risalire a come sviluppò la sua personalità. Bella o brutta che sia. Comunque di chicchessia, anche dei finti uomini di Chiesa…
Mi urlano… per cortesia! E il giorno dopo hanno ferite leccate da qualche crocerossina.
Sabato scorso, fui a Castel San Pietro Terme assieme a un mio amico.
Andai al bancone di un pub e ordinai un drink.
Al mio fianco, ecco che apparvero tre ganzi…
– Cazzo, quella ha la figa profumatissima. La sento da qui. Ci provo.
– Dai, provaci.
Ecco, con un campionario di dementi di un certo tipo, è comprensibile perché io possa essere quello che sono e voi no.
L’uccello forse vi arriva ma il cervello non capisce un cazzo.
Ora, levatevi dai coglioni, altrimenti finirete tutti in manicomio.
Mi raccomando, però, prima di entrarvi, rispettate la mia anzianità. Sì, il primo della fila di attesa sono io.
Anche in questo arrivate sempre secondi.
di Stefano Falotico
Son come Dante e alle donne, non sempre dandolo, mi piace vezzeggiarmi sul dondolo, apparendo tonto eppur ammirando tutti i lor culi magnificamente tondi. Ah, che dolci forme da clavicembalo ha Alessandra, l’amerei qui, seduta stante, anche solo sulla sedia cavalcandola.
Ah ah.
Ebbene, son stato a Torino. Tutto registrato nel mio account Instagram.
Sì, son uomo dal pallore allucinante, un po’ pavone e anche pieno di trascorsi pavori. Ma non mi aggrazio mai nessun favore con ruffianerie di poco cuore. Ho ancor nell’animo molto calore, alle volte timidamente arrossisco eppur in me vibra un focoso, vivo ardore.
Impavidamente, alcuni direbbero incoscientemente, girovago di città in città, seminando il Genius mio di qualità. Elargendo pillole di felicità agli uomini pigri affranti da una vita d’indubbie, tristi castità.
Amo le donne e forse vorrei amarle di più. Ma non è sempre facile (im)beccare quella giusta. Molte donne, castrandoti nei tuoi impeti veraci e pugnaci, vogliono a lor aggiustarti. Rendendoti schiavo dei loro desideri frustrati.
Io non sono né schiavo né uomo libero. Sono, come tutti, gioiosamente castigato in questo mondo spesso annacquato. Mi arrangio, scrivo di Cinema e dovete leggervi questa mia opinione su John Malkovich, un uomo che stimo e un uomo a cui, di alcune espressioni del viso, son molto affine. Un uomo finissimo, John, affatto finito.
Bene, preamboli or finiti, passiamo alla disamina di questo mio video bellissimamente infinito.
Auguri anche ad Alò, critico col quale non sono quasi mai d’accordo ma che mi dà gusto vedere nelle sue sparate.
E auguri ovviamente a voi tutti, soprattutto al Falò.
E ora balliamo. Un lento? Ok, signora lenticchia, ma preferisco ballare con quell’altra. Ha delle gambe più sexy e più magre. Scusi, eh, per chi mi ha scambiato? Per il mostriciattolo de La forma dell’acqua?
Cara Sally Hawkins, non me ne volere, tanto c’è lui, appunto, che ti vuole. Non offenderti se ti dico che pretenderei un po’ di meglio.
Basta con le invidie e le rivalità.
E cuccatevi anche questo eBook. Prestissimo in cartaceo. Leggete con cura il mio estratto. Un estratto che solo un Genius può scrivere.
Evviva San Silvestro. Un uomo che pare addormentato nei suoi cupi vespri, non guida la Vespa ma è ancor vispo.
E alle donne regala le ginestre, portando i bambini alle giostre.
Ah ah.
di Stefano Falotico
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