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Primo Maggio, festa dei lavoratori… in questo mondo bisogna lavorare non per nobiltà d’animo ma per pararsi il culo


01 May

Freelancers

Sì, credo che l’incipit del mio Hollywood bianca sia indubbiamente un capolavoro. Comprate questo libro e abbeveratevi alla fonte della mia saggezza.

Dico, ve lo ripropongo…

 

Notte calda.

Salve sono Clint Steele, barista tuttofare di questo sordido locale.

Un bel postaccio, paradiso di amene speranze. Qui dentro ho visto passare gente d’ogni razza. Ometti buffi con baffo canagliesco alla Gengis Khan, gaglioffi senza un soldo che mercanteggiavano ingenua arroganza col piglio sadico dell’uo­mo di mondo, duri dal cuore di cristallo, nichilisti reazionari con finte lacrime d’inchiostro stampigliate sull’occhio sinistro, donne barbute incinte, ragazze senza casa in cerca di un pen­ny, prostitute dal sorriso tumefatto e languide sgualdrine dallo sguardo di vetro.

Balordi sciancati e vecchi claudicanti senza un braccio, lupi di mare dal ringhio cannibalesco e l’aria sporca della lealtà miserabile, ex reginette di bellezza appassite nell’abulia di un’encomiabile decadenza, medici squattrinati e spacciatori con capelli da cowboy.

Gente strana sapete, squinternati bottegai dell’assurdo e semplici parolieri della loro vita.

Qui dentro, pochi pudori. Se volete, potete pure rimediarvi uno stallone purosangue che conosce bene cos’è il rodeo e una giovane bella fica da sverginare.

Questi mobilii gustateveli però nella vostra mansarda infe­stata dalle cimici o nella vostra monoposto scassata di terza mano, sempre che la possediate.

Quei fottuti rivenditori di decappottabili della East Coast che, grazie ai vostri soldi, ora ammirano la Statua della libertà dal loro comodo attico trasparente. E voi dove state invece? In un buco maleodorante a piangere miseria asciugandovi il sudore malato dalle sbronze. Cazzo.

Sono magro, e i miei capelli stopposi germogliano al ritmo di un brandy freddo e mescalina colorata. Che significa? Non

lo so. Me lo disse un avventore un po’ matto. Cosa volesse dire domandateglielo voi, sempre che riusciate a trovarlo in mezzo al lurido mondo di forestieri e puttane che batte là fuori, giù nelle strade.

 

 

Avete letto mobilii, sì, avrei dovuto scrivere mobili, ma viene da mobilio e ho voluto dare un tocco alla Joe Pesci. Che dice sempre fottio. Mobilii non si dice ma io l’ho pure pubblicato. Se non ti sta bene, iscriviti alla Crusca.

Potevo scrivere cappelli da cowboy e invece ho scritto capelli.

 

 

 

Eh sì, molta gente mi chiede… effettivamente, lei, Falotico, che lavoro fa? Diciamo che spavaldamente, con un senso molto contegnoso della mia dignità imbattibile, mi arrangio fra scritti sudati con la fronte, collaborazioni di qua e di là e qualche colpo geniale che fa sì mi barcameni.

Sì, un lavoro “vero” non ce l’ho e mai ce l’avrò. Sono un freelancer, e De Niro di Showtime mi urla… get a real job!

A proposito, ne vogliamo parlare di Freelancers? Ma che roba è?

Non molti sanno la genesi di questo film o pseudo tale. De Niro e 50 Cent dovevano girare il film New Orleansaka MicroWave Park, di Tim Hunter ma De Niro poi diede forfait. Tim Hunter, uno che adesso ha diretto un film osceno con Nic Cage, ma che girò Fort Washington e I ragazzi del fiume.

Così De Niro, dopo aver dato buca a Cent, gli diede una particina in Sfida senza regole. Ma Cent, non soddisfatto, lo costrinse a girare Freelancers di Jessy Terrero. Jessy Terrero…

 

Questo è il mio lavoro…

E sono il re!

 

 

 

 

di Stefano Falotico

“Freelancers”, le Red-band clip


17 Aug

Un De Niro insospettabilmente ispirato, affila i “coltelli” della recitazione. Sempre carismatico, più del film, “un po'” scadente.
Già (s)caduto, forse.

Comunque, osserviamolo “in azione”.

“Freelancers”, un ottimo straight to video


03 Aug

 

Direttamente dalla Lionsgate, arrivano le prime clip dell’imminente uscita negli States di Freelancers.

 

 

Paradossalmente, De Niro, in veste di “b”, ci sfodera un monologo davvero notevole.

 

 

Il solito grande Whitaker, invece, ci stimola alla visione e all’acquisto.

You wanna die?

You wanna die?

 

Che cosa accadrà?

 

 

(Stefano Falotico)

“Freelancers”, Background


26 Jul

 

Un “ritocchin” alle occhiaie di De Niro, una tintura nerissima-brezzolata, un Whitaker incazzato, un 50 Cent arrogante ma più “bello” del solito, e la “cazzatona” è sfornata, per un palato poco esigente, per il film divertentissimo.
Forse più “figo” di quel che appaia.

 

“Freelancers”, il Trailer (Red Band)


27 May

 

De Niro ha molti film in uscita.

Questo è da no comment, come ben si poteva prevedere. Direttamente “da Dvd”.

Speriamo che sia un guilty pleasure, almeno.

 

Quindici anni dopo aver assistito all’assassinio del padre, poliziotto del distretto di New York, anche Jonas “Malo” Maldanado (50 Cent) entra nel corpo di polizia e viene reclutato per fare parte di una squadra di agenti dal lavoro sporco capitanata da Vic Sarcone (Robert De Niro), il vecchio partner di suo padre. Non appena Malo comincia ad addentrarsi in un universo di corruzione e violenza, lentamente si ritrova faccia a faccia con la verità che si nasconde dietro la morte del genitore ed escogita un piano per smascherare l’identità dell’uomo che l’ha determinata. 

In verità, non è necessario essere crudeli con film così, concepiti unicamente per il mercato home video. Sono “divertimenti”, un po’ “tamarrognoli” da “USA & getta”.

Sono realizzati con lo “stampino”, compreso il credit finale sui grattacieli “grafici” della metropoli di turno.

Dal trailer apprendiamo che, il nome del personaggio di De Niro, pare esser cambiato, da “Vic” a “Joe”.

Assistiamo a sparatorie, sangue senza esclusione di buchi in testa, pestaggi e tradimenti e a un campionario di “fighe” per riscaldare un po’, piccantemente, il “clima” non proprio gioioso della trama.

 

 

(Stefano Falotico)

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