Ogni pipistrello “rastrella” i vostri castelli di sabbia, e li calpesta
Mi trovo nella località marittima “Costumin scostumato”.
Sì, poi parlo con una ragazza.
Al terzo minuto le mostro i denti, “inferocendola” d’odio “brado”, “abbronzato” e disumano alle mie “virtù”, che prova a “irregimentare”, “irretendole” (ne ha “pen” donde nell’onda “natante” del “pedalò” nella “cavallina”) con “nascosto posacenere” del suo calor solar che “brucia”, “umidiccia” sotto gli ombrelloni, per poi “sguazzarla” col “bagnin” che “toccerà” nel “submarin“.
D’un “budino” cremoso come l’UVA della mia “volpe“.
Così, nuovamente preferisco la Notte, sicur rifugio del lupo ermetico che medita e un po’ “miete” i granuli del dentifricio “sbiancante” dalle impurità “tartare” di qualche meridionalozza ingiallita troppo presto per i “palati” delle salive bavose del “salume” del tamarron’ che “la” sciroppa, un po’ la ingroppa, nella “glassa” del marron glacé.
Sì, il famoso “zucchero” di “vaniglia”, “a velo e acqua” gustosa, per “mangiarini traslucidi” nel “forno” che te “la” serve “cristallizzata”.
Il cellulare squilla, e la “cellulite” brilla nei “cocenti” per il “gusto” mandrillin della cartilagine furbetta della “bocca” saporita, saccarosia “al dente”.
Sì, “imbraccio” il salvagente e mi tuffo ove l’acqua è blu dipinta di blu.
Sì, un camionista in spiaggia, si “tira” qualcos’altro, una “riga” di Coca…
E io, in segno di (s)fottimento, gli canto la “hit” del suo point break sulle note del suo “Forza Italia”, tricolore del trash anni ’80, tanto è sempre più “a novanta”:
L’estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
lo sai che non mi va (non “va” neanche con la pompa idraulica…)
In spiaggia di ombrelloni
non ce ne sono più
è il solito rituale
ma ora manchi tu.
Languidi brividi
come il ghiaccio bruciano
quando sto con te.
Baciami
siamo due satelliti
in orbita sul mar.
È tempo che i gabbiani
arrivino in città
L’estate sta finendo
lo sai che non mi va.
Io sono ancora solo
non è una novità
Tu hai già chi ti consola (sì, il suo “direttore”)
a me chi penserà.
Languidi brividi
L’estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
lo sai che non mi va.
Una fotografia
è tutto quel che ho
ma stanne pur sicura
io non ti scorderò.
L’estate sta finendo
e un anno se ne va
sto diventando grande
anche se non mi va (ci sono i “sessuologi” se il “sasso” è moscio)
L’estate sta finendo
l’estate sta finendo
l’estate sta finendo oh oh oh
l’estate sta finendo . . .
Al che, me ne sto spaparanzato in mezzo alle “meduse”, e un obeso vorrebbe “soppesarmelo”.
Mi sollevo e lo “essicco” nel mio lessico: – Ehi, panzerotto, quanti prosciuttini ci son nel tuo “pancin?”. Stai molto attento, son Al Pacin’, reparto “macelleria”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)