Sulla montagna abita il Maestro che “sonnecchia” in attesa del dardo trafitto, che si “trarrà” estraendo l’anima a chi la “estraniò”
Non ho mai tollerato i soprusi e le inibizioni a danno di chi, per educazione e signorilità, non s’incazza e non ve lo afferra, ma reputo opportuno incitarvi alla ribellione, per onor del vero e della mia faccia allo specchio, ed esser assolutamente cattivo contro coloro che, di crudeltà, sfregi, calunnie, verità ribaltate e demistificate al proprio solipsismo autoingannatorio che tanto addomesticano d’ipocrisia, “ingannò” le persone per “sorriderle” di risa pasciute d’illusoria felicità quanto cinica, pasciuta lascivia di ogni valore su cui è fondata l’amicizia, il rispetto leale, l’amore per il prossimo, quanto suicida alle vere emozioni che han sempre il timore, (im)pudico, di liberar con sfrontato, sano esibizionismo, che tale non sarebbe se non fosse accerchiato di pregiudizio.
Conosciamo storie di semieremiti, le cui voci diffamatorie e ingiuriose s’appellaron perfino alla giuria perché “sacramentasse” una “demenza” per non scendere a patti con la psicosi di cui soffrono: non sanno accetare la vita.
In questa vita esistono le persone libere che possono svegliarsi senza sveglie e senza “padroni” a vegliare su di loro, che possono tranquillamente alzarsi a Mezzogiorno e poi gustare un porno in tutta “rinomanza” dei propri ormoni da “tocciar” nel tocco a tocchi di donne su cui accalorar le proprie “slinguazzate”, virtuali e dunque realissime fantasie che un po’ sono e un po’ “suonano”, per infiniti profumi con cui “dilatar” il cavernoso nostro enigma e amarlo da amatori “stuzzicosi” con tanto di caviale ad anali “deliri” erotici di soffice densità.
Questa gente è invisa perché è vera, e non usa maschere, né si prostituisce a un lavoro che sempre ripudierà per dinastia nobilissima alla propria origine araldica del caldo.
Ma, a taluni, anni fa, venne in mente di trattar uno di essi da “idiota”, perché loro patiscono quotidianamente la merda che devono (è un ordine!) ingoiare, mentre il Principe può starsene nel suo prato fiorito nel disprezzo alle loro “margherite” e ai loro frivoletti bacini con tanto di sospiranti aneliti e anellini.
E, invece, sollazzarsi nudo dunque a fottersene dei loro nidi…
Il Principe intraprenderà lezioni legali contro chi, ancora, s’azzarderà a incolparlo di “malattia mentale” e altre piccine amenità che possan concerner anche la sua aperta cerniera dei pantaloni.
Sarà guerra aperta, e le loro notti saranno immondamente spurgate dalla loro lordezza, nella prode ritorsione a soffocarli nel sonno e strangolarne le tanto dimenate “gioie”.
Certa gente si merita un Diavolo frutto della sua pazzia.
Un Diavolo che non s’arrende agli impostori e ne sodomizzerà ogni altra matta “sevizie”.
Che si fottano, e ora dite a quella bagascia di stare zitta.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)