Che è una cosa diversa.
Sì, col passare del tempo fisiognomicamente sto assomigliando sempre più a Fonzie.
Miei gnomi, la fisiognomica è quella somiglianza con una faccia da culo alla Henry Winkler, l’unico attore, assieme ad Anthony Perkins, quello di Psyco, appunto, a essere relegato a un’icona. No, non è vero, Perkins fu bravissimo anche ne Il processo di Welles, ma la gente lo stesso lo prendeva per un folle col complesso d’Edipo, guardone e assassino. Uno che non gli dai una lira ma sempre gli “tira”, come si suol dire, e poi si scopre che è un maniaco.
Insomma, il contrario di me, cultore della bellezza femminile ma galante e culone come Gastone della Disney. Alla faccia del paperino…
Winkler, da non confondere con Irwin, il produttore di Rocky, è il classico uomo alla Falotico, uomo che vive la vita a modo suo, lontano dal trambusto e si auto-educa da sé, senza bisogno di demagogie scolastiche e pedagogie inculanti solo l’uomo che indossa il giubbotto di pelle, quella pelle carismatica “profumata” di nero, di fascino e mistero. Un uomo che probabilmente è un genio e dispensa pillole di saggezza da Mr. Wolf. Egli fa il meccanico e non ha una vita meccanica, quindi non farà mai la fine di Alex di A Clockwork Orange perché conosce bene la linea di demarcazione fra godimento lecito e immorale porcata. Per non patire pene! Le donne vanno matte per un “matto” come il Fonzie, conosce il Cinema meglio di Tarantino e le donne, appunto, come sanguisughe e tarantole, se “lo” succhiano mentre lui, vellutatamente, le accarezza così come morbido alliscia il suo ciuffo “sgargiante”, muovendosi con far mai da lestofante in mezzo a un’umanità di uomini-elefante. Egli era già cresciuto quando aveva 8 anni e infatti s’identificava con Baby Herman, miei conigli. So che vi masturbate ancora pensando a Jessica Rabbit. Mentre i suoi coetanei avrebbero scoperto le gioie del sesso solo più tardi, lui “poppava” da vero onanista pimpante. A metà strada fra Jack Nicholson e un film rude degli anni Settanta.
Egli è il coniatore di frasi lapidarie ma vere come questa: voi donne siete così, mettete le foto per essere ammirate, se uno vi lusinga con apprezzamenti schietti, rispondete per le rime…
Sì, le donne, anche le più zoccole, gradiscono sempre la poesia, e poi il giorno dopo vanno a pulir le scale, fra una canzone di Annalisa e un amante tamarro che le porta a vedere un film con Dwayne Johnson. Anche se il prossimo film di Johnson, Jungle Cruise, non deve essere affatto male. Il regista “spinge”, Jaume Collet-Serra, e ci sarà anche Jesse Plemons, un vero stronzo con la faccia d’angelo.
Mi stavo guardando allo specchio poco fa. Sono uguale al Plemons, sì, ho preso dei chili e ho i capelli rossi, sono un Malpelo. Insomma, che vi piaccia o meno, siamo tutti dei Fonzie, non solo io. Nella vita si viene etichettati e da quel “marchio di fabbrica” non sfugge nessuno. Anche gli interpreti… del palcoscenico umano più versatili, come Robert De Niro, stringi stringi, come si suol dire, tornano a fare i bravi ragazzi. The Irishman docet. Meditate gente… l’apparenza inganna. Non tutti i miliardari sono dei vincenti, pensate a Tom Cruise. Un ebefrenico. Sì, Cruise era già scemo agli inizi di carriera. Riguardate i suoi film, gesticola come un minorato e si contorce in mille smorfie incontenibili. Col passare degli anni è digredito mentalmente, ma rimane uno degli attori più richiesti del mondo. A parte gli scherzi, non è malaccio, in Eyes Wide Shut fa la sua porca figura. Tarantino lo voleva per Once Upon a Time in Hollywood, ma Tom non vuole crescere. Da piccolo non sapevo mai se Tom era il gatto e Jerry il topo. Io pensai per molto tempo che Jerry fosse il gatto, invece era Cruise. Sì, Cruise è un gatto antropomorfo, anche se gli piacciono le topine… Sono un uomo spiazzante. La gente pensa una cosa di me e io invece pensavo solo a una coscia. Di pollo, come te.
Insomma, che se ne fa il Falotico, in fondo in fondo, delle fighette? Ah ah.
di Stefano Falotico