Eh sì, la parità sessuale ha fatto sì che le donne evolvessero e da fustigate casalinghe non emancipate oggi invece potessero svolgere lavori che un tempo erano di competenza maschile. Cioè, siamo invasi da manager, da avvocatesse e da medici in gonnella. E sui danni di quest’obiettabile par condicio avrei da raccontarvene.
Non scambiatemi per Edmund Kemper di Mindhunter, ma certamente l’aforisma di Schopenhauer, secondo cui chi non ama le donne, il buon vino e il canto è un matto e non un santo, io confuto, essendo poco come Confucio, filosofo orientale che propugnava l’ecumenismo e il miglioramento di sé ai fini comunitari. Io non sono una persona comune e al comune preferisco esserne immune. Ah ah. Sì, son spesso confuso ma su molte cose non cambio idea sul “gentil” sesso.
Per costituzioni fisiche, indubbiamente non sanno guidare la macchina e parcheggiare e sono poco predisposte agli sport, appunto maschi. Per quanto tempo, dobbiamo vedere queste oche con la quinta che ballonzolano nei campi di calcio, sognando di essere come il virile Pipita Gonzalo Higuaín? Si astengano dal gioco delle palle e si preoccupassero invece a dar “manforte” ai giochi “balistici” di letto, perché in quei “campi da gioco” sono specialiste dei colpi di reni e sanno far la ola in apici orgasmici che spronano l’uomo a insaccare e a piazzarlo sotto l’incrocio dei “peli”.
Sì, non me ne vogliate, in molte cose, mi pare indubbio e inconfutabile, le donne sono inferiori.
L’uomo, per sua natura guascona, ribalda, giocherellona, è amante dei film di Tarantino, ama le scazzottate sane alla Terence Hill & Bud Spencer, e si sganascia nella goliardia più sfrenata, senza remore, perché è nato cazzone, amante… della giocondità. Sono le donne a immalinconirlo. Con le loro richieste asfissianti, castranti, sono una rottura di coglioni! Pensiamo a quelle povere matte che, per via del fatto che erano già racchie, scelsero studi psico-pedagogici e poi si laurearono in psicologia perché, non avendo mai risolto i loro “buchi”… interiori, speravano attraverso una professione “umanitaria” di far del bene al prossimo. Fanno pena e si facessero più peni…
La smettessero con la loro visione falsamente buonista, zuccherosa, mielosa da canzoni di Laura Pausini e si beccassero solo i “pavesini” ben inzuppati degli uomini che amano le loro “cremosità” al mascarpone.
La finissero coi loro sguardi al cioccolato… sì, prima s’ingozzano di Nutella, poi aspettano che il maschio regali loro dei baci… Perugina. In verità, vi dico che vogliono solo una bella casa!
Andassero a vedere più film tosti, secchi, incisivi, che badano al “sodo” come quelli di Clint Eastwood e la finissero di fare le “altolocate” depresse, che sono indecise tra il fascino intellettuale di Woody Allen e il sex appeal dell’idraulico che le “pompa”, oliando le loro camere a gas…
Sì, sono un maschilista, talmente maschilista che la gente pensa che io sia omosessuale.
Posso dirvelo: adoro il neo di Bob De Niro, la faccia da culo di James Belushi, le teste di cazzo senza maestrine in mezzo ai maroni.
E sono un fanatico delle milf.
Se non vi sta bene, sparatevi questo film e voi, donne, beccatevi quei bolliti di Don Johnson e Andy Garcia, due che speravano di essere come Marlon Brando e invece oggi consolano le mezze frigide lagnose e pedanti, con un mazzolino di rose in riva al mare.
Che schifo! Ah ah!
di Stefano Falotico