Posts Tagged ‘Fascismo’

Russell Crowe, da tormentato Jeffrey Wigand di Insider a burino panzone, il gladiatore dei bucatini all’amatriciana


06 Jun

russel_crowe_roma_gladiatore-2-630x415

 

Eh sì, mi ha lasciato basito l’apparizione di Russell Crowe che, stasera, celebrerà Il gladiatore, il film che gli diede l’Oscar, nell’arena più famosa del mondo.

Adesso che stiamo a Milano, finalmente, vogliamo andare a vedere questo famoso Colosseo?

Ah ah.

(Totò, Peppino e la… malafemmina)

Con la barba grigia, l’occhio ubriaco, una tshirt stretta e ombelico fuori, in “bella” vista di un addome da far invidia alle Tartarughe Ninja, ah ah, è arrivato a Roma Russell Crowe, l’idolo!

Che, su suggerimento della tifoseria romanista, da vero “lupo” ha innalzato la sciarpa della MAGGGICA Roma!

Ora, sia chiaro, Il gladiatore è un film orrendo. Un manifesto fascista-reazionario da Altare della Patria, pieno d’incongruenze storiche, che fa uso smodato di CGI e, secondo me, è uno dei film più sopravvalutati della Storia, non solo romana, romanica o romanaccia che dir si voglia. Qualche giorno fa è uscito il Blu-ray di questa robaccia e quelli della mia generazione ne andavano matti.

Infoiandosi come bestie da circo all’udire tonitruante della frase… al mio segnale, scatenate l’inferno!

Poi, nella versione appunto doppiata in italiano, è pure peggio. Perché lo storico doppiatore di Russell Crowe è Luca Ward, uno la cui voce da stallone del Road House va benissimo per Samuel L. Jackson dei film di Tarantino, ma che incarna, gutturalmente, tutto ciò che odio di un maschio. Tronfio, vanaglorioso, che se ti chiede un bicchiere d’acqua pare che voglia sodomizzarti con la tirannia dell’uomo malvagio.

’Sto qua sta con Giada Desideri, una biondona che soddisfa ogni suo desiderio. Luca è il suo Robin Hood e Giada la sua Cate Blanchett. E Giada lo aspetta, dopo una provante giornata in sala prove, nella lor casina, ove Giada lo avvinghia fra le sue cosce calde e vellutate come una piovra. E, dopo l’amplesso scalmanato, Luca va in bagno, si guarda allo specchio e sa che ha domato virilmente la sua concubina.

Sì, Luca Ward, con questo codino da cavallone, appunto, mi ha dato sempre l’impressione di essere un omone, uno coi testosteroni a mille, non vorrei dirlo ma lo dico… un troione da tra(ie)ttorie malfamate.

Uno col vocione da orco e da Mangiafoco che mangia i bambini a colazione, ridendo poi a crepapelle, come Samuel L. Jackson di The Hateful Eight.

Sì, genitori cari, non raccontate più ai vostri figli la favola nera dell’uomo nero che, se non fanno i bravi, li rapisce e se li magna di notte. Nel caso i vostri pargoletti siano troppo discoli, invitate a casa vostra Luca Ward e, quando spalancherà le fauci, ingurgitandosi in gola delle lasagne con besciamella fumante, emettendo suoni potentemente intimidenti su roco, pastoso rutto libero, i vostri bambini andranno a letto presto, urlando di terrore. Comunque, nel caso vogliate spaventarli ancora di più, oltre a Ward, chiamate anche Mario Biondi! Le donne dicono che Mario abbia una bella voce. Ma bella voce de che? 

Ma torniamo al Gladiatore. Massimo Decimo Meridio! Un nome che incute paura! Come no! Un uomo revenant che vuole la sua vendetta. Solo perché la figona popolana di sua moglie defunta, la vera moglie di Ridley Scott, Gianina Facio, detta anche Giannina, una che capì subito che recitare con Teo Teocoli e farsi sbattere da Fiorello non l’avrebbe resa una “leonessa”, è meno elegante di Connie Nielsen. La Facio, donna da mercato ortofrutticolo che vende i suoi “pompelmi” rifatti da spagnola… piccante. Caliente! Una donna succhiante… che, cucinata rusticamente, è la morte sua!

Infatti, diciamocela, Ridley Scott da quando sta con questa bagascia-matrona ha perso ogni raffinata malinconia à la Blade Runner.

E gira puttanate. Gli unici due film davvero apprezzabili di Ridley, fra i cinquemila che ha girato negli ultimi vent’anni, sono Il genio della truffa e American Gangster. Per il resto solo porcherie.

Eh sì, Russell Crowe è ora uomo da porchetta, uno che se viveva in Italia avrebbe apprezzato il “compianto” Gianfranco Funari!

Dai, Russell, vai nell’osteria n.1 in casin non c’è nessuno, ci son solo preti e frati che si inculano!

Alcuni, come gli ottimi vini pregiati e dunque come me, invecchiando migliorano e son più saporiti. Russell, invece, invecchiando è diventato solo un panzone!

Avanti popolo, alla riscossa!

di Stefano Falotico

Questa è la vita… la vostra vita


14 Mar

palombella rossa

Sì, a voi tutte queste serie televisive che, tolta qualcheduna, tanto vi coinvolgono, davvero vi piacciono così tanto? Avete rinunciato all’ebbrezza della vita per impasticcarvi di artificiali scemenze, di serie in cui il belloccio si fa la tipa ganza o stronza, poi viene tradito e cerca una rivalsa amorosa, al che pedina la sua amata perduta, lei lo denuncia, lui minaccia il suicidio, poi lei, mossa a compassione, ritorna fra le sue braccia, e si sposano. Aspettano un figlio ma, proprio quando lei gli dà la bella novella, lui le confessa che è stato con la sua migliore amica, al che riscoppia la tragedia. Lei dà di matto e chiama il suo avvocato, lui va a dormire dal suo amico per la pelle che gli dice che l’ospita a casa sua ma deve dirgli la verità. Si è fatto sua moglie. Si prendono a pugni, uno finisce al traumatologico, l’altro si sbronza e sviene. Il mattino seguente, le rispettive mogli tornano a consolarli, e fra i consolatori ci sono anche gli amanti delle amanti. In questo giro di corna, di cuori prostituiti, la gente con due euro in tasca tifa forsennatamente, si “emoziona” e un’altra giornata è andata a farsi fottere.

Al che, la tele-dipendente si reca poi su Facebook e vomita i suoi mal di pancia, sperando che un principe azzurro accorra in suo soccorso. Chiamano il 118, le “prescrivono” un TSO, i suoi amici si dispiacciono così tanto che sono al bar a brindare. La barista mostra le tette in un’exploit di “orgoglio” femminile e tutti i ragazzi in coro, “accorati”, intonano Miserere ad alto volume, alzando in alto i loro calici.

Quindi, tutti tornano alle loro vite. Sveglia alle sette, colazione dei “campioni” nutriente a base di fette biscottate con la marmellata e poi ad avvelenarsi con colleghi invidiosi, bulli prestati agli uffici delle scartoffie.

Un altro caso di ragazzo vessato dai suoi coetanei finito male “sciocca” l’opinione pubblica, la sciocca così tanto che il fascicolo “pericoloso” finisce nelle mani di burocrati che sbuffano e liquidano l’accaduto con una “severa” nota scolastica e dicendo fra sé e sé questa è la vita. Povero figliolo… vabbe’, donna, che c’è da mangiare stasera? Ah, che buon pesce fritto. Dai, zuccherina, che la vita è una merda ma il nostro stipendio ce l’abbiamo, che fuori si scannassero, che ce frega? Guarda, mogliettina, dopo la cenetta, facciamo una “cosa” veloce, stasera c’è il Milan nel ritorno di Europa League con l’Arsenal, imperdibile!

Al che La ruota delle meraviglie, campionario di banalità scontate fatte passare per Cinema di qualità, solo in Italia è stato apprezzato. Ci sarà un perché? Perché siamo un Paese di poeti, santi e navigatori? Perché possediamo un patrimonio culturale che l’America di Trump può solo invidiarci e abbiamo strumenti intellettivi migliori degli statunitensi? No, perché adoriamo i registi rincoglioniti che ci ricordano che la vita è rose e spine, che la tragicommedia umana va avanti sempre, e oggi ti capita il “giro” fortunato, domani un bagnino come “gingillo”, domani un’altra fregatura, e se la ragazzina crepa a chi importa? Povera sfigata… E avevamo bisogno di un Allen incolore nonostante le luci di Storaro per sapere che la vita non è solo fatta di calciatori rozzi alla Sturaro? Diciamocelo… checché vogliate appoggiarlo, è una mezza stronzata.

Abbiamo i grillini, gente che oramai ha perso tutto e crede davvero che il reddito di cittadinanza la renderà più tranquilla. E altre urla disperate, offese al prossimo che è un leghista, e il leghista che lega un “fancazzista” solo perché è un pentito fascista.

Al che, ecco che abbondano gli psicologi. Gente che campa sui “fenomeni” che la povera gente non riesce a spiegarsi e ha bisogno del “santone” che dia loro la caramellina digestiva. Sì, lo psicologo che prende platealmente per il culo, e si arricchisce alla faccia dei fessi che si erano illusi di salvarsi dietro quattro chiacchiere a vanvera. Soldi buttati nel cesso, pure quei pochi soldi vi siete sputtanati?!

 

 

Perché fiorire si può e si deve,

anche in mezzo al deserto.

Perché se le cose fragili come un fiore di ginestra lo sanno fare, anche noi siamo chiamati a fare altrettanto.

(Giacomo Leopardi)

 

Sì, una cagata buonista e “salutista” del Leopardi dopo che si masturbò pensando alla sua Silvia, e in quell’attimo euforico si sentì “svuotato” e buttò giù questa stupidaggine, questa insipidezza cosmica!

Un mio amico dice che sono troppo pessimista e che se io non credo che possa rifiorire… sì, continuerò a sfiorire.

Mah, di mio so che Leonardo DiCaprio prenderà venti milioni di dollari per Once Upon a Time in Hollywood.

Ho sempre interpretato la parte di un attore “decaduto” che adora gli spaghetti western. Ma vi fecero un festone alla Sharon Tate.

E dire che anch’io amo la vita. Per forza, se dici che questa società è immonda, lurida e porca, te la fanno piacere a botte di calci nelle palle. “Tiri” fatica?

 

– Ah, guarda, Falò, io voglio attorniarmi di gente felice, positiva.

– No, ami attorniarti di ritardati, che è una cosa diversa.

– Il ritardato sarai tu che non sai amare le cose semplici che la vita ha da offrirci.

– Ma sì, dai, beviamoci un Amaro Averna…

– Ma scusi, allora come dovremmo vivere?

– E che ne so io come si vive? Scusi, mi lasci vivere. Che vuole?

– Sa, mi spiace tanto. Deve averne passate tante.

– Ma che dice? Ma come parla? Passato cosa?

– Eh, le sono successe molte sfighe.

– A lei invece è andato tutto liscio?

– No, insomma, la mia vita non è stata certo rose e fiori, ma migliore della sua.

– Migliore della mia? Ma cosa dice?

– Dico la verità, sono realista.

– E lei che ne sa della mia verità?

– Suvvia, so che, insomma, ecco, vede non se la prenda.

– Io non me la prendo. Guardi, questa vita ipocrita se la prenda lei. E anche in culo!

 

 

Domani è un altro giorno, e su Instagram vanno forte le pornostar! Milioni di like?!

Ma non erano tutti comunisti, perbenisti e moralmente perfetti?

Almeno, io l’ho sempre detto che mi sparavo le seghe.

 

– Ah, Falotico. La sua è solo delusione

– Sì, è la sua è invece solo illusione.

– La vita è fatta di illusioni.

– Sì, e poi ci sono le inevitabili delusioni.

– Eh, ma è la vita.

– Guardi, continuo a fare il misantropo, a me sta bene così. Se a lei non sta bene, vada una festa e si ubriachi, poi si scopi il dentista. Andrà a far la settimana bianca a Cortina.

 

 

di Stefano Falotico

 

 

 

(A)mar(o) d’ideali fuggenti, evviva Gran Torino


21 Sep

Gran TorinoRoberto D’Agostino: – E di cosa dovremmo fotterci?

 

Carmelo Bene: – Di andare a farvi fottere.

 

In fondo, vive bene lui, sì. Giovincello che se n’è sempre fregato del rispetto e dei valori, fregando i professori da cui s’aspettava solo una valutazione sufficiente per raggiungere il diploma che gli “aprisse” le porte di poter, “potente”, “fare” quel cazzo che voleva, con tanto di “(at)testa(to)” da liceale classico, perché in Italia, si sa, è una “credenziale” che ha il suo impatto sulle ragazzine pubescenti da manipolare, raggirare, plagiare per una “san(t)a” scopatina il sabato sera. Sì, vai nel pub(e) da una di queste, ancora ingenua-bimbo-minchia e sprovveduta, le “rifili” il tuo diploma e lei abboccherà, facendoti bocca-bocca in bagno, sentendosi “figa” perché è andata con un “lupo di mare”, mica un suo compagno sfigato e poco “acculturato”. Insomma, per la miseria, l’ha “data” a uno del classico, questo le farà “curriculum”. Si sentirà più “centrata” dopo esserti fatta ingroppare da uno che ha “s(t)ud(i)ato” duro ma proprio duro.

Sì, fa bene lui che parla di grandi ideali e poi, appena se la vede brutta o qualcuna/o, appunto, non abbocca, si rifugia nella cultura italiota da piccolo borghese, moralista e inneggiatore alle “grandezze” (no)bili della sua anima “elevata”. A chiacchiere!

Fa bene lui a prenderla così, a culo, quando gli torna e “tira” comodo, poi a predicare quando, solipsisticamente, qualcuno/a non gli va a “genio”… suo millantato e mai coraggiosamente dimostrato nelle azioni.

Fa bene lui a citare Leopardi a memoria quando vuol fottersi una sciocchina melanconica, per sostenerla/“lo” un po’.

Fa bene lui a criticare i ribelli, a osteggiarli e a voler “tagliar” le loro (s)palle quando incrinano le sue certezze an(n)ali, fa “pene” lui a considerarli pen(s)osi, fa bene lui che ha capito come vivere sciacquandosi l’uccellino nei momenti pimpanti di umore ormonale e poi a spacciarsi per intellettuale “puro” quando è invece l’altro, che invidia, a spassarsela e passarsi le passerine.

Fa bene lui a dare dello schizofrenico a chi scrive libri, a dargli del coglione e poi essere il primo che ama Fantozzi.

Fa bene lui a considerare gli impiegati del catasto dei sempliciotti, fa bene lui a far credere di essere migliore di loro, fa bene lui che, arrivato all’età della “maturità”, sa come metterlo in quel posto “fisso”.

Lui, sì, che è uno stronzo come vuole la società, mica un patetico (s)truzzo.

Fa bene lui a prender in giro i vecchi, fa bene lui a deridere i portatori di handicap, fa bene lui a credersi Marlon Brando, fa bene lui?

No, è solo un troione che, da me, riceverà Clint Eastwood in faccia.

 

di Stefano Falotico

R.T.I. Mediaset vs il mio YouTube, che facce di merde


06 May

YouTube funziona come la vita reale in fondo, quella dei 15 minuti alla Andy Warhol.
Se esageri di esibizionismo, ti fottono col copyright, rivendicando che ora sei famoso e quindi devi rispettare e tutelare la tua immagine. Invero, mi son creato un altro account perché quei figli di zoccola di Mediaset mi han segnalato per aver inserito il videotributo di De Niro ad Amici, peraltro in forma Videodrome, cioè io che riprendo dalla tv la registrazione del programma suddetto, dei sudditi di Berlusconi. E, per questo mio oltraggio, son stato impossibilitato a caricare, per 6 mesi, dopo di che scaderà la multa del periodo probatorio, video dalla durata superiore appunto ai 15 minuti. Infastidito, irritato, contatto YouTube e rispondono gentilmente che devo chiedere, avendo cancellato il video e dunque non sussistendo più il reato, capirai che roba, a chi ha fatto la segnalazione, di ritirarla. Scrivo una mail allo stronzo, lui la legge, come da appurata e provata conferma di lettura, e mi risponde un secco no. Non gli va di ritirare un beneamato cazzo. Mi scrive inoltre che mi devo arrangiare!
Ecco perché mi son creato un nuovo account. Così, posso aumentare i limiti della società fascista. E, se mi chiudono quello, ne aprirò un altro e un altro ancora fino ad aprir loro il culo.

Walt Kowalski


15 Jun

 

Uomo “stanco”, Uomo Danko
Polacco contro le vacche, “svaccato” di birra, bukowskiano delle pulizie domestiche ed “etniche”, russo di pugni allo stomaco, se la russa “pensionato”, si balocca sfidando chi si (barca)mena.
Uomo alto, tale a me, tagliente, defilato ad “affilarli”

Ne avevo le palle stracolme di quelli lì. Davvero, il colmo.
Attaccare uno come me con squallide allusioni sessuali, con punzecchiature a “provocare” solo faide private.
Sì, volevano “inquadrarmi”, accerchiarmi e bruciar la mia anima, appiccando fuoco alla mia casa. “Impazzando” di proiettili da retti(li).
Quei ragazzetti boriosetti, quegli scemotti buoni solo a “rammendar” le calze(tte), con qualche squinzietta a “far” il “servizietto”. Coi loro amiconi, e i loro “micetti”.
Son stati serviti da un piatto freddissimo, i miei occhi nella Notte.

Mangiaspaghetti, bovari, “lavoratori”. Sì, si nascondono dietro quei pezzi di carta per “stracciare” le virtù altrui, e “parano” i colpi con parate “sindacaliste” che ribaltan le frittate.
Poi, divorano carne al sugo nelle loro “grigliate”, “innamorate”.

Uno di questi dementi, da piccolo, era un occhialuto guardone, oggi, di lenti a (con)tatto, è strabico, domani, se m’infastidirà ancora, sarà “orbo” peggio delle sue “masturbazioni” mentali da “psicofascista”.
Non c’è da stupirsi. Proviene da un ceppo di brutti ceffi, e, fin dai primi mesi, quel buzzurro del padre lo “svuotava” di ceffoni.
“Cinghialando” poi la moglie “inserviente”, servilissima, dopo cenette da cinghialone e “forchettate” all’altro “figliuolo”, che reprimeva di cintura di castità e “pedagogie” lobotomizzanti, per “imbavagliarlo” da “bravo ragazzo“.

Sì, con questi qui bisogna tirar fuori il fucile, e “impallinarli”, questi che si credon con le “palle”.
Il parto più malato della nostra società.
Tutti “laureati” in questa famigliola, e con quel “titolo” esibizionista pensano di suggestionare qualcuno?
Potran prendere per “fesse” le cretine come il loro pollaio.
E schiavizzarle di stanzette “orali”.

Hanno trovato uno che non va mai giù.
Chiamassero l’ambulanza, richiamassero all'”ordine”, ricamassero sulla mia reputazione e li sputtanerò.

Forza, sparassero, attenti a mirare bene, però.
Indosso sempre il “giubbotto”, e la mia testa è durissima, “zuccona” contro tali ostinati malati.

Si ficcassero le cuffiette e ascoltassero “bella musica”, perché saran suonati da un fragore molto “decibel“.

Questi erotomani, “bombaroli”, superficialotti e trogloditi che “godono” e “gongolano”.
Di Domenica van a messa, e il Lunedì mattina son già “slavati” di “Che… ti benedica” al prossimo che ritengono “sfigato”.
Si guardassero in faccia, e si lavassero.

Io, che son Dio, non perdono, e maledico.
E, sulla loro tomba, prima ballerò, poi banchetterò mangiando di gusto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Gran Torino (2008)
  2.  Gli spietati (1992)
  3.  Vendicami (2009)
  4.  Quei bravi ragazzi (1990)
  5.  Danko (1988)

 … Ribellione al fascismo, per spellarli e sbudellarlo

Quando si esagera, un Uomo imbraccia il fucile, abbraccia chi gli vuole bene e fa piazza pulita dei pazzi che, di “piazzismo”, voglion “immerdarti” la vita di pizzetti tamarri, di merletti da merli, e di pizze, capricciose del loro “rizzarlo” e “pazziare”
“Arriccia” la fronte e li affronta, a muso duro, sbriciolandoli “tenerissimamente”, tra la foll(i)a che applaude dopo tanti gesti inconsulti, insultanti e folli!

Sì, sono Walt Kowalski, Travis Bickle e John Rambo, reduce da sporche guerre e coi miei “traumi”, e, se qualcuno, ancora mi provocherà col suo moralismo da prete delle vecchiette e dei “fazzolettini”, sarà defenestrato e “striato”.

Dove fugge quel teppistaccio?
Infimo traditore abbarbicato ai suoi “miti” di cartapesta per un coast to coast, molto grunge, delle sue “costolette”.
L’emblema lagnosissimo della sua “lana”. Agnellone con le anelle al dito.
Lui e quei reietti, rattissimi di Seattle, e tutta la “compagnia” di cantilene “lenitive”, che poi sono assordanti e non rassodanti.

Io sono tonico, tornito, e nessuno mi mette sotto torchio, ché gli torco il suo “diavolo per capello”, e poi me lo cucino, il pollo, alla diavola.

Quel ragazzetto fa schifo, è la putrescenza precoce d’una senilità che si crede “giovanile”, che, “giovialissimamente”, “galvanizzerò” di schiaffoni. “Spingono?”. Volevi “testarmi”, testardone, e ti prenderò a testate. Altro che le tue, “giornalistiche”.
Se la dorme tranquillamente e credeva di calmarmi dalle sue brutali bruttezze con dei tranquillanti.
Stai attento pidocchio, aguzza gli occhi, ché un cocco come te non potrà mai sfidare, né ardir ad arderli, i miei tanti bernoccoli.
Tu e le tue “coccoline”, i tuoi amoretti e la tua amarena, e la tua “amatriciana” da cricetino con denti da castoro.

Ti smaltisco la dentatura d’un dentifricio “gengivale” da ascesso e d’ascensione funebre, tu che ce l’hai coi froci, coi “porci” e con i “lerci”.

Specchiati e non mentire più al tuo volto da coniglio.
Stavolta, hai incontrato una canaglia che ha incagliato le tue “tenaglie”.
Raglia, buttami addosso dell’aglio, e non mangerai neppure spaghetti con l’olio.
Il peperoncino sono io. Al culo.

Chi cazzo pensavi che fossi?
Uno dei tuoi leccaculo gianduiotti?
Dei tontolonissimi che sbavano sui fondoschiena delle segretarie, e non riescono neppure a incollare due neuroni dei loro (s)fottimento.

Ecco, bravo, levati, se no ti solleverò, non solo dai tuoi incarichi, ma anche dalla tua cara, perché “la” carezzerò e la caricherò d’un sorriso di gran caratura, molto “calibrato”, “dolce” tartaro e cariatide dell’Antartide.

Io sono Io, tu sei uno scemo da mercato ortofrutticolo con manie di “mani” e frutta da banane in bocca.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

    1.  Gran Torino (2008)
      Walt ama i fumetti del(la) Disney e, fumando, è una fiumana e furia (dis)umana.
    2. Coca Cola Kid (1985)
      Senti, bimbo.
      Tu e la tua scacchiera per render “matto” me. Spostati. In questo film, c’è una Greta Scacchi che te “lo” spara.
      “Glande” Donna.
      Senti che bollicine frizzanti, bollore “schiumoso”.
    3.  Ronin (1998)
      Sono Sam, e tu di me non saprai nulla.
      Sono io la spia, fino a prova contraria eastwoodiana.

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)