Morando Morandini la smetta di stroncarmi Costner Kevin: a nobilitarlo, basterebbero le sue calzature “Valleverde” da bell’uomo nel “Cantico” alle creature bionde su speroni del “Western” in borghese, mio Morando di lagrime!
Morandini ha sempre nutrito poca simpatia per il grande Kevin.
Più “in là”, sfoglierò per voi alcune sue critiche, anzi una, da poche stellette per lo sceriffo.
Ma, nel frattempo, voglio ringalluzzire i vostri ormoni, cinefili e “incalliti” nel “callo” dei tacchi d’una Donna per la quale spenderei parole e anche il mio “armamentario” di “grilletto” facile.
Codesta si chiama Elvia Giancaterino, giornalista di “Abruzzo nel Mondo”, Lei, “Portale” dal portamento a porgertela con così fantasiosa freschezza oratoria, ah, “orale” nel camminar già arrostita sul mio “abbrustolire”, aizzato come quaglia rosolata d’olio nel massaggiarla “fucilante”.
Recatevi su “YouTube” e digitate la sua nomea, una pantera del Centro-Sud a “orientartelo” nel sapor caraibico, da “carabina”, mediorientale per una Nannini d’occhi neri e “impossibili” come i saraceni.
Donna acida che mi “uccide” nel desiderio per cui la mia “verga” è Giovanni giovanissima.
“Malavoglia!”. Maiala a farmi male.
Raramente veste in minigonna, però di pere attillata in capezzoli prorompenti, mi ruppe anch’ieri nell’autoerotismo “di mani(era)”. Strappai più e più canottiere, dinanzi al suo corpo vigoroso da fiera.
E fu una “cannonata”.
Mentre la notturna Bologna fu invasa da saette con tanto di rane alla Magnolia, io abbaiai da cane per miagolarle il “lamento piovigginoso”:
Elvira, essenza femminea che io venero, adorazione che non attenuo ma me ne invaghisco di erotiche libagioni alla mia carne distrutta, arsa come candelabri nel seno di floridissimo esserne amore assatanato, come spargerle cenere e incendiarla di calore, come voluttà di tutti, eh eh, e il vederla nuda, amata, soggiogandola in gambe melodiche, a collo di sangue da invischiarla in tumescenze articolate, slacciarle ogni orlo e imprimerla ove illimpidisca Lei come la ricordo.
Crollai, a pezzi, precoce d’eiaculazione, soffiandomi un cappuccino della Mezzanotte inoltrata e ancor di Lei “scremata”. E del mio “mezzo”… “cremoso” non dolce di cioccolata… “calda”.
Ma, dopo esser (s)venuto, mi venne alla mente l’uomo adatto a una così gatta “schiumosa”: Costner Kevin.
Morandini fu un porco a rovinargli la carriera, stigmatizzandolo in recensioni “nostrane” da Pater Noster poco parchi al suo “archetto”.
Sì, se il film non è un melodramma alla Amedeo Nazzari, Morando s’inalbera.
E dire che Kevin ispirò Ligabue di Fandango.
Morando, invece, lo copre di merda e fanghi.
Kevin t’incito alla Revenge! Fai capire al vecchiaccio come si ruba una Stowe Madeleine nel fruscio di gambe orgasmiche da balla coi lupi. Intingi Madeleine sul tuo mohicano di lave “vulcaniche”, suonando la cavalleria pesante di “trombe”.
Open Range, aprila per un fuoco duellante fra le sue cosce “saloon”. Spara più “colpi”, e inarcala come il tuo “dardo” sfrecciante da Robin Hood.
Tu sei un intoccabile, Kevin, ma Lei vuole il “ritocco”. Non sei solo chiacchiere e distintivo, Madeleine lo sa: dietro il doppiopetto, c’è un “indiano” di “reggimenti” per “scalpo” al suo “ardimento” peloso e da “tendine”.
“Sganasciala” in Toro Seduto, è solo una bagascia, attricetta che fece… perché “fotogenica” di figa per “carte igieniche”.
Sì, recita da far… cagare ma, se stimola la diuresi, pur d’espressione immobile è d’ammobiliare di tosto e “legnoso” Kevin “duro”. Little Big Man.
Morando che ne sai della Stowe, tu che stronchi e non lo rendi un “tronchetto?”.
C’è una prateria su cui “affumicarla” e tenderlo, non tenero, per stenderla.
Pigli la “sella” di Kevin cavalcante, e citi altri critici per “smontarlo”.
Ficcati questo Postman in culo:
questo western postatomico, scritto da Eric Roth e Brian Helgeland, è stato un disastro totale per incassi e accoglienze critiche. Insensato ibrido tra Mad Max di Miller e Alba rossa di Milius, seminato di metafore e impregnato di patriottismo, mal recitato (specialmente da K. Costner) e diretto ancor peggio, ha persino un messaggio incorporato: la circolazione delle notizie è alla base dell’idea stessa di democrazia.
Almeno, Kevin ha le “pallottole” per dedicarti le parole che non t’ha detto:
Ti dimenticherai presto di me, vero?
Ogni giorno.
Morando, lascia stare Kevin, ricordati che è Mr. Brooks.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)