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Brian De Palma è il mio regista preferito assieme ad altri cento, la mia Femme Fatale invece è più sexy di Michelle Pfeiffer di Scarface e di Rebecca Romijn


17 Jun

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Un tempo, Rebecca portò il cognome Stamos. Ma mise le corna al marito. Non so, forse tradendolo con Greg Kinnear di Godsend.

Di mio, da bambino fui considerato un “mostro” come Cameron Bright/Adam Duncan.

Sebbene tutti gli adulti cattivi provarono a incendiarmi, no, a far sì che, distrutto dal loro essermi incidentali, morissi morto ammazzato giammai resuscitato, io guardai precocemente il film Frankenstein di Mary Shelley del Branagh e compresi che la creatura mostruosa generata dallo scienziato pazzo De Niro… scusate, sto facendo confusione.

Guardate, optiamo per Gary Oldman del Dracula di Bram Stoker. Eh sì, grazie al mio incantesimo da Uomo Lupo risorto inaspettatamente, più che old man, cioè uomo vecchio, divenni magicamente più affascinante e stronzo di Steven Bauer.

Steven, nomen omen. Sì, per molto tempo fui accusato di non possedere una granitica sessualità marcata. Fui dunque guardato a vista, sì, malvisto. Siamo stracolmi di gente sospettosa che, (in)consapevole di non essere Al Pacino, pensa (in)credibilmente di essere più figa di Michelle Pfeiffer.

Sono persone più malsane e maniache di Michael Caine di Vestito per uccidere. Sono forse solo dei manigoldi.

Sì, la gente pensò che io fossi più ritardato di Sissy Spacek di Una storia vera, invece scoprì che, malgrado i loro scherzetti assai crudeli perpetratimi impunemente, non mi trasformai nella Sissy di Carrie – Lo sguardo di Satana, bensì in Eliot Ness/Kevin Costner de Gli intoccabili.

Queste persone malfidate sono più corrotte di Al Capone. Sono proprio dei testoni.

Mi urlarono: ridi, pagliaccio… sei sempre solo soletto, alone.

Di mio, adoro Jimmy Malone. Comunque, credo che Andy Garcia/George Stone/Giuseppe Petri, cioè io stesso in questo momento della mia vita, sia molto più ammaliante di Sean Connery dei tempi d’oro.

Prendiamo poi, per esempio, sempre lui, vale a dire Fabrizio Corona. Per anni dichiarò di sentirsi come Tony Montana. Tant’è che annunciò di aver firmato un contratto (mai visto, da lui solo immaginato), anzitempo in calce francobollato, per cui avrebbe dovuto essere il protagonista del remake di Scarface che sarà diretto da Luca Guadagnino.

Mah, secondo me, Dakota Johnson di Suspiria è meno strega delle bagasce d’avanspettacolo ed è molto più sexy di María Belén Rodríguez Cozzani. Detta semplicemente Belen. Alla sua celeberrima farfallina, preferisco quella di Jessica Rabbit.

Impara a conoscere il tuo coniglio…

Belen! Una che, a mio avviso, per essere arrivata a un cazzo, cioè a un successo effimero, deve essere comunque arrivata… più di Melanie Griffith di Omicidio a luci rosse.

Basta inoltre coi gossip da Novella 2000. Non frega niente a nessuno se Belen stia ancora con Stefano De Martino o se, segretamente, voglia girare un sex tape con un miliardario che non ha mai visto neppure una volta in vita sua Carlito’s Way, oppure se desideri nuovamente, accaloratamente amoreggiare volgarmente con Corona Fabrizio con tanto di berselo tutto in un bicchiere d’acqua o con un po’ di gin e vermouth su aggiunta di “olive” e lemon twist. Cioè limonarlo a Ibiza ove vanno forte i balli latinoamericani fra donne assai meno pure di Nancy Allen/Nancy di Blow Out.

Peraltro, dubito che Fabrizio sappia ballare come John Travolta de La febbre del sabato sera.

Non sa neppure chi sia Pino Donaggio. Questo Fabrizio pensa solo al “montaggio”.

Be’, devo esservi sincero. Reputo Sliver di Philip Noyce, eh già, un film alla De Palma.

Ma io non fui mai William Baldwin del suddetto film ove Sharon Stone fu molto sudata…

De Niro di Hi, Mom, sì, eccome. Ah ah.

Il Cinema di Brian è hitchcockiano, una reinvenzione ad libitum de La finestra sul cortile a ca… o duro da videoclip di Springsteen di Dancing in the Dark.

Ecco, penso fermamente di non essere mai stato di mente instabile. Sebbene, come appena sopra dettovi, spiai molte persone del mio antistante stabile. In verità, furono i guardoni a farsi i cazzi miei.

Dovevo pure mostrarmi qualche volta. Sì, per abbassare le tapparelle.

Costoro dovrebbero revisionarmi meglio come in Redacted.

Non mi piacciono le lesbiche da Passion e non possiedo una Doppia personalità, cari miei Cadaveri e compari.

Ah, voi pensate solo a campare per raggranellare du’ spiccioli e poter offrire alla vostra lei almeno un Campari. Ma che campate a fare?

Nella mia vita ne vidi tante. Insomma, qualcuna. A dire il vero, non tantissime. Non fui e non sono un puttaniere come Nic Cage di Omicidio in diretta. È un poliziotto? Sì, con più anelli al dito di Fabrizio Corona…

Fui indubbiamente fottuto a sangue e stuprato nell’animo, insomma, bullizzato a morte.

Alla vietnamita di Vittime di guerra andò peggio.

Non fu però affatto facile per il sottoscritto diventare più bello di Tom Cruise di Mission: Impossible.

Sparii e poi riapparvi come Il fantasma del palcoscenico. Che spettacolo!

Non usai poteri paranormali da Fury, non credo peraltro agli psichici, tantomeno agli psichiatri della minchia. Credo invece che Brian de Palma sia un genio.

Uno dei geni più grandi e spaventosi di sempre.

Scandalosamente, non è mai stato candidato all’Oscar.

D’altronde, uno così che se ne fa delle belle statuine, a differenza di Fabrizio?

In effetti, devo darvi ragione. Sono un uomo triste, addormentato, “pazzo” come Brian in tale foto.

Sì, se una persona incontrasse Brian De Palma a un bar, penserebbe:

– Povero tapino, quant’è scemino… dobbiamo aiutarlo.

 

Eh certo, da quando in qua s’è visto un genio che deve essere aiutato dai ritardati?

Ah ah ah. Diverrebbe più tonto di loro. A proposito infine di De Niro, scoperto da De Palma. Vi piace in Ti presento i miei, cari “sfigat(t)i?”. Siete su Candid Camera. Vi sentite Fotter? Mi spiace, perdonatemi. Avrei dovuto dirvi subito che ho i capezzoli. Volevate allattarmi?

Immortalo la vita e sono un fotografo delle emozioni. Scusate, non avevo citato Black Dahlia. Per forza, non esiste più. Io sì, invece. Ah ah.

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di Stefano Falotico

Sono molto ambito in quanto, a forza di non svendermi, devo regalare le mie cassette al mercato ortofrutticolo, anche quelle delle arance meccaniche


09 Jul

arancia meccanica alex

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Sono un uomo del Paleolitico? Sì, fra poco lo sarò ma potrei diventare l’uomo più ricco del mondo se vendessi tutte le VHS e le mie memorabilia…

Sì, da tempo un dubbio amletico di natura economica sta tormentando le mie notti insonni. Spesso, in piena notte, quando non chiudo occhio, sognando soltanto di fare l’amore con una ragazza della quale non posso farvi il nome ma soprattutto al momento non posso farmi, donna estasiante che vagheggio fra mal di pancia insopportabili e lancinanti desideri miei platonici insoddisfatti che curo parzialmente bevendo latte non tanto scremato e leccando la morbida panna di un cono gelato dell’Algida, donna, sì, caldissima e algida per niente, immensamente bella che distrugge ogni mia trascendenza buddista, sciogliendomi come un delicatissimo crème caramel, donna godibilissima che vorrei assaporare in amplessi dolcissimi, palpare, carezzare col cucchiaio, gustare, snocciolare e leccare come un bignè, ecco, quando ciò funestamente accade… sto immobile a fumarmi una sigaretta e gironzolo per casa. Ma nella mia casa, adesso, vi sono pochi metri quadrati calpestabili.

È una casa sommersa da libri, riviste, dvd, locandine che penzolano, poster perfino dei film di Bigas Luna che accentuano la mia fame chimica, oserei dire eroticamente lupesca. E, tra le rifrangenze chiaroscurali dei raggi lunari mescolati torbidamente alle mie notti ululanti, dolorose e strazianti, questo casino pazzesco m’induce a essere come Armstrong, sia il jazzista che l’astronauta, e a cantare, appunto, Luna di Gianni Togni.

Comunque, al circo Togni ho sempre preferito quello della compianta e truccatissima Moira Orfei. Sua figlia ancora mi risveglia dai miei letarghi pachidermici da elefante. Al che, divento un domatore del mio leone che, rimembrando la vertigine perfettamente colossale delle sue gambe lisce, così stuzzicanti, provocanti e vellutatamente, diciamocelo, eccitanti, silentemente ruggisce eppur come un cavallo imbizzarrito anche nitrisce.

Dunque, sedato, si mette seduto e gli passa ogni fantasiosa voglia di averla nel mio letto per amori da ginnasti e da trapezisti.

Invero, Lara Nones, figlia di Moira, aveva delle belle gambe. Di viso però non era un granché.

Mentre questa mia agognata, anelata donna a cui spero di regalare un dorato anello ma dinanzi alla quale, più che leonino, appaio ai suoi occhi solo come un agnello un po’ porcellino, senz’ombra di dubbio è l’apoteosi seducente e maliziosa più avidamente irresistibile. Femmina fiera e felina, soprattutto mi ferisce, dunque assai ferina e non poco stronzina.

Una donna talmente bella che, se ci fai all’amore, poi ti sbattono… dentro poiché, dopo tanta idilliaca venustà dei tuoi irradiati sensi sventolati e sventrati, vai fuori. Non soltanto di testa.

Diciamo che i tuoi ormoni, surriscaldati più dei tropici, sono defenestrati perché vieni strozzato dal caldo equatoriale provocatoti da tale donna dalla bellezza abissale più dell’oceano Pacifico.

Insomma, se vedi questa qua, non puoi stare calmo, la sua forza erotica non pacifica proprio nulla. T’immerge sin da subito in emozioni più profonde di Atlantide grazie alle sue forme che scioglierebbero ogni orso polare dell’Antartico.

Annegando ogni tua voglia… ascetica. Ho perso la testa per questa, scusate. Che testa di minchia!

Di mio, sì, sono un testone.

Poche volte attestai le mie conoscenze, non solo culturali. A livello istituzionale, poche donne ebbi, diciamo, in maniera effettivamente, affettivamente copulante di fidanzamenti attestanti i miei flirt ficcanti.

Ah, vivo spesso di farneticazioni e poco di fornicazioni. Sono un uomo che fa della fantasia la vita stessa fatta e sfatta di leggiadria. Sono talmente leggiadro che fra un po’ anche se un ladro volesse derubarmi, eh già, constaterebbe che per lui sarebbe stato meglio se avesse passato la serata, guardando The Score con Bob De Niro.

Sono un uomo comunque molto ricco interiormente. Tanto ricco nell’anima e poco esteriormente che, cazzo, non detengo nessuno scettro. Sono un uomo talmente moralmente retto che vengo preso per storto e fesso. Detta come va detta, per un coglioncello.

Molti ragazzi sono mantenuti, quelli che perdono la brocca e danno di matto, combinando macelli, diventano anche detenuti. Di mio sono nudo e crudo. Libero come una libellula ma vedo poche farfalle. Né brutte né belle.

Anzi, ufficialmente sono solo come un cane. Dato che non sono sposato. E non dipendo da nessun padrone.

Di contraltare, ho degli amici fidati. Che vi credete?

Ma vi svelo questa verità: siamo tutti soli anche se pensiamo di essere capi del governo.

Pensate a Berlusconi. Nessuno l’ha mai amato davvero.

Voi dunque, prima di dichiararvi amati e benvoluti, accertatevi dapprincipio, miei falsi principi, di non essere adorati semplicemente da delle puttane e da dei leccaculo.

A livello prettamente personale, intimo e inconfessabile, forse potrei asserire di essere stato inserito socialmente a molte ragazze, diciamo, che apprezzarono non poco le mie risorse umane.

Detto ciò, tralasciando le mie toste esperienze sentimentali, la mia educazione sessuale, passiamo al culturale.

Sì, la mia casa è addobbata di oggetti, suppellettili, perfino di libri scolastici di mia madre. Libri che il Ministero della Pubblica Istruzione le regalava quando faceva la supplente, libri ove è contenuto molto sapere biologico ma che non trasmettono molta vita.

Le VHS? E che me ne faccio?

Le donne non amano più le relazioni vere, si son date al digitale.

Ma quale analogico! Leggo pure sui social, quindi non su siti di Escort, degli annunci pubici, no, volevo dire sconsideratamente, scandalosamente pubblici da parte di giovani donne intellettuali che sanno come vendere bene la propria merce. Espertissime di merchandising e, a quanto pare, provette conoscitrici delle dis-umane regole del mercato:

ciao,
sono una scrittrice plurilaureata. Allora, se compri mille copie del mio libro, vengono a diecimila Euro.

Però, se ne compri diecimila in più, io vengo a poco. Basta che, al totale, aggiungi 50 Euro e ti faccio il servizio completo, anale compreso.

 

Di mio…

Su eBay, cerco di vendere un filmetto ma non lo compra anima viva. Perché mai qualcuno infatti dovrebbe acquistare qualcosa di usato e riciclato, pagarmi perfino le spese della spedizione quando, oggigiorno, è tutto così scontato e viene a pochissimo?

Sì, il mondo si divide in due categorie:

chi è un wanted in quanto è un bandito come Eli Wallach de Il buono, il brutto, il cattivo e chi è pur sempre, sì, un ricercato.

Perché è come Clint Eastwood.

Ecco, perché si dice che Clint abbia carisma?

Lasciando stare i suoi mille capolavori, si dice così perché Clint a quasi novant’anni sembra ancora un figo della madonna mentre tu a venti pari uno già da tempo immemorabile messo a 90.

Come mai? Guardati allo specchio e datti la risposta. Anche la supposta.

Ora, se permetti, un’ottima tazza di latte mi aspetta.

E ricordate: chi la fa l’aspetti.

Al solito, i sospettosi e i malfidati equivocheranno quello che ho appena scritto.

Non volevo dire che chi fa lo stronzo deve aspettarsi di ricevere una pari bastardata.

Volevo semplicemente dire quello che ho detto, ovvero chi la fa l’aspetti.

Il fatto è questo, cioè che questa qui sto aspettando di farmela da circa tre anni ma lei stasera aspetterà un altro…

Ho detto tutto.

Sono un uomo che sa cosa vuole dalla vita. Vorrei questa tizia ma lei vuole tutti gli altri, tranne me.

Comunque, sono buono e stanotte inviterò tutti, traditori e non, cornuti e non, a berci sopra al Korova Milk Bar.

Capace che incontriamo pure Fabrizio Corona con una che si chiama Anna Milkova e prenderemo sia lei che lui per il culo.

Ci sta.

Dai, intanto passami la vodka.

 

di Stefano Falotico

Fabrizio Corona, un estratto del libro o meglio fac-simile del suo autoincensarsi di donne di “valore”, sì, è uguale ad Al Pacino, un vero Scarface…


04 Feb

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Ecco, voi vi chiedete come sia stato possibile cadere così in basso. La risposta è lapalissiana ed è da ricercare in anni e anni di condizionamento televisivo, di coscienze triturate, deglutite, metabolizzate e cagate dalla più sconcia tv mercantilistica ove il valore esposto è l’edonismo più volgare e futile.

E come mai sia potuto avvenire che gente valente, valida, intelligente, poetica e visionaria sia finita nella merda e invece personaggi di dubbio gusto siano miliardari, assurgendo addirittura a guru, ah ah, non solo erotici ma ideologici, sì, non sto scherzando, a influencer della minchia delle coscienze spirituali di un’Italia che pende dalle labbra di questi pagliacci da circo. Obbedendo, passivamente, alla loro carnascialesca, esibizionistica, oscena visione del mondo.

Come mai siete ossessionati, in radio soprattutto, dalla Ferragni, da Fedez e da compagnia “bella”.

Ma, naturalmente, il campione numero uno, imbattibile, ché non lo butta giù neanche una carica di tritolo nel culo, è mister “sobrietà” per antonomasia, il Corona nazionale.

Uno che ora ha preso in prestito il titolo della canzone di Moro ed Ermal Meta, peraltro davvero brutta, retoricamente insopportabile, per allestire il best seller che sta spopolando alla grandissima, ai primi posti oserei dire inviolabili delle vendite librarie.

Sì, la differenza fra un clown e un pagliaccio, inteso in senso lato, forse per Corona solo B, è che il clown, a eccezion fatta di quello di Pennywise, un mezzo bullo-pedofilo, fa ridere i bambini e, nel caso di Patch Adams, donava un sorriso ai malati terminali.

Costui invece, il quale da ogni foto bellamente sbattuta… su Instagram pare essere appena uscito dal barbiere Jean Louis David, si presenta così alle bancarelle. Alle sue bretelle. Alle sue pecorelle.

Questo un “mirabile” estratto, veramente da nuovo Salvatore Quasimodo, del suo appunto sbattercela in faccia senza alcun ritegno del pudore.

Ma non si tratta di un godibilissimo libro raffinatamente erotico e trascendentale come ad esempio Il diavolo è un giocattolaio del sottoscritto del qui presente-assente sottoscritto, bensì di un resoconto an(n)ale delle passerine da passerelle che si è trivellato, corrompendole prima con un paio di diamanti e un giro sul Ferrarino.

Ripeto, io non sono un moralista, non me ne sbatte un cazzo di quante donne e di che tipo di donne, se belle, brutte, strafighe esagerate o racchie sesquipedali, si fa un uomo.

So’ cazzi sua, come dicono in Toscana.

D’altra parte, i miei attori preferiti sono spesso uomini anche molto belli. Ve l’ho detto. Non sono omosessuale ma vado matto per Richard Gere. Che, a dispetto delle sue pratiche buddistiche, propriamente ascetico non mi pare proprio. Infatti, poco tempo fa, alla sua veneranda età sembra che abbia spinto… non poco, mettendo incinta la sua nuova, caliente consorte.

La sessualità è qualcosa di profondamente intimo, a meno che non sia un porno, e raccontarci di scopate e inculate affini, di colpi di culo o di portafogli inchiappettanti, in un libro o pseudo tale, cosa volete che me ne importi?

Già trovo infatti estremamente noiosa la biografia, apocrifa peraltro, di Marlon Brando. In cui nei dettagli ci viene raccontato delle sue trombate.

Brando io l’ho sconfinatamente ammirato nei suoi film. Della sua proboscide e di come l’abbia usata, non me ne fotte, son cos(c)e pallose, come dico io.

Sì, anni fa, il Corona dichiarò pubblicamente che è il Pacino italiano. Sì, Al Pacino, alla soglia degli ottant’anni, viene fotografato a Beverly Hills con crocifissi vistosi che gli pendono dal collo.

Ma lui è Al Pacino.

Mica un puttaniere qualsiasi.

Di mio, va. A volte no.

E, fra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare? No, il tamarro.

Dopo quest’incontro ravvicinato con questo scimpanzé, vi racconto ora delle mie più grandi scopate.

No, non ho avuto Zoe, donna da zoo, ma i miei “marcamenti” son stati comunque a zona.

Io sono magnetico con le donne. Soprattutto con le attrici di Hollywood. Appena ne vedo una che m’attizza, non può scapparmi. La punto, la miro e dopo tre minuti preparo l’ambaradan.

Vi ricordate l’ex di Jude Law? Sadie Frost. Faccia così così ma seno che mi prese subito. Sì, non esitai un secondo. In Flypaper le sue tettine son da Oscar, da vera statuetta dorata. E me lo fece a fettine. Dimagrii tre chili ma recuperai mangiando trecento grammi di fettuccine.

Fu una cavalcata selvaggia. Il giorno dopo andai a comprarmi addirittura un paio di jeans nuovi. Sì, suonarono improvvisamente alla porta nel momento topico, come si suol dire, al che schizzai e, dalla fretta, tirai violentemente su la lampo e si spaccò. Fortunatamente non quello. Ma si creò una toppa e dovetti tirar in giù la felpa perché sennò il postino ci avrebbe provato con me. Nel mio rione, sanno tutti che il postino ha un debole per le botteghe aperte. Tant’è vero che, oltre a imbucare, scassina pure.

Comunque, la mia scopata per eccellenza (av)venne nel 2001 circa. Una vera odissea in quello spazio.

Sì, con la moglie di Gene Simmons. Shannon Tweed. Durai tantissimo. Riuscii a venire con questa gnoccona immensa su tutte le scene dei suoi softcore. Non lo dimenticherò mai. Che donna, che culo.

Un gradino più sotto ma sempre memorabile fu quella notte con Madeleine Stowe. Ottima, me la gustai da cima a fondo. Lei compiacque ogni mio desiderio. Premetti il tasto pause durante i suoi “spogliarelli” in Revenge e mi sentii Kevin Costner. Quando si dice che la vita è una questione di sentire… di trasporto.

Fu un rapporto videodrome oltre ogni Crash. Da puro demone sotto la pelle. Fantastico. Da M. Butterfly di passione travolgente. Poi usai il fazzoletto per pulire tutta la mia intimità debordata, la mia covata malefica sudata, sterile e quindi sterilizzata in maniera detergente.

Sì, poi ci fu la mia prima ragazza. Fu bello. Ma avevo già comunque dato. E non durò molto.

Ieri, ho scritto che la masturbazione è quasi sempre meglio di un rapporto sessuale a due. Mi ha risposto una su Facebook, ovviamente desiderosa di farmi assaporare con lei qualcosa di più condivisibile, dicendomi… fare sesso da soli non è la stessa cosa.

– Infatti, è meglio. Capace che poi mi chiedi di mantenerti.

 

Le donne sono fatte così. A sedici anni vanno col primo stronzo per fare esperienza. A cinquant’anni vanno con uno che le faccia sentire felici. Ho detto tutto.

Di mio, basta che non mi rompano i coglioni e tutto andrà tranquillo, dritto e asciutto. Fidatevi.

 

 

di Stefano Falotico

 

Lezione di nichilismo e religione: Asia Argento e Fabrizio Corona sono quelli che sono, ma anche voi non siete meglio, anzi


08 Nov

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PHOTOGRAPHS TO BE USED SOLELY FOR ADVERTISING, PROMOTION, PUBLICITY OR REVIEWS OF THIS SPECIFIC MOTION PICTURE AND TO REMAIN THE PROPERTY OF THE STUDIO. NOT FOR SALE OR REDISTRIBUTION

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Asia Argento e Fabrizio Corona pregano col COR-ano?

Sì, vicino a casa mia c’è una moschea. L’ho già detto e lo ridico. I musulmani, ogni venerdì, dopo l’ora di pranzo, dalle 13 e 30 alle 14 e 30, vanno a pregare Allah. Mentre io sono in quel momento in macchina e li osservo, con in bocca una caramella della Dufour, la Elah.

Ah sì, Nella valle di Elah. L’ultimo bel film di Paul Haggis. La storia di un padre, un grande Tommy Lee Jones, che cerca giustizia perché gli hanno massacrato il figlio. Ma, alla fine, accettata l’ingiustizia immane, alza la bandiera americana come in Salvate il soldato Ryan. Mah…

Fare una strage non servirebbe a niente e indietro non si può tornare.

Vicino a quella moschea, per gli occidentali che credono al potere salvifico della psichiatria, ci sono due vie, Via Basaglia e Via Freud. Non mento, controllate, sono vicine all’università d’ingegneria. Limitrofe a una bellissima gelateria ove la commessa, se le dai dieci Euro in più, ti lecca tutto il cono con tanto di “cremeria”. Sì, uomini depressi, non affidatevi alle cure mentali, ché impazzirete del tutto, strapazzate al bacio il vostro mascarpone con riscaldante “gelato alla fragolina”. Con tanto di cucchiaio e succhiatina.

Fabrizio Corona invece, dopo essere stato in carcere e venir sbattuto ai servizi sociali, ancora grida che ha subito delle sevizie. Mah, di mio so soltanto che praticava il suo “esercizio” con molto vizio. Era corrotto fino al midollo e si è permesso di entrare nella privacy altrui senza averne alcun diritto. Che tipo dritto!

Fabrizio è sempre stato un zacquaro. Ho già spiegato che significa zacquaro. In italiano diremmo tamarro, bifolco, un australopiteco di Neanderthal pieno di tatuaggi d’iguane oltre ai suoi passati guai da viscido serpente. I tatuaggi sono belli solo sulle donne, piazzati nelle attizzanti zone erogene, come le caviglie. Sui maschi sono un pugno nell’occhio.

Il zacquaro è un essere ignorantone, che parla per frasi fatte e si agghinda di crocefissi e anelloni manco fosse Tony Montana/Pacino di Scarface. Sì, Fabrizio infatti, del film di De Palma voleva farne un remake con lui protagonista.

Io ho sempre sperato che potesse realizzarlo. Nella parte di quello che lo trivella alle spalle con la mitragliatrice… il sottoscritto, con tanto di occhialoni a inchiappettarlo da negro.

E dire che, quando Fabrizio annunciò questa fake news, voi pensaste fosse vera.

Fabrizio ha sempre esercitato un enorme fascino nei confronti delle donne. Sì, le donne più sono sexy e più sono zoccole. Perché in un uomo guardano al portafogli. Fabrizio poi non è male come uomo, a parte la sua cultura medioevale. Sì, la Rodriguez sapeva che, dietro il suo gel, ci poteva essere un ottimo uccello con tanto di “piscina”. Uno con cui costruirsi un futuro, soprattutto tre ville in montagna. Ove si respira aria pulita…

Adesso è la volta di Asia Argento. Un’altra bagasciona che, pur di avere il suo ruolo in B. Monkey – Una donna da salvare, l’ha da data a quel gorilla di Weinstein, uno che scopava come una scimmia.

Poi l’ha denunciato perché Weinstein, secondo lei, è solo un porco pachidermico, un rinoceronte che deve finire nella giungla a mangiare le banane.

Asia è una delle suine più vendute nelle macellerie. Ma non è una figlia di puttana. La madre Daria Nicolodi forse non era argentea pura, ma era rispettabile. Ah, è vero, Dario è stato il regista de L’uccello dalle piume di cristallo…

Asia però non è nata virtuosamente cristallina. Asia ha definito sua madre una fallita. Invece lei è una donna “fallica”. Lo sa che quell’idiota di Morgan, uno che si è sempre creduto David Bowie e invece ha scritto le canzoni per Giovanni Veronesi. Manuale d’amore…

Questi qua però sono tutti ricchi e trombano come ricci. Qual è l’X Factor del vostro cervello di merda che permette tutto questo?

Quali bacati cromosomi down sono impiantati nella vostra genetica?

Non è colpa vostra. Miei poveri cristiani, sfruttati, umiliati e fottuti, lavorate come cani tutta la settimana per aspettare la domenica e il mercoledì di Champions, urlare in curva che Mourinho è stato partorito da una meretrice e vi esaltate dinanzi alla volée di Ronaldo Cristiano!

E poi piangete perché avete perso per autogoal.

Non vi siete mai ribellati al sistema perché, tutto sommato, il gioco valeva la candela. Sì, quella del candelabro delle vostre lagne da bruciati.

Il potere lo sa e vi piglia per i fondelli. In radio passa Ramazzotti, vita ce n’è, ancora… ripartiremo assieme.

Che non è neanche brutta. Figuratevi le sue altre degli ultimi vent’anni. Ah ah.

E figuratevi la vostra vita fra trent’anni se già a venti accettate ogni stronzata, ogni canzonetta, e riempite la panza delle mezze calzette.

Paolo Sorrentino ha sbagliato tutto con Loro. Già il titolo fa schifo. Doveva intitolarlo… Mi persi in un Silvio oscuro ché Veronica Lario retta era smarrita…

Vediamo se ci arrivate?

Davide contro Golia, contro il moloch…

Sì, è la paura di perdere già il vostro piccolo mondo nano. Paura che, se vi azzardate a combattere per la verità, chi sta a capo di tutto vi distruggerà. Paura di perdere i vostri amici che vi leccano e che compiacete per non turbarli, paura di perdere quella scema inaudita della vostra compagna perché, comunque, almeno due volte a settimana tenete caldo il pistolino… e poi ci ammorbate coi moralistici pistolotti!

Vi professate comunisti ma siete i primi capitalisti. Sfruttate da parassiti la cosiddetta cultura, parola della quale vi riempite la bocca, ché fa intellettuale figo, e poi aspettate al vostro video due visualizzazioni in più per sbarcare il lunario. Dunque, siete degli approfittatori, degli arrivisti come quelli che aspramente criticate.

È proprio vero. E lo diceva quel mafioso di Andreotti… il potere logora chi non ce l’ha.

E la retorica, aggiungo io, serve solo alla donnetta che legge Novella 2000 e assume cinquanta gocce di Valium al giorno perché è triste…

 

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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