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Gli Oscar sono il calcolo delle probabilità
Ove ci si spartisce la torta, “YouTube”, invece, è l’inflazione “impennata” dei “pinnacoli” senza la “colada”… ma colando fra i collants…
… Per “scrollarselo” d’ingollata, palleggiando di testo(ster-c-o)ne
La de-generazione di massa-ggiatori oggi socialmente “inappuntabili” di puntini “digitali” a puntare le “ballerine” di “YouTube” che danzan nel loro “schizzo” orgasmico-“igienico”… su(dato) punta di “pen’”
Il tempo trascorre e “tutto” s’alliscia, io non mi smentisco mentre i miei coetanei è da un po’ che son indementiti. Gli “adulti” stan messi peggio, “a pecora”. Masticandosi mentina fra le “linguette” rosicone, attizzano ormonalmente l’onanismo oggi “internettiano” da “gentleman” alla Nanni Moretti su “cappuccino” del “Mi scappello” al caro diario di loro “arie” da amatori nel Pollo Amadori che s’inebria da “Icaro”, “rubicondo” e iroso, nel “sognarle” nude per farsi del “ma(ia)le” senza “sachertorte” ma “insaccate”.
Sì, Pasolini non era uno da pisolini e aveva già profetizzato il porcile di questi “pisellini” da “fagioli” nei soliti ignoti di notti davvero “bucate”, di proprio “bucare” lo schermo fra lenzuola “bianche” come lo sperma autoerotico da veri “eroi”.
Sì, a tali uomini davvero “cresciuti”, dedicherò un libro mio prossimo “intimo” intitolato “La biancheria del banchiere nel suo branco nudo e crudo per t-ergerlo dinanzi a Kim Kardashian scudettata come la zebra juventina, il suo cowboy è nero, che sculetta sulla banchina da brava bambina”.
Sì, “YouTube” è oggi invaso da una “mole” di “monolitica” sessualità videoludica nella libido più “insospettabile” da spioni delle cosce-conduttrici, che lor “ammanettan di manette” nelle fantasie color “grigio-perla”, lo smutandarsi “boxer” del virile a patire una realtà frustrante e a “godere”, masochista, di “sparate sadiche” pen-s-ando, analmente, d’un fustigarla con le fruste dietro l’arma “invisa” del vispettin PC. PC, acronimo del “maschio” che “pascola” onomatopeico, tale e quale a Giovanni il poeta, nel cazz’ che fa “Lillona, sei Camilla e io, non calmo, vorrei che il mio fuscello in te entrasse come un Fusillo, mia bonazza bella che bevi e belerai il mio ef-fonderti-sfondar’”.
“Uomini” degni della nomea di topi, tanto che ambiscon a Miriam Leone per “mirarla” dal basso “in alto”, e anelan a “umiliarla”, riempiendo la pagina dei “Commenti” con “palle in buca nel catodico davvero carino”.
Ah, ne “carezzan” le gambe su occhi “sgranati” mentre “sgranchiscon” nel loro “gancio” di “tiro volatile”.
Sì, ma non pensate che sian solo dei puberali che ce l’han “su di giri(ni)”.
No, tali sconcezze, irriguardose del gentil sesso, “fiorenti” come la “crescenza che fila di mozzarella”, “vengon” da impiegati del ca-tasto con apparenze da casti, da industrialotti che ho colto in castagna mentre il “lor” era cotto su “smaltarlo” alla “castorina” Tomei Marisa nel “David Letterman” più in minigonna, da irreprensibili e “integerrimi” gendarmi-carabinieri dell’arma…
Sì, oggi il web permette a ogni (im)potente di “farsele” in “diretta”.
Le maggiori vittime di queste “freccette rosse al bersaglio” sono Ilaria D’Amico e “amichette” televisive varie, “in onore” all’Alba Parietti che (li) fu(mava) su sgabello oggi “presieduto” da Victoria Cabello.
Che “bellezza”, che roba eh? Che cos(c)e ha prodotto l’Italia, ove tutti son “signori” con tanto d’attestato e “testicoli” alla Briatore “testacoda” da magna–magna. Sempre il “maccherone”, sempre dei pastasciuttari!
Le donne, però, ci van vicino da “micine”:
– Ciao, mi chiamo Stefano.
– Ciao, mi “chiavo” Alessandra.
– Sei lesbica?
– No, ho “fatto” chirurgia anatomica.
– Insomma, prima avevi un “animale”, adesso una “selva forestale”.
Quindi, con me, eminenza imbattibile senza battone e senza mai le batterie scariche della mia centralina elettrica cervellotica, c’è poco da competere in merito agli Oscar. M’han soprannominato lo Zio, e metto zizzania al Kodak Theatre, “poltrendo” in poltrona e avendo già scommesso su tali cavalli vincenti, senza gli accavallamenti del fegato ma applaudendo a MacFarlane! Anche Al McFly! McDonald’s no!, son l’inaffidabile Duffy Duck!
Se vi recherete su lottomatica.it, ci son già alcune quote per il vostro allibatrore.
Basta donne coi “vibratori”, vibrate nel Cinema e non datevi all’affossarvela. Tuffatevi nella magia, finitela con questi “santini” tamarri dei vostri spogliarellisti edonisti per “equine” toccatine, bensì concentratevi su un attor degno di nota. Ecco, tirate fuori dal borsello il taccuino, il blocco note e smettetela a farvi il viaggio “notturno”. C’è una sola Notte, appunto (e virgola…), che dovete appuntarvi, puttane!
Gli americani anticipano Pasqua con quest’evento “resurrezionale”.
Mica come voi galline che v’indaffarate e accapigliate per il pelo migliore. Infatti, i vostri capelli son sempre “permanenti” lì, dalla parrucchiera. Vi conosco, eh? In quelle botteghe, sboccate, vi sfogate, adocchiate il garzone “sfigato” e gli conficcate occhiatine occhialute a espellerlo perché non gradite il suo peloso “rader” il pavimento dalle doppie punte della chioma fluente, fosforescente di tinture su tinta unita o doppia nel biondo-fuxia alla Pink, la cantantucola del rock “Bocca di rosa…”.
Ora, ho già piazzato 5 Euro su Il lato positivo, basta con questi lati B. Prendete la biro, pulitevi col bidet, non deridete il bidello, non sbudellatevi di pettegolezzi, e “incrociate” solo nella casella del film di David O. Russell. La finiamo con queste grida chiassose da gassosa? Che cazzo mangia quela sicula tanto sicura di sé? Una cassata siciliana? Allora, non scassasse la minchia!
Poi, scoppiate di flatulenza e pretendete il dimagrimento in palestra pilates ma, depilate, non siete lo stesso soddisfatte. Sfatiamo queste “fate”.
Già, la porcella-na Kidman Nicole non vincerà proprio niente di nulla.
Daniel Day-Lewis indossa il Butcher del Levi Strauss, il jeans più amato da Michael J Fox di Ritorno al futuro.
Infatti, prima del Parkinson, ci “dava” di power of love nei “Huey Lewis and the News”. Sì, la news sua fu che invecchiò prima del Tempo, io son ringiovanito, scoprendo il DOC del Christopher Lloyd, senza i suoi cuculo da disturbo ossessivo compulsivo. Vero?
A proposito di se “Qualcosa è cambiato”, Jack Nicholson s’è ritirato oramai, quindi non può vincere.
Vincerà De Niro, due come non protagonista e uno come principale, a differenza di Jack, due come protagonista e uno di voglia di tenerezza.
Il resto è una grandissima stronzata. Come dice Al Pacino di Profumo di donna.
Sì, e cos’è questa farsa che avete messo su?
Alla culla della leadership, preferisco il mio elevarlo. E tu levati di culo!
Sono come Roberto Baggio stasera a sfasare Fazio di dribbling coraggioso. Baggio subì un incidente gravissimo, non si rammollì e mi assomiglia perché, per essere un grande, ci vuole classe. E non la si acquista dalla Littizzetto o dalle mezze calzette.
A questi, solo un calcio, piazzato-in-crociato di palombella geniale.
Secondo il mio amico Ty di Facebook, la miglior canzone della storia del festival tricolore è “Mistero”.
Ci penso su, secondo me vale il primo Zucchero di donne du, tu, du, din don… simil Duran Duran.
Arrivò ultimo, poi cantò pure per il Papa.
Pollone, stavolta non siamo in sintonia d’onde di frequenza. Questa canzone, uscì quando mi “diplomai” d’Ottimo, naturalmente, nel periodo in cui frequentavo le medie. Ti racconto quest’aneddoto. Un pomeriggio, i miei compagni mi chiamarono per un’uscitella con le squinzie della terza “aula-aiuola-ahi ti voglio bene ma fottimi più soft, ascolto ancora Baglioni Claudio, non strapparmi la fina, sii fine eppur sfiniscimi di fiuto annusante fluidific(c)ante”. Alcune, però, eran già dotate di quarta, la crescita inversamente proporzionale del seno che si sarebbe poi “inserito” nel “superiore” istruirle. Ah, ne vennero “imboccate”. Come Nanni Moretti, indeciso se acconsentire, uscire o rintanarmi nella lettura d’un Garzanti da ganzo intellettuale Bignami senza ‘sta scassapalle odierna Mondadori della Bignardi Daria, optai per un “Fuck” sul mio diario, un Sega Mega Drive di “Mortal Kombat”, sparandomi un cazzone-segone al calcio rotante di spaccata alla Johnny Cage. Alla radio, passava “Mistero”, e io urlai “Enrico Ruggeri è come quella dei Matia Bazar!”. Scusate, quella è (di) Ruggiero Antonella. Da allora, la mia vita è un enigma. Sempre meglio del Cage Nicola. Gli ho funambolicamente preferito Van Damme e un sincero “Dai qua, donna, non rendermi un carpiato, capiscimi, non pisciarmi in testa, semmai renditi corpulenta ché, nell’andamento lento alla De Piscopo Tullio, capirai tutto senza Catullo Gaio…”.
Vieni appresso a me, non far la depressa, dai dai! Senti come spinge, come pompa questa musichetta!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
Americani a Roma: De Niro & Cage
Ah, la “casalinga” trasmissione “Che tempo che fa” sta riscuotendo “successo” anche all’estero, o forse alla Rai hanno tanti di quei soldi “canonizzati” da invitare, “esondandoli”, ospiti illustri come Robert De Niro e Nicolas Cage, in vacanze romane.
De Niro, in “pausa caffè”, qui in Italia, quando promosse Manuale d’amore 3, e Nic(ola) a presentarci, “robotico“, il suo nuovo Ghost Rider.
(Stefano Falotico)