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Secondo me, Joker altri non è che Tom Cruise di EYES WIDE SHUT, eh sì, ah ah


18 Jan

tom cruise eyes wide shut

Parentesi: per realizzare l’audiolibro del mio nuovo, visionario romanzo, mi avvalsi dell’aiuto della mia grafica, gentilissima, ma prima scaricai dei programmi che intasarono il pc… Al che, m’entrarono vari malware fra cui il temibilissimo Goodgame Empire. Che si presenta come una sorta di gioco di ruolo e invece è un virus subdolo come quello che potreste prendere se faceste sesso con una donna poco protetta…

È vero, dopo non essere riuscito a debellarlo manualmente, il tecnico dei computer mi diede una mano e, scansionando il mio hard disk, rinvenne anche molti filmetti opportunamente da me salvati. Film che sono utili quando voglio essere smanettone… ah ah.

Come molti di voi sapranno, quando tanti anni or sono persi la calma e ribollii di furenti rabbie spasmodiche, fui sottoposto a una diagnosi psichiatrica. Essendo lo psichiatra forense un tizio meno bravo di Al Pacino di 88 Minutes, in maniera arbitrariamente sbrigativa e oscenamente erronea, mi valutò affetto da disturbo delirante paranoide. Una balla assoluta da me giustamente smentita grazie alla virtuosa abnegazione della mia purezza intonsa.

Dovetti spappolarmi il fegato, scorticarmi vivo ed espellere ogni grammo della mia anima, sviscerando tutte le mie interiora e le mie più arcane interiorità, denudando vergognosamente ogni mia linda emozionalità pudica pur di dimostrare che l’effettuata diagnosi fu scandalosamente capziosa, atta soltanto a calmare le acque. Calmando me anche troppo. Tant’è che, sino a qualche anno fa, se vedevo una foto di Nicole Kidman in bikini, ero talmente sedato da essere in zona Ore 10: calma piatta.

Invece, bisogna sempre stare a mezzogiorno… Sì, al sud il clima è arido, non piove mai. Impazza la disoccupazione. Al che i giovani stanno al bar e, fra una lettura del Corriere dello Sport e un flipper, fra un panzerotto e le urla dei vecchi che giocano a briscola, allestiscono fantasie sui fondoschiena delle cameriere. Non è che sia una vita propriamente esaltante. A dircela tutta, alcuni di questi qua faranno la fine di Alex di Arancia meccanica.

Ma torniamo a me, amante di Beethoven. Ah ah.

In quel periodo, indubbiamente fui funestato da forti, iraconde voglie vendicative al fine che la mia omeostasi emotiva, così vilmente lesa da sfrontati attacchi alla mia dignità virile, perpetratimi da persone che scelleratamente vollero togliermi il ciuccio, insomma dei ciucci, non rispettosi della mia stupenda castità virginale così fieramente, morbidamente per me godibile nel mio autoerotismo intellettuale alla William Burroughs, fosse fottuta.

Sì, sappiate questo. Ogni volta che m’accendo e vado in giro per strada, arrabbiato come Russell Crowe de Il gladiatore, è perché sono innamorato della mia Connie Nielsen. Sì, pure Keanu Reeves fu assai invaghito, infatuato oltre ogni limite della Nielsen ne L’avvocato del diavolo. Ma Keanu è uomo poco attendibile. Altro che Piccolo Buddha. È insaziabile. Nel film succitato, è sposato a Charlize Theron. Guadagna soldi a palate oltre a stare con un’enorme patata. Ma lui non s’accontenta e non vuole solo di lei godere. Questo Keanu andrebbe preso e spedito subito in cura. In una clinica ove placheranno prestissimo i suoi bollenti spiriti, come si suol dire.

Sì, nella saga di John Wick, mi pare che poi esageri oltre il limite della decenza e del pudore. Gli muore la moglie di Cancro e gli ammazzano il cane. Cosicché, scatena una guerra al cui confronto John Rambo è un dilettante quando, invero, poteva recarsi semplicemente al canile più vicino. Lì, sai quante cagne che poteva comprare per tenerle al guinzaglio?

Sì, le donne sono capaci di far impazzire un uomo.

Vidi uomini mansueti e più docili di un Carlino che, dopo aver fatto l’amore con una “San Bernarda”, latrarono come bovari del Bernese. Tutto a causa di un amplesso a garrese. Sarebbe stato meglio se, da soli, avessero usato quell’arnese…

Un discorso a parte meriterebbe Benicio Del Toro. Nel film Uova d’oro, interpretò un giardiniere alla Gianluca Grignani… ti raserò l’aiuola. Nonostante poi incarnò Che Guevara, i suoi capricci lupeschi da arrapato mai visto (Valeria Golino lo sa…) non furono curati. Infatti, di lì a breve fu Wolfman. E ho detto tutto… ah ah.

Ah, se non sapete mantenere una calma olimpica da filosofi zen come Keanu Reeves di Matrix, basta che una Carrie-Anne Moss, vestita di fetish attillatissimo, vi dica sottovoce che sogna un nero come Laurence Fishburne e succederà un’Apocalypse Now.

Sì, Fishburne ebbe ragione in Rusty il selvaggio. Ve lo ricordate? Ah no, fu Tom Waits a dispensare pillole di saggezza, mica quelle di Matrix, al povero Matt Dillon.

Matt, perso e preso totalmente da Diane Lane, amaramente stette seduto al bar. Credendo d’essere impazzito. E chiese dunque al barista Waits quando si può scoprire se una persona è matta. Tom gli rispose che non sempre si addiviene a questa diagnosi…

Cosicché, Matt diventò matto del tutto. Infatti, l’anno scorso fu il protagonista de La casa di Jack. E ho detto tutto. Sì, almeno, se uno è cosciente della sua malattia psichica, cazzo, se ne fa una ragione.

Sì, i matti sono persone fortunate, a mio avviso. Essendo matti, non soffrono. Delirano e basta. Sono le persone normali che impazziscono, ah ah.

Prendiamo Tom Cruise di Eyes Wide Shut. La Kidman gli confidò una fantasia erotica. Al che, Tom perse la testa. E s’inabissò in una notte di lolite, di orge, di maschere veneziane, insomma, il bravo medico mandò la sua integrità morale a puttane. Non del tutto, poiché alla fine si fece solo una sega mentale.

Da cui il richiamo al titolo della novella Doppio sogno da cui Stanley Kubrick trasse il suo trip.

Sì, ogni volta che sono incazzato e me la prendo con qualcuno, sì, lo confesso senz’alcun ritegno, è perché penso che lei mi stia cornificando con i nazisti nichilisti de Il grande Lebowski.

Al che, durante la fase rem, immagino i miei amici che m’inseguano per le vie della città con in mano delle forbici gigantesche per tagliarmelo. Sì, la vita delle comuni relazioni interpersonali, ce la vogliamo dire? Fa schifo al cazzo.

Sono un tipo troppo colto e sofisticato come Stanley Kubrick per rovinarmi con le piccinerie, i pettegolezzi e le gelosie della maggior parte delle persone, il cui unico interesse è sbatterlo in quel posto al prossimo.

Concluderei con una lezione mia di sesso che vorrei darvi.

Nel 2003, mi sverginai. Dopo che io e lei amoreggiamo corporeamente molte volte, una notte, lei mi chiese di farle la stessa cosa che fa un certo ragazzino a Maeve Quinlan di Ken Park. Eh già.

Dopo circa venti minuti di cunnilingus, mi voltai dall’altra parte e lasciai stare.

Lei, incredula ed esterrefatta oltre ogni dire, anzi, oramai totalmente calda nel suo ardere, mi urlò:

– Che cosa stai facendo? Stai scherzando, spero? Non puoi fare una cosa del genere a una donna. Chi ti dà quest’ardire?

 

Ecco, non fate mai una cosa del genere a una donna. È un affronto che potrebbe portare la vostra lei a rovinarvi la vita come fece Glenn Close di Attrazione fatale a Michael Douglas.

Sì, ci sono un paio di cosce, no, cose che le donne non sopportano. Le donne amano provocare i maschi e poi fingono… di prendersela se i maschi abboccano, troppo libidinosi, nei riguardi delle loro pose un po’ troppo spinte…

In verità, ne vanno matte. Le donne adorano eccitare e incagnire gli uomini anche se poi, sui loro profili Facebook, inseriscono solo post da animaliste vegetariane per farsi passare come buone amanti delle bestie…

Ma non fate mai come il mio cane di quella notte. Cazzo, ero stanchissimo, non mi andava proprio. Abbisognai solo di riposare.

Lei non me lo perdonò mai. Si alzò da letto e, in preda a spasmi di rabbia incontrollabile, mi gridò in maniera invereconda:

– Sei propria una merda! Non si fa così. Sai che significa per una donna? È orribile. Noi siamo diverse da voi. Non puoi stimolare tutti gli estrogeni e rompere la mia “diga”, dunque smettere, di punto in bianco.

Nooo!

 

Questo è il tuo compito, Larry? Questo è tuo, Larry? Questo è il tuo compito, Larry? 

Be’, per molto tempo, come sapete, m’identificai con Bob De Niro.

L’altra sera, un mio amico mi disse:

– Non hai mai pensato invece che sei uguale a Jeff Bridges?

Sì, riesco a essere Starman, cioè un diverso con una voce da Jack Lucas de La leggenda del re pescatore. E oramai, dopo una tragedia da Fearless, sfido chiunque a dirmi che io non sia il protagonista di Albatross.

Mi sa che siete poco aggiornati sui miei ultimi vent’anni di vita, uomini tanto bellini…

Meglio così. Qui tutti mi cercano, mi stanno accerchiando.

Di mio, era meglio se fossi rimasto un Drugo.

Comunque, prima di ridurmi come quel lagnoso di Tommaso Paradiso con la sua canzone immonda, I nostri anni, vi saranno ancora molte gatte da pelare.

Abbiate fede, figliuoli.

Voi fatevi i vostri deliri su di me.

Ma, come dice il detto, non dire gatto se non ce l’hai sacco.

E ricordate: il gatto è Tom, il topo è Jerry.

Mentre io riesco a essere, quando voglio, in ogni topa come Tom Cruise grazie ai miei tocchi geniali da Jerry Lewis. Cioè, faccio lo scemo apposta. E, come Jerry Lewis, vi sto prendendo tutti per il culo. Non l’avevate capito?

Eh no, eh? Infatti, siete più scemi di quello che sospettai. Ah ah.ken park

 

di Stefano Falotico

A Natale, l’umanità buonista guarda Innamorarsi con De Niro e la Streep per redimersi dal non aver mai letto un libro della Rizzoli


23 Dec

joker blu-ray

Sì, sono il più grande ammiratore di De Niro del mondo. Ma il film Innamorarsi mai vidi interamente. I film sono belli a seconda del nostro stato d’animo. Per esempio, è logico che se abbiate i soldi di Flavio Briatore, Joker non può piacervi. L’altra sera, contattai la nuova Barbie di Flavio su Instagram, scrivendole:

– – C’è Fabio in casa?

– Scusi, lei chi è?

– Sono Arthur Fleck. Dalla nascita sono infelice. Insomma, era meglio se non fossi nato.

Sa che le dico, bella bimba? A Natale, giorno della nascita di Gesù, io mi sento morire. Sì, a Natale sono tutti felici, almeno così sembra. Dunque, m’intristisco di più in quanto vengo attorniato da sorrisi più falsi rispetto a tutti gli altri giorni dell’anno. Quando invece arriva Pasqua, m’illudo di essere risorto ma poi prendo subito coscienza che la gente aspetterà il Natale per recitare, in questo dì letizioso e festante, ecumenico o forse solo da lestofanti e bugiardi brindanti, un finto buonismo fugace poiché il giorno dopo sarà Santo Stefano, dì della celebrazione del più grande martire. Insomma, cara donnetta di Flavio, c’è Flavio in casa, sì o no? Lo chiami.

– Guardi che invece chiamerò la polizia. Sa che le dico? Visto che è Natale, vada a comprarsi un giocattolo e una bambolina.

– Ah sì? Cara bambola, lei a quanto viene? In effetti, mi pareva d’averla vista, ieri sera alla vigilia, in vendita nella vetrina di Giochi Preziosi. Mi tolga una curiosità. Lei è per caso Leelee Sobieski di Eyes Wide Shut?

 

Al che, arriva Flavio.

– Amore, chi è in chat? Ora gli faccio una video-chiamata.

– Non so. Dice di essere un certo Fleck. Passami la cornetta. No, la tastiera. Scusi, chi parla? Lei è un cornuto, lo sa?

Ma qualcuno la ama? Si sente solo e ha bisogno di affetto?

– No, le avevo telefonato per chiederle la stessa cosa.

– Che cosa? Io sono amatissimo, anzi, sono beneamato e beniamino.

– Di questo n’è così sicuro? Comunque, è Natale. Che dice se assieme a lei e alla sua compagna guardiamo, in tv, A Christmas Carol?

– Che cosa? Carol Alt?

– Flavio, lei conosce Charles Dickens?

– Dickens? Ma che dice?

 

Sì, a Bologna la gente ricca confonde la Rizzoli col Rizzoli. Il Rizzoli è il traumatologico.

Dunque, se non sei uno di loro, cioè uno che dubito abbia in casa più di dieci libri della libreria Rizzoli, vogliono spaccarti il culo. Certo, come no.De Niro Innamorarsi

di Stefano Falotico

 

JOKER sarà da Oscar? Ma davvero Arthur Fleck è fan di Shannon Tweed?


06 Aug

vendetta shannon tweed

Inizio a scrivere questo pezzo alle 2 e 44 di oggi oramai avviato. Ovvero il 6 Agosto del 2019.

Ecco, non mi va più di scrivere nulla.

Vi lascio a questi due linkhttp://www.geniuspop.com/blog/index.php/2019/08/il-caso-thomas-crawford-mi-fa-un-baffo-sognai-per-anni-cindy-crawford-e-shannon-tweed-ma/

http://www.geniuspop.com/blog/index.php/2019/08/de-gustibus-non-disputandum-est-anche-se-i-miei-gusti-son-sempre-quelli-giusti-soprattutto-in-fatto-di-cinema-e-di-donne-tu-invece-sei-una-locuzione-vetusta-che-meriti-la-distruzione/

Soppeso alcune considerazioni e, dinanzi a me, si staglia il buio rischiarato da tale luna già sbiadita in un sole sbadato che le soffia addosso.

Se penso alla follia ch’è stata la mia vita, penso altresì che, dopo aver gustato a codesta tarda ora un gelato Cucciolone, potrei gettarmi anche giù dal balcone.

Tanto, come dice il grande Tom Cruise di Collateral…

ehi Max, un uomo sale sulla metropolitana qui a Los Angeles e muore.

Sì, se m’ammazzassi in questa notte d’inizio agosto, chi se ne fregherebbe di me?

Liquiderebbero la faccenda come fanno con quei titoli estremamente superficiali dei telegiornali di Mediaset:

ragazzo depresso non è riuscito a far fronte alla vita e ha deciso di farla finita. Fu in cura in un centro di salute mentale.

Sì, un epitaffio lapidario che, nella sua brevità sconvolgente, avrebbe sintetizzato schifosamente la mia vita in poche parole scarsamente esaustive.

Della serie… chi s’è visto s’è visto, condoglianze. Quando finisce il funerale? Suvvia, stasera devo andare a fare l’aperitivo. Si muove il prete a dare l’estrema unzione?

Che grandissimo film, Collateral. Lo vidi al Festival di Venezia del 2004. Non riuscii però, in quell’occasione ad avvistare Tom Cruise. Arrivai tardi all’imbarcadero. Ove gli attori scendono dai motoscafi-taxi per farsi fotografare, accedendo poi al Palazzo del Casinò ove tengono la conferenza stampa. Salendo poi sull’attico per il photocall.

Non lo vidi neppure in passerella perché la prima di Collateral, in Sala Grande, come sanno gli habitué del festival, si tiene mezz’ora prima della proiezione per il pubblico al PalaBiennale.

Anche in Sala Grande può accedere il pubblico, diciamo, normale. Cioè quello meno abbiente. Non c’è bisogno di essere dei vip per guardare il film nella stessa sala ove sono presenti il regista e gli attori principali.

In Sala Grande, ad esempio, ho visto tanti film, tanti attori. Che io mi ricordi… vidi dal vivo Sylvester Stallone e Ray Liotta di Cop Land, erano però assenti Harvey Keitel e Bob De Niro, vidi New Rose Hotel alla presenza di Abel Ferrara e Asia Argento. Assenti Christopher Walken e Willem Dafoe. In compenso, Abel e Asia, ubriachi marci, infatti a stento si reggevano in piedi, diedero spettacolo da morti viventi.

Ho visto Julianne Morre di Far from Heaven. Fu una visione meravigliosa. Lei indossava un vestito nero trasparente. Le si vedevano tutte le gambe e il suo culo immenso.

Ne vidi tante…, no, tanti.

Tom Cruise lo vidi, assieme a Nicole Kidman, per la prima mondiale di Eyes Wide Shut.

Federico Frusciante, su Facebook e nei suoi video, continua a sostenere che Tom sia un nano, non solo di statura, cinematograficamente parlando. Gli dà dell’incapace.

Ora, Tom Cruise non è un attore ai livelli di Marlon Brando ma dobbiamo essere sinceri. È un grande.

Soprattutto suoi due personaggi sono per me memorabili.

Il suo edonista-maschilista guru di Magnolia e, appunto, il suo Vincent di Collateral.

Come hanno fatto questi due uomini a ridursi così?

Il primo, Frank T.J. Mackey, ha sublimato i traumi, credendosi un dio del sesso. Poi alla fine crolla dinanzi a suo padre, uno stronzo che gli ha rovinato la vita, ma pur sempre suo padre. Un po’ come De Niro del Frankenstein di Branagh.

Vincent, a tre quarti di Collateral, sembra Paolo Crepet. Quando, nel silenzio e nel brusio della notte losangelina, confida a Jamie Foxx che i figli non hanno colpa se sono diventati le merde d’uomini che sono. È stata colpa dei genitori che hanno riversato le loro aspettative sui figli, caricandoli di troppe responsabilità quando forse i figli, non ancora coscienti della vita adulta, aderendo ai (dis)informativi precetti istituzionali dagli adulti impartiti loro, si sono lasciati condizionare malamente. Non rispettando le loro anime per non scontentare i padri e le madri, rinnegando le loro indoli nel castigarle pur di farli felici.

Genitori i quali, come Nick Nolte di Cape Fear, colpevolizzarono le adolescenze ribelli, ovattandole nell’ipocrisia, solamente perché temettero che i figli potessero soffrire quanto loro.

Agirono in buona fede, pensando di fare del bene. Invece, punitivi e troppo repressivi, frenarono gli istinti sanamente fiorenti dei loro figli più belli.

Mi ricordo che, verso i quindici anni, assunsi la fluoxetina.

Come esattamente sostiene Wikipedia: la Fluoxetina è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina utilizzato, al pari degli altri SSRI, per il trattamento di disturbi psichiatrici di varia natura come depressione maggiore, disturbi d’ansia (disturbi ossessivo-compulsivi e attacchi di panico) e bulimia; viene però sempre più utilizzato offlabel anche per altre patologie non prettamente psichiatriche come il disturbo disforico premestruale e l’eiaculazione precoce, solo per citarne alcune.

Sì, è vero. Ma come mai assunsi questo farmaco?

Ecco, mi ricordo che all’esplodere della mia adolescenza, cominciai a provare turbamenti superiori alla media. Sì, subito dopo le scuole medie.

Tante cazzate furono dette sul mio conto. Cioè che lasciai, a quei tempi, gli studi perché mi andò male un tema d’italiano. Dico, ma state scherzando?

Avevo nove in italiano. Piuttosto, quel luogo liceale di fighetti altolocati già così volgarmente marci dentro, con le loro continue allusioni di natura bulla a sfondo sessuale, mi costernò.

Da allora, divenni fan di Robert De Niro. Per me Taxi Driver fu illuminante.

Travis Bickle, quest’uomo che sparisce nel buio, che comincia a vedere la vita nella sua nudità sepolcrale, che respira i vagiti delle sue ipocondrie torbide.

Sopraggiunsero anche i miei deliri da lupo mannaro. Sì, tutti i film a tematica notturna mi eccitavano.

Si andava da I guerrieri della notte, appunto, di Walter Hill a Fuori orario sempre di Scorsese.

Ero una creatura a metà strada fra Giovanna d’Arco e Kevin Costner/Robin di Locksley.

Avevo disdegnato la compagnia dei miei coetanei, viziatissimi e corrotti come lo sceriffo di notte, ah ah, no, di Nottingham.

Al che, nel putiferio delle mie melanconie profonde, arrivò a casa mia una lettera da parte dello Stato secondo cui, a breve, mi sarei dovuto presentare all’esame di leva.

Sì, ora non c’è più la leva obbligatoria, io la feci.

In quei due giorni in caserma, m’affiliai a un tizio simpaticissimo. Fra una visita e l’altra, ovviamente, gli parlai di tutti i film con De Niro. Soprattutto di Sesso & potere. In quei giorni, questo film m’ossessionava.

Ah, nelle caserme ci sono i sergenti istruttori di Full Metal Jacket.

Ti spogliano e ti misurano le dimensioni del pene e controllano anche i peli dell’uovo, no, del culo come fanno con Alex di Arancia meccanica.

Sì, tutti i ragazzi entrano nello spogliatoio per essere presto loro stessi degli spogliat)o)i.

Cosicché, optai per il servizio civile. Io obietto sempre. Dinanzi ai guerrafondai pazzi e abietti, io mostro loro il poster de La sottile linea rossa.

M’assunsero in Cineteca. Arrivai che facevo pena. Ero infatti ancora afflitto da manie e cazzi vari.

Lì mi sbloccarono. In particolar modo un tizio, uno che era il contrario di me. Tanto io infatti ero perfettino e pulitissimo, tanto lui era uno scoreggione che badava al sodo. E mi obbligò a fare un lavoro davvero duro.

Finito che ebbi il servizio civile, totalmente riformato… come uomo, richiesi l’amicizia ad alcune persone.

Non l’avessi mai fatto. Cominciarono a insospettirsi della mia metamorfosi, m’adocchiarono malignamente e addivennero, nelle loro congetture tardo-adolescenziali, che fossi schizofrenico e soffrissi di teorie del complotto.

Ma che cazzo combinarono? Ero in casa solo a gustarmi quella gnoccona di Shannon Tweed e stavo scrivendo i miei primi libri.

M’ero già elevato dalle cazzate dei ragazzini.

Al che venni emarginato in malo modo, in maniera screanzata, vile e villana.

Capito? Questi erano rimasti fermi al me che ascoltava a dodici anni Eros Ramazzotti e fantasticarono di sana pianta. Ah, la dovevano piantare subito e finirla di fumarsi l’erba.

Per loro ero un bambino. Un’assurdità raccapricciante.

Quando infatti ebbi le prime ragazze e dissi loro che stavo facendo la mia vita in santa pace, risero di me, urlandomi: chi, tu con una donna? Tu sei matto, questo ti vuole entrare nel cervello? Lo capisci almeno che sei matto, cervellino piccolo di uno scemino?

 

Partii in quinta, ricevendo denunce a raffica.

Successe, diciamocelo, quella che senza se e senza ma ha un solo nome: tragedia.

Ma io sono io.

A proposito di Tom Cruise, anche in Nato il quattro luglio e in Jerry Maguire è bravo forte.

Dunque ora, mi rivolgo a questi psicopatici.

Come vi siete permessi di offendere la mia sessualità, la mia intimità e i miei dolori, i miei umori, le mie sensazioni e i miei primi carnali amori? Io, a differenza vostra, non m’ero mai permesso di giudicarvi.

Vi ho scarrozzato per mezza Bologna e voi mi maltrattaste, m’offendeste, mi riempiste delle peggiori offese, voleste punirmi con le più stupide reprimende.

Foste, siete e rimarrete eternamente dei criminali.

Mentre io ho dimostrato a tutti che sono come Liam Neeson di Schindler’s List.

Per anni abbracciai la vostra filosofia di vita fascista e nazista. Perché, soprattutto in Italia, la gente ignorante ragiona come i gerarchi. E tramanda quest’ideologia malata ai figli. Chi non s’attiene alle regole, va bruciato vivo…

Come Oskar Schindler, da anni ho compreso che questa gente non merita niente.

Ci sono tanti diversi in questa vita, tanti “ebrei” ritenuti lebbrosi da questi maniaci esaltati.

Ne posso salvare tanti.

Adesso, vi mostro anche un video.

Ad anni di distanza dal misfatto scandaloso, c’è un tizio nell’ombra che mi sta ripetutamente provocando per rifare la porcata che ai miei danni perpetrò anni fa.

Stavolta però dall’altra parte non c’è più un ragazzo timido, c’è un uomo che in tribunale lo incenerirà.

Distruggendolo completamente.

Ora, peraltro, alla luce dei fatti, sono tutti dalla mia parte.

JOKER sarà un grande film. Perché queste cose non devono mai più succedere. Dobbiamo vivere tutti felici, lontani dai ricatti stolti, dalle malvagità e dai bullismi degli idioti.

Dopo una vita di guai, potrei essere anche Jerry Maguire because questa è la My Way


11 Jul

il ribelle poster cruise

 

Stranger Things stanno accadendo…

Sì, ora chiariamoci. A me Tom Cruise è stato da sempre simpatico.

Non è colpa sua se è bello. La colpa, se così si può definire, va imputata a madre natura. Che deve avergli combinato uno scherzetto disdicevole.

Tom Cruise è alto un metro e sessantotto, ovvero la mia altezza.

E non credete a chi dice, come Google, che Al Pacino sia più alto di noi di due centimetri.

Si sa che il peccato preferito di Al Pacino è la vanità. L’avvocato del diavolo docet.

Tom Cruise ha avuto la sfiga colossale di essere indubbiamente un figo. Soffre della sindrome del sottoscritto.

Sì, le persone invidiose, ovvero il novanta per cento degli esseri (dis)umani che popolano questo pianeta miserrimo, non riescono mai a prenderci sul serio.

Nemmeno l’Academy Award. Tant’è vero che Tom recitò col maestro Scorsese ne Il colore dei soldi ma l’Oscar lo diedero, quasi alla carriera, allo spaccone Paul Newman. Sebbene inizialmente, dopo Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano, qualche daltonico sostenne che Tom avesse gli stessi celeberrimi occhi azzurri di Paul. Gli occhi azzurri come Paul, eh già, ce li ha Matthew McConaughey, altroché. Infatti, in Contact non usò nessuna lente a contatto. Bramò un incontro ravvicinato del terzo tipo nei riguardi della topa-lesbica di nome Jodie Foster ma rimase, come si suol dire, a terra.

Invero, a vederci chiaro, Tom non ha gli occhi chiari. Ha esattamente i miei stessi occhi, quasi neri, molto espressivi, languidi da puro uomo Top Gun.

Sì, un tempo, prima che l’ortodontista mi curasse la dentatura da castoro, anch’io fui uno dei ragazzi della 56ª strada…

L’incarnazione de Il ribelle, anche un po’ di Rusty il selvaggio.

Eh sì, scusate, nella prima stagione di Stranger Things, Nancy non sogna Tom Cruise del suddetto film? Ovvero, in originale All the Right Moves?

Tom Cruise in questo film si chiama o non si chiama Stefen? Mentre il ragazzo di Nancy faceva di nome Steve, giusto? Correggetemi se sbaglio. No, io non sbaglio mai, sono le donne che sbavano per me, leccandosi anche i baffi. Da cui il famoso detto: donna baffuta sempre a te piaciuta perché è l’unica che ti sei fottuto.

Sì, io sto bene anche col mustacchio mentre tu, stasera, leccherai solo il gelato al pistacchio.

Vedete che gli Stefano tornano?

Sì, è stata una Mission: Impossible riuscire nella disperata impresa di convincere ogni mio hater, ogni persona nei miei confronti acrimoniosa, ogni psichiatra sospettoso, che non fossi Dustin Hoffman di Rain Man, bensì suo fratello.

Io sono sempre stato una Legend vivente ma incontrai molti stronzi che vollero spaccarmi le gambe e anche qualcos’altro come in Nato il quattro luglio.

Desiderarono che andassi in paranoia e sostanzialmente rimanessi immobile. Cristallizzandomi in una dimensione eternamente adolescenziale, più che altro monotona come nel capolavoro di Harold Ramis, Ricomincio da capo, trattandomi da sfigato come Massimo Troisi di Ricomincio da tre o, ancora peggio, come il pazzo del medesimo film, vale a dire Marco Messeri.

I più cattivi andarono perfino a raccontare in giro che appartenessi alla famiglia Misseri, sì, quella de Il Delitto di Avetrana.

Che uomini miseri.

No, mi piace gioiosamente smentirli, i ratti chiusi nelle loro ripetitività offensive senza sbocchi sono loro. Dei robot umanoidi come in Edge of Tomorrow.

Anni fa, bastò che confidassi loro una mia fantasia erotica da Eyes Wide Shut e costoro mi scambiarono per Alex di Arancia meccanica.

Ah, tizi intransigenti come Lee Ermey di Full Metal Jacket.

Continuano ancora, a dirla tutta, nelle bassezze, scaricandomi offese e insulti raccapriccianti, gridandomi: sei come Tom Cruise, un nano!

Insomma, cercano sempre di distruggere la mia bellezza e di bloccare, asfissiare le mie libertà. Come se mi trovassi nel film Vanilla Sky.

Va ammesso che io ho imparato molto più come si sta al mondo, ammirando Kurt Russell di Escape from New York, piuttosto che assumere psicofarmaci inutili, prescrittimi dagli strizzacervelli.

Qualche volta, tuttora, campo d’Innocenti bugie, ma ci sta.

Sì, Cameron Diaz con me ci sta sempre. Con te no, lei non si diverte. Sei La mummia.

Ti vedo a bere solo una bionda della Peroni e non bacerai mai, di Cocktail con le bollicine effervescenti, nemmeno le perone di Elisabeth Shue, caro deficiente.

Ragazzi, son stati Giorni di tuono.

E ora, se voleste pormi un’Intervista col vampiro, non ve la concederò.

Non sono Brad Pitt.

E ricordate: My Way è meglio se cantata da Elvis, sebbene io abbia una voice da Frank Sinatra.

Be’, sono entrambe versioni stupende.

Diciamocela.

Dunque, buona vi(ta) a tutti: a chi non c’era e ora c’è, a chi non c’è più ma forse sta ora lassù, a chi ci sarà, a chi nascerà e anche a chi, stupido, impeccabilmente sempre mi offenderà.

Infine, parafrasando e cambiano un po’ il verbo di dio, recitato divinamente da Uma Thurman e David Carradine in Kill Bill:

– Come hai fatto a ritrovarti?

– Io sono io.

 

Ora, lasciando stare le maldicenze della povera, crudele gente, sono imparagonabile, incommensurabile, in una parola insuperabile come il tonno Rio Mare.

Soprattutto se rapportato all’italiano medio-basso.

Sto assistendo a uno sfacelo di anime e corpi da lasciare esterrefatti i canguri dell’Australia. Famoso continente ove nacque l’ex di Tom.

Sì, ci sono donnette di nome Nicole che sbraitano da mattina a sera, colpevolizzando il governo se non hanno una sedia, non dico in Parlamento, bensì nel loro scarno appartamento.

Sì, a forza di ubriacarsi per dimenticare i loro amori frustrati, l’amministratrice condominiale le ha liberate da ogni posto fisso. Da cui il famoso detto: levati di sedere.

Vedo inoltre impazzare, soprattutto impazzire uomini, i quali dichiarano che scapperanno dall’Italia per trovare asilo politico all’estero. In quanto, nel nostro Paese non si sentono amati.

Senz’ombra di dubbio, sì, sono da asilo e basta. Già, molta gente dichiara che vuole scappare oltre il confine, in verità vi dico che scappa solo da sé stessa e, a mio avviso, non sa manco scopare.

Di mio, conosco i miei limiti.

Vi faccio un esempio…

una ragazza bellissima ha inserito la foto di lei sgambata e smutandata a letto mentre si refrigerava col ventilatore.

Ci siamo scritti questo:

– Sara, quando ti vedo, essendo io di te sfacciatamente innamorato, abbisogno dello stesso tuo ventilatore.

– Davvero? Scherzi?

– Sì, sto scherzando. A dire il vero mi serve il ghiaccio.

– Ah, è una battuta vecchia, non fa ridere. Comunque mi fai morire.

– Mah, non ho intenzioni omicide. Ho solo voglia di una singolare tenzone con te per uno scontro del mio tizzone col tuo acquazzone. Si può fare?

 

Lei non ha capito che cazzo volessi dire.

Ma da Sara, donna stupenda eppur emotivamente asciutta come il Sahara, è diventata con me Rossella O’Hara.

Comunque, sì, a costo di risultare antipatico, Tom Cruise è ancora bello.

Io ho una teoria cinefilia sulla bellezza anche artistica.

Dovete sapere che la bellezza suscita invidie. Perché con la bellezza estetica si ottengono maggiori piaceri immediatamente, senza bisogno di prendere tre lauree a Cambridge per entrare nelle grazie di una donna graziosa con la gonna corta che va in bicicletta sulla Graziella.

Ed è per questo che Tom Cruise non è mai stato molto amato dai critici seri. Ma chi sono in fondo questi critici seri? Più che altro sono uomini seriosi, impettiti, probabilmente brutti.

Allora, è più facile che simpatizzino ed elevino in auge Woody Allen, uno che è la nemesi fisica di Tom.

Perché nell’uomo anomalo, eccentrico, sfigato e imbranato, l’uomo medio si riconosce, essendo pressappoco, a grandi linee somatiche diciamo, come lui.

Ora, al di là del battutismo esasperatamente geniale, delle sue malinconie che suscitano tenerissima ilarità, io non vorrei essere Woody Allen.

Sinceramente no. Perché per avere Diane Keaton devi scrivere i copioni di Io e Annie e Manhattan, cosicché lei possa essere affascinata dal fascinoso uomo misteriosamente folle che sei, tendente al malinconico con la gamba accavallata sulla panchina. Mah, che allegria…

Invece, se sei Al Pacino, altra fiamma storica di Diane, ti basta il carisma da padrino…

Sì, uomo bassino il Pacino ma un bel lupino.

Uomo che conosce la Paura d’amare di ogni Michelle Pfeiffer e sa cucinarsi ogni Ellen Barkin di Seduzione pericolosa grazie alla sua camminata sbilenca da uomo ambiguo che sta sul Cruising.

Sì, Ellen vide Al Pacino di Sea of Love e pensò: uhm, uomo affascinante ma potrebbe essere anche frocio.

E desiderò appurare con mano…

Al le fa capire, nel supermercato, che il suo sguardo è quello di un figo? No, in questa scena elevatamente seduttiva, Al ha una faccia da pesce lesso, lo stesso che vendono al banco assieme alla grigliata mista di tutte le peggiori espressioni da sogliola fritta di Nicolas Cage.

Anche Ellen Barkin comunque non scherza. Sembra la cugina di mio padre, di nome Barbara.

Una che onestamente avrebbe anche un suo perché ma appena apre bocca, cazzo, capisci che almeno Ellen Barkin sa discretamente recitare, con ricerca introspettiva sul personaggio, la parte della scema fatalona, Barbara invece non abbisogna d’immedesimarsi nella parte. Lo è, scema. Ma non è fatalona.

Insomma, è sposata da tempo immemorabile con un uomo che non sa chi sia Al Pacino.

Ho detto tutto.

Di mio, non è che me ne freghi molto degli accoppiamenti sessuali.

Ad esempio, stasera sono stato al solito bar di cinesi. Parcheggio. Al che, mi affianca una BMW e scendono due tizi, un ragazzo e probabilmente la sua ragazza.

Lei molto bella, sebbene con la faccia di Ellen Barkin, lui più basso di me, di Al Pacino e di Tom Cruise.

Insomma, saranno state le undici di sera.

Se io vado da solo al bar cinese ha un che di Falotico in versione Bruce Lee moscio che vuole ubriacarsi.

Invece, come si fa? Porti una ragazza, a tarda sera, in un bar orientale situato a Bologna, in mezzo a dei nani con gli occhi a mandorla e speri poi di scopartela?

Sì, probabilmente stasera il tizio e la sua ragazza avranno scopato.

Lei si accontenta di poco, io no.

Ed è per questo che ho poca voglia di vivere.

Ed è per questo che, paradossalmente, conosco la vita meglio di tutti. So che può apparire superba la mia presa di posizione. Ma mi basta vedere gli occhi della gente cosiddetta arrivata e hanno degli occhi cattivi da animali ben vestiti.

Non sono dei poeti, non cantano schifosamente My Way come me. Infatti, cantano e ballano tutti perfettamente allo stesso mo(n)do. Mentre io voglio continuare a essere un diverso. Lo sono dalla nascita, non vedo perché dovrei cambiare la mia vi(t)a.tom cruise 56 strada tom cruise

 

 

di Stefano Falotico

Dovete miracolarvi prima che sia troppo tardi e ritornare in sella


29 Jun

ricochet washington ricochet 2

Sì, l’Italia è un Paese che secondo me andrebbe restaurato dapprincipio, dalle fondamenta, come si suol dire.

Eh sì, se mancano i fondamentali, vi rispediamo alle scuole elementari.

Anzi, come diceva il mio professore di Tecnica, forse di Disegno, andate presi e spediti al negozio di alimentari.

Cosicché i vostri pezzi di carne, dopo che vi macellaste e maceraste da soli, prostituendovi già nella prima adolescenza al porcile di massa, saranno (non) vivamente esposti assieme alle piastrelle insanguinate dei vostri sporchi tor(t)i insanguinati che, per un’escrementizia vita intera, hanno copulato con mucche e donne dunque svaccate.

Ah, dovreste soltanto mungere il latte coi vostri denti cariati, miei asini. Lasciate stare pure ogni mula oramai andata.

Io nella vita commisi errori più sesquipedali di Al Pacino di Ogni maledetta domenica e di Clint Eastwood, appunto, di The Mule.

Ma sono cosciente di averlo preso in culo molte volte senza far casini della madonna.

Be’, a dire il vero, volli fare il vendicatore alla Eastwood di Gran Torino ma, dopo la cagnara, guido spensieratamente ora la macchina come un bel cinesino.

Fate sempre gli sceriffi con le stelle di latta e anche con le libellule, da voi raccattate sui viali, monopolizzando ogni piacere vitale a vostro godimento dettato dalla legge fascista dei vostri tiramenti di culo a strisce.

Elvis Presley, assieme al Boss, è il più grande. Elvis non è morto, è immortale.

E la dovreste finire di emularlo, miei mitomani uomini calabro-lucani, acconciandovi come lui ma soprattutto come Carlo Verdone di Gallo cedrone.

Sì, di generazione in (de)generazione si ripete puntualmente la stessa troia, no, storia. Gli adulti cafoni che si credono cresciuti e a posto, ah ah, arbitrariamente legiferano indiscriminatamente sulle coscienze giovanili. Scrutando furtivamente pure le cosce… delle minorenni.

Additando i più ribelli, dunque secondo me i più spiritualmente belli, forse anche fisicamente. Poiché, invidiosi a morte, appunto, delle gioventù vigorose, straordinariamente ormonali, con tutta la cattiveria e il marciume che hanno in corpo, cazzo, ambiscono a castrarli per poi ridere alle loro (s)palle come porci.

Sembrano John Lithgow di Footloose. Oppure Nick Nolte di Cape Fear.

Oppure sempre Lithgow. Sia di Doppia personalità che di Verdetto finale con Denzel Washington.

Nel film di De Palma, Lithgow apparentemente è un bravo signore rispettabile. Invero è un guardone repellente. L’unica cosa che però non osserva attentamente è la sua immagine allo specchio.

Fa lo psicologo-psichiatra che non analizza la sua deformazione professionale, nemmeno rispetta l’ontologia dei retro-pensieri della sua testa di minchia.

È talmente nevrotico che ammorba la moglie Jenny, specializzata in oncologia.

Una che cura ogni uomo dal cancro, dai tumori e dal melanoma ma non è riuscita a capire la melanconia di suo marito maniaco. Incurabile ma comunque alla fin fine inculabile.

E dire che si chiama Lolita Davidovich, avrebbe quindi dovuto capire subito che suo marito era ed è amante dell’omonimo libro di Nabokov e delle varie trasposizioni cinematografiche con in cima alla lista quella celeberrima di Stanley Kubrick.

A mio avviso, anche Kubrick comunque soffriva di gravi turbe psichiche assai voyeuristiche. Prendiamo per esempio Eyes Wide Shut. Inquadra il culo di Nicole Kidman neanche se fosse stato Tinto Brass de L’uomo che guarda.

Quindi, signor Kubrick, mi spiace che sia morto ma io l’avrei visto bene a brindare al bar dell’Overlook Hotel con quegli altri due lupi solitari niente male.

Ah ah.

Di mio, molta gente mi ama, alcuni non mi cagano, come tutti gli esseri umani piscio. Ma mai fuori dal vaso e non la faccio sporca.

In tanti, a proposito ancora di Lithgow, cercarono di farmi passare per delirante paranoico. Eh sì, come Washington del film succitato.

Basta, adesso.

Quando uno è più bello, cazzo, è più bello. Forse sì, forse no. Ci starà o mi manderà a fanculo? Domanda esistenzialista, probabilmente fancazzista. Eh sì. Fottetevi.

Denzel Washington è davvero un genio.

Già nel 1991, sebbene involontariamente, poiché drogato e narcotizzato da quel motherfucker di Lithgow, anticipò il sito blacked.com, scopandosi una milf bionda simile a Brandi Love.

Una donna il cui nome e cognome la dice e dà tutta: Linda Dona.

Avete capito? Non è tanto, invero, linda ma la dona… se poi le fai un dono.

A volte io sono un horseman molto spiritoso, oltre che indemoniato, perciò spiritato.

Vi ricordate le battute di Totò in… Lascia o raddoppia?

Mike Bongiorno gli pone questa domanda:

– Mi sa dire come si chiama questo cavallo?

. Donato.

– Bravissimo. La risposta è esatta, congratulazioni. Come ha fatto?

– Eh, semplicissimo. Non vede? Ha la bocca chiusa.

– E con questo?

– Come si dice… a cavallo donato non si guarda in bocca.

 

Insomma, ragazzi. Non siate Ricochet e rincoglioniti. Siate pure leggermente incoscienti. Ma soprattutto siate fra le cosce.

 

 

di Stefano Falotico

Kubrick è sopravvalutato, ha ragione Cronny su Shining, ve lo dice Jack Torrance


06 Mar

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Ebbene, il mio pezzo su Christine nel mio libro su Carpenter inizia così:

Il suo film non è affatto brutto, ci mancherebbe, ma non poteva e non può competere, anche a tutt’oggi, con adattamenti da King decisamente superiori. E mi riferisco a Carrie di Brian De Palma e al quasi suo contemporaneo Shining di Stanley Kubrick.

Due capolavori contro i quali Christine, pur con tutti i suoi evidenti e rimarcabili pregi, sfigura non poco.

 

Premesso questo e dunque appurata la mia natura imbattibile da Pinocchio ante litteram e letterato e basta, andiamo avanti.

Allora!

Vi state infoiando con la saga su Kubrick. Ma ne parleremo dopo.

Piuttosto, leggo su Facebook che vi siete fissati col nuovo fidanzato della Bellucci, tale marcantonio scimmiesco simile a Jason Momoa più magro, e avete sfogato ogni vostra gossipara frustrazione, dando alla Bellucci, come al solito, della zoccola. Monica Bellucci è un’attrice di merda ma ha lavorato pure con Lynch. Sì, infatti David si è fatto fare da lei un signor pompino da veri segreti di Twin Peaks. David, dall’alto del suo potere, ha viaggiato sul velluto blu con tanto di doppio sogno virato in viola. E questa è Una storia vera.

Tale compagno di Monica è Nicolas Lefevbre. Mah, a me pare un uomo normale. Ma voi donne siete rimaste invece scioccate. E vi è venuta, dalla gelosia, la febbre!

Dicendo che non ha niente a che vedere con l’ex della Monicona, il Cassel. Vincent di che? Questo non ha vinto proprio nulla. È un semi-incrocio fra un Bob De Niro storpio e Mario, quello della merceria sotto casa mia. Si è scopato la Bellucci? E quindi? Io ho scopato con donne molto più belle ma meno pretenziose che non volevano da me l’allure dell’attore francese che fa molto chic ma abbisognavano solo di una pulita al pavimento. Sono state scopate facilissime. Loro mi davano 100 Euro e io usavo anche il Lysoform.

Mah, a dirla tutta Cassel non m’è mai piaciuto né come attore né come frocio. Sì, Cassel è frocio. Me l’ha confidato tempo fa quando cenammo assieme alla locanda L’olio.

E io:

– Ma allora perché lei sta con la Bellucci?

– Così la gente può dire che sono un bell’uomo. E non mi odia. Sai, Stefano, alla gente devi far credere di essere un tipo normale, sennò ti dicono che sei un disadattato schizofrenico dalla sessualità distorta e aggressiva come ne La Haine. E poi non è Kassovitz, ma solo cazzi e cazzotti.

– Ah, capisco.

 

Detto ciò, sono volati commenti come sempre maliziosi.

– Ma che ci trova di bello questa puttana in tale scarafaggio?

 

E io:

– Può darsi che Nicolas abbia un bel ciddone. E, dopo giornate dure, Monica non ha bisogno di uno che mal sopporta le misantropie di Kubrick bensì di uno che le sia shining, come diceva Totò, di “stiratura”.

Sì, questo Nicolas deve avere fra le gambe qualcosa di pura “luccicanza”. Brillantissimo! Sì, sì. Ve lo dico io. Sono esperto in materia. Invero, sono spirituale. Ma mi piace saper di sapere quel che solo poche donne di me han saputo. Tutto salito con tanto di sputo.

Parliamo di una faccia che non mente. Qui il Tarzan c’è tutto. Le donne amano Jeremy Irons dei film di Cronenberg, elegante, sexy e colto, ma in verità vi dico che sono inseparabili da quello animalesco.

Le donne vogliono solo un bananone. Gli uomini desiderano Monica, un figone.

Due razze da giungla. Oramai alla frutta.

Che poi anche Monica ha i suoi anni oramai. Forse la verità è che Nicolas non ha un granché lì ma sa cucinare a Monica delle pietanze saporite. Quando le donne invecchiano, basta che magnino buono e se ne fottono se uno è a letto bono. Poi, le donne scelgono gli uomini sulla base di pochi fattori. Se sono ricche, a loro basta uno che le renda rizze e gliele arricci, se sono povere uguale, tanto quello ricco non le caga. E dunque amano la retorica di Bernardo Bertolucci e darci dentro in maniera bestiale. I soldi non ci sono. E se la godono da matti fra stoviglie che volano, schiaffi in faccia e poi orgasmi ove, con ancor più foga, si sputano addosso le peggiori schifezze. Come si suol dire, alla faccia del cazzo.

Premesso questo, passiamo a Shining. Io già lo dissi più volte. È uno dei film più sopravvalutati del mondo. Quasi pari alla stronzata di von Trier, La casa di Jack. E ho detto tutto. Fra poco avremo pure il seguito. Di mio, accavallo le gambe e me ne fotto delle vostre folli(e). Detta seriamente, Shining è un capolavoro? No, meglio Arancia meccanica e la banana bionica di Nicolas, un uomo Falotico. Tutte queste storie di matti, fidatevi, vi stanno dando al cervello. E ora capisco perché state tutti a pecora.

Ma che fa quell’altra? Visto che non tromba, ora mi si è data alle letture psicanalitiche “incitanti”, molto da Cheeta frigida, di libri da titoli così: Il monologo della vagina per l’arrugginitaIl ruggito della resilienza selvaggia di una donna denudataLa cassa integrata vuole un’altra limonataLa cassiera s’è incazzata e non fa più scontiVivi e ama te stessa e il suicidio è vicino ma non mollare, mollala qui.

Ah ah.

Detta ancora più onestamente, io sono un tipo cronenberghiano. Sì, uno Spider che diventa Tom Stall di A History of Violence e riceva a casa sua sia il Blu-ray di Scanners che un porno con una di cognome Summers.

Ora ve la dico tutta! Una delle mie fighe preferite dei primi anni duemila è stata Sammie Rhodes. Parliamo di una che potrebbe battere la Bellucci, eh.

Ah ah.

Sì, oramai di voi, uomini e donne, non so che farmene.

Fatevi le corna e le lotte a vicenda.

Io tanto non mi sparo. Ma qua bisogna spararselo/a. Ah ah.

E questo, come diceva Nanni Moretti, è pus underground da Naked Lunch. Ah ah. Detta senza peli sulla lingua, sia Cronenberg che Kubrick mi fanno un baffo. So che ciò vi appare buffo, invero è solo un demone sotto la pelle. Ah ah. Sto scherzando sul valore di Shining? No. Kubrick ha travisato Stephen King e ha fatto male a scegliere Jack Nicholson. Inizialmente, sapete che aveva pensato a Bob De Niro? Poi disse che, dopo averlo visto in Taxi Driver, non l’aveva convinto. Ecco, ora capisco perché faceva film misantropi. Uno che non ama Bob De Niro, si merita quella moscezza di Eyes Wide Shut e il suo voyeurismo ipocrita. Diciamocela! Eyes Wide Shut è una cagata pazzesca. Banalità su banalità, orge da carnevale di Venezia, come se non sapessimo, come vi ho detto, che i ricchi “cazzeggiano”. Una noia mortale. Tutto questo bordello solo perché Nicole confida a Tom Cruise la fantasia erotica di lei col marinaio? Cazzo, Tom. Da una così, ti aspettavi che ti confidasse che aveva sognato te? Ti aveva sposato solo perché eri un bell’uomo ricco e potessi lanciarla. Una volta arrivata, ti ha mandato a fanculo in maniera più veloce degli aerei di Top Gun.

Sono un uomo triste che non crede più a nulla? Non è vero. Credo che, domattina, mi sciacquerò il viso e berrò un caffè. Poi, non so che cosa succederà. Son sempre gatte da pelare. Ma comunque andrò al al bar.  E il barman:

– Come va?

– Non ce le beviamo più, eh, io e lei. Vero?

– No, nessuno oramai ci fotterà più.

– Ottimo. Così si fa.

– E che si fa?

– Che vuole fare?

– Non so. Lei adesso ha da fare?

– Perché? Mi vuole inculare?

– No, io non la fotto mica, sa? Ce lo siamo appena detti. Ce ne fottiamo. O no?

– Possiamo fare altro?

– No, sinceramente no.

– Vedo che lei è abbastanza lucido. Circolava voce che fosse pazzo.

– E lei crede a tutte le stronzate che la gente dice? Se fossi pazzo, starei qui a bere con lei?

– No, infatti. E se invece anche io non fossi pazzo e mi tocca invece dar bere a quei cretini che ballano? Come la vede?

– Eh, mi sa che lei non la vede proprio da parecchio. Se ne fotta.

Scemo e più scema

Scemo e più scema

di Stefano Falotico

 

Sono un bugiardo conclamato, vivo solo per le donne


03 May

Scarface Eyes Wide Shut Eyes Wide Shut 2

Eh sì, Tom Cruise non sa baciare. Lo si evince da questo fotogramma ove sbaciucchia la Kidman in modo timidamente cafonesco. Sì, notate bene come appoggia le labbra sulle sue ma, anziché baciarla in maniera specularmente simmetrica, quasi con ribrezzo poggia la sua bocca sulla parte superiore delle di lei labbra Sì, di lì a poco questa bella coppia si sarebbe separata ma in questo fotogramma è già ravvisabile la ragione, anzi, regione della loro separazione. Tom Cruise non fu mai un grande amante, e la Kidman abbisognava di un baciatore che le fosse “bruciatore”. Uno che la incendiasse e al contempo la sciogliesse sol carezzandola con occhio marpione.

Sì, Tom ha vissuto una sessualità al contrario. Non ancora trentenne, si sposò con Mimi Rogers, milfona che all’epoca, ve lo posso garantire, era proprio bona. Aveva due tette come una mongolfiera, naturalissime e in Full Body Massage quel massaggiatore deve avere avuto un culo pazzesco a tastarla, a morbidamente strofinarla dalla testa ai piedi. Sì, quel seno, sebbene un po’ cadente, era qualcosa di extraterrestre. Che bel verbo… “strofinarla”.

Poi Tom stette come sappiamo con l’australiana Nicole ma secondo me fra loro, nonostante fossero affiliati da cuori ribelli, non scorse mai buon sangue. Che bel verbo scorse, cazzo, da non confondere con Scorsese. Ah ah. Quel sangue virulento della passione vera, da giorni di tuono… quando sei sul posto del lavoro e non riesci a concentrarci perché ti viene in mente la tua donna nella doccia, al che vieni scombussolato e devi accavallare le gambe per celare un’erezione evidente che metterebbe in imbarazzo la tua segretaria. Perciò osservi ossessivamente l’orologio e non vedi l’ora che finisca il turno. Quindi, scendi le scale in tutta fretta, travolgendo il cameriere del bar vicino che stava salendo per portare il cappuccino al capo, t’infili trafelato in macchina e sgommi di brutto, poi pazzamente guidi, rischiando di travolgere i passanti. Stai scoppiando, sì, lei deve essere già rientrata, smonta prima di te, e vuoi sol che montarla. Che furia! Ma ecco che il passaggio a livello blocca il traffico e il tuo uccello fra i pantaloni sta dando di matto ed è già rosso intermittente… Sei paonazzo in viso, le asticelle si alzano e stai arrivando… Spegni la macchina, dimenticando di chiuderla, l’ascensore è occupato ma con quell’erezione non riesci a salire, appunto, le scale. Ti tocca… aspettare. Ecco che finalmente ora è libero. Spingi… tiri fuori… le chiavi, apri… la porta e le urli… donna, voglio chiavarti!

Dunque scopri che è a letto con un altro, ti ricoverano come Bradley Cooper de Il lato positivo e allora ti metti assieme a Katie Holmes, una che può capire il tuo male e coccolare le ferite, dissanguando il bamboccione che è in te. Con lei ti senti davvero uomo, sei tu quello più grande, il dominatore, e puoi ricattarla, vero Tom, perché sei tu che comandi i giochi d’adulti a Hollywood.

Sì, le donne mi hanno fatto impazzire. Sì, bando alle ciance, ogni mio “delirio” è imputabile a loro.

Gli altri non c’entrano. Sì, se mi piace una donna, divento gelosissimo come uno scarface. E dissenno! Bisogna tenermi fermo!

Ma poi mi ricompongo, riassumo il perduto contegno, e saluto le mie fan come George Clooney, qui da me filmato.

Donne, lasciate che cresca…

 

 

di Stefano Falotico

Al gentil “bacin'” d’utenza di FilmTv.it: imperdibile racconto al calembour, “Quando, per colpa delle carambole io carambolai, mi bollaron come un duro ma rimango caliente”


22 Nov

Ora, mentre sto componendo tale scritto che sarà propagato via etere a tutte le nazioni “disunite” per risollevare dall’economica recessione dopo le secessioni dovute alla scissione dei bombardamenti atomici, di mie pose, con le posate a spiluccare uno spuntino, son qui ascoltando Jim Morrison.

Jim, “rimembratelo” quando il Tempo non vi sarà grato, poco “grattato” in Lei, la “carina”, cari miei, è Uomo la cui musica stimola gli ebeti con la diuresi, che fingon d’indurirsi ma poi evacuan solo vacuità.
Jim era oltre la meschina società di balordi, eppur veniva scambiato per un lordo, solo perché si dava alle baldorie, dette anche “bagordi”. Sappiate che, se il genio non è immediatamente capito, vi capiteran i suoi trasgressivi genitali geniali a ribaltare le vostre ottuse regole. Usaste i contundenti, ma è l’inderdentale, filo sottile che s’infila nelle gengive, a “salivarvi” un “Io salgo” e voi v’assolate, soli e soletti, nell’arido sale dell’arsura senza calure. Ah, quanti calori, le donne ne van matte, dunque si toccano. A me toccò, in “sfiga”, una perniciosa, ad altri quelle pelose, quel che importa è l’esporto, tanto prima o poi ti chiederanno il rimborso e, di borse sotto agli occhi, di sportellate non chiuderanno un occhio ma il “cocco” sì.

Bene, fratelli scriteriati di questa congrega.
Perché gli attori porno van per la “maggiorata?”. Perché, senz’imbroglio e senza bavaglio, va il minorato di mentali seghe . Viviamo in un Mondo che parla solo di sesso, dalla mattina alla sera. E andrà sempre per la maggiore… Di Notte, non so. Posso bussare alla tua porta? Volevo chiederti se t’è rimasto dello zucchero. Dovrei miscelarlo al miele d’una cammella. M’ha detto che fa la cameriera, quindi dovrebbe essere fornita di mestolo. Se andrà male, rimesteremo nel torbido.

Digressione appunto “attoriale”, “nobilissima”:

un biondo, coi denti da latte ma di latte per la gnocca di lei, vi prenderà a ginocchiate se tutte non s’inginocchieranno.
Eh sì, è cocchiere del suo ele-fantino, e infila in buca, bocciando di boccione col suo “balocco” tutti coloro che non tollerano il suo schizzo color “cloro”.
Egli sgambetta e, di pipetta, non si spugnetta, tu sei una spugna, assorbi ogni cazzata, invece le sue donne sono il suo “assorbente”, a meno che non se ne sorbiscano uno più “sorbetto”.

Fine della storia…

Voi disprezzate il Cinema comico perché non è serio. Cos’è serio in questo Mondo?
Scrivi un poema e ti trattano come uno scemo con la “piuma“, corri come un puma e ti scambiano per Forrest Gump, diventi un sollevatore di pesi e ti prendon per frivolo, sei un operaio e ti danno del “pesante” perché ti lamenti, pretendono una grande mente ma poi mentono quando pensano di non meritarti, credendosi più “maturi”.
Ora, la mietitura so che va accordata alle intelaiature.
E, se non c’è la pasturazione, non c’è neanche il “pastore”.
Perché tutti si scoprono impostori.

Nel Mondo, alcuni leggono Hermann Hesse, secondo me era un fesso. Olmi Ermanno ci va vicino.
Meglio Tarantino. Ch’è come me. Egli acchiappa, non copia, ma nelle chiappone v’incula.

Non c’è la rima, ma l’inchiappettata sì.

Dunque, al galoppo. Senti che schioppo. Scalpito, ecco lo scalpo.
Chi chiami schiavi?

Io sono l’avo nella mia nave, e t’infilzo nell’ano.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Eyes Wide Shut (1999)
    Il biliardo provoca la bile…
  2. Jackie Brown (1997)
    Non tutti i neri con la “coda”, son dei cavalli per la neretta.
  3. Django Unchained (2012)
    Eh già.

La geniale “misantropia” di Stanley


26 Nov

 

Woody Allen viene quasi unanimamente considerato un genio misantropo.
Non è vero, è vitalissimo. A tal proposito, Morando Morandini lo definì “melodico”.

Lo stesso, non si può dire a mio avviso di Kubrick, fervida mente distillata in “pochi” film, forse, forse tutti dei capolavori.
Qualcuno riderà che ne metto in discussione il genio.
Ma, unita alla mia sconfinata ammirazione, ne nutro un certo “disagio”.
Un po’ rabbrividisco di fronte alla sua immagine “triste” dell’esistenza.

Giuseppe Avico ha assemblato per noi un altro esemplare “Video tributo”, in omaggio al controverso quanto inarrivabile Stanley.

Che lo si ami o lo si odi, pietra miliare di se stesso. Decisamente antimilitarista.

 

 

Firmato il Genius

 

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)