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The Irishman in Blu-ray, il coraggio sto(r)ico di un uomo amante, in “passato”, di ogni milf (auto)ero(t)ica


25 May

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Sì, tu mi turbi.

Mi turba l’ignoranza, il pressapochismo, la superficialità, la tronfia arroganza degli uomini e delle donne oramai appagati. Mi rattristo di conseguenza per gli adolescenti che, vivendo un’età acerba, (non) essendo né carne né pesce, non essendo ancora viscidi come il “piccoletto” Joe Pesci di The Irishman (oh, quello è un ladro figlio di puttana in Mamma, ho perso l’aereo e, nella vita reale, trombò pure Angie Everhart, altro che il pornoattore Erik Everhard), vengono… plagiati e turlupinati nell’animo da adulti oramai troppo esperti… affogati nel cinismo più raccapricciante. Ché sono diventati morbosi e ammorbanti, fanno davvero le “checche”, checché se ne dica. Probabilmente non più della vita, manco della figa, son innamorati, si son induriti nell’attaccare, per l’appunto, le balde, vigorose, parsimoniose, avventurose coscienze a farsi. Ah, giovinezze floride e armoniose, così leggiadre e istintivamente passionali, focose. Ah, meravigliose.

Ingannandole arbitrariamente nell’impedire che volino alte, invece schematizzandole, scremandole e appiattendole, costipandole dentro una visione, questa sì, scostumata… delle più costernanti. Atta a proibire persino alle loro purezze di divertirsi nel masturbarsi, oh sì, d’atti impuri entusiasmanti. Quante innocenze ingiustamente infrante. Castrate nell’autodeterminarsi per colpa di troioni pasciuti con le loro snobistiche pose da stronzi provocatori ben poco seducenti e sensualmente provocanti. Essendosi questi porcelloni assai nel cuore spenti, inaridendosi e ardendosi vivi, perciò odiando i cazzi altrui con crudeltà infima delle più meschine. Ah, i giovani sono però stupendamente lontani da tali squali, dagli squallidi, questi sì, porcelleschi giochi d’adulti poco calorosi, invero tanto stolti da tromboni permalosi.

Poiché, essendo stati questi vecchioni assai trombati, ora odiano i ragazzini che sognano, fantasticano e non solo a terra scopano, accusandoli di essere deliranti, proibendo addirittura loro di assomigliare al troppo dolce De Niro d’Innamorarsi poiché troppe ne patirono, ah, quante botte, forse quante super bottane pagarono e furono quindi dalla vita stuprati più di Illena Douglas di Cape Fear.

Ipocriti più di Nick Nolte del film medesimo, son adulti ridottisi a comprarsi un cagnolino poiché la moglie adorò fare la cagna per Jack Nicholson ne Il postino suona sempre due volte.

La moglie è donna ora troppo matura, legge Pablo Neruda, poche volte per suo marito si denuda così come la creò madre natura. E le sta solamente simpatico Massimo Troisi di The Postman…

C’è qualcosa in buchetta? Vuole un altro bicchierino?

Sì, Jessica Lange ha pure ordinato un porno proibito con un Mandingo dai pettorali più virili di King Kong.

Sua figlia, invece, è come Juliette Lewis. È matta, adorò Brad Pitt e, se non studierà recitazione, finirà soltanto assieme a quello sciagurato di Woody Harrelson di Natural Born Killers.

Ben venga il Woody. Oh, poveri adulti di tale abietta piccola borghesia che vi scagionate da ogni scheletro nell’armadio, pregando a messa il messia, innalzate invece un alleluia quando è piena la luna poiché oggettivamente fate pena e sapete obiettivamente che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Odiate gli omosessuali ma andate matti per Il vizietto con Ugo Tognazzi. E che cazzo!

Ben invece sia rosolato il wurstel Wudy di un ragazzo cazzuto che sta sulle palle a tuo padre perché non ama tanto le lagne borghesi di Allen Woody. Sì, sono meglio le lasagne alla bolognese.

Orchi porci malefici, brutti, sporchi. Cattivi, no. Penosi, ripugnanti, insomma delle pugnette. Delle mezze seghe, dei poveri cazzoni che non valgono una beneamata minchia.

Al che, ecco un altro ragazzo timido che viene accusato di essere Pasqual Duquenne de L’ottavo giorno. In quanto, non assomiglia alla scialba copia del De Niro di noi altri… Ovvero, Daniel Auteuil.

Uno che, più che essere il De Niro francese, avrei messo a garrese, rubandogli la sua ex, vale a dire Emmanuelle Beart. Ah, ad Emmanuelle, pure a Sylvia Kristel, avrei cantato tutta la Marsigliese! Donandole i miei gioielli dentro un bicchiere di cristallo dopo una cotoletta alla milanese.

Offrendole una cena a lume di candela più della vostra consumata cera. Una cena a base di tagliatelle e mia besciamella… con tanto di dessert dopo essere arrivato… alla frutta, ovvero un ottimo crème caramel che si scioglie in bocca appena lo pilucchi in punta.

Ah, caramello filante come un uc… lo eiac… nte, strappando ogni mutanda, no, stappando poi tutto il frizzantino o lo spumante!

Ah, che buon dolcetto fragrante. Un po’ però troppo duro e leggermente pastoso poiché, dinanzi al seno vellutato come la pesca di Emmanuelle Beart, tutto grondò di panna montata, eh sì, precocemente.
Meglio forse la panna cotta.

Ah, odiate il Cinema mieloso ma siete voi a dare di stomaco. Sì!

Sì, ragazzi accusati di avere il cervello piccolo che furono, sono e sempre saranno emarginati, evitati e finanche evirati poiché troppo schizza(ro)no… più del compianto Michel Piccoli de La bella scontrosa sul fazzoletto? Sulla tela? No, sulle poppe magnifiche di un’altra francesina, Ludivine Sagnier. Una che, sia in The Young Pope che in The New Pope, è una figa della Madonna.

Al che, la gelosona e sessualmente inappagata Charlotte Rampling di Swimming Pool venne… infastidita da questa ragazza tutta bagnata, più sexy di Tania Cagnotto, che scaldò gli uomini a bordo piscina più del caldo provocato dal buco dell’ozono.

Ah, Francois Ozon conobbe bene le Gocce d’acqua su pietre roventi.

La Rampling conobbe invece pene, no, bene Mickey Rourke di Angel Heart ma quel ragazzo divenne pazzo, non gli tirò più il ca… zo e allora, essendo lei nel frattempo invecchiata, invidiò pure a morte Kim Rossi Stuart de Le chiavi di casa.

Di mio, da ragazzino, non avendo un cazzo da fare, mi affiancai a dei coglioni mai visti.

Sì, li incontravo solo il sabato sera e loro mi prendevano per il culo anche durante i giorni feriali.

Al che, regredii al loro uc… lo, no, livello. Comprando, come loro, tutte i numeri della rivista The Games Machine. Ah, quanti giochini. Che smanettone che fui. Me ne sparai a manetta.

Sì, io seppi sempre che questi pubescenti, in locali come l’Estragon di Bologna, cazzeggiarono non poco di limonate, spremendosi poco le meningi e facendosi le pere. Festini, aperitivi, giorni festivi e giochini da bei fustini.

Ah, quanto fui fustigato, frustrato, frustato. Come no…

Quanto mi diedero del malato, mi chiusi nel mutismo e mi dissero che non compresi il significato della celeberrima canzone portante de Il laureato, cantata da Simon & Garfunkel, ovvero The Sound of Silence.

Ah, questa gente con la coda di paglia mi disse di essere (di)venuto, per rabbia, troppo incazzato. Quasi quanto Dustin Hoffman di Straw Dogs. Divenni un Vigilato speciale, un Rain Man, la mia sessualità fu più ambigua di Tootsie ma, a dire il vero, me la posso ancora tirare poiché sono più bello di Tom Cruise. Abbiamo tutta una vita davanti. Se volete che spinga di più e vi prenda maggiormente pel culo, basta chiedere e sarete serviti ad eia… ne cotta ardente, no, al dente. Cioè, miei bolliti, cotta a puntino. Oh sì, miei signorini e bei miei cretini, ficcatevelo in bocca dal pranzo allo spuntino sino al cenone e poi fino al mattino. Sino ad arrivare alla prima colazione.

Ecco a voi Stefanino che ve lo ha messo proprio (d)ritto nel culino. E non potete fargli un cazzo.

Evviva Shannon Tweed, Stacy Kaiduk, Polly Walker e Greta Scacchi! Superbe protagoniste di film comunque meno scandalosi delle vostre cattiverie scabrose.

Tu, invece, vuoi Gugino Carla o vuoi solo provocarla?

Evviva Robert De Niro, in Righteous Kill, che se la incula.

Lui se ne fotte delle regole del cazzo!

 

di Stefano Falotico

carla gugino jett

 

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