Continua il nostro gioco, spero divertente, un po’ sardonicamente irriverente e pungente su quegli attori che, inevitabilmente, invecchiando hanno perso l’allure e lo smalto dei tempi d’oro.
Ora, possiamo innanzitutto considerare Van Damme un attore, visto che, a parte qualche eccezione, ha lavorato quasi esclusivamente in filmacci indignitosi? Sì, lo è a tutti gli effetti, che piaccia o meno, e devo ammettere che, se si superano i pregiudizi iniziali, Van Damme non è affatto un attore da buttare, possiede un’espressività rozza ma decisamente simpatica, cazzuta, naturalissima da bulletto dal cuore d’oro, da tamarro col suo perché, e quindi non è per niente disprezzabile.
Che poi abbia lavorato, come detto, spesso in film di cassetta usa e getta, è un altro discorso. E comunque non sono pochi i registi di genere validissimi, come Hark Tsui, che ha incrociato con esiti inaspettatamente efficaci.
Il suo vero nome all’anagrafe è Jean-Claude Camille François Van Varenberg, ed è nato il 18 Ottobre del 1960 a Berchem-Sainte-Agathe, cittadina di appena ventimila abitanti della Regione di Bruxelles-Capitale, un belga muscolosissimo, campione di arti marziali che, infatti, si fa subito soprannominare Muscles from Bruxelles. Come i suoi fan ben sanno.
La leggenda narra che si era pensato a lui per il ruolo della creatura aliena in Predator di John McTiernan con Arnold Schwarzenegger, e alcuni sostengono che, sebbene non accreditato, nello scontro del combattimento finale tra l’alieno e Schwarzenegger, sia stato proprio lui, come stuntman, a interpretare il mostro.
Non sapremo mai forse la verità, ma è un aneddoto interessante.
Fatto sta che Van Damme inizia a sfondare nei film di “kickboxing”, ove la sua rilucente massa muscolare ha un ruolo predominante.
Ed ecco che agguanta il successo fra i giovanissimi, esaltati dal suo atletismo mastodontico e dalle sue movenze ginnastiche spettacolari.
Diventa un idolo incontrastato, la versione occidentale e più culturista di Bruce Lee.
E con una manciata di titoli fa breccia appunto presso il pubblico giovanile che, davanti alle sue imprese da lottatore indomito, si carica…
Senza esclusione di colpi, Kickboxer, Lionheart, Double Impact, I nuovi eroi e Van Damme diviene immediatamente un must.
Al che comincia a lavorare anche con registi di più alta scuola, maestri come con John Woo per Senza tregua, od ottimi mestieranti come Peter Hyams per Timecop e A rischio della vita, il già citato Hark Tsui per Double Team e Hong Kong colpo su colpo, e Ringo Lam per Maximum Risk e il bellissimo The Replicant.
Nel 2008 inoltre interpreta efficacissimamente un film molto amato perfino dalla Critica, JCVD – Nessuna giustizia di Mabrouk El Mechri.
Nel 2016-2017 è protagonista della serie Jean-Claude Van Johnson, ma si rivela un mezzo flop.
Nelle scorse ore, è stato diffuso il primo trailer di Lukas di un regista forse non eccelso ma specialista di crime movie a base di scazzottate e inseguimenti, Julien Leclercq.
A cinquantasette anni, Van Damme, nonostante le rughe evidenti, appare comunque ancora molto in forma per essere uno che si avvicina alla sessantina.
di Stefano Falotico