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Un sabato su Internet, video geniale di capture della mia mente


05 May

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Condividiamo spesso il nostro mondo interiore, con la pretesa che una massa di analfabeti sappia leggerlo.

(Goethe)

Io, a differenza del Faust di Goethe, appunto, mai vendetti l’anima al diavolo eppur mi piace piluccare il “desktop” delle mie emozioni trasfuse, fra trailer esaltanti, attori carismatici, donne con le gonne da farti sobbalzare, cosce da mille e una notte, figli d’arte di Tognazzi ben inferiori al padre, e visioni coming soon.

Vabbe’.

Avete notato che nei film, quando mostrano uno che chatta, che ne so su Whatsapp e affini, su Facebook o su Instagram, i messaggi che visualizziamo da spettatori sono perfettamente digitati con tanto di punteggiatura a postissimo?

Irrealtà pura. La “messaggistica” è spesso incasinata, nessuno scrive da letterato in uno scambio di battute fra amici, ed è per questo che nel mio video, se noterete bene, digito una è al posto della p. Perché sono umano, non sono un film formalmente ineccepibile. E nemmeno vorrei esserlo.

Evviva la caotica umanità. Ora, ballare e offro da bere io.

Speriamo che con una bella donna possa “venire” meglio. In maniera più vocalmente, diciamo, sentita… reciprocamente condivisa. Comunque, ricordate, se una donna urla durante l’amplesso, o siete John Holmes oppure finge spudoratamente.

 

Sono un uomo irriguardoso nei confronti di Facebook, del Cinema di oggi e della vita vostra futura


07 Oct

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Una peculiarità mia che non piace a nessuno, se non a pochi eletti che ne sanno riconoscere la finezza da umorista pessimista, è la mia lontananza dal mondo “moderno”, nonostante anch’io sia iscritto a Facebook e lo usi smodatamente. A differenza però della gente “normale”, che lo strumentalizza per “piaceri” esclusivamente da mal di pancia, utilizzandolo a mo’ di sfogo o, se sono dei bulli, come sfottò, io mi disincaglio da questa misera umanità che par faccia di tutto per esibirsi, anche quando ha poco da proporre, a parte i suoi lamenti esasperanti, le piccinerie di vite modeste e dallo squallore terrificante, i suoi rimproveri a qualcuno, le sue esternazioni che si credono intelligenti e invece usano a pretesto citazioni di letterati e filosofi, accomodandole alle loro esigenze di quel “particolare” periodo di scompensi psicologici “acutissimi” e di una gravità che neppure Hannibal Lecter potrebbe sondare.

Ci sono allora quelli che par ripudino, quando fa loro comodo, la vita occidentale e si affidano al pensiero contemplativo orientale. Insomma, la sera prima non hanno trombato o si sono versati l’olio bollente sulla camicia, allorché, come compensazione a queste “sfighe” madornali, di “rilevanza” esimia, probabilmente arteriosclerotica, “affiggono” scritti di Mishima, nella lode alla bellezza della vita. Sì, poi esce un film di Kitano e affermano che non vanno a vederlo perché non lo capiscono, “ripiegando” su una pellicola con Bruce Willis, la storia di un poliziotto nevrotico che deve salvare un bambino cinese dalla mafia russa, collaborando con la CIA e scoprendo che i suoi amici sono dei corrotti del KBG, legati per vie traverse alla Sacra Corona Unita affiliata ai produttori di Gomorra. Il film finirà a tarallucci e vino con cameo nel finale di Lino Banfi che balla con Checco Zalone. Intanto, questi qua aspettano le votazioni, implorando giustizia per tutti!

Insomma, il mondo è stato sempre una lotta fra frustrati e uomini di successo che fan tanto sesso, fra persone che, subendo, si ribellano e non riescono a “fregarsene”, e persone che delle loro zoccole si fregiano. In quest’alternanza fra ricchi e poveri, fra chi è inculato e chi se n’incula, c’è chi cambia casa e chi invece cambia cane. Quelli di Venezia cambiano canale…, ah ah, sintonizzandosi su Sky Atlantic per distrarsi dalla marea.

Sì, un’umanità alquanto aberrante, a cui conviene estraniarsi e farsi i cazzi propri. Lo sa bene Harvey Weinstein, uno che ha vinto l’Oscar col “romantico” Shakespeare in Love e adesso su Variety legge che una giornalista lo accusa di essersi masturbato “impudicamente” davanti a lei. Insomma, l’ex Miramax sta colando a picco e probabilmente non riuscirà a produrre il prossimo film di Tarantino. Un pasticcio degno di Pulp Fiction.

Stamattina, ero al bar, e ho ascoltato una conversazione davvero “importante” di una madre, o forse una zia, preoccupata della figlia o della nipote, che va male alle superiori.

– Ah, sa, non ce ne capacitiamo. Insomma, non che abbia mai brillato. Dalle medie è uscita con 6 (perché adesso danno i voti numerici e non le valutazioni?) e alzando il dito medio agli insegnanti. Ma nessuno immaginava che potesse essere il disastro di oggi. Inconcludente, studia 3 ore al giorno ma pensa sempre alle orge, ha un ragazzo svedese che si fa le canne con un nero guatemalese e, prima di andare a letto, prega la Madonna dell’Incoronata perché spera di farsi entrambi dopo un ballo latino-americano.

– Ah, non la colpevolizzi. Crescerà. Guardi me. Mi laureai in ingegneria edile, e guardi quanti chili ho messo su. Sono riuscita a costruire la mia panza, e la gente comunque viene da me a bere il caffè. Sono felice, tutto sommato, della mia vita. Peccato che Montalbano sia finito. A proposito, posso offrirle un Limoncello?

– No, adesso vado a fare un salto al Meloncello.
Meloncello: basamento monumentale dell’inizio dei portici di Bologna che conducono alla basilica di San Luca, ove spesso le donne con problemi di menopausa vanno a confessare le loro voglie capricciose…

 

– Mi tolga una curiosità, prima di andare via senza pagare. Che scuola fa sua nipote?

– Mia figlia.

– Sì, mi scusi.

– Allora, mia nipote fa il Tecnico Commerciale “sperimentale” con indirizzo internazionale, probabilmente extraterrestre.

– Be’, allora di che si lamenta?. È giusto che vada male. Farà la barista come me, e non avrà ambizioni da parlamentare. Non sarà una corrotta.

– Lei dice?

– Dico, dico. Piuttosto, s’informi se può già prendere la pensione di “mantenimento”.

– Come si permette? Mia figlia intende e vuole. Non è mica un’incapace. Ama soltanto Cinquanta sfumature di grigio. Ma la sua vita, vedrà, di soddisfazioni s’imbiancherà.

– Non volevo offenderla. Non guardo la vita divisa fra bianco e nero, ma a sua nipote, o figlia che sia, piacciono i negri. Signora, vorrebbe un Negroni?

 

Scattò la rissa. Nel frattempo, arrivarono i mariti che, prima di separarle, si papparono dei maritozzi.

 

– Eh, tutto questo casino per una sciacquetta?

 

Tornate a casa, le due donne, rispettivamente scrissero sul loro diario Facebook:

 

Giornata di merda. Anche il caffè era amaro. Non c’è più rispetto, evviva la protezione civile! Quasi quasi, do ragione ai piromani. Sarebbe tutto da bruciare!

Giornata del cazzo. L’ho preso anche oggi nel culo, e non era quello di Richard Gere.

 

Tornando invece al Cinema, non se la passa bene. Alcuni sostengono che sia un grande attore Jared Leto. Io invece sostengo che basti dimagrire trenta chili e chiunque potrebbe vincere un Oscar per Dallas Buyers Club.

Blade Runner 2049 è un capolavoro? Non credo, e posto recensioni negative per il gusto di far il bastian contrario. Che delizia, essere poi coperti d’insulti da gente che ama Il Grande Fratello VIP.

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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