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JOKER: anteprima mondiale il 31 Agosto, uscita nelle sale italiane il 3 Ottobre, sì, ma dove lo piazziamo THE COMEDIAN con De Niro?


12 Aug

the comedian

Eh già, non è una battuta. Come dice Nanni Moretti in Palombella rossa.

De Niro ha davvero recitato in un film intitolato The Comedian. Ho scritto vari pezzi su questo film. Secondo me assai sottovalutato dalla Critica americana. Uno strano oggetto misterioso a metà strada fra le atmosfere newyorkesi assai malinconiche di Woody Allen, l’istrionismo ben temperato, come diceva il compianto Morando Morandini, di un De Niro gigionesco e assai burlesco, irascibile, misantropo e grande amante delle donne. Cioè il sottoscritto.

Sì, la mia tragedia da Steve Carell di Benvenuti a Marwen l’ho buttata a ridere.

Da tempo immemorabile, son innamorato di una bionda. Sì, appena rimembro i suoi dolci occhi come quelli di Leslie Mann, durante le mie notti insonni, ricordo altresì che in quei giorni di primavera, al calar della sera, volevo solo darle una botta sincera.

Sì, in The Comedian, De Niro è un comico in stile Don Rickles. Aggredisce i suoi spettatori con battute al vetriolo a raffica.

Ci va, diciamo, giù pesante. Tant’è che, all’inizio del film, un suo spettatore obeso ha da ridire in merito a un’uscita un po’ troppo provocatoria pronunciata dal personaggio interpretato da Bob, ovvero Jackie Burke.

Jackie, a sua volta aggredito da tale mascalzone villano, gli si avvicina, inizia un breve alterco fra i due, al che partono le botte.

E Jackie spacca il naso al panzone.

Jackie viene chiamato a rendere atto del suo gesto, diciamo, un po’ scriteriato davanti al giudice.

Jackie giunge a un accordo, cioè a ciò che in diritto civile si chiama patteggiamento. Cioè promette di pagare la multa all’uomo da lui aggredito.

Dunque, si volta verso di lui e nota che l’uomo gli porge una smorfia di derisione. Spiazzando tutti, dice al giudice che ha cambiato idea e non ha alcuna più intenzione di pagare il danno.

Il giudice, una donna nera, stupefatta e incredula rimane scioccata quanto tutti gli altri presenti in aula.

Jackie continua indefessamente, aggiungendo che preferisce un mese di carcere piuttosto che dare i soldi a uno che si meritava il pugno in faccia. Cioè, praticamente sono io. Sì, le persone maligne attentarono alla mia castità, provocandomi ripetutamente con battute di dubbio gusto che vertevano sempre sulla mia verginità e sulla prevedibile da lor presunta omosessualità.

Sì, classica gente bigotta e arretrata. In Italia, se hai vent’anni e ancora non hai usato con una il salsicciotto, son così tutti ideologicamente indietro che pensano… ah, questo lo butta o se la fa buttar nel didietro da un gaio. Tutta gente che merita il mio disprezzo. Gente da prendere e sbattere nel pollaio.

E da me non riceverà mai nessuna scusa. Me ne combinarono di tutti i colori, obbligandomi forzatamente anche a trattamenti sanitari obbligatori per colpa della loro mentalità distorta da malati di mente. Sì, sono uno stronzo. Che potete farmi? Se uno sta con una racchia ed è pure mio amico, cazzo, sì, se costui mi chiedesse un consiglio sulla sua ragazza, domandandomi se, a mio avviso, è bella, gli dico la verità.

Ovvero:

– Ecco, potrei leccarti il culo ma alla leccata del tuo…, ecco, deve pensarci una migliore di questa qui. È brutta, depressa e con le sue lagne sta rendendo brutto anche te.

Lasciala subito. Vuoi passare la vecchiaia a rivedere, abbracciato a questo puzzolente cesso che ti sarai sposato, Mariti e mogli?

– Perché? È un bel film.

– Sì, se sei sposato.

Di mio, adesso devo lasciarti.

– Dove vai?

– A scopare tua moglie.

– Ma io ti denuncio!

– Tua moglie no, però. Sappi dunque che se chiederai il divorzio finirai sotto i ponti. La casa è intestata a te.

– Sì, ma io comunque ho un lavoro.

– E che cazzo te ne fai? Scusa, tu hai sempre lavorato mentre io scopavo, nel frattempo, tua moglie.

Non hai mai pensato di darti al volontariato?

 

di Stefano Falotico

In memoria di Don Rickles, il Falotico, uomo deniriano-scorsesiano, esperto di Calcio, possibilmente di Cinema, tranne della Coppola, specialista nelle provocazioni


25 Sep

Beguiled, The

Ebbene, godetevi questa “postuma” clip del Don che dialoga al vetriolo con De Niro e Scorsese. Ficcatevela, e dopo bevete un tè dandomi del tu, perché anch’io come Rickles provoco, alle volte inusitatamente insulto con far “aggressivo”, moderandomi in lampi ridenti di teschio ambulante su cazzate irriverenti e dunque amabili sputate dalla mia bocca poco logorroica ma secca come un orgasmo che tu non avrai mai, perché sai solo schiumar di rabbia con un’amante che non ti attizza. So che vi vien grossa la bile a sentirmi, ma uditemi e leggetemi, voi del volgo che ignorate le messe in scena di Sofia Coppola e l’accusate di nepotismo. Codesta, di una bruttezza imparagonabile, ha firmato un film ingannevole, L’inganno, che Mereghetti definisce accademico e semplice, sorvolando sulla fotografia estetizzante ma assegnandogli comunque due lodevoli due stellette a mezzo. Al che, invoglio una discussione su Facebook e si “accalcano” i commenti, alcuni mi prendono di mira e io, pur non essendo schivo ma esponendomi apertamente, anche di mentalità apertissima, non mi schivo e neppur li schifo. Sostenendo le loro ire nell’alimentarle con le mie battutine. Sì, sono un battutista, qualcuno direbbe battutaro, ma non conosce l’italiano ed è solo un cazzaro. Battutaro non esiste nella nostra lingua, ma usatela con far tagliente e acido per solleticare le incazzature altrui. Non frenatela, scioglietela nella saliva e inserite dentro anche le vostre “olive”. Questa sì che è una cazzata, ma è anche un cazzone che sa far godere. Ah ah.

Ebbene, alcuni dicono che la Coppola abbia firmato un remake di classe, con un cast perfetto e una scenografia degna dell’Oscar. Altri la criticano perché di troppa beltà si può morire, lo sa bene Nicole Kidman che è tutta rifatta. Ma Farrell vuole farsela nel film? Era meglio Eastwood? Don Siegel spingeva sull’ambiguità, la Coppola esagera in inquadrature sofisticate, troppo costruite, troppo artefatte e se il film di Siegel si basava sul non detto… quello della Coppola si basa sulle espressioni di Colin.

Ma ora parliamo di Calcio. Ieri si è sostenuta la sesta giornata di serie A, che invero si è giocata anche Sabato di anticipi. Ho posticipato le mie considerazioni al lunedì. Federico Chiesa, uno stronzo come pochi, ha firmato la rete più “coppoliana”, con una parabola discendente di ascesa verso gli applausi del Franchi. Federico non sarà poi il fenomeno che dicono, ma sono franco, il suo goal è più “godibile” della faccia di Sofia. Il Bologna ha vinto allo scadere grazie al baby Okwonkwo, calciatore nigeriano che non ha problemi d’integrazione, per la rabbia di Salvini che vorrebbe che il Bologna non si salvasse. Il Crotone batte il Benevento, per una sfida fra terroni disperati, l’Inter passa col Genoa col solito culo e la Juventus si dimostra la squadra da battere, nonostante il Barcelona l’abbia ridimensionata in Champions. Buffon la dovrebbe smettere di fare il buffone con Ilaria e pensare a “tirarlo” meno e a ritirarsi, mentre Vincenzino Montella ha le ore contate come un film di Dennis Hopper con Jodie Foster.

Questo è quanto, stasera mangerò cappelletti a cena. Voi date a vostra moglie o alla vostra compagna una cappella. Se siete credenti, quella della Chiesa, se siete “porcelli” quella di “quello”. Che è l’amante. Ah ah. E poi confessatevi per avergli fatto le corna con una che tifa per il Napoli.

di Stefano Falotico, un uomo che non potete ingannare ma solo dargli ciò che è del suo Clint.

 

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