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Tarantino Quantin-o è 50 a mettervi a novanta!


28 Mar

Tarantino ha compito cinquanta e passa, le passerotte, an-ni!

Ci penso Io a celebrarlo da Mr. Orange! 

 

Chi è Tarantino?

Sì, Tarantino è una merda geniale, e io pretendo che sia più stronzo deibastardi senza gloria!

Sicuramente un tipo migliore di tua madre. Le vogliono bene, ogni santissimo Giorn(alett)o in chiesa si reca da brava signorona, poi massacra il marito di frigidità scatenante le frustrazioni della gentilissima impotenza al suo libero arbitrio che si trastulla di prostitute, e ringrazia la Divina Provvidenza ogni qualvolta a casa non mancan le provviste. Eh sì, è previdente, i figli si lavan i denti e, lavativi, sempre più insipienti, di falsa sapienza, son stati da me schienati.
Inutile che urlino, date loro un piatto di pasta e fagioli!

Tarantino ama s-fottere, e lo fa in modo totalmente lavatura, a nodo dei singulti della borghesia flaccida. Egli ingurgita tutto il Mondo e lo provoca, così come Bridget Fonda lascia che De Niro la sfondi solo per tre minuti di eiaculazione precoce.

Sì, la mia faccia da Pam Grier è tutta una vostra fregatura. Vi dannate a offendermi, ma scappo col malloppo daprendi i soldi e scappa nel Woody Allen a inculata tremenda di ogni vostro piano per incastrarmi.

Sono un Uomo Red Hot Chili Peppers, mi scopo quelle di Beverl Hills al ritmo della Californication. Eh già, la fornicazione è americana nel Pop!

Una plateale presa per il culo? Io direi molto di più. Col mio sistema, durerò più di voi, ripiegati da depressi e sempre in cerca delle consolazioni di qualche scemotta a cui rifilate il pienotto. E non avete neanche più benzina. La benzina serve, stimola la diuresi a infiammarlo!

Come Tim Roth, sono una Iena, anche Plissken

Ama il mio “turpe” torpediniere!


Ciao, superba hostess. D’origini castigliane, reginissima di cuori infranti a castello di me “fantino?”.
Me ne inturgidirei di baci in volo, a spiccare favolistici fra valli serene di poltroncina “passeggera”, che passera, dell’arcuare il dolente mio arpionare il vestito tuo nelle trasparenze “Monroe”, lingerie ingenue del planarvi d’occhi “indagini” dell’intima biancheria.  Me ne “ingerisco”. Non digerirò un altro “No!”. Ah, che banco! Non si vede il Sole, quindi sotto la Luna saremo “craterici” e “scriteriati” nei vulcani “marziani”.

Sarei ipocrita a non rivelare il flusso ormonale che invochi “fluida”, ove forse un arbobaleno tendente… al blu, lussuosissimo, bagna le piogge ardenti d’un Mondo lontano da baldorie della matta, macellaia danza sulle baldanze oziose.

Meriti di più, così come selezioni il “personale”, fra annoiati con la sigaretta lurida di tempie troppo amare nel sorvolare i mari “pacifici” e l’Atlantico del disgelo alla mia Arte sgretolata da poli arti(sti)ci senza Tempo alcuno. Riempi le mie lacune! D’acume e acme, brufoloso d’acne. Sei come Daphne  (oh sì, “innaffialo”, annusalo, “sniffalo”, infilalo e innalzalo, di stantuffo ti sarà “affanno”, che fallo!) di Scent of a Woman, e io l’“affidabile” Lieutenant “bad” (cattivo tenente…) nel colonnello Frank SladePacino, colui che adora le uniche sillabe ove le “labbra”, dopo il “tango”, aprono le porte del Paradiso, strappandoti il tanga! Sono il Dio Dioniso, “quello” che elargiva larghi frutteti di calore e “umidità”. Egli è volpe, Egli vuole l’uva e se n’ubriaca! Quante belle vulve!

Io son sempre più furbo!

“Pasticcerei” solo in cabina di pilotaggio, col pilota automatico del non tirare il freno della  “cloche”, barra di cioccolato a comando del comandante “dominante” fra le cosce.
Senz’inibizione, “spingerei” sull’acceleratore, in mezzo alle nuvole e d’amori ieri “stalle”, con te stelle come Sylvester “Stallone”… Non contestarmi, tasta i test… a… coda! Che cavalla! Che “criniera!”.

Scherzo, irrido il malessere sociale, avvezzo a esser più vizio di questi zii oramai troppo “azzimati”. “Fragrante” come l’alba nel frastuono del rombo umano più sepolto, ove segregai le mie fusa da “gatto” nelle cambuse d’un sommergibile mai nato. Nautica e Nausicaa, poeta per te a prua del vento in poppa, in quest’aereo più (in) folle del Mondo, questo Mondo di folli che sfoltirò nell’asfalto del libero gabbiano alato. Sono DiCaprio del Titanic, mia sultana! Non insultarmi! Anche sul tavolo!

Aleggeremo con “leggerezza” ché ce l’ho “pesante”, leggerai le mie opere, e non sarà solo un invito a cena per un’operetta. La mia lirica non vale una lira, ma vivo d’allori, ora come allora in te mia mora.
Innamorati e vedrai il Cielo più limpido, ché troppo annebbiar i sentimenti ha reso la Terra piena di non atterrar nel torrido più “illuminato” delle gioie alle lingue di Babele. “Scioglila!”. “Indaffarati”, sbrogliando l’“affare”.

Permetti un ballo a me, “cliente transiberiano” che fa spola, spogliato e nudo-crudo, dalle Alpi a un Sesso senza paure del macchiarci a pois, noi approderemo a piedi scalzi fra scarpate e mascarpone, e m’accarezzerai con rizza cavalcata al mio cavallerizzo?

Imbizzarrito, sì, sono bizzarro e zazzera, tu zanzara che il sangue estrai e ne cogli il delicato profumo “veniale”. Questo è un mio “schizzo!”.

Cogli l’umorismo quando si sposa con l’erotismo più erudito!

Non mettere le dita fra moglie e marito.
Ma “carpiscila” nel diem al dì che fa din don dan nell’inondar’ e darlo fra le tue mutande!

In realtà, voglio il danaro!

Senza denari, non potrò mai averti in quanto “drenato”.


La vendetta serve, in modo rambistico

Questa è la storia d’una famiglia di deficienti, la quale non tollerò lo stile di vita contemplativo, ché tutti dobbiamo essere “obbligati”, dunque obliterati al nazifascismo italico, su bandiere del “tricolore” al “Bianco per non lavar i panni s-porchi”, “Rossi al peperone”,  “Verdi da repressi ma intinti di confessioni domenicali”, e tutti “allegrelli” nel smargiasso lassativo dell’inno mamelico per “lasciarsi andare” alle mammelle e, soprattutto, alle mummie.

Ho sempre amato disinteressarsi della vita sociale da quando “posai” esistenzialista nel Travis Bickle, contratto mio ameno a “menarmelo” dalla mattina alla sera e, di Notte, esser tassista del mio vagabondare. Additato dalle cattive coscienze, a mo’ di pagliaccio dei loro aghi nel pagliaio, quando invasero, nello sconfinare, di stesse prese per il popò, al parapiglia furon impigliati nella stessa trappola ordita di questo “menomare” d “amabili” con tanta bile da scaricare.

Gente da manicomio, infatti, che “accecai” in modo meccanico alle loro “arancine” di “limonate” da Sabato sera nel sederarsi a vicenda e di cene con tanto di canti e canne.

Soffrono pure di acciacchi! Accipicchia!

E allora picchiateli!

Furon avvertiti ma insistettero affinché non “resistessi” e crollassi.

Ne “vennero” di tanto “godimento”, soprattutto un demente, oggi guardato a vista e davvero “vispo”, uno che non guidò neanche una Vespetta in quanto poco lesto, causa epilettico del suo piscialetto. Voleva volare a Seattle, invece è rimasto una stella di Broadway da Cesare Cremonini. Inutile sparare su questa crocerossina. Pieno di amichetti, da chiacchierone, “spaghettava” di “maccherone” e, al McDrive, ordinava altra sua “pancetta” affumicata di paninaro con ambizioni del pubescente già ritardato dal “senilmente” suo inseminare e poi, “seminando”, cacciar ancora mine.

Malissimo gliene colse, con tanti si “divertì”, tanti quanti le verginelle con le quali il “suo” gingillava.

Ma pisciò col tizio sbagliato e il tizio, oltre al pan per focaccia, gli infornò, pian pianino, il pene tosto tosto dentro la paura perpetua.

A ogni passo, fuori dall’uscio, “lui” che stuzzicava quelli nel “guscio”, adesso teme per la sua incolumità. Non ha nulla di cui preoccuparsi, se non “occuparlo” finché non glielo reciderò.

Basta che si decida a costituirsi e potrà dormire sogni tranquilli, come un bimbo qual è.
O preferisce la sua “quaglia” appesa da uno squalo che amputerà i suoi “attributi?”.

Come dice il detto popolare, e costui dovrebbe esserne esperto, visto che il padre, pur di “guadagnarsi” col “sudor della fronte”, una casetta del comune, leccò corrotto mezza Bologna e ancor è lecchino per “indirizzare” la prole ove solo Dio, che sono Io, sa.

Egli ha terrore. Succederà solo un terremoto ai loro corpi.

“Il Corpo di Cristo”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Le iene. Cani da rapina (1992)
  2. Jackie Brown (1997)
  3. Bastardi senza gloria (2009)
  4. Django Unchained (2012)
  5. Kill Bill. Vol. 2 (2004)

Mezzanotte e 0,001 secondo


26 Nov

“primo negativo, guardiamo al positivo, il male vien per nuocere tutto”, una play al Giorno toglie il tuo psichiatra di “torchio?”: I film dell’anno saranno…

… sentenza dogmatica, “(a)stigmatica” del Falotico addolorato eppur adorato, prossimo alla Beatificazione, a forza d’aspettar Beatrice ché “levi” l’ascesi…, soprattutto l’ascesso, via dalle palle, cessi!


– Stefano, mi sei sceso. Sei diventato uno scemo.
– Ah sì? Basta che “salga”, che m’importa della “cattedra(le)?”

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
    Tarantino realizza il sogno d’una intera esistenza. Unisce la sua antica passione per Sergio Leone, e la “rispolvera” fra le polveri del West a modo suo. Semi-Franconero, seminando gli avversari con un capolavoro che solleverà, appunto, un già classic polverone. Pistolettate, “saloonizzate”, gente appesa come salumi, stronzate, DiCaprio con la coda “caprina”. Ku Klux Klan, gente che si prende per il culo, vendette, tribalità, Clint Eastwood che, di cameo, spunterà e urlerà: – Che roba è? Ridatemi gli spaghetti! Manca il peperoncino a questa salsa!
  2. Zero Dark Thirty (2012)
    Kathryn Bigelow è innanzitutto una figa suprema. L’unica che ha superato la menopausa, riuscendo nellatitanic-a impresa d’essere una cinquantenne (60?) molto più sveglia di quel furbacchione dell’ex marito, Cameron James. Uno a cui va la mia stretta di mano per esserle stato “avatar”, “affogando” nel suo “point break”.
    La milf è più attizzabile di tante ochette dei college. Anche perché possiede una mente azionistica, che spara mitragliante con dei contundenti da “lupa”, dunque “condendo” su thrilleroni rosso cremisi come Jessica Chastain, una che “raderei” al suolo. Mi denuncerà per “terrorismo” da “integralista”, ma i suoi capezzoli son come le Torri Gemelle. Il kamikaze ci sta.
    Costi anche lo stalking.Joel Edgerton prenderà le sue difese, asserragliandomi in casa. Assieme ad altri marines, proverà ad abbattere il mio “bunker”. Sfonderanno la porta ma li “disarmerò” con la mia risata innocua “a salve”: – Volevo solo sfondarla, tutto questo bombardamento per una bombata?Joel riderà di gusto e anzi inciterà maggiormente da caporale:
    – Hai fatto bene Stefano. Comunque, non siamo qui per incriminarti di volerti fare Jessica. Anche perché noi ce la siam già fatta. Quindi, questo problema mi par ovvio. Noi maschi abbiam fatto due anni di militare a Cuneo, vero? Ogni fulva merita la volpe.
    Siamo qui perché c’è arrivata una segnalazione. Hai minacciato il suicidio. Dovevamo salvare il nostro soldato Ryan.
    Sicuro di sentirti bene?
    – No, voglio Jessica.
    – Ok, provvediamo subito. Componete il suo numero di cellulare (intanto, mi confida alle orecchie che ha messo però su un po’ di cellulite). C’è un uccello spompato. Va rimpolpato.- Pronto?
    – Sei tu, Jessica?
    – Sì, vuoi scoparmi?
    – No, non tocca a me. Vieni a casa del Dr. Falotico, quanto prima. La situazione è tragica.
    – Sì, agli ordini, Joel. Ma è carino?
    – A me pare un bell’Uomo. “Toccherà” a te “constatarlo” di persona. Una tastatina, nulla di che.
    Poi sarai libera per il prossimo film di Malick, La falsa metafisica d’una con un fisico da thin red line.

    Se avete letto, fin qui, e avete leggiucchiato la trama di questo film, dovreste aver capito tutto.

    Rappresento la legge di Murphy, “Se qualcosa può andar male, lo farà”. Appunto, mica tanto…

    Ma sono autoironico e beffardo alla De Niro da Oscar. E la butto a ridere, anche se vorrei sbatterla a letto, similTonino Accolla di risata inconfondibile alla Eddie…

    It’s Showtime!

  3. Being Flynn (2012)
    Storia vera
    ,sì anche un po’ lynchiana. Può Paul Weitz prendere una novella sui barboni e ricavarne un film?
    Sì, another bullshit night in suck city. Nick Flynn diventa, appunto il titolo alla essere-non essere.Il libro, praticamente introvabile (all’uscita del film, le librerie però, ci scommetto, se ne ripopoleranno), fu uno dei miei regalini di due anni fa. Lo trovai dopo girovagare per tutta Bologna. Spesi circa mille Euro di benzina, solo per un “deca” del prezzo. Lo rinvenni in una botteghella, ove il padrone era un simil cinese dei Gremlins. All’epoca, svolsi “servizio” sottopagato, ipersfruttato in Pinacoteca, ove stavo seduto per ricevere circa 20 Euro per quattro ore di lavoro. Roba da finire come De Niro di questo film.
    Le agenzie giustificarono, dicendomi che non avevano di meglio per un genio della letteratura senza credenziali:
    – Ora, i suoi romanzi sono dei capolavori, ma non ha la Laurea. Quindi, o la sbattiamo in magazzino o a far il manichino ai “Grandi magazzini”.
    Saltai alla gola di tal fetente “referente”, fui deferito “infernalmente” e, dopo i “forzati”, obbligato a sforzarmi per non suicidarmi.Sì, questo libro, che leggiucchiai appunto mentre da “guardiano” guardavo i quadri, con indole “guardona” per le migliori Botticelli del “turismo” straniero, mi fu illuminante.
    Mi riconobbi subito nel Bob.Un genio paragonabile a Mark Twain, le cui circumstances l’hanno bloccato nella stanzetta.
    Neppure il figlio crede all’incredibile viaggio psichico di uno che si scopò Julianne Moore e ora è “murato vivo” e vorrebbe solo appendere al muro chi gli ha fatto perdere tutto.

    Si rimbocca le maniche, fa due conti (in tasca no…), e ritorna a scrivere, incontrando il figlio che, come abbiamo visto, l’ha (s)fottuto. Il figlio è un assistente sociale per i senzatetto. Gli homeless, quelli a cui preparano solo leomelette. E vengon trattati da “ominetti” perché, sotto il caminetto, non hanno una da riscaldare di tette.
    Il figlio comincia a commuoversi, e lo provoca perché si dia una mossa.
    Padre e figlio litigano, Jonathan (De Niro) “spara” a freddo, ipercongelato, “ficcando” altri colpi (ficcanti sessualmente no…), altri libri che nessuno leggerà, perché li riterranno solo freddure d’uno che (non) si scalda tanto.
    Invero, De Niro vorrebbe solo esser di nuovo rosso nelle lentiggini di Julianne.
    Invece, beve l’amaro Giuliani. Per digerire il fatto evidente (per il lettore e anche per lo spettatore, vedrete…) che, in effetti, è davvero un genio. Ma gli altri personaggi del film, come avviene nella vita “reale”, non lo sanno e non gli danno retta. E lui finirà solo che più inculato da “coglione”.

    L’importante è che lo sappia Falotico…

    Stenderei un velo (im)pietoso su gente penosa che, leggendo la mia prima opera, mi trattò a pesci in faccia e mi urlò: – Ah, allora, sei doppiamente scemo. Un genio che finge di essere depresso.
    Vai a dar via il culo! Ti strappiamo le palle. E pure le pagine.

    Siamo entrati in causa con tal malfamati, ora si son rinchiusi in casa per la vergogna.

    Vedi, a fare gli idioti da circo? Finiscono poi nelle stanze della stalla della loro testolina da bimbetti.
    E dire che s’eran messi in mezzo pure i genitori, gente molto “colta” e “cresciuta”.

  4. Jimmy Bobo – Bullet to the Head (2012)
    Ecco, si ficcassero in testa questo: sono come Stallone, prima o poi torno grande.
    E sono botte! Da guerriero della Notte!
  5. Flight (2012)
    Anni fa, incontrai una grassona fanatica di Denzel Washington.
    Le ero affezionato, anche perché Denzel a me piace. Un’affinità “erettiva” che se ne frega del razzismo.
    Le donne sono false. Non si sposerebbero, almeno qui in Italia, mai con un “nigger” ma, quando vedono il Washington al cinema, perdono la testa e, a bassa voce, pronunciano: – Se fossi mio, ti perdonerei tutto. Bruciamela come Nerone! Sono la tua bomba atomica d’Hiroshima!Come andò a finire con la grassona? Il “mio” non volò, ma la feci nera.
  6. Cloud Atlas (2012)
    Dicesi superstronzatona colossale di cast stellare.
    Tom Hanks rappresenta il grande attore che fa spesso la parte del fesso.
    Halle Berry rasenta il massimo, vero maialini?
    Come dico io, la mulatta allatta.
    Per il resto, mi sembra un “filmone” per quelli da latte.
  7. Killing Season (2013)
    Travolta ce l’ha con De Niro, che se ne vorrebbe solo stare in mezzo ai monti, dopo aver quasi lasciato le penne in guerra. Travolta ha un conto in sospeso col Bob.
    Si spaccia per amico ma se lo inimica subito.Ora, ve lo vedete il Bob, a quasi settant’anni, correre per gli Appalachi col fucilone in mano?
    Io sì.
    Per questo mi distinguo. Sfodero la cartuccia quando tutti pensano che non li colpirò.
    E fanno le giravolte come John, non capendo un cazzo del “loro” trivellato.Travolta: – Signor Falotico, l’ho scoperto. Lei fa il tonto di “richiamo della foresta” per non andare in guerra.
    Falotico: – Guarda che la guerra è finita. Posso leggere in santa Pace di Cristo questo “tomo” (in testa) di Marx, adesso?
    Travolta: – Cosa vuoi fare, il Rambo di turno?
    Falotico: – No, pensavo a un altro mercenarioChuck Norris. Un rombo di tuono nel tuo culo, razza di panzone!

 

Al gentil “bacin'” d’utenza di FilmTv.it: imperdibile racconto al calembour, “Quando, per colpa delle carambole io carambolai, mi bollaron come un duro ma rimango caliente”


22 Nov

Ora, mentre sto componendo tale scritto che sarà propagato via etere a tutte le nazioni “disunite” per risollevare dall’economica recessione dopo le secessioni dovute alla scissione dei bombardamenti atomici, di mie pose, con le posate a spiluccare uno spuntino, son qui ascoltando Jim Morrison.

Jim, “rimembratelo” quando il Tempo non vi sarà grato, poco “grattato” in Lei, la “carina”, cari miei, è Uomo la cui musica stimola gli ebeti con la diuresi, che fingon d’indurirsi ma poi evacuan solo vacuità.
Jim era oltre la meschina società di balordi, eppur veniva scambiato per un lordo, solo perché si dava alle baldorie, dette anche “bagordi”. Sappiate che, se il genio non è immediatamente capito, vi capiteran i suoi trasgressivi genitali geniali a ribaltare le vostre ottuse regole. Usaste i contundenti, ma è l’inderdentale, filo sottile che s’infila nelle gengive, a “salivarvi” un “Io salgo” e voi v’assolate, soli e soletti, nell’arido sale dell’arsura senza calure. Ah, quanti calori, le donne ne van matte, dunque si toccano. A me toccò, in “sfiga”, una perniciosa, ad altri quelle pelose, quel che importa è l’esporto, tanto prima o poi ti chiederanno il rimborso e, di borse sotto agli occhi, di sportellate non chiuderanno un occhio ma il “cocco” sì.

Bene, fratelli scriteriati di questa congrega.
Perché gli attori porno van per la “maggiorata?”. Perché, senz’imbroglio e senza bavaglio, va il minorato di mentali seghe . Viviamo in un Mondo che parla solo di sesso, dalla mattina alla sera. E andrà sempre per la maggiore… Di Notte, non so. Posso bussare alla tua porta? Volevo chiederti se t’è rimasto dello zucchero. Dovrei miscelarlo al miele d’una cammella. M’ha detto che fa la cameriera, quindi dovrebbe essere fornita di mestolo. Se andrà male, rimesteremo nel torbido.

Digressione appunto “attoriale”, “nobilissima”:

un biondo, coi denti da latte ma di latte per la gnocca di lei, vi prenderà a ginocchiate se tutte non s’inginocchieranno.
Eh sì, è cocchiere del suo ele-fantino, e infila in buca, bocciando di boccione col suo “balocco” tutti coloro che non tollerano il suo schizzo color “cloro”.
Egli sgambetta e, di pipetta, non si spugnetta, tu sei una spugna, assorbi ogni cazzata, invece le sue donne sono il suo “assorbente”, a meno che non se ne sorbiscano uno più “sorbetto”.

Fine della storia…

Voi disprezzate il Cinema comico perché non è serio. Cos’è serio in questo Mondo?
Scrivi un poema e ti trattano come uno scemo con la “piuma“, corri come un puma e ti scambiano per Forrest Gump, diventi un sollevatore di pesi e ti prendon per frivolo, sei un operaio e ti danno del “pesante” perché ti lamenti, pretendono una grande mente ma poi mentono quando pensano di non meritarti, credendosi più “maturi”.
Ora, la mietitura so che va accordata alle intelaiature.
E, se non c’è la pasturazione, non c’è neanche il “pastore”.
Perché tutti si scoprono impostori.

Nel Mondo, alcuni leggono Hermann Hesse, secondo me era un fesso. Olmi Ermanno ci va vicino.
Meglio Tarantino. Ch’è come me. Egli acchiappa, non copia, ma nelle chiappone v’incula.

Non c’è la rima, ma l’inchiappettata sì.

Dunque, al galoppo. Senti che schioppo. Scalpito, ecco lo scalpo.
Chi chiami schiavi?

Io sono l’avo nella mia nave, e t’infilzo nell’ano.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Eyes Wide Shut (1999)
    Il biliardo provoca la bile…
  2. Jackie Brown (1997)
    Non tutti i neri con la “coda”, son dei cavalli per la neretta.
  3. Django Unchained (2012)
    Eh già.

Non mi stanno simpatici i fisici astronomici perché “patisco” le loro “gastroscopie” coi “telescopi”, eh sì, non scopano molto, se “lo” guard(i)ano con le lenti d’ingrandimento al microscopio


07 Nov

Già. Tra l’alfiere e la pedina, fra il Re e la “regina”, scelgo l'”arrocco” dello scacco(lo) “matto”, da (ele)fantino che infila in tutti buchini, anche nel pavimento di “piastrelle” senza bianco o nero che “(sos)tenga”

Rincaso, or ora cari uditori, da una “gita” al bar, ove ho mischiato il cappuccino nel caffè di Peppone, il gestore di camomille alle vecchiette da Don Camillo.
Al che, durante la “festa”, s’è avvicinato un tipo grigio, un mezzo nano alto 1 metro e 90 su scarpe col tacco da “ginnastica”, e anche da prima ginnasio.
Peppone, cacciando prima un peto “impepato”, gli pose tal questione, quindi, dopo “lauta” risposta “insufficiente”, lo prese a pedate, pestandolo assieme alle pensionate:

– Marco, sei soddisfatto della vittoria di Obama?
– Felicissimo. M’ha rallegrato la giornata. Ah, mattina faticosa. Ho penato su un libro d’astronomia per individuare il raggio gamma delle gomme da masticare d’una Venere in orbita su Saturno, con tanto d'”anello” aureo da stellari-stalloni di “pulviscolo” attorno alle sue rotondità molto sferiche.
– Ah sì? Come si chiama costei?
– Susanna.
– Ove va Susanna, montan le “panne”. E bisogna “sculacciarla” di “palle”. Vedi che “tutto” torna? Si chiama “equazione dell’equino”, il cavallo che “lungo” è “cioccolato” nel “cucchiaione”.
Osteria numero dieci, chi è la moglie del bidello? Tanti, tutti “dentro”, di strofinati uccelli nella “lavagnetta” con tanto di “bagnetto”.

Applauso!

Marco rimase scioccato da tal “briccone” Peppone che brindò di “bicchierini & spuma”.
E, ritenendosi superiore per “istruzione” d’altra “crema”, tornò nel suo appartamento, si spogliò da quel “cinismo” a “buttarla” via in “vacca”, s’immerse nella sua vasca idromassaggio, poi di shampoo canticchiò da creatura francescana che non tollera certe battute, di zolfo, dai piedi caprini:

Champagne
per brindare a un incontro 
con te 
che già eri di un altro 
ricordi 
c’era stato un invito 
stasera si va tutti a casa mia 
Così 
cominciava la festa 
e già 
ti girava la testa 
per me 
non contavano gli altri 
seguivo con lo sguardo solo te 

Se vuoi 
ti accompagno se vuoi 
la scusa più banale 
per rimanere soli io e te 
e poi gettare via i perché 
amarti come sei 
la prima volta 
l’ultima 

Champagne
per un dolce segreto 
per noi 
un amore proibito 
ormai 
resta solo un bicchiere 
e un ricordo da gettare via 

Lo so 
mi guardate, lo so 
mi sembra una pazzia 
brindare solo senza compagnia 
ma, ma io, io devo festeggiare 
la fine di un amore 
cameriere, champagne?!

A differenza di tal malinconico sognatore della sua “minchiona”, mi sintonizzai sulle “minchiate” della radio. Spesso, nell’etere, passan gran cazzate ma alle volte anche delle passerone che “involano” il tuo volante in zona Elvis “pelvica”.

E pensai: ho sbagliato tutto nella mia vita? Potevo sorbirmi il catechismo delle insegnanti “casa e chiesa”, ottenere una laurea rubando di raccomandazioni, “sistemarmi” con una bella cas(c)ina, e trombarmele così tutte nel “casino”.
No, ho fatto bene a “darlo” in barba, amo il mio “barbone”, il pelo personale è riccio solo alle mie dita e sono solo un casinaro.
Come dev’essere, come voglio che il mio cazzo “tirato di pelle e cuoio” sia.
Andando “a culo”.

Dunque, tornando a Obama, a voi cosa “viene” che sia stato eletto?
L’importante è che sia “eretto”. Fidatevi, “lo” sa anche Barack. Buon nero non può mentire…

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Django Unchained (2012)
  2. Le iene. Cani da rapina (1992)
  3. Pulp Fiction (1994)
  4. Jackie Brown (1997)

“Django Unchained”, i Character Posters


19 Oct

 

Dopo il banner di Christoph Waltz, ecco dalla Weinstein, “sparati”, quattro nuovi poster sui nostri personaggioni del filmone.

 

 

 

 

 

(Stefano Falotico)

“Django Unchained”, ecco il Teaser integrale


07 Jun

 

Ieri, ho postato l’anticipazione.

Oggi, possiamo ammirarlo in tutta la sua grandezza…

 

 

Dopo la mia “prima visione”, ero rimasto un po’ sconcertato, diciamo anche “scottato”.

L’ho, anzi, “apostrofato”, in zona “perplesso”.
Vedremo? Le immagini, a parte qualche squarcio, non mi hanno poi particolarmente colpito.
Bisognerebbe vederlo in HD.
Poi, dopo qualche ora, compare nel canale ufficiale della Fandango e qui per la Weinstein.
E  mi ricredo…, suscettibile d’altro “giudicarlo”.

Ecco, andiamo già molto, molto meglio in HD.
Poi, rivedendolo, si ha come l’impressione che Quentin, al solito, abbia “centrifugato” una miriade di pellicole “sudate & polverose”, fra omaggi sparsi anche in fotogrammmi “invisibili”, e una “vaga” aria perfino televisiva.

(Stefano Falotico)

 

 

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