Quando tutti pensavano che fossi distrutto, abbattuto, completamente macellato, ecco che il Pinturicchio, qui sottoscritto, inventò una magia impressionante.
Un colpo devastante simile anche al gancio di Muhammad Ali contro George Foreman.
Se mi ricordo la semifinale dei mondiali del 2006?
Certo. Perché in quel periodo successe questo, video mio docet.
Fu onestamente una bella scopata. Io e lei scommettemmo quanto segue.
Se l’Italia avesse vinto, gliel’avrei infilato sotto l’incrocio dei “peli”, se avessimo perso, quella notte avrei rincasato e nel culo l’avrei incassato.
Poi successe l’irreparabile. Ce la possiamo dire? Una tragedia.
Vili attentatori alla mia felicità, nascosti nel buio, mi perseguitarono con missive agghiaccianti.
Esplose la mia furia e fu tutto un manicomio.
Ma il Genius-Pop, sebbene scioccamente alla provocazioni infingarde e codarde cedette, non è deceduto.
Anzi, non è mai stato così in forma.
Libri, recensioni, il giubbotto di Drive, un’anima imprendibile come la parabola di Grosso, un futurista incarnatosi nella forza poetica di uno troppo veloce per stare dietro ancora ai nani e alle mezze calzette.
Nella notte di San Silvestro, sarò a Monaco di Baviera.
Mi ubriacherò? Può darsi.
Insomma, tutti i villain andassero a prenderselo in quel posto.
di Stefano Falotico