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“Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne”, Clint Eastwood e mattina libraia


02 Sep

“JFK”o Falotico? Finalmente, ecco pubblicata la mia titanica, invincibile opera letteraria, la prestigiosa, esorbitantissima “Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne”, e vi ho strabiliato ancora!
Terremoto in casa Falotico alle 12.20 esatte di stamane: suona il postino, ha dei pacchi per me.
Penso che si tratti del mio saggio su Clint Eastwood, invece son le fantastiche, spettacolari copie personali di “Cuore angelico…”

Ieri Notte soffrii molto. Meditai ancora al suicidio ma, dopo una Luna di traverso, stamattina son stato miracolato di galvanizzazione. Evangelizzato. Suona il postino e non ha uno bensì due pacchi per me. Quando si dice “Bussa solo una volta”. Mi consegna, previo firma elettronica “sconnessa” di pessima mia grafia tremolante-eccitata, sia le copie personali della mia nuova opera letteraria, “Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne” sia il saggio di lulu.com sul grande Clint Eastwood. Stasera festeggerò.
Sì, sia stata quel che non è stata la vita, eppur son oggi letterato, domani non so. Evviva il Genius! Sempre sia lodato!

Prefazione, “letterale” e metacinematografica a simbiosi ispirata al “Faust” e ad Angel Heart.

“Vi avvicinate ancora, ondeggianti figure

apparse in gioventù allo sguardo offuscato.

Tenterò questa volta di non farvi svanire?

Sento ancora il mio cuore incline a quegli errori?

Voi m’incalzate! E sia, vi lascerò salire

accanto a me dal velo di nebbia e di vapori;

aleggia intorno a voi un alito incantato

che al mio petto dà un fremito di nuova gioventù.

Voi recate le immagini di giorni spensierati,

ed affiorano ombre che mi furono care;

simili ad un’antica, quasi svanita saga

ritornano con voi gli amici e i primi amori;

si rinnova il dolore, il pianto ripercorre

il corso labirintico di una vita errabonda,

e nomina i magnanimi prima di me scomparsi,

frodati dalla sorte di belle ore felici.

Non potranno ascoltare i canti che verranno

le anime alle quali i miei primi cantai;

la ressa degli amici si è dileguata, ormai,

l’eco prima dei canti è, purtroppo, svanita.

La mia canzone suona a una folla ignota,

che perfino se applaude fa tremare il mio cuore,

e chi allora ascoltava lieto la mia canzone

erra, se vive ancora, disperso per il mondo.

Ed una nostalgia da tempo sconosciuta

mi prende di quel grave, calmo regno di spiriti,

si libra adesso in indistinti suoni

sussurrando il mio canto, simile all’arpa eolia,

un brivido mi afferra, lacrima segue lacrima,

si sente molle e tenero questo cuore severo;

quel che adesso possiedo lo vedo da lontano,

e quello che svanì diventa reale e vero”.

(J. W. Goethe, Faust, traduz. di A. Casalegno)


Ho scelto quest’estratto del famosissimo Goethe per introdurre, come leggerete, il mio nuovo libro.
Del quale oggi mi son state consegnate le 100 copie come da “contratto”… faustiano, pattuito in mie stilografiche immaginifiche dell’anima vergata, permeata fra dissolventi emozioni in tutto furor “demoniaco”.
Sbrano la scrittura dopo tanto scarnificarmi per colpa di pedestri detrattori più analfabeti soprattutto dei sentimenti, reinvento la Letteratura, (ab)uso del Cinema per immergermene, aspirar la sua crema delirante e iniettarla di me dai volteggianti, ignoti, mille volti del pensiero argenteo. Ché screzio del lambire l’onirismo, l’invoco di naufragi fantasmatici, eclissato si strugge, contorto il Cuore si beatifica a mia sola venerazione.
Fulmino, scattante non mi domerete, intrepido scaglio frecce ardenti ai vigliacchi, mi “scarnisco” a scandir liriche imprendibili di librata squisitezza. Illumino perlaceo il Tempo avvolgente, incenerisco i suoi umori ruvidi, lo plasmo, lo mordo… m’innamoro di giovamento. Elevato a montagna religiosa del sangue, lo “corroboro”, colorato s’arrugginisce, nitra in nebbie d’un fosco assopirlo, quindi ancora accorato s’innalzerà eterno alle trasformazioni plananti. Oramai, nessuno può fermarmi!
Sorvolo il Mondo, appicco la fiamma ove nelle anime dei “vinti” s’era affievolita. Guaite di gioie, inorgoglitevi dopo tante ingiuste sconfitte, guarnite l’amore d’alti coraggi! Ergetevi a santi e inabissatevi nelle acque linde dei candori bruciati. Scolpiteli d’energia rigenerante, zampillerà la vita nuova. Io, innovativo, son a voi risorto e non mi placherò!

Udite il mio Verbo a preghiere issate alla Bellezza.
Non deturpatevi nel rincorrer meschini inganni e prostituiti, svenduti guadagni! Ora, v’ordino di celebrarmi!
Tutti in piedi, ci sta l’applauso storico. La cosiddetta ovazione universale!

 Blood Work

Di tale “Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne”, vi narrerò ogni “capitolo” del suo evolversi.
Perché nacque nell’attinger mio d’ispirazioni magiche eppur, come ogni forma d’Arte, assumerà mutevoli forme a ogni (ri)lettura variabile. Di tracce ventricolari ho cosparso le mie pagine, voltatele e quindi poi sfogliatene tutti, indietro ad avanti vederla. Inebriatevene! Ogni odor puro lagrima straziante, rinasce proprio profetizzante.

Come un’ieratica chiesa gotica, Io “sfilo” la Cattedrale più grande di tutte le epoche.
Ero, fui vulnerabile, sono eroe in ere che saranno! Di fronte a me, Michelangelo è un povero Adamo la cui Cappella… è sol che uno “schizzo” senz’accensione vitale. San Pietro è in giubilo, il Papa m’osanna dopo la “scomunica”, ogni comunità mi acclama e, a gran voce, vorrebbe spedirmi in “manicomio” perché sono genialmente incontenibile.

Perché ho citato “Debito di sangue?”.

Questo “Cuore…” è un libro misterioso, quasi alla “Necronomicon”, incarna la mia anima che, incastonata in (di)urna sigillata, vampiresca librò notturnissima a ferino scuoiar ogni vostra dissipatezza. Nel tergervi di “maledizione” risorgimentale. Io sono il ben di Dio e quindi benedico!
Libro che s’incunea fra mille e più cupezze ignote e a incubo perpetuo, trae spunto dal capolavoro (di Alan Parker) con Mickey Rourke e Robert De Niro nel viverlo “mefistofelico”… respirarlo, temprarmene. Non incupitevi!

Angel e Lucifero s’incontreranno, per la prima volta, alla locanda “caldissima” dal nome “Blood Work”.

Il resto dovete scoprirlo da voi.

Che c’entra JFK di Oliver Stone?

Non fu Oswald a centrare Kennedy, centravano anche altri tiratori scelti. Compreso il centravanti Osvaldo…
Kennedy fu un Presidente dalle scelte troppo “strane” per non essere odiato a morte.
Quindi da stanarlo nel far sì che, saltando le sue cervella, fu una “faction” di budella.
Non ho scritto fiction. Avete letto…

Ho detto tutto…

“The Family” interviews, De Niro e Pfeiffer


29 Aug

“Heat” di Mann, calore di mani!


20 Aug

Heat, videorecensione: reportage al “calore” di una giornata “indimenticabilissima”, molta bile e anche un salto nell’immondizia da bidone, almeno c’è scappata la figa(ta)… anche la faccia(ta)

 
La carriera letteraria del Falotico è un Daniel Plainview de Il petroliere. Emersi dal pozzo nero per espandermi a macchia d’olio. Ah ah! Salvo complicazioni, causa fortunosa di “miracolo” e annesso “a rotto della cuffia l’inascoltabile, ”indimenticabile Antonello Venditti” che mi turba in radio, a cui preferirò sempre irradiare di mio Pacino mischiato con un De Niro da all night long! Bang! E anche il radiatore della mia macchina scassata in mezzo a questo Mondo “solare” ma senza raggi neuronali.
Io sradicai il “ragno” e di pari morsa fui mossa strategica! Ah ah!


Appena mi accorgo che mi sto rilassando troppo nel dormir sugli allori, mi reco in quel della Torre Asinelli, ubicata in centro del culo di Bologna, assieme a due “amici” che odio, Stefano Accorsi e Pasotti Giorgio.
Essendo Accorsi leggermente più simpatico per via del nome omonimo, non lo rendo “anonimo” in memoria dei posteri. Mi spiego meglio. Saliamo le scale che conducono in “alto”. La “piazzetta” dell’“attico” è “disabitata”. Solo noi tre, il Buono, cioè me, il Brutto, Accorsi che però sta con Laetitia Casta (stia “bona”, altrimenti solo la sagrestia, altro che sangria francesina, cintura strizzata!), il Cattivo, il “figo” semi-castrato Pasotti, un mezzo bassotto che, nonostante sia penoso, sta “salendo”, soprattutto nel collezionismo di “carne”. Sì, oggi si fidanzacon una vacca dello spettacolo, domani in un filmetto sbattuto lì. Lo vedremo a prezzemolino. Va fatto a pezzi. Ma quale pezzo d’uomo è mai costui? Al che, lo piazzo nel mezzo di “comunella” con Accorsi, gli sputiamo sul visetto e, “buffetti”, lo gettiamo giù per un volo “libero”, incluso urlo “emiliano”, cioè “Socmel, Dio bonin, finirò come un tortellino in brodo”.
Al che, Accorsi e io andiamo al bar del corso, ove io strappo i corsetti dei pants d’una da corsette in Via Indipendenza nel tradimento a suo marito di “cornetto” e “ripieno cremoso”, “pendendolo” torridissimo di “vasca” a diagonale della decumana nell’ano perpendicolare, e lui stappa un bignè con un omosessuale in pantaloni aderenti simil Carrie Anne Moss di Matrix, una che di fisico attizza, di volto ambiguo ti rende androgino in un frame “immobile”, nello scatto (ir)reale che stava saltando addosso, regalandoglielo”, ed è rimasto invece immortalato nello stop su “mozione” di sfiducia al tuo “frammentato” di “Chi cazzo è questa, una Donna di uccello volante, me lo mozzicherà?”.
Sì, Stefano lo lascio col “lascivo”, un mezzo debosciato con la “S” strascicata da bolognese DOC “alla besciamella”, io mi credo Al Pacino. E faccio bene. Anche il ragù. Pacino non è originario di Siracusa né di Ragusa, i suoi vengon da Palermo e il “mio” ti viene “vulcanico” come l’Etna di “Tieni qua la lava dello sperma”. Canto con Beppe Maniglia vicino al Nettuno, prendo una scema che applaude e la gonfio di polmoni da “scaldabagno” col forcone. Emulando Beppe, cantante “pompato” su muscolo “dilatatore” e infil(z)ante.

Perché incastrai De Niro nelle mie iridi. Sono freddo, meticoloso, e mi affeziono solo se il mio… può sganciarsi in 30 secondi netti quando m’accorgo che è troppo cagna. Una così va sfinita subito, altrimenti finisci male.
Sì, in questo film, De Niro s’impunta col traditore, poteva scappare e scoparsela per sempre. Invece, per manie vendicative da “perfezionista maniacale” come a proverbiali suoi puntigli attoriali, cazzeggia troppo di ripicca e si becca da Pacino il due di picche. E pure il finale commovente, quasi gemendo.

Problemi col Kindle, meglio di un Kinder con la “R” moscia dei bimbetti “dolci” come da educazione di genitori “buonisti”

Sì, la generazione attuale crebbe con Nicole Kidman ad adorarla. Ma, perdendosi in fantasie, ha perso pure Nicolina e le affiliate women semi-monche. Sul canale “di scolo” 66trombato di Sky, programma “Appuntamento al cupo”, danno in onda puttane su cui inonderai. Se non ti piace, c’è il Dvd di Kids, Larry Clark per uno da Clerks, come te, nerd del caz’.

Recatevi su Amazon.it, e comprate “Lucifero è vergine”, opera del Falotico, naturalmente.
C’è però il però, non il Perù né Piero Pelù, di un Much Ado About Nothing, la clausola “rompiballe”, detta papale papale ti scassan per boicottarti.
Vengo contattato dallo staff, che mi segnala il “contenuto” della revisione:

“Abbiamo notato che alcune parti del Kindle son già presenti nel web. Provengono dal suo www.geniuspop.com/blog”.

Poi, confermo e loro: “Allora, va bene, il sito è suo”.

Io: “Gentili saluti, sì, il sito è mio e tua sorella, con me, non si contiene come il fiume dell’Amazzonia”.

In poche parole, la vita è come Heat di Michael Mann. (S)fatta di relazioni interpersonali, depistaggi, chi ti fuorvia, i furbi che te lo voglion ficcare, traditori, donne balorde un po’ da fottere e un po’ da farti piangere, casini, puttanate, io sparo a te se mi dai il fucile perché quella fedifraga non m’ha dato la figa e non ha rispettato la “patta”, lotte intestine, “patatine” e ketchup,  inseguimenti, sospetti, “Porco Giuda quant’è bona Ashley Judd!”, una pistola scarica e tuo marito come Danny Trejo, il che sarai una palindroma. Fidati.

Al che, ascolto il programma cinematografico condotto da Guido Bagatta

Cambio “stazione”, Guido perse il treno dalla nascita, ecco le ragioni…

Solo una, sua moglie non lo ama e adesso s’è dato alle colonne sonore d’associare a “Secret Garden” di Jerry Maguire.
Anch’io amo Springsteen. Ma c’è una differenza fra me e Guido. Lui è Renee Zellweger, io sono la palla da football.
Comunque, Jerry Maguire è l’unico film decente di Cameron Crowe.
Per gli altri, han utilizzato sempre i Pearl Jam. Cattive an(n)ate.
Se scelgo il Boss è perché incula Eddie Vedder con il mignolo del “catarro” roco, davvero rock, senza “alternative” di “chitarrine” mielose. Quando si suona, si carica. Lo sa Patti Scialfa. Di Notte, Bruce diventa rossa Luce.
Il resto è una stronzata. Fidati. Beccati la musica della minchia e non la userai.
Sì, il Mondo è peggiorato. Si è rallentato di ritmi. Siam passati, rimanendo in ambito italiano, da Luigi Tenco a Mengoni. Fra i due malinconici, scelgo uno coraggioso. Luigi si suicidò, Mengoni da me otterrà solo che lacerati coglioni.
Poi quell’altro ritardato, Jovanotti.
Adesso il tormentone estivo è la conchiglia…
Di mio, voglio pulire Sandra Bullock a mo’ di Demolition Man con la conchiglietta.

Questo sono io, uno Stallone. Beccati la “leggera”, ché io spingo pesante son “spumeggiante”.
Beccati la piuma, io la rimpinguo sotto il piumino.

Ecco il “bambino”.
Puro come il duro, idrocarburi e carboidrati e Lei s’idrata, dal freddo assiderante al sedere con la “serenata” e il mio “idrante”.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Heat La sfida (1995)
  2. The Canyons (2013)
  3. Motel (2013)

Robert De Niro loses his shit, come me, fuori di testa tante volte in this life!


18 Aug

 Robert De Niro loses his shit, tutte le volte che ho perso la testa nei miei 70 anni a 33, presto trentaquattro il 13 Settembre prossimo, come “classe non è acqua” del 1979, grande an(n)o a novanta!

Beverly Hills, “sezione” Mulholland Drive, assieme al Bob con Jack Nicholson “lynchiano” nel “tracannarsi” Laura Harring.
All’epoca, Laura era d’amplessi con tanto di (l)auree, adesso sembra Alba Parietti ancor più “pienotta”. Si chiama rifatta. E chi non se l’è fatta? Compreso il marpione David nel “triangolo” Inland Empire “sogno a occhi aperti o son desto fra le lebische di sveltina a Salisburgo delirante, burrosa-salendo” un po’ “timida” alla Naomi Watts di 21 Grams. Sì, quella Naomi prendeva un po’ da Benicio e un po’ dal toro Sean Penn. Per un “Del dandola” che ora è Lady Diana. Mah, roba da pazzi, cazzo… ragazzi. Non datelo alle principesse sul pisello “ricco”. Meglio Laura Dern. Si accontenta di Nicolas Cage. Ho detto tutto.
Potrebbero inseguirvi nel “tunnel” parigino e incocceranno il vostro sceicco… Sì, stavan convolando a nozze, invece vicino Nizza s’ammazzarono. Comunque, Dodi Al-Fayed è ora “Finché morte non lo separi” con Diana lassù fra i “beati” dai comuni mortali. Vi paio immor(t)ale? No, sono Dio e li ho “sposati” io. Tanto, qui in Paradiso, non possono scopare. Sono permessi rapporti sessuali solo se “benedetti” di ius primae noctis.
E (D)io, essendo giusto…, pretendo l’assaggio e anche i “massaggi”. Una volta ripassata di “Dai la cera, togli la cera” come il Maestro Kesuke Miyagi, tu domani puoi vincere la “spossata” d’“eterno riposo” ivi in-castrato fra le nuvole. Karate Kid? No, ecco il cartone animato manga al tuo mongolo spastico lì.
Sì, Diana me l’ha data e io, Dio, per sempre sia (lo)dato!
Per “(di)venire” Dio, occorre la “divinazione”. Prima di tutte le fighe “celestiali”, devi faticar in modo infernale. Prima degli anali qui “religiosamente” silenziati con altarini, devi lavorar zitto zitto sulla Terra, camminando come un verme a strisce. Devi annacquar la rabbia se desideri che quella di “sedere” si bagni… Ah, gli scheletri e un amante che è un armadio. Non ci son problemi. Vesto Armani, come un bravo ragazzo.
Tanto deve piovere prima di “ascendere” su, sopra, dall’alto. Anche se, quando mi cavalca, mi sento il Diavolo.
Simpathy for the Devil con tanto di “linguaccia”. Rolling Stones e colonna sonora a suonar la “carica”.
E, come De Niro, per meritarti la fama, dunque la fame, qualche volta sei costretto a perder la pazienza, dunque t’incazzi, “perdi” i testicoli se non “tasti” di educato “tatto”, appunto, una che vuoi “testicolare”.
Ma, oltre a quelli renali, devi calcolare lo “scazzo” di Gil Renard, uno da fegato spaccato e gastrite che fa il botto. Gil sbotta, Gil non accetta i duri colpi delle botte di tal nostra esistenza, e svacca! Spacca!
Uno sbroccato, uno bocciato dalla società o se ne fotte… che gli dan dello “schizzato?”. Non ha più nulla da perdere, oramai. Quindi, dai, bisogna darci giù! Che casinò!
Dopo aver incassato il divorzio senz’affidamento del figlio, il licenziamento in tronco e pure il suo beniamino messo in panchina, Gil va a ruota libera e gli saltan le rotelle. Quindi, tutti “accoltella”.
Annesso il già citato Benicio Del Toro in una sauna tanto “afosa” che qualcuno s’è scaldato troppo e l’ha buttata nel sangue a iosa. Come Joe Pesci ucciso dalle mazze da baseball.
Ecco, mio (AlCapone!
Volete biasimarlo? Ha ragione da vendere! Qualcuno ha tradito. E non starò a dirvi chi! E qua son Pacino! Un Serpico che non vendeva! Un profumo di Donna che la incula senza compromessi. Senza prediche da falsi della Domenica! Se non ti piaccio perché ho la croce sul petto, e dunque mi consideri tamarro, solo promontori della paura. Avvocato di finta Holy Bible. Che bella babbuina è la bimbetta Juliette Lewis. Lecca il ditino di zuccherino.
E la tragedia è imminente! Suicidio od omicidio?
Solo Dio lo sa… come cazzo andrà questa storia!
Sì, talvolta, mi cresce la pancetta, non son più atletico ma incontro una cretina che mi fa il filo come quella della Florida, Bridget Fonda. Mangia bacon, però è magra e appetibile.
La “sfonderei”, l’entrerei di “feticismo” sul divanetto a divaricarla nel crudo. Sì, son tutte chicks who love guns e io, come Louis Gara, ho baffetti da Gengis Khan, son cagnaccio e, se mi provochi di chewinggum, ti raddrizzo nelle gambe. Sono inglorious bastard alla Tarantino! Puttana, non ti basteranno mai!
No, Louis non è un “dritto”, soffre d’eiaculazione precoce, eppur è tardivo di mente. Rincoglionito…
Già, gli giran presto le palle anche se non è svelto di cervello. Sarà per “quello?”.
Il resto delle cene, e delle cagne, “sparatevele”, come da video.
Oggi, la vedete, domani non vedrete neanche il vostro cazzo.
Fidatevi. Sono come De Niro. Se mi fai incazzare, sono cazzi.
L’importante è che il mio sia sempre al posto giusto.
Cioè attaccato lì, ficcato nel culo.
Sono cresciuto nel Bronx? No, ecco la crescita nello stronzo. Mah, forse è solo colpa dei buchi negli ozoni delle zone erogene.

Fidatevi, gli zotici san che tu devi zappare. Perché, andando con gli zoppi, finirai solo a zoccole.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Mission (1986)
  2. Cape Fear. Il promontorio della paura (1991)
  3. Ronin (1998)

 

Charles Brandt conferma “The Irishman” di Scorsese


14 Aug

Charles Brandt is the author of several noted books including ‘Donnie Brasco: Unfinished Business’, ‘The Right to Remain Silent’ and the hot, New York Times true crime bestseller ‘I Heard You Paint Houses: Frank ‘The Irishman’ Sheeran and Closing the Case on Jimmy Hoffa’ — revealing the activities of the nation’s most notorious crime families. On this ‘ConciergeQ Conversations with Chantal Westerman’, which originally aired on EverydayOpera.com on July 29, 2011, Charles shares his career as the former Chief Deputy Attorney General of Delaware and trial attorney, details about ‘I Heard You Paint Houses’, which is being made into a Martin Scorsese film, starring Robert De Niro, and Al Pacino, Sun Valley, Idaho expertise, and more!

“Cose nostre – Malavita”, Poster italiano


01 Aug

Cose nostre fronte neutro Una traduzione come Cosa Nostra comanda. Aria di casa Manzoni, non Alessandro.

“American Hustle”, first look


31 Jul

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Robert De Niro 2013-2014, qualcosa di buono, qualcosa per nulla!


21 Jul

l Cinema del prossimo anno si prospetta quasi pessimo, già visto, meglio dei personaggi televisivi! Panoram(ic)a sulle pellicole con Bob De Niro

Osservo e scruto nella filmografia di Robert De Niro, mio attore preferito per antonomasia nel confronto rivaleggiante, eterno col grande Al Pacino.
E gemo, perché ci son solo pochi Bob interessanti. Di Pacino neanche l’ombra…

Di Being Flynn, vedremo il Dvd italiano anche di “straight”. No, manco di striscio. Film troppo “barbone” per piacere al pubblico d’oggi che si fa distrarre da Gabriel Garko con la r moscia. Da cui il detto: “Guarda com’è bono Gabriel ma donna ricordati che sei figlia di Maria, non toccarti troppo altrimenti l’Arcangelo ti sarà sgarbo”. Già, Vittorio Sgarbi urla “Capra” e intanto va a Capri.
Eh sì, accendo la Tv e vedo la semi-scosciata Daria Bignardi di tacchi basculanti nell’oscillar su microfono “virilizzato” all’intervistato di turno, per patetici “Scambiando quattro chiacchiere, io donna con le gonne lunghe, tu ospite di questa trasmissione noiosa, ma pigliamola al balletto, è bella così”. Secondo me, rimane una racchia, nonostante il taglio di capelli che vorrebbe accennare al tuo ciuffo al gel di Tutti pazzi per Mary. Sì, sì, se fosse la mia donna, mi romperebbe coi suoi quiz per risalire alla mia erezione anomala quando ammiro Bob De Niro. Mi consiglierebbe Jude Law, perché ama gli attori radicalchic con stempiature da maschi acculturati, quindi spremendosi il cervello han perso qualche capello. E tutto ciò fa gnocco. Mah.
A uno come Jude Law, darei solo la parte del mio calcio nel culo raffinatissimo. Premiandolo di fermoimmagine ai suoi quadricipiti prima che gli si rompano i testicoli. Deve ringraziarmi, è grasso che cola, come il sebo delle alopecie androgenetiche.

Spingo “tutto”… il telecomando su Sky, alla ricerca di qualche classic sul canale che dovrebbe proporcelo.
“Scelgo” di “mano morta” il film La videocamera Sony, sonnolenta, per l’ultimo flash innamorato di una Nikon. “Capolavoro” pulito in riprese sessuali sghembe, “guardone”, tendenti al virtual sex sgranato nel “digitale” e tanto dizoom vedo-non vedo perché hai scattato l’orgasmo mentre ho coperto l’inquadratura col mignolo sinistro, causa la fretta d’immortalare l’attimo. I protagonisti sono un “uomo” figlio di Tsukamoto, “robotizzatosi” nel “vivere” il suo uccello misogino, figlio della generazione dei cellulari touch…
L’antagonista è una “chiavetta” USB che ficca spesso un Macintosh rovinato dall’usura degli strozzini, a stampante di soldi estortigli con tanto di scanner alla Cronenberg.
Il film finisce coi due androidi ridotti come roditori.

Sfilo Bob De Niro, ma il suo neo è appannato.

Durante le riprese di C’era una volta in America, si disse che ebbe una “tresca” con Moana Pozzi.

Adesso, sta andando a puttane completamente una carriera da “Leone”. Poco serioso e per niente alla Sergio.
Da toro ex scatenato molto seduto, con ravvisabili macchie senili su capello nei capezzoli brizzolati della moglie nera con parrucca e tinture vicendevoli, durante le folate sumanti vicino al Lago di Como, ove passa le estati con George Clooney e si scambiano i “mutui” delle vill(an)e.
Tanto ne hanno da potersele regalare a vicenda. Una anche a Vicenza.
Elisabetta Canalis al Festival di Venezia, oramai sempre attricetta dopo la separazione dal Giorgino, con tanto di inculatina e forse anche lo scolo.
Sì, George non usa mai il profilattico, perché in verità è gay passivo.

Passiamo oltre. Sono cazzi suoi.

Ma Vincenzo non ha neppure un ponte sotto cui dormire. Da cui  il detto: “Paraponziponzipò, ogni tre passi in avanti finisci in un film di Pasquale Pozzessere con Antonella Ponziani, mentre Renato Pozzetto aveva la panzè e ora è panzon’”.

Non mi sento bene, noleggio Hi, Mom, lo studio attentamente. Domani un palazz(inar)o in meno.
Guardo la locandina di questo De Palma, con la manina del Bob strafottente a risaltar di primo piano che mi fa occhiolino.

Mi riconosco ancora in Lui, nonostante tutto. Sembra che ti dica “Salutam a sorrata”.

Comunque, trascurate le inculate e le esplosioni varie, del Cinema d’un Tempo è rimasta solo la litografia di molte fighe di legno e di qualche pezza al paraculo. I giovani pseudo registi di oggi son dei pezzenti.
Anche solo per girare uno spot del tappetino-mouse, venderebbero la loro madre ad Andrea Diprè.

Spezzaron i sogni, che di merda pezzi. Da me, solo che pugni.

Ma concentriamoci sul Bob.

Killing Season:

qualcuno l’ha già caricato full addirittura su “YouTube”. Me lo voglio gustare però in alta definizione Blu-ray quando ad Agosto riceverò la copia personale.
La curiosità è stata comunque troppo irresistibile. E ho “spizzicato” qualche scena.

Ora, il film ha una sceneggiatura “black list”. I cinefili san meglio di me che stavolta “lista nera” significa esattamente il contrario.
Si tratta di quel mucchio di sceneggiature strepitose che vengono “scartate” da Hollywood proprio perché, il colmo eh, troppo difficili per il grande pubblico.
Quindi, quasi nessun produttore si sente di spenderci dei soldi, anche se il materiale scotta, come si suol dire.

Inzialmente, a dirigerlo doveva essere John McTiernan. Anzi, doveva segnare esattamente il ritorno d’un maestro dell’action, schiacciato da quel flop colossale ch’è stato Rollerball.
Be’, PredatorTrappola di cristallo e Caccia a Ottobre Rosso vi dicono nulla? Cazzo, parliamo di un mezzo genio.
Secondo me, dopo questi tre film, può anche aver girato Last Action Hero ed essere benedetto lo stesso nell’osanna dei cieli.
Anche se questo eroe è last but not least, con tanto di citazione di Scharzenegger shakespariano, essere o non essere recitato, eh già, da Arnold. Ce ne rendiamo conto che stronzata meravigliosa è codesta?
Ora, John ha simpatizzato con Travolta Don Giovanni dopo Basic, fra l’altro il suo ultimo film a tutt’oggi.
Gli propone la sceneggiatura e John: “Cazzo, buona questa roba, molto buona cazzo”, detto simil Pulp Fiction. Forse, assieme a Face/Off e … Bobby Long un John coi controcazzi.
Per il resto, vedo molte porcate. Ma cagate secche, non si scherza mica, eh eh, robaccia tipo Swordfish,Phenomenon Michael. Insomma, roba da cazzone Travolta appaiato al Bruckheimer Jerry con West Simon pocomercenario ma assai marchettaro.
John vuole tornare a lavorare con “Quello a cui dà gusto mangiare la patata”, il troione Castor Troy, cioè quel puttaniere, attorialmente e non, di Nicolas Cage.
Per un altro scontro bifront(al)e.

Ma il produttore dice “No” e lo dice a bestia. Il film, così come lo vuol girare McTiernan, potrebbe sì rivelarsi un capolavoro ma incasserà quanto un negro al semaforo d’una periferia di Lecce.

Spunta Avi Lerner, il volpone della Millennium, casa produttrice che, ogni cinquemila film sotto la sua “egida”, ne azzecca uno prima ch’eleggano un altro Papa.

Avi è amico di Bob De Niro. Il Bob con Avi può “vantar” film che hanno dato davvero “lustro” alla sua carriera.
Righteous Kill è un fottuto film, molto poco stimato. Vale già per le tette di Carla Gugino.
Il resto è una minchiata ma Al “deperito” e Bob bolsissimo fan la loro “porca” figura. Bob si fa appunto quel figone di Carla in una relazione “impresentabile” e assai “verosimile”, Al tenta di farsela per tutto il film, ma non vuole tradire il suo amico.
Tanto che lo chiama, dopo un piatto di spaghetti all’italiana (o forse erano dei maccheroni?.. sì, delle penne…) ma, non essendo sazio, deve ancora scazzarsi.
Al bar, Al riferisce a Bob che ha trovato il modo per curare il suo male di vivere.
Annota sul taccuino tutte le pollastrelle coi tacchi che gli spaccan le palle. E ne soffre, non riuscendo a “entrare” nella loro “forma”… mentis femminista.
Insomma, quel taccuino è come il fazzoletto di un onanista. Lì raccoglie il “seme” della sfiga. Così, si “sfoga” e si svuota.
Adesso, rivelo lo spoiler. Bob lo tranquillizza senza prescrivergli i farmaci psichiatrici, ma il serial killer è proprio Al.
Su quel taccuino, ci son per filo, per segno e per “spago” tutte le “terapie”. Cioè, il numero delle persone che ha ucciso.
Bob lo scopre, vuole arrestarlo con la condizionale della sua amicizia ma Al gli grida: “Che poliziotto sei? Uno come me come me va ucciso. Sparami, dai, ribaltiamo il finale di Heat”.
Bob De Niro finirà solo come un cane, perché Carla Gugino intanto s’è messa (a novanta, eh sì, è la segretaria…) con John Leguizamo.
Mah. Secondo me l’assassino era una Carlito’s Way.

Torniamo a Killing. Ci sono tre “gatti” in tutto il film. Non è un modo di dire ma compaiono solo John Travolta e Robert De Niro con l’apparizione di Milo Ventimiglia che si sente senza padre alla Rocky Balboa.
Per il resto, una stupenda fotografia, un’ottima colonna sonora, qualche idiozia che dura due ore, la durata del film, e i Monti Appalachi con i cervi de Il cacciatore.
Voto: a prima vista 10, ripensandoci 8, mi tormenta e gli do uno zero assoluto.

Grudge Match: secondo voi è credibile un raging bull, che il 17 Agosto compierà 70 anni, nella parte del pugile  che si fotte Kim Basinger?
Secondo lo sceneggiatore sì.

Last Vegas: nel trailer compare anche la pornoattrice Kortney Kane. Per chi non la conoscesse, una delle più grandi super-zoccole della Storia.

Ecco, se Kortney avesse girato un hard con questi quattro mostri sacri, il video della Belena sarebbe finito “massacrato” in ultimissima “position”. Invece, Sara Tommasi ne girerà ancora, mentre Valentina Nappi esige Siffredi Rocco e Rocco dichiara che arrivare dove vogliono “tutte” è stata dura… Mah, può darsi che la prima puttana fosse meno tenera di Selvaggia Lucarelli…

The Family, Luc Besson da Festival di Venezia? Le aspettative, a giudicare dal filmato, ci stanno. Peccato che aprirà il solito Clooney col suo “figo” e martoriante 2001.
Già, c’ha distrutto Solaris…, non c’è due senza tre e il terzo sarà il remake di tutta la “sega” di Star Trek con lui nella parte dello spocchioso personal trainer di Spock.

American Hustle, il migliore dell’orgetta. Scusate, volevo dire della deniriana offerta.

Al che, afflitto dal mio Dio che m’ha abbandonato… mi pitto il neo, recito una mia poesia che fa…

Settebellezze Pasqualino va a Natale in tutte le lucine, Lucignolo lecca il mandorlato Balocchi, ti caverò un occhio, e abbasso chi picchia i finocchi.

Poi, mi chiedo che differenza c’è fra me e Robert De Niro. Nessuna.

Soltanto che Lui ha incontrato Martin Scorsese.

Diciamocela: la vita è una questione di nei. Se hai quello di Bob, a parte una filmografia con molte e recenti macchioline, sei un untouchable, se sei me, ti dicono che il tuo curriculum vitae presenta la pecora nera del suo neo e del suonato.

Ho detto tutto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Re per una notte (1983)
  2. The Big Wedding (2013)
  3. Mission (1986)

“Last Vegas”, Official Trailer


19 Jul

“The Family” (Malavita), International Trailer


19 Jul

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