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Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster


26 May

di Stefano Falotico

Are you a goodfella?

No, neanche quello. Sei solo un fesso.

Un mio (ex) amico, fortunatamente molto ex, sì, ironizzando sul suo fallimento, riporta nel suo blog la celeberrima frase d’apertura di Quei bravi ragazzi, pronunciata dal suo protagonista, Ray Liotta.

Che io mi ricordi, ho sempre voluto fare il gangster…

Mah…, io, di tal scellerato “compagno” (tra)passato, di passaggio e speriamo non più dalle mie parti passi, non ho un gran ricordo, dato che da suo (non) pentito lo trascinai in tribunale e gli puntai proprio il dito, come scena finale del succitato, a me sempre eccitante, capolavoro di Martin.

Questa storia la conoscete un po’ tutti. Chi più chi meno, lui ne prese molte. Non solo “economicamente”.

Sì, ma comunque non era un mafioso. Solo uno sporcaccione peggio dei derelitti descritti appunto in Goodfellas. Frequentò il liceo classico e venne promosso sempre grazie alle “spintarelle” del padre che (cor)rompeva le insegnanti, promettendo, in cambio del lasciapassare, dei “presenti”, ricattandole da passerotto, proprio affinché il pargoletto ottenesse la promozione previo simpaticissimo, certo, nulla osta, ostia, nonostante le ingiustificate assenze del figlio mai presente in aula ma, nel frattempo, marinante nel parchetto con le canne ma manco un’aiuola da “porchetto” qual sempre fu a “non riempibile”. Vuoto totale, bilioso, “durissimo”. Un fottuto “genio” dichiarato… “Diplomatosi” dunque con “stile”, poche stell(in)e e “inappuntabile” condotta, credo si sia, in termini simili, laureato da lordo e poco di lode. Ma, nonostante le molte leccate di culo, pare che oggi sia lo stesso imbecille che denunciai per varie sue “infrazioni” alla mia dignità.

Feci bene a rompergli le palle e a sfondarglielo.

Non credo comunque che soltanto per “causa” mia traslocò dalla sua casa. Anche per altre porcate che combinava ai vicini. I vicini, si sa, son spesso “ammanicati” a quelle lor vicine e lui invece volevo star troppo vicino a queste, non prevedendo però la sociale “previdenza” dei fidanzati picchiatori. Dunque, credo alloggi oggi dentro una cassa cranica molto rotta(si).

Credo perfino che anche come emulo di Joe Pesci abbia fatto un buco nell’acqua.

Non si è realizzato non solo come persona “normale” ma neanche come animale.

Di suo, passa il tempo a immedesimarsi nei capolavori della Settima Arte di Scorsese, scegliendo personaggi in linea col suo, quelli sbruffoni ma molto coglioni, pensandosi oggi Robert De Niro e domani chissà chi. Oh, almeno, da questo punto di vista, ha un certo “gusto”. Era peggio se sceglieva pessimi attori. Sì, una certa grandezza sa apprezzarla. Niente da dire. Nessuna ombra di dubbio. Gli son rimasti solo i santini. Nessuna obiezione, giudice.

 

Che io mi ricordi, costui vive ormai di altrui ricordi. Ah, che topo amaro, che tipo da mare(a).

E credo che presto si sparerà.

A meno che non sia già affogato.

Comunque, posso offrirgli un tiramisù. Sì, che mi costa fargli un ultimo “regalino dolce?”.

Molti mi chiedono se ho fatto la scelta giusta a rovinarlo.

Rispondo di aver fatto la scelta sacrosanta.

Avrei voluto fare di più ma la legge non me lo permise.

Ma glielo misi.

Di come De Niro passò da Heat a Bus 757 di Scott Mann. Insomma, da Michael, uno dei più grandi a un mediocre lestofante omonimo, ma The Tournament non era male


24 May

Sì, notizie di pochi giorni fa. De Niro girerà il film Bus 757, non in vesti da protagonista, però.
La trama è incentrata su un gruppo di rapinatori che vorrà svaligiare una banca importante, prendendo nel frattempo degli ostaggi appunto in un bus, o meglio dire pullman. Tanto per depistare la polizia.
De Niro interpreterà The Pope, il Papa, il gestore di un casinò. Sì, anche se non credo sarà un film grandioso come quello di Scorsese.

Nei vari forum in rete, impazzano i commenti.

– Oh, wow, Mann. Great director. This will be De Niro comeback.

A cui rispondo: – Please, come on, trimone, questo è Scott e non Michael.

Comunque, tale Scott Mann pare esser stato ingaggiato dalla Weinstein Company per dirigere il remakede I sette samurai. Qualche cazzo vorrà pur dire, insomma, pare un talento coi controcazzi per poter rifar Kurosawa. Mica il primo scemo venuto.

Chi ha visto The Tournament, sostiene infatti che, nonostante fosse un dichiarato bmovie (in)guardabile, aveva scene action fra le migliori degli ultimi anni. Di questo ne sono sicuri? Mah.
Alcuni sostengono inoltre di aver letto la sceneggiatura, e la considerano simile addirittura a quella de I soliti sospetti.

Non esageriamo. Sarà meglio.

Bob, non farmi delle stronzate.

Qui elenco i film per cui potevano chiamare anche me e avrebbero risparmiato sul tuo cachet, ottenendo una performance migliore della tua.

Sono solo due.

Freelancers

The Big Wedding

 

Gli altri vadano ove sai che puoi mandarli. A quel paese.

Non si azzardino! Portassero rispetto!

 

Questo Bob rugoso che, a 70 anni, gira filmacci, cazzeggia, incassa, va a guardare le partite di hockey su ghiaccio, che al Tribeca pattina, che ha mandato a culo tutto, eppur mi affascina.

Lo guarderò, sapendo sarà una vaccata peggio del rifacimento di Point Break.

John Turturro rimpiazza De Niro per Criminal Justice della HBO


22 Apr

Ebbene, anche stavolta, come volevasi dimostrare, De Niro abbandona uno dei pochi progetti interessanti per cui aveva firmato.
Oramai, è una abitudine consolidata. Appena arriva un progetto degno del suo nome, ecco che, poco prima delle riprese, De Niro abbandona tutto.

There is a casting change on HBO‘s miniseries Criminal Justice, the passion project of the late James Gandolfini. John Turturro has stepped in to play the role of Jack Stone, originally played by Gandolfini in the pilot. Turturro replaces Robert De Niro who committed to succeeding the beloved Sopranos star last fall but has pulled out because of scheduling reasons. Gandolfini is getting a posthumous executive credit on the seven-hour miniseries, based on the BBC series created by Peter Moffat. Richard Price wrote the adaptation with Steven Zaillian directing.  On the mini, produced by HBO in association with BBC Worldwide Prods. and Film Rites and Tribeca Films, Turturro joins originally cast Riz Ahmed, Bill Camp, Payman Maadi and Poorna Jagannathan.

The New York crime story centers on Jack Stone, an ambulance-chasing New York City attorney who gets in over-his-head when he takes on the case of a Pakistani (Ahmed) accused of murdering a girl on the Upper West Side. While the Jack Stone part is central to the overall story, in the pilot the character only appears in the final scene, which led to discussions between HBO and Zaillian about possibly recasting the role and carrying on with the project that had been so important to Gandolfini. Criminal Justice is executive produced by Gandolfini, Zaillian, Price, Moffat, BBC Worldwide’s Jane Tranter, with Film Rites’ Garrett Basch and Attaboy’s Mark Armstrong and Nancy Sanders serving as co-executive producers. Gandolfini toplined the 2005 film Romance & Cigarettes, which was written and directed by Turturro. The two co-starred together in the 2009 The Taking Of Pelham 1 2 3.  Turturro, repped by ICM Partners and attorney George Sheanshang, is currently seen in Fading Gigolo.

 

Notizia di oggi è che John Turturro rimpiazzerà De Niro nella serie televisiva della HBO, Criminal Justice, il cui episodio pilota, diretto da Steven Zaillian, era stato interpretato da James Gandolfini, ma la cui morte aveva rischiato di bloccare la produzione. Essendo considerato un progetto validissimo, la HBO ha insistito strenuamente affinché si trovasse un degno erede in grado, dall’alto della sua levatura, di poter prendere il posto del deceduto e compianto James, e assumere decorosamente la parte rimasta vacante. Rimpiazzo che era stato trovato in De Niro, ben lieto di poter così omaggiare il suo amico James.

La trama di questa nuova serie, a sua volta ispirata ma mutuata dall’omonima della BBC di qualche anno fa, i cui interpreti furono Ben Whishaw e Pete Postlethwaite, è incentrata su un duro avvocato (Jack Stone) che si fa carico e prende a cuore il caso di un giovane palestinese accusato di aver ammazzato una donna. Tutte le prove sono contro di lui ma Jack Stone, “sbirciando” negli occhi dell’uomo, intravede soltanto la sua innocenza e vorrà sfidare questa sua intuizione “fenomenale”, rischiando di bruciarsi la carriera, nello scommettere proprio sulle ragioni dell’uomo già condannato “a morte”. Avrà ragione il sesto senso di Jack, disposto a tutto pur di prendere le difese dell’uomo, o invece l’uomo è semplicemente quel lurido assassino che i “fatti probatori” hanno già “inequivocabilmente” spedito al “rogo?”.

Ecco, De Niro ha abbandonato e la HBO ha cercato immediatamente un altro sostituto, John Turturro appunto. De Niro rimarrà però uno dei produttori, assieme alla sua Tribeca.

Ma, secondo me, la sua è una scelta sbagliata. La serie, così leggendola dalle premesse, e tenendo conto degli alti risultati ottenuti dalla HBO negli ultimi anni, ha tutte le carte in regola per essere un prodotto (av)vincente.

De Niro ha addotto come motivazione le cosiddette ragioni di conflitto con altri progetti per cui aveva firmato prima e dai quali non può e non vuole rompere i contratti che lo legano. Pensava di poter trovare uno spazio per girare anche Criminal Justice ma i problemi insorti coi suoi continui rimandi lo hanno “costretto” a cedere il ruolo a Turturro.

Secondo me, è soltanto l’ennesima scusa. Quello di Jack Stone è un ruolo molto impegnativo. E De Niro credo non abbia più voglia di “perderci” dei mesi a lavorarvi.

Brevemente elencherò tutti i ruoli per cui aveva già firmato e dai quali, similmente a questo “caso”, eh eh, il caso proprio di dirlo, all’ultimo momento si ritirò.

Penso a Lombardibiopic sul celebre coach di Football, a Honeymoon with Harry di Jonathan Demme e, sempre per la HBO, al movie su Bernie Madoff.

Bob, ti abbiamo perso.

De Niro on Tribeca 2014


10 Apr

Gli attori sono frigidi


25 Mar

Non stimo nessun attore, tranne quello col neo, perché sono quasi tutti degli stronzi presuntuosi senz’umanità, i loro personaggi invece sì, parola di Rust Cohle…

Esistono personaggi che vanno oltre la bravura dell’attore. Penso a quello col neo, De Niro, bravi… non era difficile da indovinare, anche se non solo lui possiede il neo. Penso ad esempio a Daniel Auteuil, che molti definiscono appunto “Il De Niro francese”. Di De Niro ha solo il neo, per il resto è più vicino a Bruno Vespa, il che non è il massimo. Sì, Daniel è la verruca fatta per gli spettatori parrucconi, ancora mi chiedo perché la bella Emmanuelle Béart lo rese “beato” nel suo “belarla”. Ah ah. Ce la vogliamo dire, “coi” peli sulla lingua? Ha scopato la Béart soltanto perché qualche scemo l’ha paragonato a De Niro, e comunque a quello inimitabile col neo piaccion le nere. Fu una scelta obbligata per la Béart, dato che a lei piaccion quelli neri, ops, che la fanno nera, ops, tendente alla rossa, volevo dire nei. A voi piacciono le bionde? A De Niro le nere. Io preferisco la Guinness. La birra dei “primati”, sì, tendo allo scimmiesco ma son meno scimunito di quel critico di così “paragone” stupidino. Ma, come dice il detto, moglie e neo del paese tuo, perché il bue è per l’asinella che della recitazione ha capito solo il cazzo che le piace. In poche parole, la Béart deve ringraziare i grandi patriottici registi voyuer che l’han resa la belle noiseuse. E sui nasoni Depardieu Gérard è specialista anche J. R che non è Robert Downey Jr., da cui quello di De Niro, non solo di neo ma un po’ da Cyrano. Ora, non so se ce l’ha lungo ma De Niro ce l’ha grosso? Cosa? Quello che annusa. Il naso? No, il cazzo. Da cui il “senziente” dello spettatore che, identificandosene, e non ficcandole come il nostro, percepisce emozioni virtuali magnificando la grandezza altrui, appunto. Anzi, virgola e in faccia un pugno, così si sveglierà dall’idolatrare quelli che si fan i cazzi lor ricchi con ricche ochette a farseli, da cui il detto “Non è bello ciò che piace ma ciò che ti fan piacere e hai pure pagato il biglietto, guardando Iron Man, un altro figlio di putten’”. Ora, ve la spiego.

Una risponde “No, ti prego”. Nessun problema. Pieghiamola in due e gettiamola nell’acquedotto. Un cesso già lo è ma il fidanzato non le fu “sciacquone”. Ah, le sciacquette. E io mi scialacquo. Cazzi miei e tu fatti i tuoi ché io li darà in piazza… pulita.

Metto una mia foto “di sghembo” per prendere per il culo qualche ragazza che spera di avere il “mio” fra le gambe. Una mi risponde che assomiglio a Sean Penn. Adesso, Penn è amico di De Niro, ma entrambi han ben poco da “spartire”. Con la “sua?”. No, potrebbero averla schioccando le dita, dato che i soldi in banca fan beltà franca. Di mio, invece, ho da guadagnarmi la pagnotta e ultimamente c’è sol da penare tanto che il pene non vuol neanche ammirar non sol le bone ma neppur le racchie e neanche darlo sia a vedere, sia a fare e sia a “bere”. Ah sì, quelle bevon tutto. Stanno davanti allo schermo “a bocca aperta”. L’attore sa come mandarle in brodo di giuggiole, con giulive così non devon neanche rendersi “reali” per “venire” orali. Son delle giulive alla Gwyneth Paltrow, oche di buchi (in)visibili. Infatti, è magrissima. Secondo me si buca. Sì, la droga la rese anoressica. Da cui il mio sano fior all’occhiello ben diverso dai vostri occhiolini. Oh, però ci son pure i ricchioni. Di mio, preferisco le orecchiette e il Colgate ai denti piuttosto che il 3D di occhiali, cari miei masturbatori, non solo cinematografici, con le occhiaie…

E su questa vi lascio intendere il mio nichilismo alla Matthew McConaughey e anche alla Lino Banfi.
“Sentito” che uso assonante della parola, miei suonati? Ricchioni, orecchiette, Rust Cohle e McConaughey, caro il mio coglione, musica per le mie orecchie.

Ora, per piacere, dammi una lattina e una sigaretta.

Per colpa della vostra idiozia, abbiamo i satanisti. E devo farmi venir “voglia saltami addosso” perché qualcuno crede a Satana e violenta i bambini.

Ciao, quando avrò ammazzato il cretino, gradirei del vinile. Ho detto vinile, il vino lo diamo a tua moglie cretina che va matta, infatti è isterica, per quello col “nero”, oltre a mettersi le cremine quando invero le darei solo un gelato Cremino in bocca.

Su questa stronzata, vi ho platealmente preso per i fondelli. Altro che forno crematorio, miei nazisti che volevate bruciarmi vivo solo perché vi frego sempre da stregone. La mia vita ha ben poco da condividere con quelle ai fornelli. Preferisco il torello ai torroni e la limonata alla trombata! Da vero terrone? No, da terrore!

E soprattutto salutam’ sorrata!

Non fa rima ma fa meridionale che ti spacca la capa! Ah sì, Robert, il fotografo.

Di tuo, pensavi fosse un geriatra. Da cui “Beati voi che vi fate le seghe sulla Béart invece che usar la sega per tagliar la vostra testa di cazzo”.

Da cui le “cime di rapa” son meglio.

Appunto.
Ammirate gli altri, miei “ammiragli”. Di mio, raglio e se mi va te lo taglio.

In effetti, non mi lavo e puzzo d’aglio.
Sarò un vampiro? No, non sono un crumiro.

Vai a lavorare tu, di mio tengo Rust Cohle. Scusa, stai ancora qui testa di cazzo? Ma non ti avevo detto di andare a fare in culo?

E diciamocela: De Niro vale meno di Joe Pesci. Quello è il “bravoragazzo. Pochi cazzi, altrui.
Finirei con “questa”. Incrocio una sorta di donna, non una gran sorca ma neanche una suora, mi dice che assomiglio a Ray Liotta, io invece credo che lei sia proprio una mignotta.

E, mangiandomi uno yogurt Yocca, mando a quel paese il vostro mondo di gnocche di patate, ché tua madre va a far… gli allocchi come te.

In poche parole, me ne fotto delle puttane e di voi che ci andate. Non lo dite ma io lo so.

E agli attori che van a troie preferisco me che vado a morte.

Chris Nolan e i fan


06 Dec

Nella mia passata “Inception”, acclamavo Chris Nolan, adesso basta con i sogni nelle nuvole e gli “Interstellar”, son De Niro/Gil Renard e non più suo fan… mi fa venir sol dolori intestinali e grossi, annoiati testicoli…

mi fa venir sol dolori intestinali e grossi, annoiati testicoli…

Attendo con ansia, emozione
Poi applaudo e mi sbraccio per la mia formazione
È la prima giornata e la mia 

fedeltà

È premiata da un senso di gran 

voluttà


Ritorna il mio eroe ed illumina il giorno
Dei miei guai per un po’ si sfuma il contorno
Egli è grazia, armonia, che esalta lo stadio
E riporta i miei giorni all’orgoglio primario
Sono un f
an che del baseball coglie ogni finezza
Io giocavo, capite, e sarei ancora all’altezza
Una volta ho battuto una palla alle stelle
Fui portato in trionfo, non stavo più nella pelle
Si gelò dentro il sangue e questa passione l’ho trasmessa a mio figlio
Futuro campione
Certo, lui è piccolino ed ancora maldestro
Ma lasciatemi il tempo e sarò un buon maestro
Con un po’ di fortuna, ci sono ad un passo
Sistemo le cose e poi mi rilasso
Aiuterò la mia squadra a riavere la gloria
Con un tocco imprevisto alla solita storia
Dice oggi l’atleta: “Io gioco per me”
Ci sto male a sentirlo e mi chiedo: “Perché?”
Non è il fan, il tifoso che paga il biglietto
A far ricco e famoso il suo prediletto
Se gli parlo, lui sente, ma, in realtà, non mi ascolta
Mi dimostra freddezza per l’ennesima volta
È attaccato al denaro in modo inaudito
No, così non va bene, io rivoglio il mio mito!

Tutta la “bella” gente acclama Christian Bale, “figliol prodigo” di Nolan, il nuovo Colombo Cristoforo.
Prima, vidi in loro l’America dei sogni. Adesso, Nolan s’è venduto all’oro.
E gira Cinema a culo, esagerando di soldo e abbassando la qualità ai facili smerci.
Non m’impressioni neanche tu Bale, non basta un riporto in American Hustle a riportarmi tra i miei preferiti, nonm’inganni di “falsa” apparenza, lurido porco vicino alla demenza.
Io non sono un perdente, ti spacco i denti, oh oh mio Batman dei poveretti.
Mi sbattono in prigione, evado, mi sbottono e ti inculo a tuo carcerato e cariato con cariche sonanti. Ho un caratteraccio. Assonanza e cassa da tuo morto di non più risonanze. Del vostro Cinema non parleranno i posteri, solo un austero calcio nel posteriore, da me di superiorità. Ne son parco, ne son ad archi, ti frantumo il naso e le arcate gengivali.
Che due palle.
Dammi Amy Adams e succhia il mio De Niro di torta “Cameo”.
La vita è un Victor Tellegio.

http://www.cameo.it/cameo/html/default/home

Non sono un burino ma lecco i budini e ogni buchino “inforno”.
Di glassa, m’inaridisco nell’indurente a “caramello” gustoso.
Tu lecchi armoniosa, il resto è Storia del “mio” ondoso…
Soffice e cremosa, spalanchi il “microonde”, presto si scalda e il dolce ti servo di “desertificarla”, con ficcante dessert io son lo chef.
E, di prepuzio, lievita di burro.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Insomnia (2002)
  2. The Fan. Il mito (1996)
  3. Memento (2000)

De Niro vs Stallone, ricordi da Rocky o da Toro?


29 Nov

Il grande match con De Niro e Stallone: potrebbe essere una boiata pazzesca oppure, se “vissuto” nostalgicamente di ricordi, un capolavoro oltre la memoria di Proust

Alcuni film si stampigliano dall’infanzia, crescono a dismisura e la mitologia dei loro attori s’incide nelle nostre iridi “rimembranti”. Stai sonnecchiando in una “maturità” finta ma non sei un ruffiano e ami tuffarti indietro, perché la vita è una total recall. Il resto sono il barbecue e una comodità appunto fasulla. Perché il Cinema vive di attimi. Non di vita vera. Che cazzo significa realtà? Una da consolare con delle insalate?
E non è ogni maledette domeniche con la predica.Ogni fine settimana cambia perché le traiettorie mutano, quindi anche la meta vincente o a metà del traballante. Se non l’avete capita, allora datevi al rugby. La palla si tira sempre indietro e bisogna avere più palle a giocarlo. Non hai il casco e te lo spaccano. Il cazzo? No, quello è protetto, il menisco. Da cui il detto “Se manchi la presa e lui ti prende di sgambetto, attento alla noce del capocollo”. Non fa rima ma fa traumatologico.
Nascono persone “diverse”, che s’estrassero dalla futilità d’un frivolo viversi adolescente cretini, tutti bacetti stronzi e canne (s)torte in braccia “dure” per “crescere”.
Uomini che vivono di fantasia, che all’improvviso ritornano. Non è un miracolo, è l’evidenza del genio che prese il sopravvento, ribaltando i pronostici di mentalità ottuse come capre.  Non vollero capire allora lo pigliassero. Se le teste agli asini non puoi lavare, una saponetta può levar i pidocchi.
Qui chinatevi e in castigo.
Ricordando, tornano le emozioni, e la vita vince sugli stronzi.
Gente abietta, sanguisughe, che han sempre campato prendendo appunto per il culo, affibbiandoti astruse congetture.
Ma, bastò una mossa inaspettata, e il loro colpo fu ingobbito in volar di reni e senza più lor reti.

A volte bisogna attendere anni, altre volte entra a questi nell’ano alla prima botta.
Si chiama ribaltamento di (s)cene da cretini.
E un bel pugno al fegato, ché non fa mai male se la digestione di costoro non è stata “tirata su” dalla limonata con la solita gallina di cedrate.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Il grande match (2013)
  2. The Boxer (1997)
  3. Bomber (1982)
  4. Karate Kid. Per vincere domani (1984)

 

Ellen Barkin in “Hands of Stone”


02 Nov

Ellen Barkin is set to co-star with Robert De Niro and Edgar Ramirez in the Roberto Duran biopic “Hands of Stone.”

Usher Raymond is also on board to star. Jonathan Jakubowicz wrote and is directing the pic.

Script is based on the true story of legendary boxer Duran who rose from the slums of Panama to become one of the great boxers of his era. His rivalry with Sugar Ray Leonard is considered one of the fiercest in boxing history.

Barkin will play the wife of Duran’s trainer Ray Arcel, whom De Niro plays. Ramirez portrays Duran while Raymond plays Leonard.

Jakubowicz produces along with Jay Weisleder, Carlos Garcia de Paredes and Claudine Jakubowicz.

Pic marks the third time Barkin and De Niro have appeared together, previously co-starring in “This Boy’s Life” and “The Fan.” She is repped by CAA, Untitled Entertainment and Kami Putnam-Heist.

“Last Vegas”, second Trailer


03 Oct

Comprate “Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne”, assoluto capolavoro del Falotico


24 Sep

 Evviva il nostro Cuore! Lunga vita e amore! 

Cuore angelico, tenere tenebre sanguigne

Da oggi, è ufficialmente disponibile il mio nuovo libro. Complessa e intarsiata miscela dalle squisitezze deliranti innestate e innervate dentro le fratture torturanti, tonantissime, martoriate e poi a volteggiarsi a onirismo d’impalpabilità mia fascinosa, sobria, avvolgente profumo che s’immerge in anima lirica ed eccelsa, elevata eleganza intattissima, superlativ’ascesi mia mistica che si morsica aulica all’effusione di cereo, presto incendiato color marmoreo, esangue e perciò eburneo delle mie versatili, inafferrabili intelligenze poetiche.

Austero decadentismo che abbranco in personal palpito della respirata, abbracciata, baciatissima trascendenza su sangue animato, fiero d’intrepidezza sonante, musicale odore della vita lucente nel vederla suadente.

Vita vera e dunque “virtuale”, fra crepuscolari lanterne ermetiche d’una viva e imbrunita Notte lunarissima e acquiescente, placida come un lago sfiorato dall’alba del primo roseo mattino emozionale, innaffiato ai virtuosi, funambolici dardi solari d’ammorbidito nevischio in mio “demoniaco”, divino Cuore (s)ghiacciato. Altissimo!

Le ragioni, o forse appunto le misteriose regioni divinatorie di tal creazione tinta all’heart letterato più avventuriero d’arcaica, raffinatissima Arte, son enunciate nella postfazione.

Ma non tutto il significato dell’opera in essa svelo. Spetterà allo “spettatore”, ché il lettore chi è se non un “grande schermo cinematografico” dei suoi candori (in)consci abbacinati e meravigliosamente infuocati, fruirne a suo Piacere.

Posso sol qui accennarvi che s’ispira al film “satanico” di Alan Parker con protagonisti Rourke e De Niro il “Lucifero”, ma cambia anima “rubata” e rotta nella sua “detection” appena svolta “manicomiale” nel Johnny Favorite forse “doppio” e reincarnato.

“Amleto” quasi faustiano come d’estratto iniziale di Goethe, un investigatore dalle gote rubescenti, pallide quindi da “deturpato” e turlupinato, quanto “arrossato”. Di vendetta (in)giusta e impossibile?
Oh sì.

Quindi, compratelo. Perché io sono lo scrittore più “rubacuori”. Vanitoso come il Diavolo.

Ah ah!

E mai mi disancorerò dall’accorarmi al me più romantico.

Non disarcionate la Passione!

Applauso!

E che sia scrosciante. Soprattutto spero che diventi “(ap)pagante”.


Un capolavoro assoluto firmato Stefano Falotico

 

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)