Robert De Niro teaches his @DirtyGrandpa costar @ZacEfron that great acting is a lot like a perfect sandwich. https://t.co/GTR09Lhlwb
— Funny Or Die (@funnyordie) 20 Gennaio 2016
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Acting lesson: De Niro insegna a Zac Efron che preparare un sandwich buono è come recitare alla grande
Sui Corrieri delle Sere, leggo oscenità su De Niro e il suo tocco magico da Re Mida, minchia
Ma costui è impazzito? Ma che film ha visto di De Niro? Solo quelli in cui fa il boss, e non solo sotto stress? Ah ah, rido e piango.
Caro Beppe, finalmente Robert De Niro ha perso il “Midas touch” che lo ha sostenuto per gran parte della sua prolifica carriera. Sono ormai anni che non riesce a convincere nessuno, nemmeno i suoi piu’ afferrati adulatori, quelli che lo hanno seguito da sempre. Ma non e` anche vero che questo mediocre interprete di film di dubbio gusto, deve esser visto per quello che e`: solamente come Robert De Niro? Non esiste una sua interpretazione in cui non appaia come il De Niro di turno. Grazie al genere criminale, e` riuscito negli anni ad accaparrarsi milioni di dollari e milioni di fans, attratti fuori misura dalla cultura mafiosa italoamericana. Non ha forse in passato l`americana “OSIA”, Order Sons of Italy in America, cercato di convincere il governo di Palazzo Chigi, di desistere dall`idea di offrire all`attore americano il passaporto italiano? Cos`ha di italiano Robert De Niro? Con nonni italiani ed irlandesi da parte di padre, ed ancora: tedeschi, irlandesi, inglesi e francesi da parte di madre, di bianco rosso e verde rimane ben poco. Non parla la lingua di Dante, e a dispetto delle sue frequenti visite nel Bel Paese, sempre organizzate da questo o quell`altro sindaco in cerca di pubblicita`, a lui dell`Italia importa pochissimo. I suoi film hanno danneggiato negli anni la nostra reputazione, come anche quella degli italoamericani. Infine, costruendo la sua carriera con brutte interpretazioni, dove si identifica sempre come il “super gangster” di origine italiana, ha distorto il ritratto di migliaia di nostri connazionali, non facendo nulla per promuovere la cultura del nostro paese.
Jennifer Aniston out of The Comedian with De Niro, Christian Bale in forse per Ferrari
Due notizie che non mi rallegrano molto.
A quanto pare, leggendo dal nostro Showbiz 411, che non ne sbaglia una, Jennifer Aniston, per motivi che ci paiono ignoti, ha improvvisamente abbandonato il film di Taylor Hackford, The Comedian, che avrebbe dovuto anche produrre, oltre che interpretare, assieme a De Niro e alla sua rispettiva Tribeca.
Notizia che mi sconcerta, la co-protagonista della storia è infatti descritta come una donna giovane tutto pepe, rossa di capelli e dalla forte verve caratteriale, ruolo che calzava a pennello per la bella Jennifer.
Vengono fatti i nomi, come rimpiazzi veloci, dato che, sperando che la dipartita della Aniston non comprometta le sorti del film o faccia slittare troppo le riprese, quelli di Sandra Bullock, e vengon fatte ipotesi anche su attrici meno mainstream, vedi Annabella Sciorra o addirittura la più stagionata Patricia Clarkson.
Per quanto riguarda invece il progetto Enzo Ferrari di Michael Mann, corre voce in queste ore, che Christian Bale, dopo aver dichiarato entusiasta che questo film già molto lo stava appassionando e prendendo, abbia ora dei dubbi se farne parte. A chi andrà, se così sarà, cioè se Bale abbandonerà il ruolo principale del biopic, la parte del Drake?
Staremo a vedere, e vi aggiorneremo presto.
di Stefano Falotico
Dirty Grandpa, exclusive Poster(iore) from MTV
Post(er) delirante, anzi denirante.
Eppur il Bob di questa “forza”, che sostiene il peso della bellezza efebica del “frocio” Zac Efron, destinato a Baywatch, mi attizza, mi “virilizza”, non m’imbarazza, a differenza dei benpensanti, perché lo dichiaro e non lo nego, sono un bukowskiano PEN pen(s)ante, soffro per donne che, come Aubrey Plaza, si dinoccolino di “spogliatoi” casarecci in memoria delle “commediaccione” di omaccioni con la Fenech che fu, magra e androgina eppur “calorifera”, spingente.
Che male c’è in questa locand(in)a? Afflosciatevi voi, andate al cinema ad osannare Ryan Gosling, quest’ibrido che non si sa se è un fur(b)etto o uno stronzino? Io preferirò mille volte il Bob anche “annacquato”, alcolizzato, di risse e risate da bar(o), da barbone che si taglia il pelo ma non il vizi(ett)o, che fa il verso a Il laureato, di petto irsuto, robusto, appena un po’ appesantito dalle “tempie” che passano e se ne fottono dei film “impegnati”. Questo De Niro di “fighette” s’impregna, “lo” impenna, è ficcante di battone, no, di battute, scaraventa al vento i luoghi comuni e anche i galatei, eppur è galante, ci sa far(sel)e, e io me lo sparerò come della vodka calda, vellutata e liscia, come le cosce di una scemotta a cui dar il pisellin’ tutto “irruente”, irriverente, fetente di “cazzino”, no, di cazzone, no, di (s)porco calzino, questo Bob lo voglio, è mio, Zac lo sa e si apre la lampo in un batter d’occhi aperti.
Sveglia, “fringuello”, è tempo di scopare.
Se in Blade Runner era tempo di morire, qui è tempo di (t)rombare.
Alcuni, dinanzi a questo titolo zozzone piangono.
E allora lasciamoli fessi, io invece voglio la “fessa”, con tanti cazzi nel cervello e neanche “una” appunta nell’uccello.
Datemi del pazzo e io vi darò un azzo, no, un ass(o), no, mazzo di ros(s)e, di bott(an)e in faccia da culo.
Luca Carboni, anche dopo le befane di carbone, passato il 6 Gennaio, canta che Bologna è una regola.
Sì? Allora, pigliasse le sue tegole, no, regole, e me lo leccasse.
Stanze di Cinema – Joy, recensione in anteprima
E allora, sì, stanziamoci, eh eh, esaltiamoci. Correggo, però, qualche refusetto che è sfuggito al suo autore.
Joy ***
Terza collaborazione tra David O.Russell e Jennifer Lawrence, dopo i successi de Il lato positivo e American Hustle, Joy rappresenta la consacrazione definitiva della sua protagonista, alle prese con un racconto che ha nella vera storia dell’imprenditrice Joy Mangano le sue radici realistiche e nella magia delle fiabe, il suo costante controcampo drammatico.
David O.Russell ha scritto, come sempre, anche la sceneggiatura, a partire da una storia sua e di Annie Mumolo, che lascia sullo sfondo il cliché della storia vera e della parabola capitalistica del self made (wo)man, per seguire la sua protagonista nel lungo viaggio verso l’emancipazione da una famiglia disfunzionale e crudele, alla ricerca del proprio posto nel mondo.
Il nuovo film sembra chiudere una sorta di ideale trilogia, cominciata con The Fighter e proseguita con Il lato positivo, che il regista ha dedicato alla famiglia, alla forza malsana dei suoi legami ed alle sue costrizioni.
Ancor più che nei film precedenti, in Joy è evidente la natura castrante dei rapporti parentali, tra fallimenti, invidie, gelosie e infelicità. Ed è forse questo ritratto agrodolce di madri e padri disamorati e anaffettivi, a colpire di più, nel contesto di un racconto che deve molto anche al mito di Cenerentola.
Joy vive in una casa affollatissima: oltre ai suoi tre figli, ci sono la madre Terry che, dopo il divorzio, passa le sue lunghe giornate sdraiata sul letto a guardare una infinita soap opera, il padre Rudy, cacciato di casa dalla sua nuova compagna e costretto a riparare nel seminterrato, che condivide con il marito di Joy, Tony, che ha aspirazioni artistiche e che, nonostante la separazione, continua a rimanere per la protagonista un amico fedele e lungimirante.
Ci sono poi la sorellastra Peggy, livida e invidiosa del suo talento, e la nonna Mimi, l’unica capace di indirizzare la protagonista e di darle un supporto nei momenti più difficili.
Quando il film si apre, Joy lavora per una compagni aerea allo sportello reclami, ma la sua posizione lavorativa è piuttosto fragile. Dopo la separazione dei suoi genitori ha dovuto rinunciare all’Università, per prendersi cura della solitudine della madre e degli affari del padre, che gestisce, assieme all’altra figlia Peggy.
Joy ha sempre avuto la passione per gli oggetti e per le invenzioni e nonostante le continue vessazioni familiari, decide di chiedere alla nuova compagna del padre, l’italo-americana Trudy, un finanziamento per produrre la sua ultima creazione: un mocio che si strizza da solo e che ha la testa, fatta da un unico filo di 40 metri di cotone, staccabile e lavabile in lavatrice.
L’idea è buona, ma riuscire ad entrare in mercato così grande e competitivo senza alcuna esperienza è un’impresa che sembra sempre troppo grande per coloro che vivono con Joy.
Gli unici che la spronano e la sostengono davvero sono l’ex marito Tony, la nonna Mimi e Neil Walker, il direttore del canale QVC, una tv via cavo dedicata esclusivamente alle vendite telefoniche.
Il film di Russell è avvolto in un’aura magica, che lo trasporta in un tempo indefinito nel quale la vera storia di Joy Mangano e del suo miracle mop è solo un pretesto per raccontare la ricerca della propria identità, lontana dalla fallimentare eredità familiare.
Come sempre il regista pedina i suoi attori, grazie ad una macchina da presa mobilissima, in continuo movimento, capace di assecondare la bravura dei suoi interpreti, esaltandone il naturalismo interpretativo.
Il film segue l’altalena emotiva della sua protagonista, in costante equilibrio tra successo e fallimento, ma sempre sorretta da una determinazione, che trova sovente nella disperazione e nello sconforto le radici per il proprio riscatto.
Lo stile di Russell favorisce i racconti corali e riesce sempre a mettere in luce il talento dei suoi interpreti ma, questa volta, la presenza magnetica di Jennifer Lawrence catalizza ogni attenzione. L’ancora giovanissima attrice è davvero l’ultima grande diva della lunga tradizione hollywoodiana, capace di essere al contempo inarrivabile e democratica, regale e ordinaria, perfetta quasi per ogni ruolo.
Anche questa volta, pur essendo probabilmente troppo giovane, per la parte che Russell le ha affidato – una madre single piegata dalle durezze della vita – il suo talento cristallino è capace di revocare qualsiasi dubbio in pochissimi minuti: il ruolo di moderna Cenerentola le cade addosso come un vestito su misura e ne esalta il carattere e la feroce determinazione.
Come ha scritto Tony Scott sul New York Times, la Lawrence è quel tipo di attrice, capace di confinare gli altri co-protagonisti al ruolo di caratteristi, se non di comparse.
Ne Il lato positivo era l’unica a tenere testa ad un gigante come Robert De Niro, in American Hustle, pur in un ruolo minore, rubava la scena a tutti, qui Russell le cuce addosso un personaggio memorabile, che guida, con consapevolezza da attrice consumata, tutti gli altri bravissimi interpreti, dalla nonna Diane Ladd alla madre Virginia Madsen, dal padre Robert De Niro ai due uomini della sua vita, il marito Edgar Ramirez e il direttore Bradley Cooper: tutti straordinariamente in parte, tutti assolutamente perfetti, illuminati dal carisma e dalla generosità della Lawrence.
Pur talvolta un po’ squilibrato nelle sue scelte drammatiche, il film di David O.Russell è ammirevole per generosità e onestà nella messa in scena e appare come uno dei più riusciti della sua carriera, una sinfonia familiare, nella quale emerge prepotente la ricerca di sè e la volontà di non arrendersi mai.
Così come in The Fighter, il ring più difficile è sempre quello della vita.
di Marco Albanese
De Niro, snobbato per Lo stagista inaspettato ai Golden Globe, si rifà alla grande ai Critics Choice Awards, full list delle nominations
Here is the full list of nominees:
MOVIE
BEST PICTURE
The Big Short
Bridge of Spies
Brooklyn
Carol
Mad Max: Fury Road
The Martian
The Revenant
Room
Sicario
Spotlight
BEST ACTOR
Bryan Cranston
Trumbo
Matt Damon
The Martian
Johnny Depp
Black Mass
Leonardo DiCaprio
The Revenant
Michael Fassbender
Steve Jobs
Eddie Redmayne
The Danish Girl
BEST ACTRESS
Cate Blanchett
Carol
Brie Larson
Room
Jennifer Lawrence
Joy
Charlotte Rampling
45 Years
Saoirse Ronan
Brooklyn
Charlize Theron
Mad Max: Fury Road
BEST SUPPORTING ACTOR
Paul Dano
Love & Mercy
Tom Hardy
The Revenant
Mark Ruffalo
Spotlight
Mark Rylance
Bridge of Spies
Michael Shannon
99 Homes
Sylvester Stallone
Creed
BEST SUPPORTING ACTRESS
Jennifer Jason Leigh
The Hateful Eight
Rooney Mara
Carol
Rachel McAdams
Spotlight
Helen Mirren
Trumbo
Alicia Vikander
The Danish Girl
Kate Winslet
Steve Jobs
BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS
Abraham Attah
Beasts of No Nation
RJ Cyler
Me and Earl and the Dying Girl
Shameik Moore
Dope
Milo Parker
Mr. Holmes
Jacob Tremblay
Room
BEST ACTING ENSEMBLE
The Big Short
The Hateful Eight
Spotlight
Straight Outta Compton
Trumbo
BEST DIRECTOR
Todd Haynes
Carol
Alejandro González Iñárritu
The Revenant
Tom McCarthy
Spotlight
George Miller
Mad Max: Fury Road
Ridley Scott
The Martian
Steven Spielberg
Bridge of Spies
BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Matt Charman and Ethan Coen & Joel Coen
Bridge of Spies
Alex Garland
Ex Machina
Quentin Tarantino
The Hateful Eight
Pete Docter, Meg LeFauve, Josh Cooley
Inside Out
Josh Singer and Tom McCarthy
Spotlight
BEST ADAPTED SCREENPLAY
Charles Randolph and Adam McKay
The Big Short
Nick Hornby
Brooklyn
Drew Goddard
The Martian
Emma Donoghue
Room
Aaron Sorkin
Steve Jobs
BEST CINEMATOGRAPHY
Carol
Ed Lachman
The Hateful Eight
Robert Richardson
Mad Max: Fury Road
John Seale
The Martian
Dariusz Wolski
The Revenant
Emmanuel Lubezki
Sicario
Roger Deakins
BEST PRODUCTION DESIGN
Bridge of Spies
Adam Stockhausen, Rena DeAngelo
Brooklyn
François Séguin, Jennifer Oman and Louise Tremblay
Carol
Judy Becker, Heather Loeffler
The Danish Girl
Eve Stewart, Michael Standish
Mad Max: Fury Road
Colin Gibson
The Martian
Arthur Max, Celia Bobak
BEST EDITING
The Big Short
Hank Corwin
Mad Max: Fury Road
Margaret Sixel
The Martian
Pietro Scalia
The Revenant
Stephen Mirrione
Spotlight
Tom McArdle
BEST COSTUME DESIGN
Brooklyn
Odile Dicks-Mireaux
Carol
Sandy Powell
Cinderella
Sandy Powell
The Danish Girl
Paco Delgado
Mad Max: Fury Road
Jenny Beavan
BEST HAIR & MAKEUP
Black Mass
Carol
The Danish Girl
The Hateful Eight
Mad Max: Fury Road
The Revenant
BEST VISUAL EFFECTS
Ex Machina
Jurassic World
Mad Max: Fury Road
The Martian
The Revenant
The Walk
BEST ANIMATED FEATURE
Anomalisa
The Good Dinosaur
Inside Out
The Peanuts Movie
Shaun the Sheep Movie
BEST ACTION MOVIE
Furious 7
Jurassic World
Mad Max: Fury Road
Mission Impossible: Rogue Nation
Sicario
BEST ACTOR IN AN ACTION MOVIE
Daniel Craig
Spectre
Tom Cruise
Mission: Impossible – Rogue Nation
Tom Hardy
Mad Max: Fury Road
Chris Pratt
Jurassic World
Paul Rudd
Ant-Man
BEST ACTRESS IN AN ACTION MOVIE
Emily Blunt
Sicario
Rebecca Ferguson
Mission:Impossible – Rogue Nation
Bryce Dallas Howard
Jurassic World
Jennifer Lawrence
The Hunger Games: Mockingjay – Part 2
Charlize Theron
Mad Max: Fury Road
BEST COMEDY
The Big Short
Inside Out
Joy
Sisters
Spy
Trainwreck
BEST ACTOR IN A COMEDY
Christian Bale
The Big Short
Steve Carell
The Big Short
Robert De Niro
The Intern
Bill Hader
Trainwreck
Jason Statham
Spy
BEST ACTRESS IN A COMEDY
Tina Fey
Sisters
Jennifer Lawrence
Joy
Melissa McCarthy
Spy
Amy Schumer
Trainwreck
Lily Tomlin
Grandma
BEST SCI-FI/HORROR MOVIE
Ex Machina
It Follows
Jurassic World
Mad Max: Fury Road
The Martian
BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
The Assassin
Goodnight Mommy
Mustang
The Second Mother
Son of Saul
BEST DOCUMENTARY FEATURE
Amy
Cartel Land
Going Clear: Scientology and the Prison of Belief
He Named Me Malala
The Look of Silence
Where to Invade Next
BEST SONG
Fifty Shades of Grey
“Love Me Like You Do”
Furious 7
“See You Again”
The Hunting Ground
“Til It Happens To You”
Love & Mercy
“One Kind of Love”
Spectre
“Writing’s on the Wall”
Youth
“Simple Song #3”
BEST SCORE
Carol
Carter Burwell
The Hateful Eight
Ennio Morricone
The Revenant
Ryuichi Sakamoto and Alva Noto
Sicario
Johann Johannsson
Spotlight
Howard Shore
TELEVISION
BEST ACTOR IN A COMEDY SERIES
Anthony Anderson
Black-ish – ABC
Aziz Ansari
Master of None – Netflix
Will Forte
The Last Man on Earth – Fox
Randall Park
Fresh Off the Boat – ABC
Fred Savage
The Grinder – Fox
Jeffrey Tambor
Transparent – Amazon
BEST ACTOR IN A DRAMA SERIES
Hugh Dancy
Hannibal – NBC
Rami Malek
Mr. Robot – USA
Clive Owen
The Knick – Cinemax
Liev Schreiber
Ray Donovan – Showtime
Justin Theroux
The Leftovers – HBO
Aden Young
Rectify – Sundance
BEST ACTOR IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Wes Bentley
American Horror Story: Hotel – FX
Martin Clunes
Arthur & George – PBS
Idris Elba
Luther – BBC America
Oscar Isaac
Show Me a Hero – HBO
Vincent Kartheiser
Saints & Strangers – National Geographic Channel
Patrick Wilson
Fargo – FX
BEST ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Rachel Bloom
Crazy Ex-Girlfriend – The CW
Aya Cash
You’re the Worst – FXX
Wendi McLendon-Covey
The Goldbergs – ABC
Gina Rodriguez
Jane the Virgin – The CW
Tracee Ellis Ross
Black-ish – ABC
Constance Wu
Fresh Off the Boat – ABC
BEST ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Shiri Appleby
UnREAL – Lifetime
Carrie Coon
The Leftovers – HBO
Viola Davis
How to Get Away With Murder – ABC
Eva Green
Penny Dreadful – Showtime
Taraji P. Henson
Empire – Fox
Krysten Ritter
Jessica Jones – Netflix
BEST ACTRESS IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Kathy Bates
American Horror Story: Hotel – FX
Kirsten Dunst
Fargo – FX
Sarah Hay
Flesh and Bone – Starz
Alyvia Alyn Lind
Dolly Parton’s Coat of Many Colors – NBC
Rachel McAdams
True Detective – HBO
Shanice Williams
The Wiz Live! – NBC
BEST COMEDY SERIES
Black-ish – ABC
Catastrophe – Amazon
Jane the Virgin – The CW
Master of None – Netflix
The Last Man on Earth – Fox
Transparent – Amazon
You’re the Worst – FXX
BEST DRAMA SERIES
Empire – Fox
Mr. Robot – USA
Penny Dreadful – Showtime
Rectify – Sundance
The Knick – Cinemax
The Leftovers – HBO
UnREAL – Lifetime
BEST GUEST ACTOR/ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Ellen Burstyn
Mom – CBS
Anjelica Huston
Transparent – Amazon
Cherry Jones
Transparent – Amazon
Jenifer Lewis
Black-ish – ABC
Timothy Olyphant
The Grinder – Fox
John Slattery
Wet Hot American Summer: First Day of Camp – Netflix
BEST GUEST ACTOR/ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Richard Armitage
Hannibal – NBC
Justin Kirk
Manhattan – WGN America
Patti LuPone
Penny Dreadful – Showtime
Margo Martindale
The Good Wife – CBS
Marisa Tomei
Empire – Fox
B.D. Wong
Mr. Robot – USA
BEST MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Childhood’s End – Syfy
Fargo – FX
Luther – BBC America
Saints & Strangers – National Geographic Channel
Show Me a Hero – HBO
The Wiz Live! – NBC
BEST SUPPORTING ACTOR IN A COMEDY SERIES
Andre Braugher
Brooklyn Nine-Nine – Fox
Jaime Camil
Jane the Virgin – The CW
Jay Duplass
Transparent – Amazon
Neil Flynn
The Middle – ABC
Keegan-Michael Key
Playing House – USA
Mel Rodriguez
Getting On – HBO
BEST SUPPORTING ACTOR IN A DRAMA SERIES
Clayne Crawford
Rectify – Sundance
Christopher Eccleston
The Leftovers – HBO
Andre Holland
The Knick – Cinemax
Jonathan Jackson
Nashville – ABC
Rufus Sewell
The Man in the High Castle – Amazon
Christian Slater
Mr. Robot – USA
BEST SUPPORTING ACTOR IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
David Alan Grier
The Wiz Live! – NBC
Ne-Yo
The Wiz Live! – NBC
Nick Offerman
Fargo – FX
Jesse Plemons
Fargo – FX
Raoul Trujillo
Saints & Strangers – National Geographic Channel
Bokeem Woodbine
Fargo – FX
BEST SUPPORTING ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Mayim Bialik
The Big Bang Theory – CBS
Kether Donohue
You’re the Worst – FXX
Allison Janney
Mom – CBS
Judith Light
Transparent – Amazon
Niecy Nash
Getting On – HBO
Eden Sher
The Middle – ABC
BEST SUPPORTING ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Ann Dowd
The Leftovers – HBO
Regina King
The Leftovers – HBO
Helen McCrory
Penny Dreadful – Showtime
Hayden Panettiere
Nashville – ABC
Maura Tierney
The Affair – Showtime
Constance Zimmer
UnREAL – Lifetime
BEST SUPPORTING ACTRESS IN A MOVIE MADE FOR TELEVISION OR LIMITED SERIES
Mary J. Blige
The Wiz Live! – NBC
Laura Haddock
Luther – BBC America
Cristin Milioti
Fargo – FX
Sarah Paulson
American Horror Story: Hotel – FX
Winona Ryder
Show Me a Hero – HBO
Jean Smart
Fargo – FX
BEST ANIMATION SERIES
Bob’s Burgers – Fox
BoJack Horseman – Netflix
South Park – Comedy Central
Star Wars Rebels – Disney XD
The Simpsons – Fox
BEST REALITY SHOW – COMPETITION
Chopped – Food Network
Face Off – Syfy
MasterChef Junior – Fox
Survivor – CBS
The Amazing Race – CBS
The Voice – NBC
BEST REALITY SHOW HOST
Ted Allen
Chopped – Food Network
Phil Keoghan
The Amazing Race – CBS
James Lipton
Inside the Actors Studio – Bravo
Jane Lynch
Hollywood Game Night – NBC
Jeff Probst
Survivor – CBS
Gordon Ramsay
Hell’s Kitchen – Fox
BEST STRUCTURED REALITY SHOW
Antiques Roadshow – PBS
Inside The Actors Studio – Bravo
MythBusters – Discovery
Project Greenlight – HBO
Shark Tank – ABC
Undercover Boss – CBS
BEST TALK SHOW
Jimmy Kimmel Live! – ABC
Last Week Tonight with John Oliver – HBO
The Daily Show with Jon Stewart – Comedy Central
The Graham Norton Show – BBC America
The Late Late Show with James Corden – CBS
The Tonight Show Starring Jimmy Fallon – NBC
BEST UNSTRUCTURED REALITY SHOW
Anthony Bourdain: Parts Unknown – CNN
Cops – Spike
Deadliest Catch – Discovery
Intervention – A&E
Naked and Afraid – Discovery
Pawn Stars – History
Vanity Fair, Io Donna e Awardscircuit.com profetizzano come miglior attore di Comedy il grande De Niro de Lo stagista inaspettato
(Non) ce lo saremmo aspettato.
Invece, voi no, io sì.
Sì, sì, sì, vai Bob.
Per le donne, eh eh.
Miglior film – Dramma
“Brooklyn”
“Concussion” (da noi Zona d’ombra, lo vedremo a marzo, con Will Smith nei panni del medico che scoprì il legame tra le botte e i danni cerebrali nei giocatori di football)
“The Revenant”
“Spotlight”
“Carol”
Miglior film – Commedia/Musical
“The Big Short” (La grande scommessa, con Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling,gli outsider che intuirono le conseguenze della bolla immobiliare del 2000)
“Joy” (il 26 gennaio nei nostri cinema, di David O. Russell, con Jennifer Lawrence, Bradley Cooper, Robert De Niro)
“The Martian”
“Trainwreck” (da noi è uscito come Un disastro di ragazza)
“The Lady in the Van” (con una strepitosa Maggie Smith)
Miglior attore – Dramma
Leonardo DiCaprio (“The Revenant”)
Johnny Depp (“Black Mass”)
Michael Fassbender (“Steve Jobs”)
Eddie Redmayne (“The Danish Girl”)
Will Smith (“Concussion”)
Miglior attore – Commedia/Musical
Christian Bale (“The Big Short”)
Steve Carell (“The Big Short”)
Bradley Cooper (“Burnt”)
Robert De Niro (“The Intern”)
Matt Damon (“The Martian”)
Migliore attrice – Dramma
Cate Blanchett (“Carol”)
Carey Mulligan (“Suffragette”)
Saoirse Ronan (“Brooklyn”)
Alicia Vikander (“The Danish Girl”)
Cate Blanchett (“Truth”)
Per i circuiti, oh oh.
With SAG set to hand out their nominations this coming Wednesday, the Hollywood Foreign Press Association will announce their nominations for the 2016 Golden Globes on Thursday. This year, more than ever, we’ll be looking at both organizations to get indications of support for certain films and performances. The HFPA has already corrected certain campaigns submitted by the studios which include Rooney Mara (“Carol”) and Alicia Vikander (“The Danish Girl”) being moved to Lead Actress in a Drama, Jason Segal (“The End of the Tour”) moving to Lead Actor in a Drama, “Trumbo” switching to Drama, and a few other key cases.
Unsure how this can shake things out, but after SAG announces on Wednesday, with no reported category switches named thus far, we’ll have to attempt to assume “business as usual” and see where the support lies. Before anyone jumps up and down about omissions of certain films and performances, remember that the HFPA hardly ever has a 100% translation to Oscar. Ricky Gervais will be back to host and that will probably be the most familiar thing we know going in. Check out the final predictions below, including the television categories:
- “Bridge of Spies” (DreamWorks)
- “Brooklyn” (Fox Searchlight Pictures)
- “The Hateful Eight” (The Weinstein Company)
- “The Revenant” (20th Century Fox)
- “Spotlight” (Open Road)
ALTERNATE: “Carol” (The Weinstein Company)
- The HFPA do tend to lean towards foreign productions as seen with surprises like “Rush” but they can sometimes make cool choices. Will we have more than five this year?
BEST PICTURE (MUSICAL OR COMEDY)
- “The Big Short” (Paramount Pictures)
- “Grandma” (Sony Pictures Classics)
- “Joy” (20th Century Fox)
- “The Martian” (20th Century Fox)
- “Trainwreck” (Universal Pictures)
ALTERNATE: “Spy” (20th Century Fox)
- Mixed reviews for “Joy” won’t keep the HPFA back from pouncing. A small film like “Grandma” could use this type of recognition but will the money-making “Spy” overtake it?
- Johnny Depp – “Black Mass”
- Leonardo DiCaprio – “The Revenant”
- Michael Fassbender – “Steve Jobs”
- Eddie Redmayne – “The Danish Girl”
- Will Smith – “Concussion”
ALTERNATE: Bryan Cranston – “Trumbo”
- Battle for the movie stars but is there a possibility for an indie player like Ian McKellen or Michael Caine to come up and steal a spot?
BEST ACTOR (MUSICAL OR COMEDY)
- Steve Carell – “The Big Short”
- Bradley Cooper – “Burnt”
- Matt Damon – “The Martian”
- Robert DeNiro – “The Intern”
- Al Pacino – “Danny Collins”
ALTERNATE: Bill Hader – “Trainwreck”
- This is the category for the veteran leading men, hot actors in Hollywood, and anyone else they want to throw in the mix. Is there a Chiwetel Ejiofor in “Kinky Boots” out there?
- Cate Blanchett – “Carol”
- Brie Larson – “Room”
- Charlotte Rampling – “45 Years”
- Saoirse Ronan – “Brooklyn”
- Alicia Vikander – “The Danish Girl”
ALTERNATE: Rooney Mara – “Carol”
- With category shifts for Mara and Vikander, are both making the cut? Will it push out anyone else who will be campaigning there? Can someone like Charlize Theron find some room? Too many questions for this race.
BEST ACTRESS (MUSICAL OR COMEDY)
- Blythe Danner – “I’ll See You In My Dreams”
- Jennifer Lawrence – “Joy”
- Amy Schumer – “Trainwreck”
- Maggie Smith – “The Lady in the Van”
- Lily Tomlin – “Grandma”
ALTERNATE: Meryl Streep – “Ricki and the Flash”
- It’s hard to believe I’m predicting a Meryl Streep miss but what a strong five it looks like ahead of her. They could default to her easily and even megastar Sandra Bullock.
- Paul Dano – “Love & Mercy”
- Tom Hardy – “The Revenant”
- Mark Ruffalo – “Spotlight”
- Mark Rylance – “Bridge of Spies”
- Sylvester Stallone – “Creed”
ALTERNATE: Michael Keaton – “Spotlight”
- Taking a gamble on both “Spotlight” guys not making it but something is going to give in this race with Sly Stallone picking up steam. Don’t be shocked if SAG and GG overlap by just Mark Rylance.
- Elizabeth Banks – “Love & Mercy”
- Jennifer Jason Leigh – “The Hateful Eight”
- Rachel McAdams – “Spotlight”
- Kristen Stewart – “Clouds of Sils Maria”
- Kate Winslet – “Steve Jobs”
ALTERNATE: Jessica Chastain – “The Martian”
- With Supporting players out, it gives Jennifer Jason Leigh all the room to stretch her legs and get on a stage but could Kate Winslet or Kristen Stewart ruin the party?
BEST DIRECTOR – MOTION PICTURE
- Todd Haynes – “Carol”
- Alejandro G. Inarritu – “The Revenant”
- Tom McCarthy – “Spotlight”
- Ridley Scott – “The Martian”
- Quentin Tarantino – “The Hateful Eight”
ALTERNATE: Steven Spielberg – “Bridge of Spies”
- They love their big name directors but they can often go the “lone” director route and I’m seeing a possible “Carol” in Picture or Haynes in Director. Not both.
- “Brooklyn” – Nick Hornby
- “Carol” – Phyllis Nagy
- “The Hateful Eight” – Quentin Tarantino
- “Spotlight” – Tom McCarthy, Josh Singer
- “Steve Jobs” – Aaron Sorkin
ALTERNATE: “The Martian” – Drew Goddard
- HFPA likes their big name writers and the frontrunners of each category but they may be swayed in a different direction this year. “The Martian” nominated here would show considerable strength.
- “Anomalisa” (Paramount Pictures)
- “The Good Dinosaur” (Pixar)
- “Inside Out” (Pixar)
- “Minions” (Universal)
- “The Peanuts Movie” (20th Century Fox)
ALTERNATE: “Shaun the Sheep” (Lionsgate)
- Pixar and Paramount death match. Round 1. Fight!
- Roque Baños – “In the Heart of the Sea”
- Carter Burwell – “Carol”
- Ennio Morricone – “The Hateful Eight”
- Jóhann Jóhannson – “Sicario”
- Thomas Newman – “Bridge of Spies”
ALTERNATE: James Horner – “Southpaw”
- Are they feeling sentimental for James Horner? Can they recognize the brilliant, unsung work of Michael Brook in “Brooklyn?”
- “Concussion” – “So Long”
- “Fifty Shades of Grey” – “Earned It”
- “The Hunting Ground” – “Til It Happens to You”
- “Love & Mercy” – “One Kind of Love”
- “Spectre” – “Writing on the Wall”
ALTERNATE: “Creed” – “Grip”
- The bigger the artist behind the song, the more likely to pop up. Sam Smith, Lady Gaga, Leon Bridges, The Weeknd, and Brian Wilson. Looks done.
- “Goodnight Mommy” (Austria)
- “Labyrinth of Lies” (Germany)
- “Mustang” (France)
- “The Second Mother” (Brazil)
- “Son of Saul” (Hungary)
ALTERNATE: “Rams” (Iceland)
Per le vanità, ah ah, come direbbe Pacino Al, che speriamo nominino per Danny Collins, ih ih.
Ellis è un plagio de L’uomo in frac? Stefania Rossella Grassi vs Robert De Niro
Ebbene, da giorni, se siete cinefili e appassionati di Cultura, avrete letto della disputa, del contenzioso aperto fra Robert De Niro, sì, il due volte premio Oscar e “America’s greatest living actor”, e la nostra sceneggiatrice italiana Stefania Rossella Grassi.
Da circa più di un mese, da quando è apparso il trailer del cortometraggio Ellis (originariamente intitolato The Ghost of Ellis Island), Stefania Grassi non si dà pace, tanto meno ora che il film è disponibile gratuitamente, anche sottotitolato in italiano, su iTunes e la cui versione ufficiale e completa viene attualmente presentata, proprio nelle ore e minuti in cui scriviamo, a importanti eventi e festival internazionali.
Ma procediamo con cautela, per capirci qualcosa.
Nel 2014, per noi comuni mor(t)ali, che apprendiamo sul net le notizie dei set e dei film solo quando sono già in via di realizzazione, appare quest’esaltante bomba.
Che vi qui, più sotto, screenshotto.
Premetto col dire, per sano dovere di cronaca, che mi permisi, proprio su questo blog, in un post dalla stessa Stefania Grassi fattomi cancellare, che trovavo la notizia alquanto “bislacca”, e mi permisi, ora me ne pento, d’ironizzare sulla possibilità effettiva che tale progetto prendesse forma, soprattutto che potesse avere proprio De Niro come protagonista citato e designato. Anzi, “destinato”.
Ci furono anche delle discussioni accese, perché negarlo, fra me e Stefania, in chat Facebook.
Ecco, risolte le questioni personali, che credo per i lettori abbiano scarso interesse, ritorniamo sul “fattaccio”.
A più di un anno di distanza, Stefania Grassi querela De Niro pubblicamente, perché ritiene che Ellis sia un notevole plagio del suo L’uomo in frac, progetto che, come notiamo, per naturali evoluzioni dell’opera, è praticamente appunto uguale a Ellis, come dimostrano i filmati, tratti dal canale YouTube della Grassi, che raffronta le pressoché identiche somiglianze fra immagini e script. Almeno per quanto riguarda il pezzo del “promo”.
A parte alcune differenze, e la presenza di un altro attore al posto di De Niro, assoldato invece da JR e recitante le parole scritte da Eric Roth, le analogie sono inevitabili, chiare e palesi.
Riportiamo, inoltre, in lingua inglese i due pezzi e la nota della Grassi sotto il video che avete appena visto:
Under my responsibility I declare the following: in June 2014 the first script of my work entitled “L’Uomo in Frac” was sent to Mr. De Niro. In the following months my lawyer has made contact with CAA, Tribeca, the Canal Production and the lawyer of Mr. De Niro, and my lawyer sent him the script of 05/12/2014, from which the actor, who wrote, who produced and who directed “The Ghost Of Ellis Island” has drawn: characterization of the character, literally “excerpts “of monologue and the total staging of my creative effort lasted almost three years.
To you the comparison.
ELLIS
1) I REMEMBER THE SOUND OF THE WIND AS I WAS FALLING ASLEEP—
THE TREE BRANCHES SCRAPING THE ROOF—
LIKE PEOPLE WHISPERING.
2) I HAD ONLY ONE THING IN MIND, ONLY ONE PLACE TO BE—
3) LIKE YOU CAN FLY IF YOU HAD THE WINGS
4) THERE WERE ALL THOSE MILLIONS OF PEOPLE WHO COME TO HERE AND I SEE THEM ALL—
PEOPLE OF EVERY COLOR, SHAPE AND SIZE—
AND I THINK ABOUT TO ALL THOSE THAT MADE IT—
THEY MADE IT IN SOME DISTANT SHORE, WHEN THEY COME UP THE BEACH, ALL OVER A BRIDGE, AROUND TO A ROAD—
5) AND THEY START TO WALK, THEY START WALKING FASTER AND FASTER–AND THEY’RE RUNNING—
THEY MADE IT—THEY WERE LAST HOME.
L’UOMO IN FRAC
WHAT WAS THAT? NEITHER DO I KNOW TO DEFINE, IF A LIGHTLESS TRIP ON A CROWDED HIGHWAY, I JUST DON’T KNOW. MYRIADS OF VOICES,
5) CAUSE THEY’VE BEEN A LOT OF VOICES, VOICES ON THE RUN.
ALL TOGETHER ASKING ME ABOUT THE MEANING OF LIFE, BARE OF ANY ILLUSION. AND I WAS REFLECTING THINKING ABOUT MY SEA, AT HOW THE WAVES BREAK ON THE BEACH—
3) AS IF I COULD FLY WITHOUT HAVING WINGS—
1) AND I REMEMBER THE SOUND OF THE WIND, AS I WERE CONSTANTLY FALLING ASLEEP, AND THE TREE BRANCHES AGAINST THE WINDOW—
PEOPLE WHO WERE TRYING TO GET IN,
CLIMBING MY SOUL TO THE HART.
4) PEOPLE OF THOUSAND OF FACES, SHAPE AND SIZE—
2) AND I HAD ONLY ONE THING IN MY MIND, MUTE, EMPTY, TASTELESS AND SORE, ONLY ONE PLACE TO BE—
AND I WAS WONDERING: IF THAT GOD EXISTS, WHY HE MADE ME TOUCH THE ETERNAL LOVE AND THEN TEAR IT SO? WHY HE GAVE ME A VOICE IF HE HAD TO SHUT ME DOWN THAT WAY? AND I KEPT THINKING ABOUT THE AIM AND THE MEANING OF WHY WE’RE BORN AND DIE.
De Niro non ci sta ed esprime, a sua volta, la sua stizza, definendo assurde e calunniose le affermazioni della Grassi, come qui possiamo leggere.
La Grassi insiste, giustamente, e fa sentire la sua “voce”.
Egregio Signor Robert De Niro,
Le scrivo questa mia lettera, lo faccio dalle pagine on line de La VOCE di New York. Ho letto che forse, ma non è nulla di certo, Lei andrà agli Oscar con Ellis. Se così fosse: Mi faccia un piacere, riconosca la paternità della mia opera, ed alzi al cielo la statuetta dedicandola a mia madre, perché questo io le ho promesso! Signor De Niro, è il Suo stesso Avvocato ad ammettere che le mie sceneggiature sono state nelle mani dei Suoi più stretti collaboratori.
Mr. De Niro, Lei è il Re di tutti gli attori, anche grazie al nostro Sergio Leone, al nostro Bertolucci, all’Italo-Americano Coppola ed anche a Mario Puzo… I suoi ruoli d’attore più famosi al mondo sono “ITALIANI”.
Omettere alla stampa – ma ammetterlo in privato – che le mie opere nelle varie revisioni sono state nelle mani dei Suoi più stretti collaboratori, vuol dire ancora raggirare la buona fede di una “sceneggiatrice italiana emergente”, che voleva solo “lavorare per costruire le fondamenta del suo film”.
Signor De Niro, Lei ha sempre palesato la sua passione per la cultura e la tradizione italiana, come ogni buon italo-americano cresciuto in Little Italy. Lei ha lontane origini italiane – i Suoi bisnonni paterni erano di Ferrazzano, in provincia di Campobasso – questa è una delle tante motivazioni che mi portano a non farmene una ragione, ed a soffrire moltissimo per tutta questa squallida storia, che mi vede protagonista – mio malgrado – a combattere come Davide contro Golia.
Sono passate tante lune, giorni, minuti e secondi, dove Lei mi ha tenuta appesa al filo della “speranza”, quella stessa “speranza” di una vita nuova che “furbamente menziona in Ellis”, la mia anima è stata immigrata sull’isola di Ellis, mi ha poi disegnato con il “gesso del disprezzo” una croce sul mio petto, mi ha lasciata nell’oblio del silenzio, strappandomi l’anima e qualcuno – a questo punto sta a Lei dirmi chi – l’ha consegnata, ad uno sceneggiatore più “importante”, io italiana non degna di apparire accanto a lei “il Re”. Ci vuole così poco Mr De Niro, due occhi ed un cuore libero, per vedere che: il protagonista di Ellis è il mio Giosuè stretto nel suo cappotto liso, mentre cammina nei corridoi e le immagini si animano e lo accompagnano; è il mio Giosuè che nel suo monologo sofferto ed intimo, in sola voce off, rivive ogni istante della sua vita, tenendo stretta tra le mani la foto della sua Sandra; è il mio Giosuè che nel suo sogno onirico deve portare a termine la promessa a sua madre. L’’America e la statua chiamata Libertà. Ed è lì, nell’Isola delle Lacrime che Giosuè si trova, in quello stanzone diroccato. Dove i muri sono scrostati. Dove tutto è decadente e fatiscente. E sono i fotogrammi dei volti, di tutti i fantasmi, rimasti intrappolati in quel luogo- non- luogo, così dolorosamente descritto dal suo amico Principe, quelle immagini che si alternano al viso ormai anziano di Giosuè. Ed è lo sguardo, di un Giosuè anziano, racchiuso nel suo liso cappotto nero, che nasconde quel suo Frac e quella gardenia all’occhiello, i suoi occhi si spostano oltre le finestre con quelle pesanti grate. Eccola! La vede quella maestosa Statua chiamata Libertà?
di Stefano Falotico