Il nostro caro “The Hollywood Reporter”, appunto, riporta questo video, ove qualcuno ha il “riporto”.
David O. Russell and Robert De Niro Reminisce About ‘Silver Linings Playbook’
Last week in New York, I sat down with a large contingent of the team that made The Weinstein Co.’s best picture Oscar hopeful Silver Linings Playbook — writer-directorDavid O. Russell; actors Robert De Niro, Paul Herman and Shea Whigham; and one of its three producers, Bruce Cohen — to discuss how the acclaimed dramedy came together. (You can watch video of our conversation above.)
Among the topics that we covered:
Premi su premi, recensioni quasi unanimi ad acclamarlo come capolavoro (o giù di lì), e ieri ha fatto incetta di candidature agli Indipendent Spirit Awards.
Sì, il cavallo da battere quest’anno agli Oscar, pare proprio il film di David O. Russell.
Allora, osserviamolo ancora una volta più da vicino, di dietro le quinte e interviste.
In attesa che esca quanto prima anche in Italia dopo, appunto, gli entusiasmi oltreoceano.
(Stefano Falotico)
Un Cooper sensuale, un De Niro ringiovanito, un film…
Indiscutibilmente, è il film dell’anno. La Critica america americana sta andando fuori di senno per come se n’è innamorata. E pioveranno Oscar come rane di Mosè.
Dunque, ancora una volta, scrutiamo da vicino questo imperdibile, grazie ad altre clip che la Weinstein Company, dal suo canale ufficiale di “YouTube”, ci propone.
Dalle best reviews ad altre brilliant e pure gold immagini. Un grande movie già moving. Già un classico intoccabile, ma anche toccante. Da commozioni in sala con lagrimuccia vera e non furbetta da “tavolino”.
Una strepitosa commedia drammatica dolceamara. Che ad alcuni ha subito ricordato il miglior Frank Capra aggiornato ai tempi nostri, obiettivamente più incasinati, meno buonisti e meno “sempliciotti”.
Un film che mescola, a quanto leggiamo, aspettando di potercene fare un’idea più soggettiva quando uscirà anche da noi, ingredienti con cui bisogna stare attentissimi nella mistura. Troppo pepe e potrebbe essere scotta, poco zucchero e sarebbe insipida, troppa glassa e vomiteremmo d’indigestione, troppo cinismo e la pietanza sarebbe surriscaldata.
Invece, il “cuoco” David O. Russell, dopo averci entusiasmato col terrific The Fighter, da un “manicaretto” apparentemente banale e già “fritto” in altre salse, l’omonima novella discreta di Matthew Quick , pare che abbia cucinato un capolavoro d’ottima confezione.
Ah, mi sto perdendo nel “primo piatto”, non voglio esser logorroico, poi vi vorrà il lassativo per “diarrea”.
Dunque, direi di mostrarvene una:
Fiato alle trombe, la Weinstein sta pubblicizzando a tambur battente questo film, dato tra i favoriti ai prossimi Oscar, un po’ in tutte le categorie.
Dopo la sua presentazione al Toronto Film Festival, ove fra l’altro ha vinto, eletto dai votanti del pubblico, ieri s’è tenuta la conferenza stampa ufficiale e la “passerella”, organizzata proprio dalla Tribeca di De Niro.
Scorriamo alcune immagini.
Come potete vedere, cast al completo, il protagonista Bradley Cooper, il regista David O. Russell, Chris Tucker e la grande (sebbene da noi poco conosciuta) Jacki Weaver.
Unica assente, proprio l’altra meravigliosa interprete, Jennifer Lawrence, al momento troppo occupato a finir le riprese del seguito di Hunger Games.
Mi concentrerei però su “costui”.
Il prossimo anno, compierà 70 anni. A me appare ringiovanito rispetto a un decennio or sono. Era messo maluccio e imbolsito parecchio. Qui, lo ritroviamo piacevolmente più magro, molto più in forma di quanto non t’aspetteresti. Con un carisma ammodernato, diciamo.
Sarà il profumo di statuetta che sta bussando alle porte, dunque alle sue narici “oculari”, per la sua interpretazione?
(Stefano Falotico)
Di tutto punto, elegante come non mai, in forma silver…
Oscar alle porte, sarebbe il terzo, come “Miglior Attore non Protagonista” per la sua interpretazione nell’acclamato L’orlo argenteo delle nuvole. Vaya con Dios…
Scommetto Jennifer Lawrence su questo capolavoro.
Se perderà agli Oscar, sarà colpa di Chris Tucker.
(Stefano Falotico)
Perché “volare” sul nido che te “lo” annoda, quando puoi “inondarla” nel “nitrito?”
Potevo “incanalarmi” nella “vita” dei canali di scolo, guardando il Cinema di Pupi Avati con le sue “miss” su crema “pasticciera” del borghesuccio assuefatto a una “regolarità” assurda, d’ipocrito servilismo a una società che lo sfrutterà per piazzargli un “detonante” calcio “indirizzato” a tutti i suoi timbri d’etichetta che, “prodigiosamente”, con “calma” spaventosa per cui rabbrividisco, si prostituisce con “ponderate pudicizie” di un’esistenza appiattita da mut(u)o, “svalvolato” di tifoseria “eccitatissima” di domeniche “festose” dopo lauti pranzi del “spaparanzato-indivanato” su pantofola “fumata” di posaceneri “aggraziati” nella lucida argenteria della moglie “stufata” e “spolverino” ossessionato da “toccatina” igienica di “commovente solarità” con(planare)-templante piatti da lavare e panni sporchi dei figli da “appurare”, castrato nell'”invaghimento” per la collega “tacchi-na” su “stappante” erotica di proboscidi lestofanti dell’ufficio-“gabinetto” ove si tira lo sciacquon’ dopo la trombatina-“sveltina”,
E, invece, come Steve Buscemi di Con Air decisi, nello “stupore-stupro” dei caporali, di metterlo nel culo a tutti, scommettendo al mio casinò ove i da(r)di son tratti e “tira” con Elisabeth Shue. Ché l’afferri per i capelli e “la” ribalti, sopra e sotto come più “v(i)a nelle figas“. Sì, infatti “ordino” cinquemila Escort e varie pornoattrici, di cui, “incuneatissimo”, questa è la lista del terzetto di molti etti ed “ettolitri…”.
1) Liza Del Sierra, atomica mulatta che munge di bianco in “nero”.
2) Mischa Brooks, un terrificante ass addiction appena “sfila” per lo “sfilatone” nella “sacchina“. Basta con queste “cavalcate & Valchiria“, abbasso le varichine. Dateci di “vacchissime”. Che cazzo ve ne frega? Già, sfregando va il “lievitone”.
3) Brandi Love, una milf da “slurpare” dai piedi alla testa, be’, non esageriamo, mi “accontento” della parte di mezzo a 360 “gradendo”, piove, guarda come piove, Madonna come viene “su“.
Al che, uno psichiatra mi chiama all’appello:
– Lei “scappella” e basta. Si contenga.
Ma mi faccia il “piacere“. Si stenda “lei”, mio batuffolone che ricatta tutti. Non mi tocchi, eh? Badi come “sparli“, sa?
– Ma io “glielo” concio…!
– Sì, prima però finisca col suo “camice” di forza.
E si ricordi, gran puttaniere, questa è potenza.
– Cioè?
Nel “manesco” (e “menisco”) che non si dica, fu ucciso da Superman, su tale “nota di Notte”: Ah zoccolon’, almeno abbia la compiacenza di non “indossare” le zoccole!
Applauso!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
Silenzio “religioso”, mentecatti:
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