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Separiamo le (di)stanze e tagliamo la testa a ogni critico del cazzo


16 Jul

ultimo dei mohicani

weinstein distanzeSì, sono profondamente innamorato di una ragazza.

Oramai l’avete compreso tutti. Spero che comprendiate questo mio slancio passionale da Daniel Day-Lewis de L’ultimo dei Mohicani. Lei è forse più bella di Madeleine Stowe.

Cioè praticamente è da manicomio. Lei non vi finirà, non è pazza di me. Non vi finirò nemmeno io, non sono pazzo, solo fottuto nel cervello. Ah ah.

Mi farà lo scalpo, scappellando un altro e rimarrò al solito scapolo. Grattandomi le scapole mentre lei si lascerà massaggiare il fondoschiena da una dura spatola, pettinandosi poi col gel di questa da lei mangiata piattola.

Mah, andiamo a pulire i piatti, suvvia.

Nonostante quest’ennesima inculata, non dovete più comprimermi, bensì spronarmi a urlare per lei tutto il mio urlo da Tarzan. Insisterò, non arrendendomi.

So che lei è stata, nel frattempo, con altri dieci uomini, quindi è una zoccola conclamata. Ma ci sta lo stesso?

Ah ah.

Afferrerò la macchina come una liana e, sognando di toglierle la maglietta di lana, anche se è estate e forse lei è in topless al mare con un macchinista, m’involerò in autostrada, fermandomi all’Autogrill ove sceglierò il regalo da donarle come pegno del mio amore romanticamente eterno. Immaginando, durante il viaggio, il suo corpo già pregno di eccitamento, sarò io stesso impregnato di sudore dovuto al surriscaldamento.

Forse, sarò sudato semplicemente perché ci sono quaranta gradi?

Sì, agli Autogrill esistono queste piccole librerie ove finiscono i romanzi peggiori, forse anche i miei. Dunque, oculatamente, dopo un’accuratissima scelta selettiva, capirò che aveva ragione Darwin.

Io sono un superuomo nietzschiano che non abbisogna di andare da una donna e regalarle un romanzo d’amore. Resiste l’uomo che, nonostante le botte pazzesche, non muore e non arrossisce a causa di una dolciastra bionda o mora che sia. Rossa è meglio. Più rossa è più significa che è già fritta e di te arrosto.

Sono un uomo durissimo che non scopa mai ma non viene comunque sbattuto a terra.

Una selezione naturale delle briciole.

Questi romanzetti rosa sono adatti alle donne frust(r)ate. Donne che compensano le loro carenze affettive, trasfigurandosi nelle eroine caldamente trasgressive della collana Harmony.

Con me, le donne sono armoniose, dunque ardentemente amorose senza che io mi prostituisca e mi abbassi a plichi da leccaculo.

Sì, ogni giorno ricevo su Facebook le loro poesie altissime:

che il giorno rigoglioso splenda nella tua anima meravigliosa, che il sole t’irradi di speranza e che l’esistenza ti sia dolce, fragrante e calorosa… ora, scusa, devo offrire la mia torta di mele a un uomo meno soffice di te, il quale sa però usare con più tosta levità il lievito di birra…

Sì, non sono misogino ma queste donne mi fanno girare i coglioni.

Guardate, a questa qui ora scrivo quanto segue:

ciao, io e te abitiamo lontani. Le distanze sono notevoli ma ogni tua nuova foto m’induce ad allungarlo, no, ad accorciarle.

Comunque, io cazzeggio, nessuno riesce a incularmi davvero, in quanto sono eterosessuale convinto e, diciamocela, del sesso me ne sbatto altamente.

Sì, ho la casa sommersa da dvd porno. Ve lo confesso.

Alla fine, questa qui è venuta comunque con me. Sapete perché? Non le avevo mai confidato di essere un collezionista dei film con Samantha Saint, di Kendra Lust e di altre troie di merda.

Pensava che fossi solo un cinefilo, amante di Bergman.

Secondo voi, questa qui, è una puttana?

No, è un’attrice premio Oscar di Hollywood.

Cioè, stringi stringi, una di quelle.

Sì, io ne conosco una più del diavolo, vale a dire Harvey Weinstein.

Il diavolo ha le corna in testa.

Per forza, gliel’ho messe io.

Io ho scopato pure con la sua ex moglie.

farinotti

Le contraddizioni viventi dei dementi

 

Sì, è una società di dementi ove il demente migliore diventa il vero demente.

Mi pare chiarissimo il concetto da me espresso in questa lapidaria frase. Che non è a effetto e non è neppure una freddura per ottenere facili risate oppure, ancora peggio, per attirarmi l’ammirazione di qualche esteta e cultore delle massime con gli ossimori, a loro volta pregne di significa(n)ti e spericolati, cosiddetti geniali doppi sensi.

È da un po’ che intendo sputtanare questa gente, platealmente deriderla. Prima di oggi, devo ammettere, che non possedevo il coraggio, la franchezza intellettuale, la forza morale e l’arguta capacità di ribattere dinanzi ai loro sacrileghi affronti vergognosi e allarmanti.

Sì, perché dirimpetto alle loro proterve bocche offensive, ero debole e, alla fine, soccombevo.

Schiacciato dalle loro insistite, imperterrite provocazioni voraci.

Diventando, ah, oscenità delle mostruosità, la parvenza del sembiante da loro ipocritamente, malignamente scaricatami addosso, cucitami a pelle, dipintami a immagine e somiglianza dei loro volgarissimi tiramenti di culo bastardi.

Figli della loro cattiva, pessima educazione coatta.

Ma procediamo con calma, mi stavo già facendo assalire dall’ira e il mio temperato istrionismo, parafrasando il compianto critico Morando Morandini, il quale usava questa bellissima espressione per identificare le performance attoriali più sfumatamente creative e personali, ecco dicevo… la mia composta moderatezza stava già collassando, infettata dalle loro maligne allusioni pazze.

Sì, queste persone oltraggiose della dignità altrui, lestofanti e sciacalli delle anime del prossimo, che loro insultano e macerano a diletto e a dileggio delle loro stolte, criminose e dunque delittuose false congetture, delle loro catture e sceme iatture, sono dementi, altresì psicopatiche.

E godono nello scatenare al malcapitato di turno, attraverso appunto le loro scellerate umiliazioni inflitte al prossimo loro, verso il quale provano solo odio, invidia e alcuna empatia, reazioni psicotiche, a loro volta figlie delle loro esagerazioni imperiose, boriose, fatte d’improperi arcigni e severamente impietosi.

La psicosi nasce infatti da un alterato rapporto dell’individuo affettatosene, no, affetto rispetto a un ambiente circostante percepito giustamente come ostile e pericoloso.

Quindi, lo sfigato angariato da tali vili impostori, da tali maiali, da questi malati mentali affettati, cinici e soprattutto affetti da crudele bestialità porcellesca e acrimoniosa, annega nell’impoverimento emozionale, divenendo schiavo delle loro misere diffamazioni pusillanimi, scarsamente amorose.

La pusillanimità, ah, patologia di cui soffre il novanta per cento dell’umanità. L’umanità è perlopiù costituita da persone che, a prima vista, paiono appunto di sana e robusta, fisica costituzione, che si attengono almeno esteriormente alle facciate costituzionali della legge civile del rispetto e dell’egualitaria visione umanistica, oserei dire panteistica del Creato ove ammazzarono il Cristo.

Si spacciano per persone, infatti, buone, sensibili, umanamente disponibili. Invero, sono soltanto degli opportunisti, oserei dire degli egoisti tristissimamente arrivisti.

Cosicché, come ci hanno insegnato, grazie alla mirabile, ficcante penna di David Mamet, Robert De Niro e Jean Reno in Roninsono tutti amici finché non arriva il conto da pagare.

Vi posso garantire che appena qualche loro amico crolla, questi sedicenti amici fuggiranno, vi abbandoneranno, come si suol dire, nel momento del bisogno se ne fotteranno.

È troppo facile essere amici del prossimo quando le cose vanno bene a tutti.

Non scopro certamente l’acqua calda né conio naturalmente una verità apodittica di rilevanza planetaria nel ribadire pleonasticamente, diciamo pure pateticamente, insopportabilmente, banalmente che il vero amico si riconosce nel momento del bisogno. Il resto è solo un sogno.

Peccherei di demenza nel credere che tale suddetto aforisma sia una mia frase di risma e non una faciloneria qualunquistica.

Ma non perdiamoci in patemi d’animo, non scoraggiamoci se qualche stronzo ci scoreggia in faccia quando, in realtà, andrebbe solo smerdato ed evacuato dal nostro culo iroso.

So soltanto che, grazie alle sciocche offese altrui, se come detto un tempo ne risentivo e m’accasciavo, anzi, accasavo nella casa costruitami addosso delle loro ignoranti maldicenze, ora le affronto impavidamente. Deliberatamente in maniera micidiale, in forma parimenti bestiale e superbamente arrogante, in modo altrettanto arbitrario, sfacciato e sprezzantemente vanaglorioso.

Ad esempio, il giovane medio, dall’alto prosopopeico della sua gagliarda giovinezza scriteriatamente illusa, temerariamente m’insulta, dandomi dell’uomo anacronistico, lento, in una parola vecchio e inconsolabile, amaramente matto e solo.

Questo suo atteggiamento codardamente spocchioso è figlio appunto invece delle sue inconsce paure da tragico immaturo assai sospettoso e calunnioso.

Il quale, ragionando di stereotipie e luoghi comuni a iosa, ancora è lui, sì lui, fermo alle schematizzazioni del prossimo entro i compartimenti diagnostici, cretinamente esegetici della sua visione acerba della complessità del reale, dell’insieme invero entropico, immensamente, stupendamente caotico di tutto questo mondo falotico.

Falotico è sinonimo di bizzarro e stravagante. Ovvero il contrario della faciloneria castrante ogni speranza del deficiente succitato-sovreccitato che, credendosi invincibile, ancora spara sesquipedali idiozie.

Al che, ecco che spunta l’ombra di Fantozzi. Che lui t’appioppa poiché ti vede impressionisticamente, oserei dire molto superficialmente come un declassato uomo medio-basso senza qualità, senza palle e personalità stupefacente.

È un ragazzo molto indietro, un arretrato.

Assomiglia tanto a quell’idiota del critico della minchia per eccellenza, Pino Farinotti.

Il quale, a proposito della sua illeggibile recensione di C’era una volta il West, chiosò il suo antologico finale con una massima storicamente, oltre che inattendibile, squallidamente qualunquistica, come già detto.

Secondo Wikipedia, il qualunquismo è un atteggiamento vagamente ispirato dalle azioni del movimento dell’Uomo qualunque che rinnega o almeno intenzionalmente ignora l’aspetto politico del vivere associato. Comparve in Italia nell’immediato dopoguerra.

Aggiungo io, quest’atteggiamento così tanto qualunquistico da essere e risultare ridicolmente superomistico, purtroppo, non è affatto scomparso. Anzi, sta crescendo proprio in seno alle famiglie delle nuove generazioni che, appunto, stanno educando i figli all’arrivismo, alla competitività più meschina, all’egoismo addirittura più egotista, cioè auto-centrato sulle loro circoscritte esistenze solipsistiche.

Abbiamo perso di vista il Farinotti, scusate, ora lo riprendiamo ed estrapoliamo la sua bischerata epica, assai lontana dall’epicità leggendaria di Sergio Leone, remota anni luce dalla sofisticata, melodica musicalità paradisiaca di Ennio Morricone: un cult movie per ragionieri in vena di poesia.

Sì, il ragioniere alla Fantozzi ama C’era una volta il West perché, fortunatamente, non è Farinotti.

Uomo di sé pienotto che, anziché essere angariato dal padrone, è uguale a Sam Rothstein/De Niro di Casinò.

È cioè talmente puntiglioso e meticoloso nel recensire le vite e i film altrui da non aver capito ancora che invece la sua vita è una tragedia (dis)umana.

Farinotti è uguale sia a Noodles che a Max di C’era una volta in America ma ancora non l’ha capito.

Pino, non preoccuparti, è stato tutto un trip esistenziale-anti-recensorio del tempo tuo perduto da drogato, più che di oppio, di cazzate col paraocchi.

Io non sono nessuno per proferire parola e non sopporto quando la gente più grande di me mi chiama signore.

Io sono solo il signore delle belle signore. Che posso amare a tutte le ore, miei pecoroni e suore che, in cuor vostro, da an(n)i sognate una pecorina col luterano pastore. Protestate, datevi al protestante.

Buona suora, no, buona sega, no, buonasera.

Anche oggi abbiamo partorito la cazzata mitica. Sempre meglio delle cazzate di Pino. Uno che non è amato né stimato dalla moglie di Fantozzi.

Ho detto tutto.

 

di Stefano Falotico

Molte ragioni falotiche per cui dovete comprare il Blu-ray di Ronin


03 Feb

Ronin

 

Dovete sapere ma voi, lupi di mare, lo sapete benissimo, che la vita di molte persone è come la filmografia di Tony Scott. C’è qualche picco inaspettato, ma perlopiù è fatta di stronzate.

Sì, molti amano i film retoricamente falsi, la poesia d’accatto, le romanticherie becere, le raffinatezze artefatte, e disdegnano dunque questo capolavoro di Frankenheimer. Perché secondo loro è troppo amaramente vero, quindi “disdicevole”, perché secondo questi qua la vita è una sfilata carnascialesca di burle frivole, scopate maialesche e frasi “amorevoli” di convenienza per sgraffignare un po’ di dolcezza. Secondo me possono andare a prenderselo nel culo.

La mia filosofia di vita è fatta di battute ficcanti e cinicamente pure come quelle di David Mamet.

Ve ne do qualche esempio:

 

Harvey Weinstein, sino allo scorso Ottobre, appariva come un produttore intoccabile da Oscar. Adesso è considerato al pari di un disgustoso pornoattore.

Catherine Zeta-Jones poteva avere tutti gli uomini che voleva. Scelse lo stagionato, rimbambito Michael Douglas e da anni non gira più un cazzo. Contenta lei… però ha fatto ancora più soldi.

Molte donne “emancipate” attaccano Berlusconi. Berlusconi invece sapeva che le donne attraenti sono l’incarnazione del capitalismo. Sono creature che ambiscono a un uomo potente, sotto ogni punto di vista, ricco da morire, che possa sistemarle di ottima “posizione”.

Ho conosciuto molti uomini che si dichiaravano romantici. Sì, quando scrivevano poesie da baci Perugina, nella realtà giornaliera invece davano l’appellativo di zoccola a ogni donna che non gliela dava.

Non è vero che i comunisti sono persone che avendo perso combattono per una società egualitaria. Sono spesso fascisti di sinistra. Di mio, mi prendono sempre in mezzo-centro.

Non mi son mai interessato granché di politica, perché anche se morissi di fame non voterei dei magnoni.

Renzi non vuole concedere il reddito di cittadinanza perché l’Italia si basa sul lavoro. Sì, lui il lavoro ce l’ha e non fa un cazzo se non raccontare bugie. Stimabile… onorevole.

Non voterò 5 stelle, io ho sempre saputo usare i congiuntivi e non vorrei che al Governo accedesse uno che non conosce il participio passato di accedere.

Nella vita non ho mai scelto la mediocrità, ho sempre ammirato i geni, salvo poi scoprire che l’unico genio della faccia della Terra sono io e quindi il mondo non può capirmi. Non è vittimismo, è geniale pessimismo e cosmico, scatologico realismo. Presa di coscienza che sono fottuto.

La maggior parte degli iscritti su Facebook ha foto del profilo in cui fa le linguacce. Sono persone che pensano di essere simpatiche e invece non sanno usare la lingua italiana. Be’, almeno avremo un cimitero virtuale “strafottente”.

Non è vero che gli insegnanti sono persone di cultura. Sono persone che hanno imparato le solite nozioncine e le ripetono a memoria anno dopo anno. Si scopre che poi vanno a vedere un film con Van Damme per “rilassarsi”.

Se non mi darò una mossa farò la fine dei personaggi di Ciprì e Maresco. Comunque, ho una Punto comprata alla Maresca e Fiorentino, ma presto è da rottamare. Nel frattempo viaggio… e sono uno schianto!

Gli omosessuali sono sin troppo esigenti. Vogliono metterlo nel culo anche agli eterosessuali. Mi pare che stiano esagerando di “orgoglio”.

Io ero molto romantico prima di sverginarmi. Dopo che la trombai, lei si addormentò e trombò dal sedere delle scoregge davvero “sentimentali”.

Uma Thurman ha rivelato le “cose sporche” e pulp che Weinstein la obbligava a fare. Ma non capisco perché abbia girato allora con Tarantino…

Woody Allen, in seguito alle rivelazioni scandalose della figlia, rischia di non girare più film. Vabbe’, ha diretto 54 film e ha 83 anni, conosco persone che sono morte a 7 anni e i loro genitori non hanno potuto girare neanche il filmino della prima comunione.

 

Sono tutti amici finché non arriva il conto da pagare… mah, ti dirò, l’altra sera ero solo come un cane e ho ordinato una pizza da asporto. Ho dovuto pagare anche la mancia.

Oggi, una donna di malaffare mi ha chiesto l’amicizia su Facebook… poi me l’ha tolta perché ha capito che non vado a zoccole. Mi dicono che sono asociale… e non scendo a patti…

Conosco molti matti che stanno meglio dei sani di mente. Sì, grazie alla loro invalidità psichica, non devono alzare il culo la mattina… e prendono tutto come “viene”. Di mio, non sono né matto né sano. Infatti, non ho più soldi…

Mio padre volle presto allontanarsi dal suo paese natio, perché non condivideva la mentalità pigra, retrograda e appunto paesana, fatta di pettegolezzi e provincialismi agghiaccianti. Ogni tanto però torna alle origini… sì, quando qualche suo parente muore, è costretto ad andare ai funerali.

I critici di Cinema sono come quelli che vanno in bianco. Visto che non sono riusciti a “sfondare”, criticano ciò che avrebbero invero voluto “fare”.

La maggior parte degli scrittori sono come Fabio Volo. Ma io non mi svendo e infatti la gente non mi prende seriamente…

Oggi, una mia ex amica delle elementari mi ha contattato su Facebook, chiedendomi di uscire con lei. All’epoca era carina, adesso mi sembrava Morticia della Famiglia Addams. Sapete, ci sono delle donne che t’inducono a rimanere uno Zio Fester.

Nella vita ci sono due tipi di persone, gli onesti e i criminali. Di mio, amerò The Irishman di Scorsese, sapendo che il Presidente degli Stati Uniti è peggiore di Frank Sheeran.

Prima ero un agnellino, poi le iene mi fecero diventare un Plissken.

Dicono che crescendo cambierai. È una stronzata. Ronin mi piace più di prima. Sì, leggermente sono cambiato, in meglio.

 

di Stefano Falotico

“Phil Spector”, Making of and Premiere


14 Mar

 

Debutterà a breve l’attesissimo Phil Spector di David Mamet, di cui estrapolo il “Dietro le quinte” dell’HBO, “a viva voce” proprio di Mamet, che c’anticipa la strana, intricata vicenda del “brutto pasticciaccio”.

Phil, vittima, carnefice, mostro, assassino, vittima del sistema giudiziario, genio o enigma assoluto che nessuno sviscererà mai?

   A incarnarlo, come sapete, Al Pacino, già ampiamente lodato dopo le prime proiezioni alla stampa, entusiasta della sua performance, da molti subito definita “tenebrosa” e inquietante, perfettamente aderente al ruolo richiesto.

Noi italiani, al momento, per quel che c’è dato vedere, possiamo “ammirare” le “ridicole” tante capigliature di Al/Phil. Possiamo considerarla però, senza dubbio, un’interpretazione degna di menzione e premi ai prossimi Emmy.

Intanto, ieri Notte, s’è tenuta la “Prima”. Al Pacino, accompagnato dalla sua giovane e bellissima “fidanzata”, c’è apparso in grande forma.

      

Who is Phil Spector? Making of


22 Feb

“Phi Spector”, Teaser


16 Jan

   Inquietante promo per il film scritto e diretto da David Mamet, con Al Pacino nei panni del controverso Phil Spector. Mostro, genio, freak o dubbio della sua “permanente?”. Lo scopriremo solo vedendolo.

 

Pacino as Phil Spector, first look


08 Dec

Phil Spector, un mostro? Phil, un genio su cui s’è abbattuta una sciagura che s’accanì, colpevolizzandolo d’omicidio mai commesso?

Produttore storico…, ma qualcosa non torna.

Il 3 Febbraio 2003, sua moglie Lana Clarkson, stupenda modella e attricetta, viene trovata morta in casa. Si pensa al suicidio. Spector però viene indagato ma se la cava “solo” con 1 milione di dollari. I giudici vogliono approfondire, e Spector si becca una condanna per omicidio di secondo grado e sbattuto in carcere, ove sconterà una pena ergastolana su “rilascio dietro parola” nel 2028. Quando, molto probabilmente, sarà già schiattato.

Ora, questa è la storia “vera”, ma Spector è davvero un assassino?

Son stati scritti dei libri su di lui. L’hanno incastrato?

Dopo Jack Kevorkian, un altro personaggio assai simile per Al Pacino. Ancora per l’HBO. Diretto stavolta da David Mamet.

Ieri sera, l’emittente statunitense, dal suo sito ufficiale, ha diffuso le prime due inquietanti immagini ufficiali.

Il film sarà tramesso, da quanto apprendiamo, i primi di Marzo del prossimo anno.

Un evento imperdibile.

   La mimesi e la rassomiglianza sono impressionanti.

“Americani” – Recensione


27 Oct

“Squali” dello squallido ufficio dei cap(p)i e delle “decapitazioni”…
Capitalistica autopsia di aziendali… già “periti”

Ieri sera, come sempre… non avevo sonno. Così, a mo’ di Nanni Moretti (sul quale ritorneremo in “tema” ma in termini non propriamente “cioccolateschi” di stima) mi catapultai in cucina, aprii il tinello delle “meraviglie”, e afferrai un barattolo da 400g di Nutella, “leccandomelo” tutto fra una cucchiaiata e una sigaretta inalata di tabacco mescolato alla crema gianduia di questa ricetta godibilissima di cacao e nocciole sciolte come le calze di Kim Basinger nel suo spogliarello più “cocco(loso)” di birbante, abbaiante “cagnolino” alla Joe Cocker…

Il pancino si rimpinguò ma l’esistenzial vuoto no…
Quindi, riaccesi il PC, scartapellando su “YouTube” alla ricerca d’altre delizie per il mio “palato” ancor non riempito. Accarezzai una (movie)clip gustosa d’un film che vidi, anzi “avvistai”, anni or sono, quando mi rintanavo nelle magiche “libagioni” della mia magione un po’ senza “ragione”. E capit(ombol)ai proprio su “Al Pacino”.
Tombola, Bingo!

Questa pellicola fu da me visionata la Notte prima dell’esame mondiale della clamorosa débâcle (non al Cibali, però) del grande, strepitoso, imparagonabile Luís Nazário de Lima, in Arte calcistica abbreviato in Ronaldo.

Che batosta, povero Ronny. Altro che Rocky. Vince lo “stronzo” Ricky…

Tu che portasti, su portamenti dribblanti e sfondanti, il Brasile alla Finale. Fosti sfondato, appunto, dall’arrogante Zinédine (Yazid) Zidane, che ti mise “zitto”.
T’infil(z)ò con due colpi di “palle” dalla sua testa “caprona”.
Festeggiando di Coppa per la Francia che si riversò sotto la Eiffel, tutta ubriaca di “capriole”.

Tardivamente, scoprimmo l’inghippo che ti paralizzò “monco”.
Stavi male, e quei medici irresponsabili ti sedarono per spezzarti le gambe. Quell’immagine di te che scendi la scaletta dell’aereo, tutto “storpiato”, s’è impressa nel peggior immaginario dei brutti ricordi “pasoliniani”. I tuoi ammiratori, scioccati, gridarono “Stronzi!”.

Perché ti(in)castrarono?
Perché temevano che il tuo “tiro” potesse esser troppo letale e disarmante per la combina. Gli scommettitori, ammanicati alla “Federazione”, avevan già “blat(t)er-ato” al fin che tu “atterasti” sciagurato e rovinato, schiantato da farmaci che immobilizzaron le tue serpentine iridate.

Torniamo a questo James Foley di “folli” poveri “Cristi”.

La Donna è mobile, e io sono il suo mobiliere
. Già, Totò ci sta.
Calza a pennello… proibito per questa storia di “pompe funebri” immobiliari.

In tempi di crisi, bisogna escogitare un metodo “integrativo” per attivare la “promozione” che sbatta i “polli” nei licenziamenti.
Sì, the hardest thing in life is sell. Amici veri. Amici generosi. Amici per la pelle. Degli altri. Questi gli “slogan” che “slogano”, appunto.

Vendersi e saper vender bene la propria merce, le proprie marche(tte), smarcare i “falliti”. 

Chi non starà, ecco, al passo con le vendite, finirà in mutande, assistito dalla “mutua” perché “ammutolito”. E se proverà a denunciare la carognata, sarà sporcato dai porci “sociali”.

E finirà a vivere (?) sotto i portici…

In una Chicago di cagoni, un’agenzia sull’orlo del collasso, per salvare la baracca, lancia una sfida che premierà chi non affonderà ma di barca galleggerà… ah-ah!

Un’agenzia nella merda, ove rimarra “in piedi” solo il più scaltro e “sveglio”. Questa la proposta (in)decente: al miglior venditore una Cadillac Eldorado, al secondo “piazzato” una collezione di coltelli, a tutti gli altri un calcio in culo, per “defenestrarli” in mezzo al lastrico e alle lastre di ghiaccio.

Fra questi mostri (non solo sacri), la spunterà il più “scafato”: Roma, come la capitale dell’imperialismo di “amatriciana”.

Roma, un Pacino mai così bello quanto bastardo di monologhi secchi come il rasoio. Forse, è per questo che l’Uomo di Sinistra, Moretti Nanni, lo reputa “basso?”.

Pacino possiede una tecnica straordinaria e anche, qui, una capigliatura da “tutti in riga”. A passo da gigante, illumina la scena così come spegne i suoi concorrenti. Meno preparati in merito “azionistico” ma ugualmente bravissimi di classe attoriale. Un cast magnifico, con un Jack Lemmon enorme, un Kevin Spacey già mentore di Al, “in sordina”, e un Jonathan Pryce che “fa la parte del tonto”.

Cene dei cretini…

Sceneggiatura coi contagiri del velenosissimo David Mamet, e Pacino, sempre Lui, candidato come “Non Protagonista (?)” sia ai Golden che agli Oscar.

Di cui citiamo la sua amarezza “vincente”:

sui treni tutti gli scompartimenti puzzano vagamente di merda; col tempo non la senti più. È molto duro doverlo confessare. Sa quanto c’ho messo per arrivarci? Un sacco di tempo. Quando morirà, rimpiangerà tutte le cose che ora non fa. Lei crede di essere frocio? Sa cosa le dico? Siamo tutti froci. Lei crede di essere un ladro? Chissenefrega. Se ha il problema di una moralità piccolo-borghese se ne liberi, via, la allontani. Fa le corna a sua moglie, e allora? Niente rimorsi. Si scopa le ragazzine? Segnerò che le piace. C’è una morale assoluta? Eh? Forse. E che cosa cambia? Se lei crede che c’è, allora la abbracci fino in fondo. I cattivi vanno all’inferno? Io non ci credo. Lei ci crede? Agisca da credente. L’inferno è qui sulla Terra? Sì. E io non ci voglio stare. Questo penso.

Film tornato di moda, visto che, in questi giorni, proprio Al Pacino lo sta riportando in scena a Broadway, registrando un successo pazzesco.

 

 


(Stefano Falotico)

Genius-Pop

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