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CHARLIE SHEEN, un uomo, un mito. Come no!


27 Jun

Wall Street Daryl Hannah Charlie SheenClassico video spiritoso, sardonico alla Falotico, dissacrante e anche ero(t)ico, assolutamente non offensivo, anzi, tutt’altro. Omaggiante un gl… de, no, “grande” uomo, amante… non solo (di) Playboy.

Famoso e imbattibile tombeur de femmes sesquipedale, bomber atroce, attore capace di donarci performance straordinarie, sì, di f… a, no, di fama e fame… mondiale. Micidiale! Charlie Sheen, il figlio che noi tutti vorremmo avere. Lui, sì, che seppe e sa cosa volere nella vita! Non giriamo troppo attorno. È un uomo che spinge a tutt’andare, spende e spande, gigioneggia e soprattutto “cazzeggia” senz’alcun timore di sputtanarsi, in ogni senso. Suo padre, in Apocalypse Now, vide l’inferno in terra, Charlie invece ne vede ancora tante, hot like hell.

A meno di trent’anni, 30 anni fa, in molti avrebbero scommesso che, alla pari di Michael Douglas di Wall Street, avrebbe presto vinto l’Oscar. Non lo vinse e giammai vincerà. Però, dovrebbe averne perlomeno già dieci per un altro genere di Cinema. Mi pare un’ingiustizia assoluta non avergliela data, no, dato.

 

di Stefano Falotico

Brett Rossi Charlie Sheen

Charlie Sheen Martin Sheen

Sfatiamo i miti e i sex symbol: Brad Pitt ha avuto solo 27 donne, meno di Fonzie e del meccanico vicino casa mia. Io, invece? Qualcheduna, di qua e di là ma sto bene ora con lei


15 Aug

92nd+Annual+Academy+Awards+Governors+Ball+Mdnp5hsKLZnl

Sì, a conti fatti e rumors inclusi, il tanto decantato e magnificato, dal gentil sesso, Brad Pitt, ha avuto soltanto 27 cosiddette relationship(s).

Peraltro, alcune di queste donne sono donne solamente a livello ormonale. Alcune di loro, difatti, sono delle malafemmine, delle donnacce, in parole povere delle poverette, dette altresì bagasce, baldracche, ovvero donne come Gwyneth Paltrow. Una che vinse un immeritatissimo Oscar per un film stra-romantico e iper-brutto-super dolciastro, cioè Shakespeare in Love, dandola ad Harvey Weinstein, produttore della pellicola e, come sappiamo, oramai celeberrimo “caimano” di Hollywood che fa un baffo a ogni Berlusconi di sorta, diciamo pure di sorca.

Al che, rinnegò il suo fallo (inteso ovviamente come errore, vero?, non pensate male), sì, ripudiò e insabbiò il fattaccio, sputtanando il tycoon succitato, sempre maniacalmente eccitato.

Affermando che all’epoca amò Brad Pitt, il quale assomigliava ad Erik Everhard, celebre pornoattore canadese, mentre oggi, dopo averla data a bere e vedere a tutti, la sventola e svende sul suo sito con tanto di calco vag… le da merchandising come adultdvdempire.

Una donna veramente con le palle, cazzo.

Poi, nel carnet di donne carnali e scarnificate dal premio Oscar di C’era una volta a… Hollywood, compaiono in prima linea la sua ex storica, Juliette Lewis, Demi Moore e Thandie Newton.

Allora, la prima è una mentecatta che distrusse psicologicamente Lenny Nero/Ralph Fiennes di Strange Days e fu imboccata, in Cape Fear, da De Niro.

Sì, da allora in poi, Ralph Fiennes interpretò Spider e i film più melensi di Wes Anderson.

Vedete? Una donna può ridurre un uomo puro da poesie di Umberto Saba, un cattivone di Schindler’s List in un povero coglione peggiore di Woody Harrelson di Natural Born Killers.

Demi Moore non la consideriamo neppure. Solo un Die Hard come Bruce Willis poteva accettare di avere le corna in testa da oh Sole mio sta in fronte a te e a me. Eh già, un altro sarebbe già precipitato nel vuoto e nella notte più nera come Alan Rickman…

Sì, da cui Unbreakable. Film incentrato su un uomo inc(r)edibile da Trappola di cristallo, simil-Glass, della sua invulnerabilità. Emotiva e fi(si)ca.

Quindi, Thandie Newton. Una che, in Crash di Paul Haggis, si lasciò palpare da un Matt Dillon più pervertito rispetto a La casa di Jack.

Alla fine, Dillon fece pure il Padre Pio della situazione ma, come uomo redentosi, fu meno credibile di Elias Koteas nel Crash di Cronenberg.

Dunque, nel “curriculum vitae”, anzi figae di Pitt, compaiono tre donne che, malgrado le loro discrete filmografie, io non assumerei nemmeno, tramite agenzia interinale Adecco, a pulire i cessi della stazione dei treni di Lecco.

Donne che comunque devono aver leccato parecchio per arrivare lì. In alto? Ma, più che altro in una zona intermedia dell’anatomia umana posizionata sia in zona frontale che simmetricamente posteriore. Diciamo anale?

Sì, credo che tali ex donne, per modo di dire, del Pitt siano pure sostanzialmente frigide e intrinsecamente lesbiche.

Brad scopò anche Claire Forlani. Una che, dopo averla data nella finzione a Nic Cage di The Rock, venne… pure a Bologna per interpretare la parte di una donna sbattuta, cioè sbadata, sbandata e molto drogata, in un videoclip dei Mistonocivo.

A Bologna, se andate alla Montagnola, ritrovo di fattoni e di donne strafatte in ogni senso, anche nel loro seno, potete trovare una barbona molto più presentabile di tale sciroccata indubbiamente zoticona.

Insomma, questo Pitt non è poi, a coiti fatti, no, a conti fatti, questo gran bell’uomo di cui tutte le donne, soprattutto Jennifer Aniston, si riempi(ro)no sempre la bocca.

Epocale fu inoltre la relazione di Brad con Angelina Jolie.

Una che, a mio avviso, fu bellissima in Ragazze interrotte quando s’imbruttì per interpretare la parte di una ragazza malata di mente che forse curò le sue turbe psichiche tra un farmaco e l’altro, sognando un giorno di sposare l’uomo più ambito del mondo. Che ve lo dico a fare? Il Pitt.

Anche Amber Heard di The Ward fece una cosa simile, sognando Johnny Depp. Però, mentre Angelina sposò e scopò davvero Pitt, la Heard, sì, parimenti scopò e sposò Depp con l’unica differenza che, attualmente, con tutte le denunce sportegli contro, avendolo costei accusato di averle più e più volte alzato le mani (forse meno volte, comunque, di quelle per cui lui le alzò quello che ogni uomo normale, dinanzi alla Heard, alzerebbe e alza anche se non ne è sposato e altolocato), Depp finirà presto a reincarnarsi nella sua partner, no, a reinterpretare la sua parte de Il coraggioso.

Sì, sebbene sia ancora ricchissimo, fra una manciata di ani, no, di anni, il Depp si darà a uno snuff movie in cui verrà ammazzato dalla Jolie.

Pare che, sul set di The Tourist, ambientato a Venezia fra le notissime calli, Depp abbia urlato dopo mille ciak andati a zoccole, cioè sbagliatissimi, la catartica frase dell’uomo che non deve chiedere /la mai, no, che non gliela fa più:

– Sono cinque ore che ripetiamo questa scena del bacio pudico. Cioè che non porta a nulla!

Angelina deve cambiare pure il vestito bianco. È più bagnata di tutta la laguna. Siamo in piazza San Marco e volano piccioni a tutt’andare.

Solo il mio non può dentro svolazzarle. Se Domenico Modugno, cantò nel blu dipinto di blu, perché io non posso cantare a squarciagola profonda, il leitmotiv nel rosa-lilla dipinto di rosso? Scusate, devo tornare in albergo. Devo spararmene almeno dieci di seguito. Mi verranno i calli alle mani ma non preoccupatevi. Fa molto caldo, il clima è afoso, sono molto confuso in mezzo a queste atmosfere anche caliginose-pruriginose. Sì, è una giornata uggiosa, voglio in albergo essere rugginoso. No, di mio liquido libidinoso, piovigginoso, praticare un fortissimo autoerotismo da uomo caloroso.

Tornerò a rigirare la scena dopo il mio (im)purissimo metodo da Actor’s Studio. Sì, in albergo m’immedesimerò benissimo. Con tanto di dizione e diaframma da me respirato, i(n)spirato di erezione. Farò almeno mille prove allo specchio. Alla fine, sarò un provino, no, provato, spompato anche se avrei amato essere soltanto da Angelina spompinato. Non allarmatevi, sono un uomo duro.
Nessuno può sbattermi, no, battermi. Sono bello e dannato, sono Depp il maledetto.

 

Insomma, Pitt non è un grande amatore, il libro L’amante di Marguerite Duras non vale una beneamata minchia mentre l’omonimo film di Jean-Jacques Annaud è guardabile solo per Jane March.

Di cui vi consiglio anche Il colore della notte. Il film più brutto con Bruce Willis in assoluto.

Peraltro, in tale pellicola, Willis si mostra ignudo in piscina.

Perché mai una vacca come Demi Moore lo sposò?

Ce l’ha più piccolo di un lottatore di sumo.

Va be’, fate quel che cazzo che volete. E fatevi, soprattutto, i cazzi vostri.

Io e la mia lei siamo bellissimi assieme. Non siate gelosi. Anzi, andate a dar via il culo.

Detta come va detta, fottetevi. Non sono sgarbato né Vittorio Sgarbi. Sono solo qualche volta scortese e non Martin Scorsese.

Per finire con la mia freddura classica: Pitt interpretò Sette anni in Tibet. Io, invece, vissi mezza vita da monco-monaco. Non tibetano però, bensì oserei dire siberiano.

Anche se a dircela tutta, io non sono Brad Pitt, non sono Johnny Depp, non sono Nicolas Cage, non sono neppure Matt Dillon. Mickey Rourke, invece, sì. Eccome.

Non di Orchidea selvaggia, di Rusty il selvaggio.

Sì, la mia anima è come il pesce colorato di Pitt. Non può stare in un acquario.
Lo/a voglio tenere a mollo solo con la mia lei. In maniera poco molle.
Sì, mollatemene tante.
Senza dubbio alcuno, sono belloccio così come, detta come va detta, ho meno soldi del meccanico vicino casa mia e alle patate di Pitt preferisco i Fonzies.
Molta gente sostiene che mio padre assomigli ad Henry Winkler.
Ho preso tutto da lui.
Ehi!

di Stefano Falotico

Kurt Russell è la dimostrazione vivente che la virilità e la grandezza di un uomo non si misurano dalle donne che ha avuto


25 May

Kurt Russell

Fratello Kurt, ti scrivo questa lettera, sperando che quando la leggerai ti troverai in buona salute, come sempre ho evinto, guardandoti sul grande schermo. Sei sempre stato uomo di robusta costituzione fisica, dalla possanza taurina, uomo dallo sguardo languido e romantico sorretto da un fisico statuario e imponente. Quindi, nonostante gli anni passino anche per te, so che or che leggi questa mia epistola sei ancora un man che sa usare le pistole come in Tombstone.

Ora, amico, permettimi innanzitutto di porgerti le mie doverose scuse. Recentemente, in molti miei scritti su di te, ho chiamato il tuo personaggio di Grosso guaio a Chinatown… Jake. Non so come mi sia saltato in mente di scrivere Jake. È Jack, ovvio. E opportunamente ho rieditato e corretto questi scritti erronei, aggiustando il refuso come si confà, e tu certo ben saprai, alla mia precisione, alla meticolosità chirurgica del mio bramato, anelato e comunque impossibile perfezionismo. Col tempo, amico caro, ho affinato sempre più le mie doti da letterato e, appena m’accorgo di essere in errore, nei miei romanzi come nella vita, corro ai ripari, m’informo e aggiorno di revisioni la mia esistenza. Mettendo nero su bianco le mie emozioni che, in quanto tali, suscettibili di fallacità, son soggette all’imprecisione, e peccano d’inesattezze vistose. Sì, la tua vista come va? Abbisogni degli occhiali? Sì, alle tue premiere spesso inforchi grosse paia di lenti, e mi complimento per il tuo stile vintage, come si addice d’altronde a un uomo di gusto retrò. Tu, a proposito, preferisci che scriva rétro? È parimenti corretto, dimmi tu ove vuoi che metta l’accento.

Ecco, io e te, sino a prova contraria, siamo uomini e la verità, fra noi, possiamo dircela.

Sai, il mio post sulle donne arriviste che vogliono solo i soldi sta scatenando discussioni infervorate su Facebook. E ancor continuano le faide animalesche e sessiste fra i miei contatti che, anche senza tatto, se le danno di “santa” ragione.

Una ha scritto… scusate, voi non vi vendete per guadagnare lo stipendio? E poi ha rincarato la dose in preda al suo risentito orgoglio femminile da innalzare in troia, no, gloria…

Inoltre, sappiate che esistono dei sodalizi, artistici, mistici o intellettuali, in cui uno mette il talento o le idee e l’altro li finanzia, allo scopo di realizzate un progetto comune. Questi sodalizi sono molto più profondi e duraturi di meri accoppiamenti romanzati indotti dagli ormoni.

A costei, con la gentile eleganza che sempre ha contraddistinto la mia signorilità distinta, non ho replicato d’istinto, ma le ho solo sussurrato un… guarda, ti trascrivo per filo e per segno lo scambio di battute:

Falotico: – Semmai posso esporre la mia immagine ma carnalmente non mi vendo. Sono due cose diverse.

Donna: –  Infatti. Molto più deprecabile è vendere l’anima!

Falotico: – Io nella mia Arte non vendo mai l’anima, semmai la esploro affinché persone con un sentire simile o affine al mio possano fruirne, creando empatie emozionali. Si chiama feeling e transfert emozionale, non si chiama prostituzione.

 

Ora, amico Kurt, ti dico questo perché tu hai avuto solo due donne in vita tua. E da anni immemorabili sei compagno fedele di Goldie Hawn. Sai, da te che sei stato il rude e macho Jena Plissken, menefreghista un po’ gretto e sprezzante, tu che sei stato il misogino porcone Stuntman Mike, tu che sei stato il camionista JACK Burton, mi sarei aspettato, per l’appunto, che avessi avuto vagoni e camionate di donne.

Sì, sei un uomo che spicca per la sua indubbia fotogenia, innatamente, dannatamente carismatico ma ti sei accontentato di una sola Goldie. Che tu, so benissimo, sai “inzuccherare” e “inzaccherare” nell’intimità del vostro amore.

Anch’io, amico Kurt, a conti fatti ho avuto solo due donne a livello prettamente fisico anche se a essere onesti credo che mentalmente le abbia avute tutte. So anche per certo che sei andato a visionare nel mio canale YouTube, e avrai rinvenuto uno dei miei primi video in cui, con faccia strapazzata da culo, cercavo affetto e coccole dalla mia amata.

Ridiamoci su.

Insomma, siamo belli, piacenti, in noi scorre il backdraft della passione, ma ne preferiamo soltanto una ma buona, e che semmai non è per niente bona, piuttosto che darlo di qua e di là alle prime puttane che ci capitano a tiro. A te, Kurt, continua a tirare?

Siamo carpenteriani.

Ora, caro ti saluto, e spero che il tuo nuovo film con Tarantino possa essere Cinema puro bellissimo come pure puri lo siamo noi. E intoccabili…

 

di Stefano Falotico

 

 

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Contro ogni moralismo, falso femminismo, ipocrita maschilismo, vota il Falotico, uomo alla Eastwood dalla battuta pronta e senza battone


27 Feb

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Sì, mio padre è un uomo sincero. L’altro giorno gli ho chiesto cosa ne pensa di Clint Eastwood e lui mi ha risposto con sincerità ineludibile, oserei dire.

– Attore bravo, non molto versatile, grande regista, sciupafemmine incontrollabile.

– Pensi abbia avuto molte donne?

– Raramente ho visto una faccia da porcellino di quel livello.

– Ma che dici?

– Fidati, il Clint deve avere un’oca di proporzioni ciclopiche.

 

Ecco, non mi son mai interessato della vita privata e sessuale del regista di Mystic River, ma ho voluto fare una breve ricerca. A parte la sua ex compagna storica, la Locke, andando sul sito whosdatedwho, in effetti, ho scoperto che il signor Eastwood non deve essere stato uno con l’uccello in mano.

E balzano agli occhi donne che furono molto appetibili, fra cui la bella di giorno Catherine Deneuve, la negrona Sonia Braga, la bombastica Mamie Van Doren e perfino quel cesso di Barbra Streisand. Insomma, che uomo!

 

Poi, in contemporanea, leggo le notifiche di Facebook e noto subito un post intitolato “malati di figa”. Con la “spiegazione”: tutti quegli uomini senza fidanzata (oddio mio, che termine vetusto), che si consolano con “Federica la mano amica” e che inseriscono sempre foto di culi e tette.

Contatto la signorina che ha messo questa porcata ipocrita e le spiego che l’uomo, in quanto discendente dalle scimmie, e anche dai gorilla, non è come le donne che amano i film sentimentali per rimbambite, col tramonto rossastro, baci sulla spiaggia e camminate nel parco.

L’uomo, anche quando ammogliato, se non può “tenerlo in umido”, “non molla mai la presa”. Perché un uomo “normodotato” ha dalle 5 alle 10 erezioni spontanee al giorno e quindi, al di là di una vita sessuale appagante, diciamo che è “propenso” a dire delle porcatelle goliardiche. È la natura eroticus della sua “leva del cambio” a indurlo in tentazione. In trazione! In penetrazione ed estrazioni! In trivellamenti e battute ficcanti.

La signorina s’inorridisce, mi assale e mi dà del maiale.

Sì, evviva il sano maschilismo che non ha paura di “dirla tutta”. Ben vengano questo uomini assatanati, ludici, smaniosi, vogliosi, ingordi. Non vogliamo più Emma Bonino! Ma delle bonazze. Ah ah!

E poi siamo onesti: Weinstein è stato un bel figlio di puttana ma anche quelle che andavano con lui non devono spacciarsi per delle madonnine.

E la smettessero queste false suore! Diciamocela! Hanno tutti i dvd con Michael Fassbender, quel pezzo di macho! Lo confessassero al porco, no, al parroco. Mamma mia, che parruccone. Basta, non dovete dire a vostro marito che andate dalla parrucchiera quando invece vi siete recate dal “barbiere”.

Sì, ha ragione la Deneuve! Alla faccia dei movimenti MeToo e di sto par de palle. L’uomo deve essere uomo, e quindi un po’ sporcaccione. Altrimenti è un rotto in culo.

 

Basta, sincerità! Evviva! Ballare!

E ricordate: la mia vita è andata molte volte a puttane ma mai a zoccole. In questo sono bukowskiano.

 

Al che uno mi grida: ma lei è pazzo!

E io gli rispondo che è sempre meglio essere pazzi che tonti. Sì, pigliati la tua donnetta e portala a mangiare la cioccolata calda. Che vita esaltante! Ah ah!
Un lavoretto tranquillo, un filmetto scemo, un libro Harmony e stai sicuro che sei già nella tomba.

 

 

di Stefano Falotico

Tom Sizemore, ritratto di un grande attore o di un ratto


10 Aug

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Possiamo attualmente ammirarlo nel revival di Twin Peaks, ove al solito fa la parte di un viscido speculatore e affarista senza scrupoli, tanto che voleva ammazzare il povero Dougie Jones per mera malignità del suo animo corrotto. Ma da tempo, a parte chi è fanatico degli straight to video, era assente. Lo ritroviamo qui, sciupato, col volto tumefatto dalle rughe, con “rivoli” di pazzia che gli saltellano negli occhi. Un uomo, un perché. Dopo essere stato un caratterista d’eccezione in pellicole di culto degli anni novanta, come Natural Born KillersHeatStrange Days e Salvate il soldato Ryan, i molti problemi con la droga e con la giustizia, come si evince dal papiro alle sue “malefatte” dedicatogli da Wikipedia, l’hanno fatto precipitare nel più “losco” anonimato. Ma quest’uomo, ricordiamolo, nei suoi giorni “splendenti” scopò Elizabeth Hurley e Juliette Lewis, due che soprattutto all’epoca erano annoverabili fra le tope più scopabili, appunto, di Hollywood e zone “zoccolanti”. Dunque, inseriamo foto che lo ritraggono all’apogeo del suo mai arrivato, vero e proprio, (suc)cesso.

 

di Stefano Faloticoheat01 02343262 rc39

Genius-Pop

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