Posts Tagged ‘Darkest Hour’

Sono un Gary Old-Man con la caratura carismatica di un Liam Neeson d’annata, fui dannato, non so se bello, sicuramente amo la mia sfacciataggine


03 Feb

Darkman Neeson Dracula Bellucci Leon Jean Reno

Sì, è oramai indubbio che Oldman vincerà l’Oscar. Non si può mettere in dubbio. Lui che fu Dracula e Beethoven, e per Besson fu lo scalmanato Stansfield e il folle Jean-Baptiste Emanuel Zorg, dopo una carriera da “talpa”, arriverà alla vetta e finalmente sarà consacrato. Sì, sacramentiamo questa vittoria. Bando alle ciance, sì! Eleviamolo in gloria, e non è un film di John Cassavetes!

Ma perché, mi domando io, nessuno ha mai scritto una biografia sul coriaceo Liam Neeson? Attore all’apparenza monocorde e monolitico, eppur dotato di un carisma ben conosciuto dalle cosce di Uma Thurman, che pare amò in maniera nonstop la sua virilità lupesca da uomo grey. Mai grezzo ma elegantissimo, compassato, di gran stile. Sì, quest’uomo sul treno faceva impazzire le donne, perché sembra che sia stato sempre molto “dotato”, qualcosa di bestiale nasconde fra le sue gambe e dalla voce portentosamente macha ve ne sareste dovute accorgere subito. Eppure, nonostante fu il giusto Schindler, non è mai stato visto di buon occhio dai premi, tanto che non ha mai vinto un cazzo, in maniera inversamente proporzionale alle dimensioni vincenti del suo “membro”. Le donne, come belle statuine, dinanzi al suo titanico “Rob Roy” si allettavano a giocare di sex toys. Ed erano notti da vero Darkman…

Sì, sono parecchio affine al fine Neeson, uomo di finezza incalcolabile quanto, come detto, di “lunghezza” incommensurabile. Molte donne davanti al “mio” s’intimidiscono, ma poi soavemente ne gioiscono. Ed è qualcosa di “frusciante” e “scorrevole” che non si ferma un solo istante. Da qui la natura da licantropo del mio uomo perso nei “boschi”.

Sì, sono sfacciato e dovreste esserlo anche voi. Anziché rincoglionirvi con pessimi film fumettistici, datevi a qualcosa di pop nel popò…

 

Sì, run all night, e (s)corre alla grande, di glande e glassa.

Adesso me la rido grassa. Anche se amo quelle magre.

 

Insomma, mie Jovovich, il quinto elemento è musica melodiosa per le vostre amate immortali. Vivaddio immorali.

Non siate maestri delle puttane, ma amate le mie puttanate!

Adesso, vado a cucinarmi un risottino. E ancor rido.

 

 

di Stefano Falotico

THE FIFTH ELEMENT, Gary Oldman, 1997. (c) Columbia Pictures/ .

THE FIFTH ELEMENT, Gary Oldman, 1997. (c) Columbia Pictures/ .

Amata immortale

Cronenberg e Carpenter si sono ritirati, forse, Mereghetti stronca L’ora più buia, esco col mio nuovo libro e fuori fa freddo


27 Jan

Darkest Hour Mereghetti Oldman

No Merchandising. Editorial Use Only. No Book Cover Usage. Mandatory Credit: Photo by Moviestore/REX Shutterstock (1594752a) Happy Days ,  Henry Winkler,  Ron Howard Film and Television

No Merchandising. Editorial Use Only. No Book Cover Usage.
Mandatory Credit: Photo by Moviestore/REX Shutterstock (1594752a)
Happy Days , Henry Winkler, Ron Howard
Film and Television

John Carpenter

Sì, dopo l’insuccesso di pubblico di Maps to the Stars, e dopo la morte della moglie, che l’ha segnato in maniera “chirurgica” come il suo Cinema “ginecologico”, Cronenberg ha deciso di non fare più film. E preferisce adagiarsi nella sua vecchiaia, ammirando i panorami sconfinati dei suoi capolavori, in una eXistenZ in cui è il demiurgo del suo ombelicale contemplarsi, sdoppiandosi in maniera metamorfica come Nanni Moretti di Caro diario, annotando il suo excursus filmografico senza pari in memoria autobiografica delle sue ossessioni metafisico-carnali.

Ora, del suo ultimo film ne parlai in termini amorevoli e ammirevoli, dedicandogli una recensione speciale nel mio libro a lui innalzato, ma forse non è onestamente all’altezza dei suoi lavori precedenti. Si nota una certa sciatteria, una stanchezza che da lui non ci aspettavamo. Ed è strozzato, paralizzato in un’asfittica dimensione del poteva essere altro. Lui che del Cinema “altro” è maestro alto.

Fatto sta che anche Carpenter, ch’eppure ha festeggiato le settanta primavere in tempi recentissimi, pare che ci abbia abbandonato, e forse nelle sue solitudini da Distretto 13 è preda del seme della follia del suo essere sempre in controtendenza rispetto a una società alla Essi vivono.

Noi soffriamo queste loro “dipartite”, piangiamo amaramente inconsolabili, perché i loro addii fanno mortalmente male ai nostri cuori di cinefili, desiderosi di abbeverarci alle loro genialità.

Intanto, Paolo Mereghetti, nel suo consueto inserto di Io Donna, con far supponente, saccente e stronzeggiante, stronca Joe Wright, ridimensionando la prova da Oscar di Oldman e definendola quasi una caricatura. Dà solo una misera stelletta e mezza a Darkest Hour, liquidandolo come agiografia patriottica con molte scene risibili.

Mentre osanna il Virzì americano, forse come Sutherland troppo innamorato di Hemingway nella sua vita da critico da Vecchio e il mare…

 

Come precedentemente annunciato, a giorni uscirà il cartaceo del mio nuovo libro, opera raffinata, meditativa ma al contempo avventurosa. Chi l’ha letto in anteprima sostiene che per 80 pagine non succede “niente” ma, si sa, i migliori libri e i migliori film sono quelli in cui, in effetti, non è che succeda granché, sino alla fine pirotecnica. Prendete Taxi Driver, è la storia un uomo che sta male, si affligge, è pervaso da tanti dubbi, è tormentato, come si suol dire, e alla fine fa il botto. Ma rimane un capolavoro, un colpo indimenticabile.

 

Sono andato a fare colazione, non ho mangiato la brioche perché ho lo stomaco a pezzi, miei pezzenti, ma ho gustato un cappuccino ben “calibrato” di giusta miscela fra caldo e freddo, come le “escursioni termiche” dei miei umori da uomo oggi di freddezza imparagonabile e quasi mostruosa, domani da generoso filantropo che bacia tutti.

Ma avrei una domanda da porvi. Solo a me capita questo? Quando sono al pc, non mi caga nessuno, appena vado in bagno a cagare, vengo bombardato da notifiche e messaggi su Facebook, e tutti vogliono parlare con me.

Appurerò… ah ah.

In verità, vi dico, sono un uomo brillante, imbrillantinato quando voglio fare il Fonzie di turno.

 

 

di Stefano Falotico

Alle prossime “erezioni”, no, elezioni, votate l’uomo della Notte degli Oscar, capolavoro a 5 stelle del movimento lunare del suo essere di Marte


29 Dec

ora01-1
Fratelli della congrega, cinti in raccoglimento, lo so, è stato un anno faticoso in cui molto avete penato e di soldi vi hanno spennato. Sì, sciacalli e arpie, che andrebbero depennati, si aggirano dappertutto e con le lor bugie ci raggirano, perché noi, lo dico di cuore, siamo ancor valorosi e non ci prostriamo e giammai ci castigheremo alle disillusioni che ci vollero indurre coi ricatti, con le macchinazioni psicologiche, con le bieche armi dei loro coltelli dalla parte del manico. Lo so, vi state infervorando ma deve vigere la calma affinché possiamo evolvere sanamente, vivaddio, come uomini atei, uniti in cor(o) per detronizzare questo potere religiosamente laico che ha soltanto distillato falso sapere sadico. E che ci prende per gente dabbene. No, non più ci beviamo i loro imbrogli e vinceremo di tutto broglio. In quanto siamo uomini che votano me, colui che è, senza infingimenti, disancorato da ogni maschera sociale e navigante nella perpetua serenità inquieta del suo essere lupo di mare navigato, che oramai conosce la realtà meglio delle sue tasche, che son squattrinate eppur non dalle iniquità inquinate. Sono un uomo ubiquo e garantisco a voi cittadini un futuro migliore, a base di amore libero. Sì, negli ultimi anni le donne, vuoi le moralistiche reprimende della piccola borghesia che ha assunto gli “scettri”, assurgendo a papale falsità del costume sincero, vuoi i predicozzi del PD, si sono represse in abiti da monache, punendo quella loro innata sensualità che è alla base della società, poiché solo dal piacere vitalistico del goderle da uomini veraci l’uomo procrea e si riproduce, forgiando di gustosa letizia l’avanzar monotono dei giorni. E combatte la sessuale avarizia con bella liquirizia! Sì, vogliamo più scosciate in tv, che espongano con ardore e slacciate… da ogni finto pudore, le loro grazie, perché questo nuovo atteggiamento ipocrita di troppa costumatezza ci rende uomini tristi, che non più giovano di quelle magnifiche viste che tanto turbavano la vista, rendendoci accecati di desideri (im)puri come sono le emozioni dell’uomo nato e creato per fruire dei lor “frutteti”. Ah ah.
Dobbiamo sganciarci dalle istituzioni buone solo a perpetuare i loro malvagi e cattivi privilegi, a danno, a discapito del reddito pro capite, in quanto non siamo capitalisti ma uomini che non prendono ordini neanche dai caporali comunisti. Noi apparteniamo alla nostra autarchica lista, e facciamo la spesa in santa pace di Cristo!
Donne, che volete laurearvi, non voglio rendervi arretrare, ma dovrete arretrare di ambizioni se ancor da noi uomini gradirete le suzioni da poveretti. Quelle, sì, che son giuste ripetizioni, finitela di leccare… il culo al padrone che fa l’uomo cattedratico con lo scibile della sua lingua forbita, quanto biforcuta e furba. Uomini, che siete ferrotranvieri, finitela di andare coi trans. Dovete nella sanità etica transitare e non da piaceri fatui farvi traviare.
Cinefili, smettetela di andate a vedere i film di Paul Thomas Anderson, quando invero non conoscete il filo nascosto di vostra moglie, un’Elena di Troia che si affilia alla canzone di Renzo Arbore con l’amante di duro… rock…

La cerco come la Titina questa bella chitarrina per far qualche swing,
mentre il clarinetto sping… così nasce un bel blues.
A-hum! A-hum! A-hum!… A-hum! A-hum! A-hum!
Senza la chitarrina non puoi far manco una canzoncina un po’ sveltina in do
e allora come fo per fare un po’ filù filù filù filà

Sono un uomo che non ha nessuno scandalo da nascondere, eppur indosso i sandali, odiando i peplum, e non sono uno della plebe.
Fra il 3 e il 4 Marzo, vincerò!

Sono un uomo equo, e voi, donne, accavallando, siate a noi equine.

di Stefano Falotico

Genius-Pop

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