Posts Tagged ‘Cosce’
Sono poliglotta, uso le lingue di tutto il mondo in ogni grotta in quanto lupus in fabula
Senza però mai andare a mignotte.
Sì, son uomo da Accademia della Crusca. Più che altro da bruschetta. Siate stati troppo con me bruschi.
Io sono un acculturato nobilissimo e principesco che fui inculato in fallo, no, infatti in maniera impertinente e villana da voi che avete le ville ma, sappiate questo, non ci metto niente a ribaltarvi così come il filosofo Stefano Bonaga faceva con la sua ex Alba Parietti, una che un tempo, indubbiamente, era una bonazza, specializzata in scosciate e giochi linguistici in senso prettamente orale. Poco semantico del termine, bensì fantastico delle sue labbra rifatte.
Sì, la dovreste finire di fare i filosofi esistenzialisti. Coi vostri panegirici, ci girate sempre attorno. E mi riferisco anche a voi, donne che vi celate dietro parvenze virtuose da suore inviolabili ma io so che, nella clausura delle vostre menzogne, nelle vostre finte chiusure, siete delle monache di Monza quasi da denuncia alla pretura. Voi, false santarelline, siete una fregatura. E (s)fregate eccome soprattutto voi stesse.
Sì, nel totale buio ecclesiastico ma soprattutto morbosamente entusiastico, cioè vale a dire le vostre webcam segretissime, vi denudate senza vergogna in accesi calori silenti eppur assai roventi. Così, dopo una giornata di oneri e impellenze burocratiche molto frustranti, date libero sfogo in piena notte alla vostra intrinseca, connaturata, immutabile indole sputtanata, in particolar modo senza mutande, alla vostra impudica indole ruvida e bruciante. E vi date e donate smodatamente al divertimento più sconcio e brado dei vostri repellenti onanismi fetenti.
Roba che Sally Hawkins de La forma dell’acqua vi fa un baffo. Donne baffute a me sempre dispiaciute. Donne invece un po’ paffute, sì, aiutano il gonfiamento per stantuffarle.
Non più mi fotterete.
Sì, questi uomini e donne che si credono metafisici e fanno i fighi, nella virtualità dei loro amori in chat, ripudiano e impugnano tutte le pugnette che sparano durante la giornata.
Persino le donne più sexy, le donne che un tempo non avevano pudori a mostrarsi ignude, vogliono spacciarsi per donne elevate. Eh sì, si capisce. A queste piace elevare invero solamente quello che sappiamo.
Di(c)o, siamo uomini o caporali?
Voi volete e dovete venire al sodo. Dunque, i falli, no, i fatti sono sempre questi. Fate i sapientoni e i pensatori, in verità vi dico che non valete una beneamata minchia.
Parola di un uomo che si fa i cazzi suoi.
E malandrino occhieggia nell’intimità del suo lupo solitario. In quanto linguista finissimo, miei voyeuristi.
di Stefano Falotico
La nostra piccola Italia politicamente confusa vien tirata su da Tiziana Panella, la giornalista più sexy del piccolo schermo, antipatia scosciata di gran seduzione
Tiziana Panella è da svenimento. Nessun ormone maschile, sinceramente, può resisterle. Abbiamo idee politiche assai divergenti, profondamente in antitesi e lei suscita antipatia a pelle. Ma è da ammirare sconfinatamente la sua bellezza suprema, una donna dalla venustà accecante, impossibile staccarle gli occhi di dosso. Al minuto 112 e 15, poi, con uno sfolgorante accavallamento di gambe con questa mise rosa violaceo è strepitosa. Gran figa.
Non ha niente a che vedere col Cinema? Perché no? Io, se fossi Paul Verhoeven, subito la scritturerei per Basic Instinct 3.
Un sabato su Internet, video geniale di capture della mia mente
Condividiamo spesso il nostro mondo interiore, con la pretesa che una massa di analfabeti sappia leggerlo.
(Goethe)
Io, a differenza del Faust di Goethe, appunto, mai vendetti l’anima al diavolo eppur mi piace piluccare il “desktop” delle mie emozioni trasfuse, fra trailer esaltanti, attori carismatici, donne con le gonne da farti sobbalzare, cosce da mille e una notte, figli d’arte di Tognazzi ben inferiori al padre, e visioni coming soon.
Vabbe’.
Avete notato che nei film, quando mostrano uno che chatta, che ne so su Whatsapp e affini, su Facebook o su Instagram, i messaggi che visualizziamo da spettatori sono perfettamente digitati con tanto di punteggiatura a postissimo?
Irrealtà pura. La “messaggistica” è spesso incasinata, nessuno scrive da letterato in uno scambio di battute fra amici, ed è per questo che nel mio video, se noterete bene, digito una è al posto della p. Perché sono umano, non sono un film formalmente ineccepibile. E nemmeno vorrei esserlo.
Evviva la caotica umanità. Ora, ballare e offro da bere io.
Speriamo che con una bella donna possa “venire” meglio. In maniera più vocalmente, diciamo, sentita… reciprocamente condivisa. Comunque, ricordate, se una donna urla durante l’amplesso, o siete John Holmes oppure finge spudoratamente.
In verità, vi dico, che Anne Hathaway non mi fa tenerezza ma durezza, ah ah
Sana cattiveria, finiamola coi buonismi, esigiamo un uomo che non guarda in faccia nessuno, scal(ci)ando.
Finiamola con questo mondo di baci, cagnoline e bacetti da micine. Io sono tremendo, il terremoto, la persona non adatta a questo mondo piatto, assuefatto alle false armoni(ch)e, ai discorsi retorici, alla melensaggine alla quale son riluttante, vomitante, nel cinismo mi bardo, lord e al contempo balordo, non frequento il branco, voi, vittime, abbrancherò, nuoto sott’acqua di branchie sottili e le prede afferro… per il collo, in aria scaraventandole. Le ficco in culo! Non sopporto queste donnette che mescolano il caffè per minuti agonizzanti del mio pazientare prima d’affondar il cucchiaino nell’ingollarmele senza zuccherare di mio “cappuccino” scremante un sano orgasmo “macchiato”. Non sopporto questi doppiopetto azzimati, sbarbati, accompagnati dalle Barbie segretarie “tuttofare” nel “caramellarseli” con la “ventiquattrore” del loro stropicciante rimmel “lì” asciugante le frustrazioni lacrimose. Basta con le mimose, con le spose, col tranquillo riposo e con la gente (s)posata, basta, smettetela di propugnare questo sentimento fatuo che chiamate amore. Nessuno mi vuole, io, eremitico, non voglio loro, sogno un castello con molti lupi e ponti “levatevi” dal mio st(agn)o. Di mio, non cerco nessuno, scateno le risse, piglio a schiaffi un rincoglionito per “raddrizzarglielo”, di “picconate” son piccante, in pigiama me “lo” trastullo e non pig(l)io un cazzo. Ma così va, meglio del vostro, mostri!
Vado da Anne Hathaway e le faccio capire che non è carina come vorrebbe apparire. Si spogliasse! Lei sa che, come tutte le donne, ambisce a una sola cos(tol)a, a quello fottuto in mezzo alle sue magre cosce.
Volevi la bicicletta, attrice? Allora, pedala.
di Stefano Falotico
Kendra Lust non ha bisogno di present(azion)i e non va vestita con immagini, bensì su(p)ina introiettata
Parola della Bibbia, versione apocrifa della blasfemia meno ipocrita.
Questa fottuta società è American Hustle ingannatrice che tracanna le coscienze giovanili e le irretisce a un volere capziosamente sovrano, al fine di decretarne precocemente le fini, dunque a sancir le funi. A questo suicidio indotto, io, dottissimo,, emetto la sentenza che non mi adatto né allatto a questa scemenza.
Con non sentite condoglianze, firmato Dead Man, australopiteco di canguriana memoria saltellante di pal in frasca e sempre fresco nonostante vogliano sbattermi al caldo.
Alle fighe oppongo una nuova sfiga e alle fortune do il beneplacito di pene.
Grazie, applauso.
E che Kendra Lust apra le gambe con far che solo LEI sa(le).
di Stefano Falotico
Definizione del nerd, asfissia e nessuna affissione, fissat(el)i!
Prefazione: illumino la coscienza dei nerd, allargando le cosce delle lor non loro…
Chi è il nerd?
Corsivizziamolo di grassetta merda. Egli “incarna” il nullatenente. Insomma, l’assoluto niente e non crede neppur al nichilismo “autostradale” di quel matto, senza un nichelino, che una volta scriveva ovunque “Dio c’è”, imbrattando la segnaletica delle strade nei suoi (ir)religiosi reumatismi sul ciglio del suicidio.
Essere asociale che vive perfin male delle sue stesse inedie, un inetto e nanerottolo totale, basso di statura il più delle volte, palindromo eppur, nella sua pachidermia a grasson che cola, ipertrofico di stronzate da debosciato. Con qualche “trofeo” da esporre, “vinto”… al concorso dell’ebete dell’anno. E qui va la proboscide! Davvero “lungimirante”, infatti presto si schianterà al suolo di volo “giocoso”. Fragoroso tanto come un elefante che spacca la “protezione” del suo “animale” pigro, quasi da pulcino Pio Pio. Protezione (in)civile di “rete” a sostenerlo, cioè l’assembramento di suoi “affini” pasciuti e “contenti”. Stuprato dai suoi stupidi e profondi conflitti psicologici irrisolti, spesso s’aggrappa a una visiera-visione multimediale e (video)ludica della vita per compensare il vuoto esistenziale e anche assai il vuoto che non riempie, cioè onestamente la figa, detta senza peli sulla lingua. Visto che, al di là delle pulzelle “a manetta” sul Tubo catodico e “colandolo”, poche ne vede il nostro “Ercolino sempre in piedi”, a prescindere se possiam considerare amore, o amar il suo auto-erotismo, nel gretto e “gravoso”, poco generoso, sedentario, sdentato, sedimentato eppur ossimoro “vivente” sul virtuale “baciamano”, accomunabile all’autistica più schizofrenica demenza vicin alla sporcizia.
I nerd sono una tribù più “demo-grafica” della popolazione cinese a Prato. In via irrimediabile d’espansione, il lor disagio lo respiriamo a pelle. Che palle! Van appallottolati e sbattuti in manicomio! A noi, “criminologi” di tali alterazioni obbrobriose, riman da constatare la concentrazione a macchia d’olio non sedabile ma d’insabbiare nel portabagagli di tal biliosi. Il tal dei tali chi lo conosce? Ossessionati e divoranti in recluse stagioni del cuore, impietrito e (s)lavato “a secco”, molti di essi son stati ex secchioni mai riesumati, che salme, in quanto non emersero a pelo d’acqua (Salma Hayek/Santanico Pandemonium?), detto (per l’)appunto squirt, nella vita solare della gnocca (o)micidiale. Si son fottuti, asciugando il peluche del lor s(t)esso orsacchiottino. Saccottino Mulino Bianco!
Dark maniaci, body “pantere” (pentiti non painting) di anime, non solo giapponesi, quasi sempre a gravitar nell’interland tetro (milanese da cotolette impan-n-ate), dunque Tetris a (in)castro, delle tediose asfissie più frustrate.
Il “fallo” gravissimo è che si fustigan da sé. Intessendo nuovi “amichetti” per scaccolarsi a “combriccole nasali” appaiatissime e da paio di mutande nei pali dei cocchini.
Prendetene coscienza e sparatevi una sega vera su questa dalle bone pere.
Buona (re)visione. Sincere condoglianze. La vostra vita è da becchini ma metteste il becco anche su chi è Dio. Chiedi chi è Dio!
Cioè io.
Ti stringo la mano, mia merda nerd. Mi toccherà pulirmela perché potrei ammalarmi, sfiorato dal dubbio della contaminazione “artificiale”.
Eh sì, Chiara la “giornalista” Perale ha quel “però” fra le gambe d’aperitivo Lemonsoda. E Claudia Peroni è morta? S-tette pur con Briatore! La birra, la sborr…
Ma vi rassodo io, il puro. Anche se, duramente, inculo.