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RILEY KEOUGH: dopo la mia lei, modestamente parlando, è la donna, attrice e modella più del mondo, a prescindere da VANESSA KIRBY ed ELIZABETH OLSEN


20 Sep

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rileykeoughSettimana nuova, buon lunedì a tutti, post dunque nuovo. E Falotico nuovissimo. Diciamo, rinato e rinnovato, forse solo riamato, ritornato. Chissà.

Speriamo, inoltre, che questo terribile incubo del Covid-19 finisca completamente e che si possa tornare in sala regolarmente senza mascherine e mascherate varie. Ma dove siamo? In Eyes Wide Shut? Il Carnevale di Venezia è a Febbraio e il Festival della kermesse veneziana è finito oramai da un pezzo.

Quindi, cerchiamo di tornare alla normalità quanto prima. Io sono tornato normalissimo. Anzi, al momento sono fin troppo normale, dunque imborghesito in modo confacente alla cosiddetta realtà sociale. Che può essere disturbante poiché la vita vera può presto annoiare e bisogna, appunto, presto ritornare a sognare, dunque andare nuovamente al cinema.

Sessualmente parlando, ho appurato di essere eterosessuale. Tranne quando vedo, anzi, rivedo Riley Keough e, come si suol dire, non vi sto dentro. Riley è stupenda e se la può battere con la mia lei. Perde solo ai punti. La mia donna, lo dico senza falsa modestia, è veramente bellissima. Secondo lei, a prescindere dalla mia stempiatura abbastanza evidente, anche io posseggo una bellezza fuori dal comune.

Ecco, detto ciò, inserita/o che ho la mia lei al primo posto assoluto e inarrivabile, parliamo delle tre donne e attrici, a mio avviso, più belle e sexy del mondo.

Ora, chiariamoci molto bene prima di incorrere in fraintendimenti. La mia attrice preferita, in senso prettamente recitativo e/o attoriale, è Jodie Foster. Jodie è di una bravura immane, è mostruosa. Su questo, non si discute. Non mi metto neanche con(tro) una così, una donna veramente cazzuta.
Jodie, anche se mai sia dovessi un giorno conoscerla dal vivo, non potrebbe comunque venire con me.

Sì, è lesbica e dunque preferisce i rapporti saffici.

Di mio, a 13 anni fui perdutamente innamorato di una ragazza della mia classe terza media, ovvero T. Laffi. Poi mi persi per strada e, qualche volta, qui a Bologna gironzolai pure per via Saffi.

Quando dal resto del mondo mi oscuro, purtroppo, significa che sono nuovamente ricaduto in nero stato depressivo. Al che, divento un tipo schivo e poco di me sicuro. Ma, statene sicuri, dinanzi alla mia lei mi riaccendo, per lei non più mi trascuro e sono duro.

Rimanendo però magnificamente un puro.

Non mi do più agli atti impuri e, da qualche giorno, ho visto Le strade del male di Antonio Campos.

In questo film che, a dircela tutta, non è bello come Robert Pattinson, c’è l’ex di quest’ultimo, vale a dire Riley Keough, per l’appunto.

Al Festival di Venezia vidi (qui cambiamo in passato remoto) The World to Come con Vanessa Kirby. Ma non vidi Vanessa dal vivo. Mentre Tom Cruise del succitato Eyes Wide Shut vide quella di Shaw Vinessa.

Considero, dopo la mia lei, Vanessa Kirby la donna più bona della storia. Altro che Nicole Kidman.

Dunque, Vanessa, in quale posizione la mettiamo? Naturalmente, al primo posto del podio. Al secondo, piazzo Elizabeth Olsen. Come già vi dissi, la vidi in Red Lights e forse fui cieco poiché, a quei tempi, non mi piacque. Anzi, la considerai racchia.

In Red Lights, vi è il mio attore preferito. Chi è? Lo sanno pure le pietre e i bambini di 5 anni, suvvia, bambagioni, è ovviamente Bob De Niro.

In questo film, vuole dare a bere a tutti di essere sensitivo e super dotato… di poteri paranormali. Si finge pure cieco.

Invero, il sensitivo si scopre essere Cillian Murphy (spoiler) e Simon Silver/De Niro rimediò una figura da coglione peggiore di Tom Cruise nel capolavoro del Kubrick sopra menzionatovi.

Sì, ero cieco, ora ved(ev)o come Bradley Cooper di Limitless.

Nella mia vita, persi di vista le ragazze, persi quasi tutto a essere sinceri, adesso ho riacquistato la vi(s)ta e non solo quella.

Col senno di poi, debbo ammetterlo. Elizabeth Olsen è una così f… a che, come si suol dire, non si può vedere, ah ah.

Riley Keough non scherza, però.

Come si suol dire, che il Falotico sia un uomo normale, non vi crede nessuno.

Basta che la mia lei creda in me.

Anche perché devo dirvi la verità in tutta franchezza.

Vanessa Kirby, Elizabeth Olsen e Riley Keough sono, come detto, bellissime.

Ma anche ricchissime.

Forse, potrei anche permettermele. Ma non ho, devo esservi onesto, il carattere per stare a Hollywood.

È un posto pieno di stronzi.

Preferisco uscire prestissimo col mio nuovo libro. La cui prefazione sarà curata da D. Stanzione, ottimo recensore e critico di Best Movie.

Non vi sto mentendo. Domani dovrei riceverne la bozza definitiva, ultimata e corretta.

Il libro s’intitola La leggenda dei lucenti temerari.

Credo, in tutta sincerità, che Stanley Kubrick fosse e sia stato un genio anche se trasse le sue sceneggiature dai libri degli altri.

Non aveva, come si suol dire, molta fantasia. La sua fantasia peggiore era diventare triste, misantropo e solo come Jack Torrance/Nicholson di Shining.

Non l’avevate capito? Allora, siete veramente più tonti di quello che pensavo.

Domani, forse risplenderà il sole, a fine mese dovrei incontrare la mia lei di nuovo e diverrò radioso, oserei dire caloroso e raggiante.

Come dicono in meridione, statem’ buon’.

Che volete farci e farmi? Sono un bello e dannato. Anzi, d’annata.

L’unica differenza fra me e Robert Pattinson, a parte qualche capello in più di Robert, è il fatto che lui fa il piacione perché è un riccone. Ho scritto… riccone. Pensate, a me non piace neanche andare a Rimini e a Riccione. Sono ambienti pieni di tamarri, preferisco rimanere sia Joker che Batman. Ora, scusatemi, s’è fatto tardi. È l’una e mezza infatti di notte. Devo dormire oppure riguardare Via col ventoDomani è un altro giorno. E ci saranno nuove gatte, sì, Catwomen da pelare. Soprattutto, se vogliamo essere realistici, non fantasticando troppo di cinecomics, la mia vita è stata tragicomica. Non s’è mai visto, difatti, uno scrittore forse più bravo di Kubrick che ha/abbia meno soldi di un analfabeta.

La prendo con filosofia. Riley+Keough+Riley+Keough+Jimmy+Kimmel+Live+vHUfQGsHcomlVoi, invece, se ce la fate, prendetevi RilRiley+Keough+Riley+Keough+Ben+Smith+Petersen+ZkSB0On81CGley.Riley+Keough+Riley+Keough+Ben+Smith+Petersen+GVH4G3bz8LPlRiley+Keough+Girlfriend+Experience+New+York+vbT3WKZ39dAlRiley+Keough+Premiere+Warner+Bros+Pictures+clTh1L8_zBkl Riley+Keough+Premiere+Warner+Bros+Pictures+b_zt67RjTsll Riley+Keough+Premiere+Warner+Bros+Pictures+awC2-9ui-zFl

 

Il ritratto Falotico della nemesi di Dorian Gray eppure senz’età, il fascino bestiale di un uomo/Cillian Murphy in mezzo ai matti e ai finti ciechi


12 May

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Sì, io non ho età. Questa sta all’anagrafe per i comuni mortali. Ove risiede anche il mio secondo nome mai ufficializzato, Piero.

Sì, secondo tradizione di famiglia, essendo io il primogenito, dovevo chiamarmi come mio nonno, ovvero Pietro. Ma Pietro a mia madre non piaceva e, oltre a non mettermi questo nome, bensì ficcandomi appunto Stefano, al padre di mio padre fece anche lo sberleffo del secondo nome senza la t.

Ah ah.

Anch’io ovviamente risulto all’anagrafe. Anzi, lì il mio nome sta ubicato e ben conservato per i burocrati di ogni essere umano, regolarmente registrato.

Malgrado, come è oramai ovvio e acclarato, io sia superiore a Cristo. Ah ah.

L’anagrafe andrebbe comunque abolita. Oggi c’è Facebook. Il signor Zuckerberg possiede tutti i dati di voi, uomini e donne di questa terra. E, nel caso di hackeraggi, si spera che vi preservi da qualcuno che, rubando i profili altrui, possa attentare alla vostra incolumità, deturpando la vostra identità. Con foto di preservativi al posto dei vostri ca(p)pelli, rovinando la vostra faccia(t)a di qualità.

In realtà, oggigiorno non avremmo più bisogno neppure del cimitero. Tanto, appunto, c’è sempre Facebook.

Se muore un caro o un parente a cui eravamo assai affezionati, perché prendere la macchina, fare chilometri, parcheggiare e addentrarsi in questo dormitorio adibito alla sepoltura di grandi anime oramai estintesi in questa terra non so se consacrata da dio?

Basta aprire i loro profili e scorrere nei loro diari, commuovendoci con le loro foto.

Ma quali ritratti cimiteriali, pietre tombali e decorazioni appunto sepolcrali.

Devo dirvi la verità, necessito ora di esservi lapidario.

Molti di voi sono già morti dalla nascita, vagano sconsolati su questa terra, maledetti dalle loro bassezze, afflitti visceralmente dalle loro nefande azioni spregevoli.

Coloro, i più appunto, che la cultura gnostica (attenzione, non agnostica) definisce ilici, i cosiddetti terragni. Persone che vivranno tutta la vita tormentate dalle loro invidie, dalle loro gelosie, attaccate ai soldi, ossessionate dal sesso più becero e barbarico, capaci di commettere infinite, imperdonabili crudeltà, persone miserabili a cui non va la mia misericordia. Molti ne ho incontrati e di alcuni non ho ricordo ma non voglio pensarvi e ora vado a comprarmi un cd allegro da Ricordi.

Ci sono quindi quelli come me, i Cillian Murphy di Red Lights.

Sì, come l’efebico, psichico Cillian di questo film, per molto tempo ho voluto indagare sulla mia presunta malattia psichica. Essendo io evidentemente troppo diverso rispetto a gran parte di voi, gli ilici.

E dunque io stesso avevo creduto di essere malato di mente.

Alla fine, ho scoperto che, al pari del ciarlatano De Niro/Simon Silver di questa pellicola sottovalutata di Rodrigo Cortés, i matti siete voi.

 

Insomma, se pensate di cavarvela come Ryan Reynolds di Buried – Sepolto, no, per voi non vi sarà nessuna salvazione, nessuna luce del giorno. Tanto, anche se riuscirete a scappare dalla prigionia delle vostre tombe, avrete sempre una vita di merda, cioè da tombini. Siete da tempo immemorabile affogati nel liquame, nella melma.

Distrutti dalla claustrofobia dei vostri vuoti pneumatici.

Sì, sempre stando allo gnosticismo, mi manca poco per ascendere al ruolo di Maestro come George Romero.

Cioè per diventare uno pneumatico, per essere divinizzato in antropomorfica forma diabolicamente angelica. Decisamente, mi manca poco per essere al settimo cielo.

Sarò il primo uomo non solo su Marte ma anche uguale a Plutone, accrescitivo di Pluto, cane imbranato della Disney.

Non mi credete?

Guardate queste foto.

Voi ci credereste che a Settembre compirò quarant’anni?

Eh già, voi invecchiate, soprattutto nell’anima e siete sempre più lerci, corrotti e putridi.

Io invece sono la donna che visse due volte, sono hitchcockiano, eccome, ho scritto il libro Dopo la morte e credo che Isabella Rossellini di Death Becomes Her mi scoperebbe a sangue.

D’altronde, Zemeckis, Scorsese e Lynch sono tra i miei registi preferiti.

Adesso Isabella è vecchia ma nel suddetto film di Zemeckis incita a masturbazioni potenti e sudate.

Ce la vogliamo dire senza infingimenti e cattiverie?

Sono forse il più grande Genius della storia.

Ah ah.

Non dovete ridere, so che non mi credete.

D’altra parte, voi mi credete pazzo e non credete a un cazzo.

E ricordate: se pensate, appunto, di non valere un cazzo, forse non avete incontrato ancora la donna giusta.

Trovate quella che vi sappia tirar su e vedrete come sarà tutta in discesa, prima sotto, poi sopra.

 

 

di Stefano Falotico

 

rossellini la morte ti fa bella

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Dunkirk, questo trailer è un inverno del nostro scontento


15 Dec

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Ah, è uscito il trailer di questo film molto atteso, non da me.

Ah, dame, Nolan ci dà questa schifezza con CGi e la solita freddezza, insomma, è ambientato in una zona nordica con Branagh il Bardo che rimembra il suo film invernale, auspicandosi che questo film sia (non) essere fra tante immagini evanescenti. Evento che cambiò il destino del mondo? E venti soffieranno contro Christopher, illuminando le testoline, anche i testicoli, di chi lo apprezza e continua ad appoggiare questi kolossal bellici, tanto bellicosi, brutti da sbellicarsene. Viaggiano ondate di artica decadenza tra esplosioni e liquame albino, no, marino in albeggiar di fotografia giallo-ocra virata al polmone, no, al timone della scempiaggine e del melodrammatico con moto triste cavalleggero andante svolazzante come Tom Hardy fuori posto in questo filmato alla mia anima ignoto. Notate come forse USS Indianapolis con Cage non abbia nulla da invidiargli in fatto di deflagrazioni ricreate a computer.
Insomma, allocchi, Nolan vi circuì e siete rimasti con acque alle gole perché questo trailer non mette acquolina al vostro fanatismo.

In fondo in fondo, oceanico, se siete survival a tal orrore, potrete aspettare il prossimo.

di Stefano Falotico

 

 

di Stefano Falotico

Il Mondo è un posto triste?


13 Nov

No, lo è la gente che lo abita, la maggioranza perlomeno, carnale e materialista, che si livella su temperature d’adattamento stantio e dunque statici, e poi pretendono, a ignoranza elevata pregiudizievole della ragion “pura”, del proprio status non solo economico che io invece, con altrettanto menefreghismo, reputo solo un osceno orpello da bordelli in camuffa dietro abiti “intonsi”, difficilmente intaccabili perché barricati dietro il ricatto dell’abuso di potere, del “vantaggio” quindi “psicologicamente” acquisito (a mio avviso un “acquitrino” s-porco di pozzanghere spacciate per laghetti “cristallini” dal “dolce” mare scrosciante spesso applausi ruffiani quanto furfanti e di furbizie “dabben'” celate” quanto a me d’accapponar la pelle, quindi raggelanti d’autoreggenti “esigenti” d'”erezione”), della “pasta-asciuttezza” che si fa beffe della “sfiga”, dunque di “fighe” esonda in un oceano dal lascivo lasciar che tutto vada a monte e poi, se ti disperi o lecitamente ti ribelli, san solo piagnucolar da coccodrilli (vedi che la “sabbia mobile” torna, eh?…, l’anfibio, preso per “viscido”, sa sguazzare perché già sgozzato), domandandoti con ipocrisia agghiacciante (vedi quanto son teneri a “riscaldarti” e di minestra di lor piatto “appiattirti”…) a quanto ammonta il danno.
Ah, io vedo solo anni buttati via, i vostri, miei mostri.
Il mio ano non è tuo, che vuoi stronzo?
E so che vale più una particella del mio cazzo deriso piuttosto del vostro “culo” da me, com’è giusto e sacrosanto (buco…) che sia, reciso e ben co(i)nciso.

Ora, pigliate la mentecatta e spurgatela nel lavello.
Perché come dice il detto, chi più lavora più “posate” mangia.

E io, ostinato, preferisco il genio in me infuso che nessuno più confonderà da nano qual è, poiché innato e quindi per voi dannato.
Tale è il mio antologico delirio contro la vostra preistoria, tale è il mio pretendere che tutti obbediscan a rispettar tal mia giornaliera “idiozia”, tanto stupida che v’ho rimbambito.
Perché se il genio frainteso fu, lo scemo inchiappettato di pappine confabulerà non dandosi spiegazioni “razionali” del suo cervello che squadrò ma, a soqquadro, “ripiegò” sulle “rotelle”.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. A Christmas Carol (2009)
  2. Red Lights (2012)
    Truffatore, t’ho smacherato.
    So che questo dà fastidio, ma tu hai negato te stesso per sempre.
    Come il 90 per cento, che vive (in)dotta e imboccata e poi scopre che poteva godersi la vita senza cercare consensi da ricercatori che non trovaron se stessi.
  3. End of Watch – Tolleranza zero (2012)

“Red Lights”, recensione di Best Movie


02 Nov

Mostrato in anteprima il nuovo thriller che ruota attorno a un uomo cieco dotato di poteri extrasensoriali

Era dai tempi di Ronin che non vedevamo un Robert De Niro così intenso. Abito a giacca, occhiali da sole, inquietanti occhi grigi… e voilà, la metamorfosi è completata. De Niro interpret aSimon Silver in Red Lights, proiettato ieri in anteprima al Lucca Comics & Games 2012, un uomo cieco dotato di capacità extrasensoriali che torna sul palcoscenico dopo essere stato lontano dai riflettori per 30 anni, in seguito alla morte improvvisa di un suo rivale durante uno dei suoi spettacoli. Ma mentre il mondo pende dalle sue labbra, Margaret Matheson (Sigourney Weaver) e Tom Buckley (Cillian Murphy) pensano che anche lui, come molti altri, sia un truffatore. Questa volta, però, i due fisici si trovano di fronte a fatti inspiegabili, inquietanti, che rischiano di risucchiarli in un vortice da cui è impossibile uscire.

Nonostante il film mantenga un alone di mistero attorno alla figura di De Niro, la maggior parte della tensione è dettata da spaventi improvvisi, come uccelli che si schiantano contro finestre, luci che si spengono inspiegabilmente, rumori improvvisi o personaggi inquietanti che compaiono senza preavviso al fianco dei nostri due protagonisti. Incredibile l’interpretazione di Sigourney Weaver, che sembra reggere tutto il film da sola, mantenendo il confronto con il carismatico De Niro. E nonostante Cillian Murphy si trovi in mezzo a questi due grandi attori, riesce comunque a non sfigurare e a uscirne a testa alta. Red Lights si presenta come un thriller ad alta tensione, puntando forse troppo sull’escamotage dello spavento improvviso, che alla lunga finisce per essere ripetitivo. Un appuntamento imprescindibile per tutti gli appassionati del brivido e per chi vuole rivedere un Robert De Niro in forma come non lo vedevamo ormai da diversi anni. Red Lights esordirà nelle nostre sale l’8 novembre 2012.

 

 – 02/11/2012

 

“Red Lights”, nuovo spot


25 Oct


Mi stai sfidando? Metti in dubbio i miei poteri?
No, ci vengon due dubbi. Non è che sia una plateale stronzata?

“Red Lights”, il Trailer ufficiale italiano


18 Oct

 

Sbagliano entrambi (?).

“Luci rosse”, mesmeriche


02 Feb

 

Tra circa un mese, debutterà sugli schermi spagnoli, oh, Penisola iberica che allieti il “lievitio”, calda t’arrostisci in me… Red Lights, seconda opera, comunque primaria, di Rodrigo Cortés.

 

Cinerepublicato qui, ha già spaccato la Critica, fra entusiasmi e “poco accorati”.

 

Agilità di prime rinomanze già schiarite dalle “nebulose” invernali, nell’ebbra contemplazione di questo rintoccar, caldo, d’un Gennaio insipido, ove le foreste son “innervate” dai venti d’una Primavera remota ma che, alle porte, “scardinerà” le nebbie, i vagiti di nuovi film annunciati, anche loro già da “storicizzare” negli archivi cinefili futuri per chi sarà saldo e mai saturo di memoria, e sale ancor poco affollate, perché gli incassi, a detta degli esercenti, son “magri” più di chi è logorato dalla bubbona peste di vite “acclarate” nel tedio più “sovrano” senza sovranità.

 

Tossisco, di “cipigli” m’arroc(c)o in una fronte che mi “scalda” di fonti rinfrescanti, e mi “pargolizzo” in già soffici colazioni perché agisco solido fra vitree “fantasmerie” d’un corteo ch'”armeggia” solo di benevolenze presuntuose, di “stabili emotività”, come dico io, emostatiche nel termos.

 

Ah, sono un tipo docile quando m’abbuffo di “rabbiosa” irriverenza, il mio gusto polemico “papilleggia” da un pulpito d’onnipotente fame onnivora.

E son invece poco dolce quando “sedato”, e m'”ingolfo” di troppi croccanti, perché non impenno ma “panneggio” troppo ad appannaggio di chi mi “bonifica” solo di sguardi pietistici a “consolar” la mia buona creanza, ch’è invece crater vulcanico di fulvo baglior da colorato circo.

Ah, la maga Circe, quella Donna è “strega” di malocchi! E turlupina Ulisse perché si labirintizzi con Minosse, ah sì, credetemi, vorrebbe disossarlo & “sagrestarlo” nella “credenza”… alle sue malvagità.

 

Le mie sigarette Chesterfield, un po’ “dipinte” e mal incartate, un po’ rosse come una di nome Rochelle, quasi quanto il cioccolatino Rocher, placan l’ira che, appunto, troppo s’adira e poi ti stira affinché tu non possa “stirarlo”. “Stirarla”, è meglio.

 

Abito in un palazzo di sette piani, ma non sono un nano, sebben Biancaneve abbia le “chiavi” dell’attico “a Ciel sereno”. M’innamorai di Lei in un “colpo di fulmine”, ma ancora non ho “colpito”.

Eppure, “scalpito…”. Da “Dondolo”.

 

È un palazzo provvisto di molte “sviste”, ci sono uomini sposati con donne “cornute”, e ragazzi che van a scuola a disimparare la loro infanzia.

Ma ciò che più m’irrita, son i due ascensori occupati.

Alcuni, infatti, di chiacchiericci sul pianerottolo, li “spengono” sempre sul “rosso“.

E, il sali-scendi osmotico vien soffocato dal loro spettegolare.

Peggio del Cinema a luci rosse, son allucinanti!

 

Mah, comunque, la vita va avanti.

 

Venerdì sera, è stato presentato, in anteprima mondiale, la seconda opera, molto attesa, di Rodrigo Cortés, Red Lights.

Un film misterioso del quale, solo a grandi linee, ne abbiam “saggiato” una striminzitella trama, e un teaser cripticissimo.

La produttrice ha asserito che il film farà molto parlar di sé ma, sino alla proiezione ufficiale, ha anche dichiarato che l’avevano visto solo sei persone, regista compres(s)o.

 

 

Due investigatori del paranormale (Weaver e Murphy, non Eddie, bensì il metafisico, appunto, Cillian/Inception, il ragazzo della cabala e “autore” del libro per vecchiette, “Come leggere i sogni e vincere al Lotto”), cominciano a ossessionarsi sulle imprese “sovrumane” di un sedicente (?) veggente “cieco” (Robert De Niro). E, intanto, strani accadimenti, (non) accadono, fra “sedute”, forse qualche “posseduto”, ombre notturne e ragazze innamorate ambigue come la mela del Peccato.

 

Pare che, stando alle prime reazioni, il film, più che non convincere, abbia lasciato una sensazione di “basitezza” inspiegabile.

 

La pellicola di Cortés, al momento, tranne per il mercato spagnolo (dovrebbe uscire nella penisola iberica il 2 Marzo per la Nostromo Pictures), non ha alcun distributore internazionale.

Occasione giusta, quindi, per i compratori, per “agglomerarsi” alle “prime”, per visionare il lavoro del talentuoso Cortés e far a gara d'”asta” per acquisirlo.

Ah, invece, molti di loro, annoiati e perplessi, han disertato la sala dopo appena mezz’ora.

 

La Critica, al momento, sospende il giudizio, aleggia “aria” di grande indecisione attorno a quest’opera.

Alcuni ne lodano il coraggio, l’indipendenza-intraprendenza creativa totale del regista, altri l’han già “sbertucciato” per il suo improbabile, “ridicolo” finale.

Son però tutti d’accordo nell’ammettere che il film meriterebbe una seconda, più riflessiva visione, che molte immagini sono pura cinematografia di pittura quasi astratta, che la ridondanza di certi soliloqui non son affatto “diuretici”.

Ma tutti, o quasi, stroncan l’insostenibile combattimento in un bagno, troppo violento ed esageratamente ridicolo.

 

Elogi anche per gli attori.

La Weaver? Solita “ghostbuster” di profonda professionalità. Murphy? Per la prima “volta” protagonista, e magnetico.

De Niro? Potente e sulfureo, una presenza “presente” anche quand’è assente, palpabile come il suo Louis Cyphre di Angel Heart.

 

Film che, quindi, dividerà.

Sicuramente, per i patiti del genere, e non solo, imperdibile, a prescindere dall’effettiva qualità che “giudizieremo”.

“Impietosi?”.

 

Taluni, han rimproverato a Bob d’aver scelto l’ennesimo film, forse non necessariamente “brutto”, ma sicuramente “sbagliato”. E ora perfino dubitano che sia a still good actor, ancora un bravo attore.

Altri han “paragonato” questo strano, magico puzzle a The Prestige, ma affermando che è ben lungi dal raggiungere la fascinosa “perfezione” di quel modello “insuperabile” nolaniano, ch’era invece profondamente “serio” nell’affabular d’immaginazione onirica le certezze “cartesiane, anzi, che più sapientemente sapeva mischiare le carte, senza mai cadere “nel ridicolo involontario”.

Espressione che, invece, torna sovente, per questo “insolubile giochetto” di Cortés.

Perché dichiaratamente “furbo” e “insensato”.

Ma, in fondo, la vita ha senso? I matematici & la Scienza ortodossa hanno forse risposte inappellabili? Perché pullulan sempre più libri e programmi sui “fenomeni'” della nostra bizzarra, e “bizantina”, Terra?

Se l’avesse girato Lynch, sarebbero già lì a paluderlo con occhi commossi ed esterrefatti.

 

Ecco qui, invece, due recensioni parzialmente positive che, però, non si sbilanciano troppo… pur andando fortemente in controtendenza rispetto alle “maligne” cesoie dei primi severi recensori.

 

 

A moltissimi, invero, non è affatto piaciuto, ma me ne frego.

I critici, spesso (e asessuati, o “assuefatti”) badano a non imicarsi i “colleghi” acclamando ciò che non è generalmente “piacevole” o “bello” secondo antichi dogmi e canoni vetustissimi.

Preferiscono accordarsi all’intelligentia che va per la maggiore.

Meglio il “Do” minore.

 

Ecco, però, già alcune recensioni favorevolissime:

 

1.

2.

 

Questo il primo full trailer spagnolo, appunto:

 

 

Más vídeos en Antena3

 

Questo, nuovo, identico però già in inglese:

 

 

Altri voti alti per il film?

 

Collider, The Playlist, Ioncinema, Geektyrant, di cui abbiamo anche la videorecensione:

 

 

 

Stefano Falotico

 

 

 

 

 

 

 

 

Genius-Pop

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