Posts Tagged ‘Chris Walken’

Quali film vedeste durante la quarantena? Spero finalmente il vostro, anche il mio: avere la mia età e non rendersene conto


28 Mar

91270993_10216068182240205_7712342644508065792_o

Sì, forse ebbe ragione John Lennon. Quando disse che la gente la dovrebbe finire di guardare film, ammirando le storie altrui. Dovrebbe, più che altro, occuparsi delle sue stories su Instagram.

Poiché pure queste sono magnificazioni di esistenze spesso insulse che compensano il vuoto interiore in selfie autocelebrativi in cui molte donne mostrano solo i posteriori.

Nel mio nuovissimo libro, La vertigine del lieve crepuscolo, svetta il fondoschiena di una donna molto bella ma, ovviamente, il progetto è a più ampio raggio e profuma d’artistico puro.

Detto ciò, nella mia vita anteriore, parecchie volte lo presi in quel posto. Mi pare doveroso e san(t)o sentenziarlo e affermarlo a scanso di equivoci. Poiché, onestamente, non posso rinnegare che vi fu un periodo nel quale rischiai esistenzialmente di annegare. Affogando nell’abisso della mia depressione annale. Ho scritto annale, non azzardatevi a togliere una n poiché a nuoto, con la n di nautico, rimasi miracolosamente a galla e, sebbene m’ammainai, cantando anche La Mer, giammai del tutto mi rammaricai.

Fluttuai a fatica nelle profondità più nere del mare nero di Battisti ma risplendetti malgrado molte patenti da inetto ricevetti.

Mi diedero spesso del poveretto ma, sinceramente, fui solo provato.

Detto questo, allento subito la tensione con una battuta che mette l’acquolina in bocca.

Pura “faloticata” in stile Woody Allen poiché io so sdrammatizzare ogni calarmi le brache. Se invece una bella donna si toglie la gonna, è tutto un (de)col(l)are.

Io so tirare su il morale dopo tante more, no, male. No, mare. Spingendo sul pedalò in una vita riaccesasi di memorabile falò.charlize theron

In questi passati giorni assai cupi in cui tutti noi sprofondammo spaventati, rividi molti film da me dimenticati e visionai film giammai da me dapprima considerati.

Così come io, rendendomi invisibile, fui soventemente malvisto e accecato dalla sordità di chi non volle starmi a sentire, di conseguenza sottovalutandomi, molte pellicole da me sottostimate io riapprezzai.

Sì, riabilitai e rivalutai sotto una nuova prospettiva.

Ho ancora l’occhio vispo sebbene non abbia mai imparato a guidare una vespa e La vispa Teresa credo che sia una poesiola per campagnole.

Manca la rima baciata col resto del pezzo ma molte monelle non indossano nemmeno i due pezzi…

Sì, passai un calvario, per colpa dello stress inaudito rischiai di diventare calvo ma io amo Italo Calvino e non sarò mai né un Visconte dimezzato né un mezzadro.

Mi do delle arie nonostante non è che si possa uscire molto e, con la mascherina sul viso, stiamo soffocando più di Darth Vader di Star Wars.

Sì, ma io sono forse Batman e, se un uomo viene picchiato da dei bulli soltanto perché è asmatico, io con tali impostori non sarò empatico. Schizzeranno botte ematiche.

A volte faccio il Joker ma finisce lì.

Riguardate Blade Runner. E giudicate giustamente La ragazza nella nebbia. Ridimensionandolo subito. Non è dai colpi di scena a iosa che un film possa considerarsi capolavoro.

E non è da una vita che, per molto tempo, non fu rosea che si giudica una sposa.

Sì, soltanto l’anno scorso credo di aver preso coscienza della mia reale età anagrafica. Ma non mi rispecchia nella maniera più totale.

Poiché girovagai, come Spider di Cronenberg, fra ricordi e frattaglie mnemoniche che riesumai dal mio stesso credermi già cadavere. Quindi, reputarmi steso.

Furono Strange Days alla Kathryn Bigelow, amici. Giorni nei quali capii di essere anche Ralph Fiennes/Lenny Nero.

Devo esservi tremendamente sincero. Spudoratamente spellandomi, eh sì, devo dichiarare la verità.

Il tempo è fuggevole e credo che uno dei compiti primari del Cinema sia rimembrarlo ed elucubrarvi in merito secondo la nostra visione. Spezzettandolo in frammenti, segmentandolo.

Sì, non lo confidai a nessuno ma, nel 2003 circa, dopo essere stato praticamente miracolato, prim’ancora di sverginarmi (verbo che aborro, peraltro, come direbbe Mughini), incontrando una ragazza che forse incontrò me, passai alcune notti a gironzolare in un parchetto dalle parti di casa mia. Situato, per l’esattezza, in via Agucchi. Al centro di esso, si staglia prominente un gazebo.

In quelle nottate nelle quali forse qualcuno mi scambiò per un poco di buono o per uno spacciatore, ricordai tutto. E fui perfino chiaroveggente, probabilmente, come Chris Walken de La zona morta.

Sì, dopo la mia sorta di coma letargico da Risvegli di Penny Marshall, rinascendo, riacquisii un dono.

Non m’interessa se mi prendiate per ciarlatano o buffone, non sono certamente uno stregone. Ma troppe cose non si spiegano nella mia storia e, sicuramente, dev’esservi stato qualche angelo o un furbo, malevolo, bastardo demonio.

Il diavolo probabilmente come il titolo omonimo di un grande film di Bresson.

Sì, l’apatia, la rinuncia alla vita, la spiritualità metafisica. Che è cosa ben diversa dall’essere tacciati facilmente per sfigati o azzoppati. Anche se Walken, nel suddetto film di Cronny, zoppo lo è, eh eh.

Mica però è quello di New Rose Hotel, eh eh.

Un antico, comunissimo proverbio sostiene, secondo me in maniera erronea, che chi cammina/i con uno zoppo, impara/i a zoppicare.

Voglio qui smentirlo completamente.

Come vi dissi, i miei ultimi anni, bando alle ciance, non furono affatto Una passeggiata perfetta. Il titolo del mio primissimi libro edito dalla Joker Edizioni di Novi Ligure. Vedete che fui involontariamente profetico?

Conobbi un sacco di gente cosiddetta storta.

Perfino una ragazza, prima di quella citatavi sopra che con me s’eccitò, conosciuta per caso. Andammo a vedere assieme Kill Bill vol. 1.

Alla fine della proiezione, mi chiese se avessi voluto accompagnarla a casa.

L’accompagnai, mettendo su un cd dei Chemical Brothers.

Lei, entrati che fummo nella sua abitazione, mi disse non tanto innocentemente che i suoi genitori stavano dormendo.

Mi domandò, con estrema gentilezza e qualche vampata bollente, se desiderassi un caffè.

Con enorme incoscienza le risposi che l’avrei voluto macchiato caldo.

Lei scoppiò a ridere. Poi aggiunse:

– In effetti, qui fa caldo, sta venendo già su…

 

Bene, lei me la servì, no, me lo servì ardente e lo succhiai al dente…

Finito che ebbi di berlo, la salutai, dicendole:

– S’è fatto tardi. Devo tornare a casa per dormire.

 

Lei, distrutta, mi urlò:

– Credo che tu stia schizzando, no, scherzando! Non farmi scherzi da prete! Dai, su, vieni qui.

 

Me ne andai, invece, lasciandola riscaldata nonostante non è vero che lì fosse caldo, faceva molto freddo.

Questa fu la mia prima, imbarazzante figura del cazzo che feci.

Mi rifeci e, come detto, un’altra ragazza mi fece. Non so come avvenne ma venne.

Comunque, non fatemi parlare di cazzate. Torniamo a fare i seri.

Sì, non è vero che, frequentando gli storti, si diventa storpi.

Conobbi, recentemente, molta gente fuori di testa. Gente che giudicata precipitevolissimevolmente come valente niente, quindi semi-invalida nel cervello, passa tutte le ore delle sue giornate a rimpiangere sul latte versato.

Ma riconobbi nelle loro apparenti debolezze, sì, un non so che di umanamente stupefacente.

E forse credo che sia giusto che io continui ad amare il Cinema. Poiché, un po’ come Frank Sheeran/De Niro di The Irishman, il segreto deve rimanere chiuso in me.

Ora, Alessio Boni è un bravo attore. Fra gli interpreti de La meglio gioventù e di Quando sei nato non puoi più nasconderti. È anche bello.

Ma, tornando a The Irishman, sì, non è il film che noi tutti aspettammo da una vita. E forse ci deluse.

Ma lo sto rivedendo di continuo. De Niro avrebbe meritato la candidatura agli Oscar.

Ed è un film che mi rievoca nostalgie lontane che credetti, per sempre, fossero terminate.

Invece la vita, nel bene o nel male, va avanti. E questo è quanto.

Anzi no. Ripeto, non piangete sul latte versato. Rimpiangete, semmai, il caffè macchiato caldo lasciato raffreddare, lasciato fermentare solamente in ebollizione.

E ho detto tutto, ah ah.

 

di Stefano Falotico

Il signor Nic Pizzolatto si decide a scrivere la quarta stagione di TRUE DETECTIVE o sta mangiando solo la pizzaiola con la pummarola ‘ncoppa?


04 Jan

rust cohle true detective

Sì, io mi sono sempre chiesto quanto segue: gli sceneggiatori di Hollywood, dopo essersi dedicati ad allestire, per filo e per segno, per virgola e doppie punte, no, doppi punti, i loro script, che fanno nel tempo libero?

Per esempio, si sa benissimo che Sean Penn nel tempo libero scopi tutte le donne libere. Non tutte perché è umanamente impossibile ma quasi tutte sì.

Ora, obietterete voi. Sean Penn è un attore, non uno sceneggiatore. No, è regista e le sceneggiature di The Gunman, di Lupo solitario, Tre giorni per la verità e Into the Wild le ha scritte lui.

Infatti, The Gunman lo diresse Pierre Morel e ne venne fuori una schifezza improponibile ove c’è pure Jasmine Trinca, la donna più antipatica di tutti i tempi. Infatti, fu scoperta da Nanni Moretti, il quale la dovrebbe finire di criticare il signor Al Pacino e scoparsi finalmente Laura Morante.

Sì, secondo me, Nanni non scopò mai Bianca. Al massimo, ne La stanza del figlio, ficcò la scena in cui le baciò il seno poiché Laura ama Henry- Pioggia di sangue.

A mio avviso, Nanni è un uomo socialmente pericoloso. A forza di fare il moderato di Sinistra, il troppo Caos Calmo lo indusse a sodomizzare Isabella Ferrari. Isabella fu il sogno erotico di molti italiani, fu l’amante di Gianni Boncompagni e, ne La grande bellezza, si fece ingroppare da Jep Gambardella.

Insomma, Nanni, tu che ami i pasticceri trozkisti, te la sei fatta… con una borghese da Sapore di mare e Sotto il sole di Riccione? Ci mancava solo Tommaso Paradiso che, mentre lei fu terrorizzata dalla tua aggressiva sodomia, cantasse a Isabella… no, non avere paura…

Comunque, Nic Pizzolatto, nel tempo libero credo che guardi a ripetizione Habemus Papam. Sì, Nic studiò tutto il pessimismo cosmico, è un trascendente metafisico, adora la spiritualità creatasi in seguito a conflitti psicologici di natura ermetica. Questa è ermeneutica, poveri cazzoni come Woody Harrelson. Non sto dicendo, stavolta, stronzate. La prima stagione di True Detective è intrisa di dolore, è la via crucis di Rust Cohle. Infatti, nel finale, quando è sul letto d’ospedale, pare Gesù Cristo. Rust è come il Papa, in un certo senso. È un uomo che dice espressamente che non è un tipo da feste.

Poi, non so se abbiate notato. Quando tradisce l’amicizia del suo partner, sodomizzando la sua compagna, urla come se fosse Willem Dafoe di The Last Temptation of Christ. Fu colto dalla tentazione verso la Maddalena/Michelle Monaghan e non riuscì a reprimersi. Animalescamente quasi violentandola e poi, imbestialito, maledicendola come se fosse stata il diavolo. Perché, sostanzialmente, è religioso. Non della fede cristiana, bensì di un personale codice morale che lo obbliga, inconsciamente, a sentirsi in colpa.

Ci sono considerazioni più ampie all’opera. Principalmente, l’idea di quello che ci è dovuto in quanto società per le nostre reciproche illusioni… Questo è quello che pensi. L’avete mai fatto? Li guardi negli occhi, anche in una foto. Non ha importanza se siano vivi o morti. Puoi comunque leggerli. E sai cosa capisci? Che loro l’hanno accolta. Uhm, non subito ma proprio lì, all’ultimo istante. È un sollievo inequivocabile. Certo, erano spaventati e poi hanno visto, hanno visto per la prima volta quanto fosse facile lasciare, lasciarsi andare. Hanno visto in quell’ultimo nanosecondo, hanno visto quello che erano, che noi, ognuno di noi e tutto questo grande dramma non è mai stato altro che un cumulo di presunzione e ottusa volontà. E allora puoi lasciarti andare. Alla fine non devi aggrapparti così forte per capire che tutta la tua vita, tutto il tuo amore, il tuo odio, la tua memoria, il tuo dolore erano la stessa cosa. Erano semplicemente un sogno, un sogno che si è svolto in una stanza sprangata. E grazie al quale hai pensato di essere una persona.

E, come in molti sogni, c’è un mostro che ti attende alla fine…

Tale discorso di Rust/Matthew McConaughey, ribattezzato Filosofia dell’esistenza, è molto bello ma gli americani lo definirebbero predictable, cioè moralistico ed effettistico. Ma la regia di Fukunaga lo rende appassionante così come la sentita recitazione di Matthew. È un discorso, in un certo senso, di natura pasoliniana. Sintetizza anche ciò che dice William Petersen nel finale di Manhunter… Alcuni, nel silenzio degli innocenti, non ce la faranno, purtroppo. In tanti accetteranno di resistere, sì, vivranno nella cosiddetta resilienza, mentendo a sé stessi per sopravvivere. Ma saranno da tempo morti dentro. Altri moriranno del tutto. E torniamo a Moretti e al suo omaggio a Pasolini di Caro diario. Il mostro per loro non sarà Errol Childress, bensì la società lupesca, da Pasolini definita porcile… Alcuni impazziranno come Arthur Fleck/Joker, altri soccomberanno e si adatteranno di malavoglia. Soffrendo enormemente ma nascondendo la tristezza dietro balletti e canzonette. Lo stesso Errol Childress è/era uno di loro. Il quale però, anziché morire nell’anima, optò per il satanismo, trasformando le sue paure nell’ululato del cannibale… Persino Rust è un vinto. Ma non si dà per vinto. Combatte e cerca la luce, malgrado sappia che forse non esiste. Questa sua forza lo contraddistingue. È la stessa forza che mantiene in vita Wayne Hays/Mahershala Ali. Non riuscirà a risolvere l’enigma in quanto addirittura ammalatosi di demenza. Probabilmente, i bambini giammai scomparvero e fu tutta una sua fantasia generatasi dall’essersi perso lui stesso in Vietnam.

Propongo una sfida a Nic Pizzolatto.

Come sentii un mese fa per radio da una criminologa, non esistono, se non pochissimi, film o serie televisive sulle serial killer donne. Secondo questa donna, le assassine seriali non è vero che non esistano. Sarebbero anzi, a suo dire, persino in maggioranza rispetto agli uomini. Ma la cultura maschilista non è interessata alle donne “mostre”. Poiché l’uomo moralmente sano è affascinato comunque dalla sua parte diabolica mentre non gl’importa nulla del suo lato femminile più perverso. Ed è per questo che si diverte a bullizzare gli altri maschi. Poiché, in realtà, chi fa del male lo fa per esorcizzare il suo incubo peggiore. Cioè, non è un uomo, è una donna che ha paura di esserlo.

Ecco, per questo nuovo anno, vorrei chiedere a Nic, se potessi e se lo conoscessi, di scrivere il copione di un ipotetico True Detective 4 con protagonista la reincarnazione di Chris Walken de La zona morta. Però, stavolta non scoprirà lo stupratore uomo, bensì la strega cattiva. Ma, visto che Nic non sa neppure chi io sia, lo scriverò io.

Incipit:

la città era avvolta nel buio e un’insegnante dell’asilo nido, apparentemente integerrima, stava rientrando a casa. In città corse subito voce che fosse una donna perennemente sola, senza un compagno. E che, durante le notti lugubri e tempestose, praticasse magia nera, sacrificando i bambini della sua migliore amica. Era solo una maldicenza. Tale donna non era capace neppure di cucinare un uovo al tegamino, figurarsi se poteva soltanto immaginare una mostruosità del genere. Nei momenti di noia, al massimo guardava Chi l’ha visto? Ah, lei sicuramente credo che non l’abbia mai visto. Che cosa non avrebbe visto? Come che cosa? L’uccello. Cosa se no? Al che, frustrata come non mai, alla mattina faceva la sadica sulle povere creature, inveendo loro contro perché ben conscia che loro, un giorno, l’avrebbero infilato in qualche coscia mentre lei lo prese in culo come un bel vestitino rosa.

Secondo me, come inizio fa schifo al cazzo ma potrebbe svilupparsi. Certamente, non in questa donna, in questa qui non si svilupperebbe neanche se fosse bella come Jodie Foster. La quale è lesbica. E ho detto tutto.

Che cosa avrei detto? Non lo so, chi ha orecchie per intendere, intenda, chi è ricchione canti con Alan Sorrenti la sua intramontabile hit, Figli delle stelle. Basta che a me non scassi ù caz’ e viviamo tutti felici e contenti. Forse lei è un cornuto, lo sa?

 

di Stefano Falotico

Juventus vs Real Madrid, ci vorrebbe Christopher Walken


03 Jun

410404EF00000578-4565212-image-a-75_1496384002304

Ebbene, stasera si giocherà la finalissima di Champions fra gli zebrati di Allegri, uomo sempre malinconico e “urlante”, spaccante le bottigliette, e il Real di Zidane, colui che fra i bianconeri militò e vinse appunto la Coppa Campioni. Zidane è una volpe e sa che la sua squadra è sfavorita, i pronostici la danno per “fallita”. Dybala incanterà la platea di Cardiff e il Pipita dimagrirà segnando una rete mondiale? Arrigo Sacchi è pronto a scommettere, e forse alla SNAI guadagnerà più credibilità. Lui, uomo “straordinErio”, che sbaragliò tutti grazie al trio degli olandesini. Ma in questa finale ci vorrebbe la verve dell’oltre settantenne Walken, uomo guerriero, che oggi passeggia in vesti natalizie dispensando regali ai bimbi, omaggiando il suo Nosferatu che fu con classe altera da senile man con la pancetta e canottiera.

Questa è una stronzata, ma anche la partita lo sarà. E Buffon farà la sua parata o preferirà le “parate” della D’Amico, “bloccando” la sua parlata nasale-annusante?

di Stefano Falotico

QUANDO_L_ITALIA_-_CUOCO_CUCINA

Chris Walken per Clint Eastwood


24 Jul

 

Nessuna notizia ci avrebbe allettato maggiormente.

Innanzitutto, dopo il sospeso remake di È nata una stella, Clint Eastwood ha finalmente scelto il suo prossimo progetto.

Si tratta, come si “rumoreggiava” di un altro musical. L’adattamento del famoso spettacolo di Broadway, Jersey Boys.

La storia del film ricalcherà quella che già sappiamo, cioè l’ascesa “dal nulla” di un gruppo poprock italoamericano, i celebri Frankie Valli and the Four Seasons.

 

A quanto pare, per i ruoli dei componenti della band, Eastwood avrebbe scelto proprio gli stessi interpreti del musical originale.

 

Mentre, secondo quanto riportato oggi da “Deadline”, l’immenso Christopher Walken ha firmato per la parte di Angelo “Gyp” DeCarlo, famoso gangster che “aiutò”, non so in quali “termini”, il gruppo a far carriera.

 

Scelta che ci par azzeccatissima, considerando che proprio Christopher Walken, prima del Cinema, ha esordito a Broadway come ballerino.

E, in più film, abbiamo avuto modo di constatarne le strepitose doti da danzatore, appunto.

Stando a quel che leggiamo, pare inoltre che l’inizio delle riprese sia già alle porte. Il primo “Ciak”, infatti, è stato fissato per Settembre.

 

Siamo molto eccitati.

 

(Stefano Falotico)

“Seven Psychopaths”, Red Band Featurette


02 Oct

 

Un film già cult con la “fucking legend” che risponde al nome di Christopher Walken.

Genius-Pop

Just another WordPress site (il mio sito cinematograficamente geniale)