Prefazione: illumino la coscienza dei nerd, allargando le cosce delle lor non loro…
Chi è il nerd?
Corsivizziamolo di grassetta merda. Egli “incarna” il nullatenente. Insomma, l’assoluto niente e non crede neppur al nichilismo “autostradale” di quel matto, senza un nichelino, che una volta scriveva ovunque “Dio c’è”, imbrattando la segnaletica delle strade nei suoi (ir)religiosi reumatismi sul ciglio del suicidio.
Essere asociale che vive perfin male delle sue stesse inedie, un inetto e nanerottolo totale, basso di statura il più delle volte, palindromo eppur, nella sua pachidermia a grasson che cola, ipertrofico di stronzate da debosciato. Con qualche “trofeo” da esporre, “vinto”… al concorso dell’ebete dell’anno. E qui va la proboscide! Davvero “lungimirante”, infatti presto si schianterà al suolo di volo “giocoso”. Fragoroso tanto come un elefante che spacca la “protezione” del suo “animale” pigro, quasi da pulcino Pio Pio. Protezione (in)civile di “rete” a sostenerlo, cioè l’assembramento di suoi “affini” pasciuti e “contenti”. Stuprato dai suoi stupidi e profondi conflitti psicologici irrisolti, spesso s’aggrappa a una visiera-visione multimediale e (video)ludica della vita per compensare il vuoto esistenziale e anche assai il vuoto che non riempie, cioè onestamente la figa, detta senza peli sulla lingua. Visto che, al di là delle pulzelle “a manetta” sul Tubo catodico e “colandolo”, poche ne vede il nostro “Ercolino sempre in piedi”, a prescindere se possiam considerare amore, o amar il suo auto-erotismo, nel gretto e “gravoso”, poco generoso, sedentario, sdentato, sedimentato eppur ossimoro “vivente” sul virtuale “baciamano”, accomunabile all’autistica più schizofrenica demenza vicin alla sporcizia.
I nerd sono una tribù più “demo-grafica” della popolazione cinese a Prato. In via irrimediabile d’espansione, il lor disagio lo respiriamo a pelle. Che palle! Van appallottolati e sbattuti in manicomio! A noi, “criminologi” di tali alterazioni obbrobriose, riman da constatare la concentrazione a macchia d’olio non sedabile ma d’insabbiare nel portabagagli di tal biliosi. Il tal dei tali chi lo conosce? Ossessionati e divoranti in recluse stagioni del cuore, impietrito e (s)lavato “a secco”, molti di essi son stati ex secchioni mai riesumati, che salme, in quanto non emersero a pelo d’acqua (Salma Hayek/Santanico Pandemonium?), detto (per l’)appunto squirt, nella vita solare della gnocca (o)micidiale. Si son fottuti, asciugando il peluche del lor s(t)esso orsacchiottino. Saccottino Mulino Bianco!
Dark maniaci, body “pantere” (pentiti non painting) di anime, non solo giapponesi, quasi sempre a gravitar nell’interland tetro (milanese da cotolette impan-n-ate), dunque Tetris a (in)castro, delle tediose asfissie più frustrate.
Il “fallo” gravissimo è che si fustigan da sé. Intessendo nuovi “amichetti” per scaccolarsi a “combriccole nasali” appaiatissime e da paio di mutande nei pali dei cocchini.
Prendetene coscienza e sparatevi una sega vera su questa dalle bone pere.
Buona (re)visione. Sincere condoglianze. La vostra vita è da becchini ma metteste il becco anche su chi è Dio. Chiedi chi è Dio!
Cioè io.
Ti stringo la mano, mia merda nerd. Mi toccherà pulirmela perché potrei ammalarmi, sfiorato dal dubbio della contaminazione “artificiale”.
Eh sì, Chiara la “giornalista” Perale ha quel “però” fra le gambe d’aperitivo Lemonsoda. E Claudia Peroni è morta? S-tette pur con Briatore! La birra, la sborr…
Ma vi rassodo io, il puro. Anche se, duramente, inculo.