Mah, per molto tempo fui scambiato per Castor Troy, cioè Nicolas Cage di Face/Off.
Davvero, la mia vita fu un equivoco mai visto. Cage, in questo film di John Woo, interpreta la parte, detta come va detta, del troione.
La prima volta che sentii la sua celeberrima battuta lercissima quando sale in aereo e fa un’avance volgarissima alla hostess, ovvero… mi dà gusto mangiare la patata, ero come suo fratello nel film, Alessandro Nivola. Uno che in quella zona non prendeva molto il volo.
Nivola è il re degli sfigati per antonomasia. In Wizard of Lies, per tutta la vita credette che suo padre fosse un eroe ma alla fine scoprì che fu soltanto uno dei più grandi truffatori di tutti i tempi.
Un mostro che rovinò un sacco di persone.
Sì, prima che suo padre, Bernie Madoff, fosse scoperto dall’FBI, il personaggio di Nivola pensò:
cazzo, mio padre è uno cazzuto, è più ricco di Donald Trump e sono il sangue del sangue di una delle donne più belle del mondo, Michelle Pfeiffer.
Poi, si accorse che De Niro odiò e odia a morte Trump e fu, in pratica, un mafioso peggiore di quello da lui interpretato in Malavita.
Prima di suicidarsi, Nivola guardò Capodanno a New York e Stardust. Per sognare un po’ e al contempo riflettere amaramente:
nel primo film, Michelle scopa Zac Efron e non ha nessuna scena con De Niro, nel secondo, De Niro interpreta un gay.
Purtroppo, mi sa che sono suo figlio e sono cazzi amari.
Tornando invece al Nivola di Face/Off, il suo personaggio in tale film si chiama Pollux.
Gemello di Castor, secondo la mitologia greco-romana.
Scusate, la mitologia greca non è quella delle cinquanta fighe di Ercole? No, scusate, le cinquanta fatiche.
Che poi è la stessa cosa, ah ah. Di mio, se fossi stato in Ercole, avrei preferito infatti cinquanta fatiche. Fidatevi, è più facile sostenere cinquanta fatiche che sostenerlo, per tutta la notte, a cinquanta fighe.
È vero, non c’è nulla da ridere. Conosco un sacco di uomini che lavorano duro tutto il santo giorno. Cioè, come si dice in meridione, hanno la fatica. Però sono anni che non scopano la moglie.
Sì, sono dei brav’uomini. Preferiscono mettere su mattoni piuttosto che ammattire nella fatica di riuscire a dare il calcestruzzo alla consorte. Con quella racchia, non gliela fa neanche Nic Cage di Cuore selvaggio. Sì, solo un pazzo poteva sposarsi una così, ah ah. Voi ora direte… Cage scopa Laura Dern. Infatti, Laura è brutta. Ah ah. Voi pensavate che fosse e sia bella?
Non è che mi farete la fine del Nivola? Ah ah.
Voi invece lo conoscete Le 12 fatiche di Asterix? Il magnifico mediometraggio, spesso programmato per Natale, tratto dalla famosissima serie a fumetti di René Goscinny e Albert Uderzo?
Ecco, io fui Asterix in carne e ossa.
La burocrazia del mondo volle fottermi, obbligandomi a sostenere delle prove, appunto, disumane.
Sì, tutti pensarono… ma guarda questo qui. Vuol fare il Gallo. Adesso lo sistemiamo per le feste. Diamo, noi da baccanali, botte a questo baccalà.
Rimediarono tutti una figura di merda incredibile.
Adesso, questi Giulio Cesare da Congiura di Catilina, finalmente, hanno capito la battuta di Castor Troy. Ah ah.
Tornando a Marisa Laurito, no, la Tomei.
È vero, ha dei denti da castoro. Il resto no, però.
Insomma, è una bella coniglietta.
Stasera, le offrirò un po’ di linguetta e quel che, nella patata bollita, forse cinguetta.
di Stefano Falotico