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Vi siete mai sentiti dei cani? O un Ca(rlo Verdo)ne?


28 Apr

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Molte volte, nella mia vita da estremo “peccatore”, tal dubbio mi ha perseguitato e solo ora che, “canuto” giovincello gagliardo, mi appropinquo alla linea d’ombra adult(er)a, posso affermare, con (di)sprezzo, che da un pezzo mi son emancipato da tale condizione bastarda, urlando a me stes(s)o un lancinante, furibondo “Basta!”. Sì, furon sofferenze (da) cane, in un’adolescenza tritata, tribolata, macerata dalla mia incognita ché della mia (r)esistenza fu angosciata da perenni dilemmi nel camminar lemme lemme, con lo strozzato diaframma nella (ri)posata, spossante flemma. Catarsi, e l’adulto crebbe, “svezzatamente” viziato e ancor vizioso, ché l’ozio è sol il padre degli zii volgari da batt(ut)one nelle bettole, e rinnego gli amori tristi con le acerbe zie come Berta che filava di Rin(ghi)o (Gaet)ano, donnacce di brutta razz(i)a che fuman l’erba e ti radon al s(u)olo dopo averti consumato come delle usuraie del temp(e)rato maschio sulla “rampicante” di “laccio emostatico” del tuo “svilupparlo” da (s)fumato, ancor (non) figliol prodigo della Madonna, quasi drogato, sbronzo, “orso” spelacchiato, uomo non sapiens fino in fondo(schiena).

Ancor mi (sov)viene… se di “cor” spompato ricordo la prima (s)volta in cui me “lo” menai di mano a manetta. Fu sulla figlia di John Boorman in Excalibur, non “scalai” in “retromarcia” e andò (d)ritto a “sbattermi” nella sventola, come Pendragon del mio “draghino” sviscerato di “spada nella roccia” e di f(u)ori come in Un sacco bello. Da cui il detto e il “dato” del “butta fuori tutto quello che hai” e “crescerà” nel Borotalco. Periodo, “sappiatelo” e stappatelo”, di “purezza”, da “mani pulite” senza prender la “tangente” del volerle davvero carnalmente “tangere”, ah ah, che goduria, quei tanga dei tuoi 18 an(n)i son irripetibile (o)nanismo d’una età né carne, “appunt(it)o, né “pesce”. Poi, sarebbe “venuto” il cervello e poco l’uccello, cast(rat)o nel lavorar “duro”. Castigato e quasi sempre in casa, “uscendo” po(r)co nel desinarti un sabato sera maccheronico, nel senso di “facciamoci du’ spaghi” e forse impicchiamoci con “tensione” di cor(da). Non “verrà” più “didietro”, bisogna però guardar “avanti” e proprio nel “balconcino” da cui gettarsi giù, saltandosi “addosso” nella “cagona” che ti lascerà con un due di “picchio”. All’impiccato, sì, ho sempre preferito il “down” in picchiata. Datele delle botte, suvvia, è una bottana e non merita un sano marito, bensì il “martellino”.

Quanta malinconia, quanta noia, quante in bianco notti, mi consolo “suonandomelo” di assolo un po’ asino e poco di “ca(va)llo”. Vi do questo con(s)iglio, amici, “stringetemela”. È “bagnata”, lo so, facil(ment)e… eccitabile.

Non abbiate rabbia, non abbaiate, al buio siate ba(u)bau.

Un altro gir(in)o in macchina e prenderlo nel “posteriore”, preferibilmente “reclinabile” altrimenti non entra “a folle” ma a freno d’una “cintura” da metterla in cinta. Se è gaio, siate Gallo cedrone.

Di “mio”, sono un pastore tedesco, monaco ortodosso rimasto senz’ossa e senza “quel” muscolo, ma posso spos(s)sarmele, me “lo” (per)mette la mia “religione” da “manifesto” luteriano molto sul lombrosiano e quasi labradoriano.

“Dorato”. Di “carrozzeria ingabbiato…”. Meglio, forse, i gabbiani.

Carlo Verdone

 

di Stefano Falotico

cane

Un De Niro da “manuale”, da manovale


02 Jun

Ricordiamo per non dimenticare tal orrore.

 Qui, evinciamo lo sguardo corrotto del grande attore nella controfigura peggiore.

 Un De Niro che arriccia il naso, in mezzo a residui di spazzatura.

 Stringi la mano al Carlo più patetico con i coppoloni come sfondo, e la carriera è da scappellarsi in zona verdognola.

 

Se Dio ti tradisce, Martin Lutero è tuo fratello


22 May

 

Non ho “religione”, sono ateo, tu sei un apostolo degli atti impuri? Credo e rinunzio!

Continuo ad annoiare tutti ma ad avercela con quei “qualcuno”, teppistelli della peggior feccia, sempre a sparger infamie ché “affamati” da burloni-maniaci sessuali e invece da “sbullonar” in quanto bulli

Di mio, apro la patta, “modero” uno “slinguazzarlo” modernissimo tendente all’instant classic dello “staccartelo” nel distaccato “Steccolecco” a mia realtà ipere(g)ale, insacco le lor “sacche” e, “a pelo”, li addormento, quindi tiro… fuori dal frigorifero lo zucchero filato donatomi da tua sorella in una Notte di “veli” e lo riscaldo in bocca, “frastagliando” il gusto mieloso all’amarezza che t’ha ingoiato, nel  “fuorviare” la devianza che m’accusò di succosa “perversione” da viali.

Son sempre stato questo, inutile chiedere al Papa di scomunicarmi.  Comunico più Io con Dio di te, “reverendo” a cui m’inchino irriverente.

Lo incontrai a Roma, vicino alla Fontana di Trevi, a buttar monetine per credere a un “ricco” Cristo migliore del suo… predicarlo. Mah, saprà il latino ma adesso ha il rimpianto di non aver fatto la “Comunione” con una extracomunitaria latina-sudafricana di Ostia.

Eh sì, era pasoliniana quella e ben il pisellino dei suoi pistolotti spronava per la “ricotta”.

Era tarda Notte, libero da sguardi indiscreti di “Famiglia Cristiana”, noto settimanale che uccise il Piacere del sensuale “cioccolatino” Novi, per aggirar il figliol prodigo dall’ultima tentazione di Cristo , “Sua Signoria” stava lì contemplativo come Toni Servillo de La grande bellezza. In cerca della sua Maddalena o solo d’una infantile regressione per le altalene? Suonan le campane, din don dan. Il rintocco… dunque “toccati”, onanismo della superstizione cattolica.

Su sguardo vuoto nel prendersi per il culo oppure “Novella 2000” dell’evangelista retorico come le colonne sonore diVangelis. Fra una metafisica-Terrence Malick delle coste di Sorrento e un Cinema “voyeur” da Sorrentino.

Eh sì, un blade runner per un Paradiso perduto. Questione di John Milton, Al Pacino o spauracchio della Chiesa “purista” contro i libri dell’avvocato del Diavolo?

Ah, a dar retta alle bolle, neanche “quelle”… acqua e sapone, solo Benedicta Boccoli in sagrestia per un “balconcino” da ex Botticelli. Benedicta ballava, il Papa mai bollò. E oggi è bollito.

Che brodaglia, che bavetta, che liofilizzato!

Mah. Michelangelo dipinse la “cappella” pur Vergine sino alla morte, tua madre indossa la sesta da chiatta, e la “Sistina” non è vincente. Perciò, l’Enalotto te l’ha piazzato come San Pietro di “chiave”.
Meglio un unno per le mammelle dell’Inno di Mameli!

Stai cadendo a pezzi, cazzo. Che fai? Il cazzo deve rialzarsi, oh. Non è che è un cazzo pazzo? Eh, Cristo! Almeno laCiccone si veste fetish. Che zoticona!
Lo ammoscia, a questo punto meglio la Madonna!

Ora, come puoi far il parroco se la Monaca di Monza indossa Fra Cristoforo? Ah, i famosi “fori” romani, di cui è specialista Ferilli Sabrina, eh sì, Sabrina è “a gattoni” delle sabine per la saliva del ratto che conta le sue prostitute “alla romana”. E se le “fuma” con accento rauco in quanto Franco Calif…ano.

Mah. Di mio, so che l’Italia è un paesello di pastasciutta. A Napoli, c’è la Barilla, a Barletta son grasse di tette con tanta “besciamella”, a Torino delle Grissin Bon anche se dovrebbero essere (ri)forma-te a Reggio Emilia, perché mangiano la mortadella prima d’aver spruzzato la panna sulle tagliatelle. Eh sì, in Italia vige la Legge del Taglione.
Memore dei “fasti” fascisti, eh… la Patria e l’Altare…, come volevasi dimostrare da Teorema “Cogli la prima mela, spezzando il pane e le pen(n)e… avvinazzate all’arrabbiata”, Adamo ed Eva son oggi marito e Lele Mora.

Intanto, Max Gazzè canta dei poveretti e ha tre figli con tanti soldi.

Infatti, Fabrizio Corona è in carcere, e ha le spine di “aureola”. In quanto, pozzo nero della sua Croce tamarra dallo splendore “aureo”.

Di mio, preferisco mandarvi a pisciare.

Anche perché, se andaste a cagare, non pulireste il cesso del vostro “bagno”.

I romani costruirono le “Terme”, e tu sei terminato in quanto affogato nel fango.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Motel (2013)
    Sì, una nottataccia con John Cusack e questo Bob col cotonato.Se avete dei dubbi nella vita, un riposino con la valigetta pericolosa, una puttanina per dissipare la puttanata assicurata.

    Ah, se poi non avete alcuna assicurazione, rivolgetevi al portiere, sempre che non sia impegnato a rubarvi la macchina.

  2. La grande bellezza (2013)
    Il film è stato stroncato a Cannes, la presenza di Verdone e della Ferillona ha reso Servillo un servo della commediuccia ispirata a Fellini ma invero fallita e basta.
  3. Inside Llewyn Davis (2013)
    Oh, ecco i Coen. Questo è Cinema, non cazzi di Soderbergh col candelabro.

“La grande bellezza”, teaser e trailer italiano


19 May

“La grande bellezza”, il Trailer


02 May

Anche San Silvetro è stato celebrato celermente senza celerini, cerini e cerotti


01 Jan

Aspetto questi “capolavori” del 2013, definiamoli semplicemente “film stronzata”

 

Abbiamo festeggiato di panettone “salato” con tanto di salamoie e “salame” nell’augurio del bacetto d’una donna “apprensiva”, speriamo in un buon anno dai mille propositi e non da prostata.
Mi curai dal “Cancro”, sverginandomi nel “Pesce” di moltiplicazione “Gemelli”, ma rimango teso:

– Tesoro, cosa c’è che non va?
– La tensione si sta “ammosciando”.
– Ma ci sono qua io a “tirarti su”.
– Siamo sicuri?
– Sì, basta toccare nelle zone “affievolite” e malate, ferite e affrante, poi “tutto” sarà visto in modo positivo.
– Da quale posizione?
– Io sotto, tu sopra.
– Si potrebbero evitare questi “ribaltoni” da “zabaione?”. Preferisco il cornetto “croccante” senza “crema” che potrebbe “debordare”. Sì, precauteliamoci dal macchiarci. Già, c’han sporcato la faccia, “cioccolatizzandola” di “gelatina”. Quindi, sebben tu “voglia”, io non ne ho più.
Ho già dato, ora mi devo dar ad altre…
– Fottiti, stronzo.
– Sì, in mancanza di qualcuna, mi sa che finirò con l’autoincularmi. Tanto da una vita “va” così.
– Ecco, guarda le stelle.
– Prima la stall(on)a.
– Porco schifoso, a che vuoi alludere?
– Alla Luna?
– Non sarò la tua lupa. Ulula in altre “trapunte”.
– Voglio solo il tuo “firmamento”, non filmerò il nostro “video” per guardoni al “telescopio” che “microscopizzeranno” noi che scoperemo al “finissimo” di “scoppiarselo”. La galassia è lattea, tu alletti, sai?
– Il mio letto non l’avrai mai. Datti al gagà.
– Rosso di sera, bel Tempo si spera. Io ce l’ho sempre di questo colore. Quindi, mai disperare, mai bramare ma di porpora imbrunire…
Il tramonto incontrerà una da montare.
– Bastardo, basta!
– Puttana, svestiti!
– Come ti permetti?
– Mi permetto questo e “altro”. Dai, racchia, dalla a chi ti merita!
– Ti denuncio!
– Ma che vuoi denunciare. Tu vorrai solo il mio uccello dietro queste provocazioni del tira e molla. Ma, fra il dire e il mare, io non sarò il tuo amante amaro. Pigliati la cannuccia dell’aperitivo e sgonfiati quel canotto di seno siliconcello, mia cara coglioncella.
– Chiamo il mio ragazzo.
– Quale?
– Che vorresti dire?
– Manco solo io all’appello. Tutte le altre “cappelle” si son già “inginocchiate” nella tua “benedetta”. E, bene-dando, li hai maledetti.
Dio mio, che non si dica in giro. Ché non si dia se il dì vuoi che non ti dannerà per un ano che solo di fegato t’analizzerà.
– Sei proprio una merda.
– Di mio, lo so. Di tuo, non Credo.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Quello che so sull’amore (2012)
    Muccino Gabriele. Come ha fatto costui, che tartaglia, compra il Kinder e accavalla da Bruno Vespa meglio della Brambilla, a farsi “valere” a Hollywood? E soprattutto perché queste tre superfighe pazzesche (Biel, Thurman, Zeta-Jones) hanno accettato di rendere e ridurre il dur Butler come Silvio, il fratellin piccino?Il dubbio sarà sciolto nella melassa quando verrà “rilasciato” il 10 Gennaio.
  2. All You Need Is Kill (2013)
    Serial killerizza la famosa canzone dei Beatles sul “Love”, in una Guerra e Pace senza fine.
    L’andrò a vedere per una sola ragione. Ogni Giorno, Cage (come, Nicolas? Ah no, Tom Cruise… di nome Bill) ripete infatti la stessa battaglia. Fra le sparatorie, spero che ci ripropongano tutte le volte che si “bomba” Emily Blunt. Scena ripresa da vari “punti di vista”.
  3. Joe (2013)
    Ecco proprio il nostro Nicolino, in versione “fallita” come sempre.
    Ora, credo che potremmo trovarci di fronte a un signor Cage. Il migliore, quello pazzo e nevrotico.
    Se sopporterete due ore di frustrazioni e alberi tranciati, potreste reggere e brindare un “Andò così, domani sarà joe-viale, sui viali con Giovanna, ancora”.
  4. La grande bellezza (2013)
    Sono un fanatico patito di Sorrentino ma che c’azzeccano Verdone e la Ferilli? Mi ricordo di quando “calendarizzai” il culo di Sabrina nel mio “spogliarello scudettato mentre Lei, appunto, sculettava nei “fori” romani, e di come anch’io usavo il borotalco.
    Ma sono “cresciuto” e adesso amo Servillo. Come me, scrittore che bazzica un po’ qui e un po’ là.
    Con tanto d’ombra da Pasotti Giorgio a ricordarmi che non devo eccedere in quanto, come Giorgio, per molto Tempo senza ricotta.
    Sì, un pasoliniano.
  5. Terza categoria (2012)
    Tutte le donne accorrono quando c’è Stefano Accorsi.
    Anche quelle del “corso” A voglion passare al suo “piano” da lato B maschile eccitante su sorriso “Laetitia Casta”.Film infimo, d’ultima…
  6. RazzaBastarda (2012)
    Gassman Alessandro come regista.
    Peraltro, nella vita privata va a zoccole, e qui fa il reietto.Che ve lo dico a fare? Si può prendere sul serio uno così?
    Si desse alla Ferrarelle. Dai, dai. Bollicinizzasse!
  7. Passione sinistra (2012)
    Mah, più che sinistra, Valentina è una che va “politicizzata” nel “mezzo”.
    Senza troppe “elezioni” ma, appunto, erezione.

Meeting del 10 Novembre a Firenze – Io sono Lorenzo de’ Medici(nale), detto il Magnifico per via delle mie “fighe”


01 Nov

A Firenze, ci sono gli sbandieratori del “corteggio”.
Eh sì, sono Artù e tutti, di “servitù”, obbediscon alla Tavola rotonda del mio “corto”, di naso allungato da Pinocchio di Collodi, nella mia Camel(ot), sigaretta ruvida di cazzo “epico”

Appuntamento imperdibile e “imprendibile”, giungerò come un imprevisto, forse non mi vedranno oppure mi venereranno, una gemma in quest’Italia che ha perduto l’odore del proprio “usignolo”.
Tante voci si spargon sul mio (rac)conto, presto presenterò la mia nuova opera letteraria in quel di Roma, in una libreria Albatros vicino al raccordo “anulare”. Eh sì, il dito medio contro i miei detrattori…

Ieri sera, il Genius ha recensito Gran Torino, canto del cigno d’un Eastwood superbo. La performance of a lifetime. La storia della mia vita.

Franco-LAMPUR, uno che “battaglia” per non arrendersi a questa società di “puledri” e “porcini”, mi dà un colpetto per invitarmi ancora a Firenze. Sfida a compagnia di tenzoni.

E Io, Lorenzo, capostipite del Rinascimento, iconoclasta delle convergenze artistiche, rispondo di tutto punto:

@Franco… potrei essere a Firenze e anche no. Chi lo sa? Credo che m’aggredirete, divorandomi in una cena vampiresca, sbudellando ogni sana mia purezza non ancora estinta. Ma forse, probabilmente sì, ci sarò. “Camuffato” da Batman, non lesinando di baldorie e, vestito come Arlecchino, a dileggiar un Balanzone con troppa boria. Ah, che pallon gonfiato, deve volare alto nell'”aerostatico”, metterò “pepe” alla sua mongolfiera “ballonzolante” e, nel blu dipinto di blu, se ancora provocherà, lo “buttereremo giù dalla torre” dell’asinello che è, sputtanandolo d’un “Vaffanculo!” sincero. Per una “caduta libera”, “a picco”, nei torroncini delle sue ipocrisie. Mentre “svolazzerà”, sarà pure “trivellato” da “uccellini “piranha” che “spizzicheranno” la sua pellaccia e le sue “palline”. “Atterrerà” vellutato come un orso polare senza la sua Alaska, “Infilato” dentro il cosiddetto “strapiombo”. Esiliato poi all’isola “toscanaccia” di “Elbaove sarà Napoleone di tal barzelletta “partenopea”:

Napoleone chiama a raccolta i suoi fidi “discepoli”, e sottopone loro delle domande da Hitler. Ne pesca uno, un po’ fuori dai ranghi e troppo “aggressivo” perché “napoletano”. Da metter subito in riga solo per la sua apparenza “sgangherata” da mezzo gangster.

– Allora, qual è il tuo nome?
– Rosario, “guarda Omar quant’è bello“.
– Cos’è il tuo “nomignolo” totoiano?
– Sì, sono “L’Imperatore di Capri“.
– E canti con Peppino “il caffè della Peppina?”. Ora, scamorza sfigatissima, sarò schietto come la tua faccia da bugiardo e “ladro”. Secondo me, i vesuviani son tutti dei terroni maledetti che campan(ia) d'”arrangiarsi” e non voglion “adattarsi” alle “regole”. Cosa ne pensi?
– Bonaparte… son così.

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Un ragazzo alla corte di re Artù (1996)
  2. La spada magica – Alla ricerca di Camelot (1998)
  3. È più facile per un cammello… (2003)
  4. Porta un bacione a Firenze (1956)
  5. Pinocchio (2002)
  6. Napoleone cucciolo pasticcione (1995)
  7. Manuale d’amore 3 (2011)

Europei 2012: italiani contro le “spagnole”, per “pere” al vento e “schizzi” di “Birra Peroni”


01 Jul

 

“Scopami” e Lei non si pentirà!

Ah, diamine, sono Io qui il Maestro.
Tutta questa massa di donnicciole, coi loro accavallamenti che son solo “cavillo legale” di gambe che “depilano” l’amaro dei vostri giorni frustranti, livorosamente nel “lavorativamente” che domani “ti” sarà più “clementina”, fiori di rosa e bocche di “pesco”.
Travisando un De André di cui, come al solito, avete frainteso il romanticismo a favor del “puttanesimo” delle vostre festicciole.

Sì, li tramortii proprio quando credettero che stessi “tramontando”, stiano buoni a cuccia e, alla prossima “parolina” impertinente, fuori dall’uscio del loro vaso, che pisciò un po’ “debordando” d’offese ripugnanti, ad aspettarli ci sarà un Kalashnikov formato pugno “frantuma dentini da castoro” e compagnia bella…

Di quelle serpi che stanai e a cui sparai reiterando d’altre “mitragliate” se oseranno, ancora, infestare la proprietà privata della mia anima, con le loro “licenze di uccidere” e l'”arma convenzionale” della “dotta saccenza punitiva”.

Gente da sbattere in manicomio criminale, relegare in uno stanzino, e poi gettar le chiave, dando in pasto il loro corpo a tutta l'”ammenda” delle loro colpe e dei complessi adolescenziali inguaribili di cui patiranno sempre per limitata concezione delle loro “argute” deduzioni, banali e superficiali come una prostituta in alto mare.

La conosco quella lì. Per tutta la sua infima, miserissima vita, s’è spacciata per un’intellettuale. Sì, della manina “intinta” nell’acqua benedetta alla Domenica, e poi a stilar note ai “maledetti” della sua scuolaccia, “sculacciante”, di Vicolo Miracoli, perché non ha mai tollerato i Rusty selvaggi.
E ne tarpò le ali, obliterando loro un biglietto di non ritorno per suicidi annunciati.

Be’, questa qui, anni fa, incontrò uno che, certo, non si lasciò intimorire dalle sue unghie smaltate e dalle sue urla da menestrella delle minestre “calde”. Calde quanto il marito che non “la” inforna.
Quel panzone viscido e “autoritario” che spezzò le redini ai figli, “educandoli” al “buonismo” più autoingannatorio.

– Figli miei, prima laureatevi e poi potrete soddisfare le vostre ambizioni. Avrete carta bianca.

Sì, il nostro Balanzone aveva le idee “chiare” su come si diventa dei buffoni con tanto di “attestato”.

Come no…, così si son giocati tutta la giovinezza a imparar le pappardelle, raggiungendo i trent’anni in piena “maturità” cinica.
Potremmo prenotare loro un viaggio per Seattle o porger loro un bacino sulla fronte per buttarli giù dalle Due Torri, questi nostri asinelli tanto “pendolari” di stronzate e cattiva s(c)emenza?

Ma no, la cattiveria non alberga in me, posso solo sperare che non si ammazzino troppo presto e che soffrano, con molta “cautela”, di tutto il Male che inflissero per “pura” delizia del loro “palato”.
Oggi più molle e “piallato” dei loro cervellini appiattiti.

Dunque, aspettando il gran finale col “botto” (ai loro fegati), mi godrò con qualche Donna nobile la finalona di stasera, fra un tifo per la nostra Nazionale di canto “mamelico” e la mia “mascella” fra venti mamme(lle).

Applauso!

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1.  Cape Fear. Il promontorio della paura (1991)
  2.  Mystic River (2003)
  3.  Le ragazze di Piazza di Spagna (1952)
  4.  Vicky Cristina Barcelona (2008)
  5.  Compagni di scuola (1988)

Genius-Pop

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