Vedremo anche Conan coi “muscoli” deperiti, “decadenti”, “detonanti” di Arnold Schwarzenegger a sessant’anni, ed è tutto vero
Notizia “scandita” di ieri, che lascia esterrefatti. Leggo “sconvolto”, impressionato dalla sesquipedale idiozia che la Universal Pictures sta partorendo. Infatti, secondo l’attendibile “Deadline”, sempre aggiornato in merito a ultime ore dei work in progress di ciò che, cinematografico, sta bollendo in pentola, il nostro ex Governatore della California, adesso “nuovo come bilanciere l’ha fatto”, si sta ributtando a capofitto nella “Settima Arte”, dopo essersi appunto rinnovato di portentoso culturismo palestrato “senile” da chi non ci sta dentro le “rughe” del “cazzo duro-rinsecchito”.
Ecco, che vi piaccia o meno, Conan è uno dei miei film preferiti in assoluto, come tutto John Milius d’altronde. Un “pazzo” geniale che “inventò” una fantomatica terza guerra mondiale nell’Alba rossa dello Swayze più simpatico assieme a Point Break. Sì, Patrick, pace all’anima sua, è sempre stato più che altro un “bono” da Panarea, eh sì, le ragazzine voleva impan(n)arlo nel dirty dancing, anche quando “(at)torniò” Demi Moore d'”argilla” e poi morì ghost nelle fantasie erotiche della casalinga che pese dalle sue labbrona (già, “lo” soppesava quello dello Swayze, uno da trenta centimetri, “enorme” che andava sul “velluto” con poca leggerezza, “infilato” nello “sfilatone” abatantuonesco per i “tuoni” orgasmici del gentil sesso che si toccava immaginando, e m-ugolando, il suo “coso” prelibato nelle “illibate” notti solitarie delle loro “biancherie”).
Tornando a Milius, fu il creatore e il regista della saga Interceptor del Mad Max, uno dei migliori Mel Gibson prima del suo alcolismo poco anonimo, che l’ha costretto sul “lastrico”, causa denuncia miliardaria della moglie picchiata nella violenza domestica “artistica”, e si è ridotto ad accettare parti “defilate”, proprio da “pilates“. Anzi, dopo aver fatto il Ponzio Pilato, adesso è un attore-“Cristo” nella sua Passion più reale e amara come i “luoghi mistici” di Matera, capoluogo lucano di “gioie” davvero “macigne“. Arcigne, diciamo…
Tom Hardy ha ereditato la “parte”, speriamo non la (s)figa. Nel quarto capitolo, lo vedremo affiancato a Charlize Theron. Mi piacerebbe una (s)Cena “apostolica”, ma poco cattolica, di “tatto” nei fianchi di Charlize, sudafricana bionda che te “lo” suda. Hard-y è nomen “omen“. “Uno” così garantisce la “visione”. Incassi assicurati nel culo della Theron che non usa la “sicura”. Già, è “sicuro” che sarà un “siluro” di grilletto Magnum uscendo, ed entrando, dalle fedi e dalle federe.
Eh già, è un “fuorilegge”, un outlaw, mi(n)c(hi)a un federale. Eh?
Ah-ah.
Siamo partiti da Scwarzy, “prendedola larga”, “annacquandola” di Charlize…
Un panegirico sapor “romantico” del girino spermatozo(t)ico più “colto”, dunque coito-“cotto e mangiato“. Ah, che Parodi-a, che rider di brividini nel buchino, nel “budino” da “burini”, con del burro e salvia, nella “selva”.
Per approdare, dopo questi “abbordaggi”, in una breve analisi della “contemporaneità”.
Mio padre, ragioniere, trovò lavoro in G.D. dopo solo un anno di “curriculum“. Non faticò molto a “campare”.
I giovani del 2012, salvo profezia dei Maya che “risolverà” il problema apocalypticamente, sono davvero nella merda.
Si dannano, spediscono ogni loro risorsa, riciclano ma rimangono col triciclo, mentre Tarantino Quentin “copia” Sergio Leone e si spaccia per “So’ (er) megliooo de’ te.
Quindi, secondo molti scrivo da Dio, ma molti mi schivano perché, senza basi economiche “forti”, un po’ fai “schifo”.
S’innestano pericolosi circoli viziosi.
Un Uomo guarda il peggior Cinema di Woody Allen e ride da “matto”. Qui, per il sottoscritto, la “trama” si sta facendo zelig, molto ingarbugliata. Per quanto possa apprezzare i discorsi intelligentoni di quei ricchi e depressi annoiati di Manhattan, adesso in “forma-to cartolina” a spasso per l’Europa, subentrano necessità via vi(t)a un po’ più realistiche.
Decisamente più obiettive per salvarsi senza troppi “brillanti” cazzeggi.
Morale della “favola?”.
Non ci son “cazzi” che tengano.
La mia prima ragazza “constatò-tastò” che “lo” avevo “parimetrico” a Rocco Siffredi.
Ecco, c’è una differenza fra me e questo “rock“.
Sono Al Pacino, non “svendo” il mio “talento” nelle boogie nights, e sempre maggiormente un Clint Eastwood. Cioè, credo nelle guide appunto morali e oneste.
E, per quanto possa “sfornare” romanzi a iosa di “rosette”, qui si mangerà solo veleno, altro che “pane”.
E non fornicherò neppure Rossella.
La mia (r)esistenza sarà un formicaio da sbavato “rossetto”, un po’ orsetto, molto “via col vento“.
Perché appunto, volente o nolente, ci sarà da farsi il culo dolentissimo, previo essere “violentati” dalle regole castranti della società.
Un ragionamento che non fa una (messa-predica in..) “piega”.
Dei “pantaloni…”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- Conan il distruttore (1983)
- The Addiction (1995)
- Midnight in Paris (2011)
- La rosa purpurea del Cairo (1985)
- Ombre e nebbia (1992)
- The Last Stand (2013)
- The Tomb (2013)
“Finendo” su questo film, ho detto tutto…