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L’Oscar al maiale dell’anno goes to Liam Neeson di Buster Scruggs e io divento sempre più grande


08 Dec

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Sì, in queste ore alla Fiera Più libri più liberi, nello stand della Historica Edizioni, è esposto anche il volume di una raccolta di racconti che annovera, ovviamente, un mio scritto.

Come si può evincere da queste foto.

Ecco, premettiamo quanto segue.

Io, come Bruce Willis con Maria de Medeiros di Pulp Fiction, cazzo, mi ero raccomandato.

Dopo che il mio racconto fu selezionato fra quelli vincitori, comunicai all’ufficio stampa che vi era un ripetizione che andava cortesemente corretta.

Ovvero, l’incipit è questo:

Salve,

mi presento.

Sono un ragazzo di trentotto anni e, fra un paio d’anni, supererò la soglia dei quarant’anni e, ahimè, entrerò anagraficamente nella fascia d’età oramai adulta al cento per cento. E non posso negare che questo traguardo mi angusti non poco. Io mi sento ancora giovanissimo, un perenne adolescente in questo brillante e poi opaco viaggio che è la vita nel suo imperterrito inondarci sempre di emozioni. Alle volte negative, talvolta felici e liete. Che ci riaprono alla vita e c’irradiano di grande estasi.

 

Ecco, questo doppia mia vita di doppia vita appunto non mi piaceva. E dissi loro di modificare la seconda vita… con esistenza. Dunque, che ci riaprono all’esistenza…

Oggi ho trentanove anni e non trentotto. Ma il racconto fu da me spedito quando appunto ne avevo 38.

Più avanti, vi è un refuso. Dalla fretta, non mi accorsi che, anziché scrivere leggermente, scrissi leggeremente.

Un errore leggero ma va corretto.

Poi… affranto dalla depressione. Sì, tutto sommato ci sta. Come riportato dalla Treccani, affranto dalla stanchezza, dalle delusioni…

Sì, può andare.

Dopo di che… sentii un indicibile svenimento.

Uhm, insomma, lo svenimento non è una cosa che propriamente si sente/a. Era meglio se avessi scritto… mi sentii svenire.

Ma sì, è licenza poetica svenevole.

Fatto sta che è stato pubblicato così. Compratelo e non rompete i coglioni.

 

Ma, nel mentre dei miei festeggiamenti, mi è sovvenuto ancor in mente Liam Neeson de La ballata di Buster Scruggs. Uno dei più grandi maiali della storia. Mai visto un porco del genere. Credetemi.

La scena finale del terzo episodio dell’antologia dei Coen è qualcosa di veramente terrificante. Liam, dopo aver scoperto la gallina dalle uova d’oro, è proprio il caso di dirlo, si accorge che il ragazzo monco del suo “circo degli orrori” non gli serve più a un cazzo. Così, fa un’ispezione. Raccoglie un masso da terra e lo getta nel fiume. Per vedere se l’acqua è sufficientemente profonda…

Ho detto tutto…

Povero ragazzo…

Eh sì, amici. La vita fa schifo ed è anche bella. Uno pensa di aver trovato La preda perfetta e invece scopre che il Falotico non è il monco di Buster Scruggs ma Liam Neeson.

Non quello appunto del suddetto episodio coeniano, perché questo lo è lo stronzone, e neppure quello di Io vi troverò. In quanto non sono una persona vendicativa.

Sono al massimo Liam di Run All Night.

 

Sì, detta volgarmente, questa si chiama antologica inculata.

Complimenti per la vostra figura di merda.

Sì, un demente così non l’abbiamo mai visto.

Un Babbo Natale che protegge i bambini e dice porcate magnifiche alle belle, ricciolute passerine.

Insomma, una bella oca questo Falotico, no, volevo dire Neeson. Altro che coglione, questo ha un grosso ciddone.

 

Ora, per finire. Avete capito, dopo aver letto il libro del mio racconto, a quale film con DiCaprio si riferisce il giorno del miracolo del quale fui investito e che scatenò tutto questo casino della Madonna?

Provate a ricordare, no, volevo dire indovinare.

Aiutino?

C’è Liam Neeson, cari butcher…267B7B0900000578-0-image-a-64_1425949768503MV5BNGViNjIzYWItMzFkNS00N2EyLTk1NmEtOGM2YmFkNmIxNzE0XkEyXkFqcGdeQXVyNjUwNzk3NDc@._V1_

 

di Stefano Falotico

“Tenere” son le notti quando s'”addormon” nell’efferata ira “ascetica” del “pacifico” Uomo delle solitudini “lunatiche”


24 Aug

 

Qui, vige la Legge inoppugnabile del più forte, di suo mantello “preistorico” nella (ri)nascita delle sue stesse, camaleontiche “morti”

Orde barbariche agli angoli di questa strada mendicano il mio talento, sputandolo in viso al fin che “lo” offra in sacrificio ai loro oboli. Ah, il lobo delle vostre orecchie sarà “morente” nella mia voce, e la udirete quando “insaponerà” le friabili vostre ossa, già martoriate nelle bestemmie “tendenziose” della trappola che “sogghigna” nelle insidie delle vostre “insigni” bugie, quando v'”imbavagliate” in cene ove l'”orgia” è assuefatta a labbra torpide di un’arida ingannevolezza “ariosa” che, invero, incenerì i vostri pusillanimi cuori cinici nelle “dolcezze” d’uno svenimento che disgusto.

Ah, che schifo. Raccolo solo la mia saliva per spargerla a virtù incensante in onore dei deboli di Spirito ché, affiliati alle gengive mie sanguinarie di morsicanti ire del mio reame mai assopito nella vostra pasciuta sazietà, innerverà di DNA principesco le cellule delle anime “impaurite”, per spronarle d’una energia guerrigliera, accerchiando quindi, accigliato, i torvi mentecatti per poi (s)fasciarli nel “soqquadro” convulso d’una “bestial” irrisione “burlesca” quanto la degenerata pazzia, così fallace, che assassinò la Luce lucidissima delle coscienze “irregolari” con la “propedeutica taumaturgia” ancor schiava e succube della vostra deviante “leggiadra”, tanto “aggraziata” quanto ingrata a chi come me, fiero delle sue (ano)malie, non fu atterrito dalle regole a cui vorreste che atterrisca. Oh, le terrorizzate, incupendone, sì, le avvenentissime libertà. E vi turba che esse or (vi) ridano in faccia, commosse e vive, magnificenza che si tocca sol annusandoci da lontano. Me e la mia “prole” di prodi (e)letti e di prodigiosi effetti, a “bruciarci” nella Notte, “foschi” per esser delicati solo all’indulgenza del nostro Piacere.

Spogliati Donna, apri le gambe, mostra alle nostre “cristologie” le stigmate per cui peccasti d’avarizia, ed elargiremo odi all’allegria fra questi “grattacieli” storti, “penzolanti” e già traviati da “intimità” mostruose ischeletrite d’armadi senza sogni e da corrotti “indaffarati” e “onesti” nel romper solo le uova nel paniere e a spezzar le teghe di “baldacchino” senza il ve(t)ro baccano della nostra forza.

Topo, ti scoverò quando te “la” fumi, “sbaciucchiante”, nel tuo “scolo”.
E scoperò il “pozzo” nero della chiave di tua moglie.
Altro che la tua cloaca. Con me sarà davvero “allocca” e tutto (in)fioccherà… è una falsa monaca e tu un prete per la nostra “Comunione”.

Ora, gemi e prega. Il silenzio è il tuo Pastore.
E ti ho salvato dall’idiozia.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Gangs of New York (2002)
  2. The Warrior (2001)
  3. Mad Max: Fury Road (2013)

 

Il Butcher, nel suo mantello da Dark Knight, odia i criminali, per un tuono che si udirà nella Notte della loro ultima pelle


06 Aug

 

Quando si varcano le soglie del tollerabile, l’imponderabile assume titanicità terrificanti

Sì, in una società marcia alla base, ove si premiano gli sfacciati edonisti che abbindolano la massa con sfrontate pose ruffiane e compiacenti, in cui il “buonismo” è innatamente un'”emozione” che paragono all’idiozia, al frivolo “mercanteggiar” di sentimenti “bacetti” per “cioccolatesche” coccole d’una bestialità “addolcita”, ancor più agghiacciante di false “mossettine”, a violar l’aroma “incenso” dell’Uomo che, tradito nelle intime sue domestiche pulsioni, ferito vigliaccamente a sangue freddo da un bastardo assassino, si cospargerà la fronte del sangue dei nemici, assediandoli d’un terrore invadente d’ascensione nella quale troneggerà nel regno degli eroi, con punitoria furia irreprimibile, sempre più detonante.

Sì, quel ragazzo ha commesso l’errore più sciagurato che uno può compiere nel “bel” mezzo dei suoi squallori.

Prima, s’avvantaggiò dei geni altrui, poi, con doviziose “irruenze”, pretese di scardinarne gli unici, unicorni splendori, con abusi sempre più oppressivi e calunniatori oltre ogni decoro.
Indecenza animalesca, a cui non chinerò mai la testa in segno di perdono al suo “bermi” da “Chinotto”.
Si sfamò del prossimo, per poi diffamarlo.

Ma la decenza ha un limite e io sono illimitato.
Ignoto dell’incognita che non ha previsto, “lui”, il (previ)dente.

Anzi, la sua “crudele”, nuda carnalità sarà afflitta nell’asfittico barricarlo in casa, seguirne, passo dopo passo, le orme, “ombreggiarlo” a ogni azione “inconsulta”, spiarlo da dietro le tende quando “amoreggerà” con altre squinzie pronte al suo divorarne l'”ingenuo” colore.
Che offuscherà poi di consueti schiaffi e violenza, nel suo (bon)tono celeberrimo da lerdoso schifosissimo.

E che cosa mi fa? Mi brucia la casa?
Dove pensa di nascondersi?
Fra le gang degli yakuza “mando(r)lini?”.

Lo afferreremo nel piatto del suo “riso” e lo scaraventeremo “hulkianamente” contro le “inferriate” delle sue finestre ottuse.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Fuori controllo (2010)
  2. Outrage Beyond (2012)
  3. Hana-Bi. ­ Fiori di fuoco (1997)
  4. Gangs of New York (2002)

Genius-Pop

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