No, non è questione di piaggeria oppure paradossalmente di stantia e deleteria retorica autodistruttiva il voler, ancora una volta, polemizzare di sana pianta sulla situazione italiana, non soltanto cinematografica.
È veramente penosa.
Detesto, d’altronde, i moralisti in maniera decisa, inderogabile e irreversibile. No, mi spiace, non voglio tornare indietro. Sano, no, sono un savio portavoce di tutti i miei errori esistenziali. Proprio in virtù di questi, non desidero compiere dietro-front e ricominciare. Ah ah.
E ci tengo, fermamente, a ogni mia passata e presunta malasanità, per modo di dire, e mentale infermità.
Mi fate ridere… anzi, piangere. Mi lasciate costernato, atterrito, mortificato. Insomma, se siete nati tonti, non potete morire illuminati.
Qui da noi, se scrivi un coraggioso, molto sincero libro erotico, la gente perbenista e biecamente ipocrita, da dietro, ti scarica immane derisione immonda. Così, d’altra parte, qui da noi va il vostro, sì, il vostro piccolo e antico mondo ingiusto. Oserei dire vetusto e retrogrado. Vige, difatti, un’arretratezza culturale da far spavento a Freddy Krueger di Nightmare. No, non sto scherzando e non sono schizzato.
Sì, la gente ridacchia, ben fiera e appagata di essere giudeo-cristiana nata e non rinnegata, ignorante e capra, malamente stipendiata però sanamente, ah ah, orgogliosa altresì di credere solamente alla facciata. Apparentemente più immacolata. Una facciata che, secondo me, andrebbe completamente restaurata in modo risoluto e davvero cazzuto.
Sì, l’Italia è da tempo immemorabile assai marcia, andrebbe svecchiata, ringiovanita e basta, per piacere, col passato. E quell’altro? Ultimo, il cantante. Mamma mia che lagne/a!
Ebbe ragione, al solito, Pier Paolo Pasolini quando sacramentò che l’Italia è, tutto sommato, un Belpaese immutabile a livello prettamente ideologico, ancorato a una visione perennemente, fintamente progressista, capziosamente ecumenica e assolutamente non comunista.
Sì, è bello, fa figo spacciarsi per gente di Sinistra ma in verità vi dico che la gente è falsa.
Predica bene ma, come si suol dire, razzola male.
Se qui non appartieni a certe lobby, ti dicono, mi spiace… trovati un hobby, sei un hobbit.
Se invece osi, non solo di osé, un po’ troppo… ecco che incontri, a livello metaforico, Lorena Bobbitt.
Vieni cioè evirato, deprivato dei tuoi sogni. E i castratori sono perfino i maschi che si fingono aperti di mentalità. Ma quale sessantotto! La rivoluzione, non solo sessuale, da noi non è mai iniziata.
Provo pietà, pena ed enorme compassione per gli italiani. Gira che ti rigira, la gente parla, si riempie la bocca di paroloni ma, alla fin fine, è priva di fantasia e sprovvista di leggiadra poesia.
Sono tutti dei sofisti, dei sofisticati di frasi, invero, fatte e più sfatte di loro che le emettono con boria e squallida fanfaronaggine ripugnante.
No, mi spiace contraddire i proverbi e i luoghi comuni, per l’appunto, ma non significa affatto essere dei furfanti se si ama una donna come Marilyn Monroe. E, come il Moretti di Bianca, le si vorrebbe istituire una scuola in suo onore e nome. Ecco, se fossi un professore d’italiano, e dire che potrei esserlo, dato che ho scritto più libri rispetto a persone iper-laureate nel loro inutile filosofeggiare con boria, vorrei un istituto superiore, sì, un liceo classico chiamato Robert De Niro. Perché Bob è l’unica persona al mondo capace di recitare in Nonno, questa volta è guerra… e poi girare Killers of the Flower Moon del suo amico Scorsese.
Bob gira commedie familiari e alimentari per soldi? E allora? Deve pur portare avanti il suo Tribeca…
Voi dovete invece mantenere i vostri figli? Mica sono i miei, eh eh.
E poi Bob è versatile, appunto, a differenza di chi non cambia mai idea ed è un rammollito inaudito. Sia fisicamente che psicologicamente.
Carlo Verdone? Oramai passa il tempo a fare della retorica sul suo Cinema del passato.
Dubito, inoltre, che il tanto decantato “cantante” Lucio Dalla abbia partecipato, non solo in veste di elargitore di sue canzoni, al film Borotalco, dando il suo nullaosta senza aver ancora finito di vedere il film.
Sì, è vero, così come sostenne Laura Morante, Michele Apicella/Nanni era arido. Ma lo era perché voleva un mondo migliore.
Un mondo ove non bisogna mai pensare di aver capito tutto, dove non si ricatta il prossimo se quest’ultimo non la pensa come noi.
In Italia, provate a contraddire un pezzo grosso e costui vi augurerà buon compleanno di otto anni anche se avete quarant’anni. Perché, col suo potere, vuole suggestionarvi e intimidirvi, nanizzarvi e semmai dirvi che siete solo degli onanisti sfigati.
A un certo punto, invece qualcuno capisce che non può permettere che gli idioti vincano.
Spacca completamente le regole. Ribalta tutte le certezze, urla che bisogna finirla di mitizzare Moana, Moana Pozzi, che bisognerebbe finirla coi retro-pensieri, con le dietrologie in senso lato e non, figurato o meno.
Altrimenti, ci lasciamo sfigurare.
Ci vuole qualcuno che vada da uno che semmai gli chiede… non capisco, eri depresso e uscivi poco di casa, che ti è successo, non capisco… e gli dica… a te che frega?
Vengo per caso io a chiedere come amare, come lavorare, come vivere? Zappatori! Lavoratori untori, fenomeni da baracconi, millantatori, predicatori!
Ecco perché Nanni Moretti è un grande.
Perché, in Caro diario, a costo di venire distrutto e umiliato da tutti, ha le palle per dire che a lui piaceva da morire Jennifer Beals! Flashdance!
Sì, sono matto come un cavallo. Come no. Voi lo siete!
Da tempo sogno di concretizzare un mio sogno, cioè questo…
Girare per Bologna, in piena estate, recarmi da tutte le persone di ogni quartiere e chiedere loro se amano la loro vita. Poi, inserire come colonna sonora, la grande Whitney Houston.
Signore e signori, questo è Stefano Falotico.
Autore di Bologna HARD BOILED… 292 pagine. Mica, come direbbero qui da me, bruscolini e gelatini, miei parrucconi coi parrucchini. E le donne vogliono solo un nuovo taglio dalla parrucchiera.
Meglio il barbiere, mie Barbie e sbarbine! Ah ah.
Avanti, inetti, dementi e psicopatici, guitti d’avanspettacolo, pagliacci che sapete solo fare della stanca satira da David Parenzo, che seguite le tribune elettorali perché non sapete mai con chi schierarvi, avanti, lenti, polentoni, esseri palindromi, pelandroni, contemplatori, depressi cronici, piagnoni, mammoni e donne isteriche da Marco Mengoni, avanti, buffoni, sapientoni, sapete che vi dico?
C’era una volta in America, malgrado Bob, non è per niente un capolavoro. Ha ragione Mereghetti! È un film compiaciuto, un’elegia malinconica tristissima, adatta per chi è sul viale del tramonto.
Sì, ho quasi 42 anni ma sono più giovane, più forte e deduttivo di uno di quindici.
Come dice, non Bob, bensì Al Pacino di Heat… scattante, reattivo… come devo essere.
Se non vi piaccio, chiamate la neuro. Busseranno gli infermieri a casa mia e dirò loro:
– Capisco, il Papa vuole scomunicarmi. Non potendo, essendo nel 2021, vuole sbattermi in manicomio.
Peccato… che io vi sono già stato, mentre lui, eh eh, no.
Ah no, scusate, prima che debba “redimermi”, posso chiedervi una sigaretta?
Voglio quella che fuma Jude Law in The Young Pope.
– Ci stai prendendo per il culo?
– No, per quello vi pensa vostra moglie.
Ed è per questo che siete infermieri. Vostra moglie vi tradisce ma dovete fare i buoni samaritani perché non credete nel divorzio.
Almeno, i vicini di casa potranno dire che fate del bene.
– Figlio di puttana!
– Non sapevo di essere tuo fratello…
di Stefano Falotico